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Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

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pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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Messaggi del 29/05/2018

Rieccoci. Alcune avvertenze

Post n°3983 pubblicato il 29 Maggio 2018 da pierrde

Come potete constatare, ed ad onta di difficoltà tecniche ed organizzative con cui non vi tedieremo, noi non si molla.


Questo breve pezzo ha essenzialmente due funzioni: da una parte spendere qualche parola su di me per nuovi lettori che non abbiano frequentato Tracce (spero proprio che ce ne siano), dall'altra mi rivolgo ai veterani del vecchio portale che ci hanno seguito sin qui con un piccola richiesta, volta a preservare la comunità che si era creata intorno al vecchio sito.

La nostra nuova 'casa'. La veste e la struttura del nuovo blog è visibilmente diversa da quella del precedente portale. Almeno per quanto mi riguarda, ciò influirà - perlomeno dal principio - sul taglio degli articoli che vi appariranno: più agilità e scioltezza, idee di base più condensate e più marcatamente caratterizzate, magari con uno spirito un po' più tranchant, rinviando maggiori approfondimenti a situazione meno provvisoria. Va anche osservato che questa formula più 'light' potrà consentire un aggiornamento più rapido del sito, incrementando sperabilmente il Vostro interesse.


'Le mie motivazioni per la ripartenza'. Di fronte alla prospettiva di lasciar morire del tutto l'esperienza di Tracce, io (come i miei compagni) abbiamo sentito una responsabilità verso di voi (scusate la modestia...), quella di non far scomparire una positiva e viva esperienza di condivisione e dialogo: di queste troppe ne sono finite dentro e fuori della musica. Dal canto mio, credo di avere una motivazione in più: guardandomi intorno mi sembra di vedere le avvisaglie di uno dei tanti periodi difficili per la musica che amiamo (che si porta dietro molte più cose delle sole note....). Non fraintendetemi: non parlo della grande politica 'politicienne', bensì di un clima culturale generale, della cultura spicciola del 'paese reale' con cui facciamo i conti per strada, in autobus, al supermercato. Politica nazionale e locale, attenzione e risorse per la cultura seguono, sono solo dei corollari . Da questo punto di vista, non tira una bella aria, tutt'altro, per il nostro jazz e per lo spirito che gli dà vita: si dirà che piove già sul bagnato, ma ci sono le acquerugiole deprimenti ed i fortunali allarmanti. Quindi ancora più importante continuare nel lavoro quotidiano di cronaca, racconto, ma anche e soprattutto di sottolineatura di quello - ed è tanto - che a me ed ai miei compagni di avventura non piace e preoccupa (abbiamo idee molto chiare e concordi in argomento): perplessità che saranno sempre esposte e motivate civilmente e pacatamente, ma anche con la fermezza che si dovesse rendere necessaria.


Combattenti e reduci di Tracce, un appello. Molti di Voi probabilmente conoscono persone che hanno frequentato occasionalmente ed alla lontana "Tracce", magari per interessi specifici e settoriali. Ci affidiamo a Voi per far arrivare anche a questi frequentatori occasionali ed lontani la notizia che l'esperienza del portale prosegue in forma diversa, ma con identico spirito. Purtroppo per vari motivi dobbiamo affidarci al tradizionale strumento del passaparola, che peraltro ha colto pure i suoi successi, dalle Catene di S.Antonio alle 'piramidi' albanesi...


Ai nuovi arrivati. Ripetersi è noioso, ma talvolta utile. Qui nessuno è un professionista della musica, e men che meno un musicologo: nessuno è stato ai seminari di Darmstadt, e nemmeno sogna di andarci. Noi siamo dei cronisti del quotidiano, ci sforzeremo di raccontarvi quel che rientrerà nel nostro raggio di osservazione: quindi dischi, libri e, per quanto possibile, concerti. Infatti su quest'ultimo punto non possiamo farvi grandi promesse per ragioni logistiche ed organizzative che spiegherò più avanti: la scena italiana della musica live è quella che è, salvo improbabili miracoli estivi.
"Abbiamo un passato". Nonostante la modestia di approccio, le nostre cronache avranno un taglio netto e ben riconoscibile, con sfumature diverse. Tra tutti e quattro abbiamo alle spalle vari decenni di frequentazione di questa musica: soprattutto abbiamo avuto la fortuna di seguirla in momenti di grande fioritura creativa e, soprattutto, di ben maggiore e ben più calda accoglienza del pubblico (l'indispensabile 'quarto lato' della scena di questa musica). Abbiamo quindi delle 'pietre di paragone', che useremo per valutare il presente, nel bene e nel male: preconcetti mai, giudizi ponderati e soprattutto motivati, sì. A questo proposito, avendo rinunziato a pretese di 'oggettività scientifica' che non ci competono, potremo però offrirvi il vantaggio di una trasparente riconoscibilità dei nostri punti di vista personali . Del resto, siamo convinti che in questo momento è peraltro urgente un approccio più caldo e sentito, direi quasi 'militante'.

'"Nativi digitali?".Chi ci segue dai tempi di Tracce sa che molti di noi hanno riserve riguardo al fenomeno della c.d. 'musica  liquida' ed ai relativi impatti sul mondo della musica afroamericana e suoi processi creativi. Nessuno di noi è un 'nativo digitale' , tutti però abbiamo la necessaria apertura alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie alla creazione e, soprattutto, alla fruizione musicale. La nosta esperienza, però, ci consentirà anche di additare zone d'ombra e criticità discendenti da un'adozione frettolosa, non meditata dei nuovi strumenti, spesso mossa da esigenze che nulla hanno a che vedere con le esigenze di creazione e diffusione della musica. Quindi nessuna acritica aspettativa messianica nei riguardi del web.

Silenzi &eccentricità. Nel clima di strepito mediatico di oggi, per quanto mi concerne la miglior stroncatura è il silenzio. Del resto, considerate le scarse risorse di cui disponiamo, fare il 'bastian contrario' occupandoci anche noi dei 'soliti noti' già ampiamente promossi dai media mainstream professionali, significherebbe abbandonare quelle proposte che maturano lontane dalle strade più battute, proposte che alla fine rappresentano il nostro specifico e la missione di cui, sotto sotto, siamo orgogliosi. Quindi cercate altrove per quanto concerne i 'soliti noti' (o i 'soliti promozionati')

Dimenticanze. Qui siamo tutti dilettanti, vostri pari che cercano solo di razionalizzare e fissare le proprie esperienze musicali su una sorta di 'carnet d'ascolto', tenuto in pubblico a vostro beneficio. Quindi benvenuti vostri suggerimenti ed indicazioni che possano colmare nostre sviste e disattenzioni, purchè le segnlazioni siano coerenti con l'impostazione del sito. Per citare il collega Dall'Ava, noi non siamo l'ufficio stampa di nessuno e, soprattutto, abbiamo il privilegio di non dover fare i conti con budget, inserzionisti etc, corona di spine che lasciamo volentieri ai professionisti di questa musica.

"Febbre dello scoop". Per quanto mi concerne non ne soffro, almeno per un paio di motivi. In primo luogo, perché per costruire gli scoop nel nostro campo bisogna spesso fare appello a materiali e notizie da attingere ad una sorta di 'web non ufficiale', le cui attività vanno molto spesso a detrimento delle condizioni di vita dei jazzmen, il cui status sociale sta rapidamente regredendo con ovvi impatti sulla loro capacità creativa. In secondo luogo, non ascolterò mai un paio di volte e 'con un orecchio solo' le musiche che vi proporrò. Tentare di metter in parole la musica è lavoro difficile, specie partendo dalle nostre premesse dilettantistiche, che peraltro ci danno il vantaggio di parlarvi con il vostro linguaggio: quindi lasciateci il tempo necessario per farlo. Anche la ripresa di notizie ed eventi di non strettissima attualità si spiegherà con l'approfondimento di loro tratti che fanno presagire una loro duratura incidenza nelle vicende della nostra musica.


Finalmente Vi lascio con un invito: anche qui a fianco c'è un box riservato ai commenti. Soprattutto in questo momento di non facile ripresa è importante per noi sentirvi vicini. Mi raccomando.

Franco Riccardi, alias 'Milton56'

 

 

 
 
 
 

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