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Messaggi del 04/04/2015

 

Una casa per giocare

Post n°702 pubblicato il 04 Aprile 2015 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

100mila abitanti circa in 11,45 chilometri quadrati, 1 discarica “legale” ed altre irregolari dove viene sversato di tutto senza alcun controllo.

Le indagini dell’Arpac e della Procura rivelano le nocività, per la salute umana, presenti, tra le quali : Arsenico, Cadmio, Cromo, Mercurio, Tallio, oltre a composti organici cancerogeni che si trovano nelle discariche Di.Fra.Bi , Citet , Spadari tutte presenti nel territorio.  

L’aumento di tumori alla pelle ed a parti dell’organismo, come il pancreas, sono la conseguenza di un avvelenamento che lo Stato non solo non ha impedito, ma ha addirittura favorito con i suoi silenzi ed i suoi nulli controlli.

La diossina, che inquina aria e terra, e che si dirama da queste discariche ancora non bonificate, e nelle quali, sino al settembre 2014, venivano sversati rifiuti non controllati, è tossica per l’uomo, ne attacca il sistema genetico modificandolo, rendendo così possibile quelle mutazioni che ne colpiscono le cellule.

Non solo tumori, ma anche alterazioni del funzionamento della tiroide, causa principale di quegli ulteriori problemi che colpiscono tutte le cittadinanze che hanno la sventura di vivere vicino a montagne tossiche.

L’autismo, che prima colpiva un bambino su cinque, vede un aumento della sua incidenza dell’oltre il 60 %. La Scienza nega, sinora, come ha fatto per i militari a contatto con l’uranio inattivo nelle terre del Kosovo, la diretta relazione tra la malattia e l’ambiente esterno…il caso sembra essere la spiegazione “scientifica” del fenomeno.

Al mancato riconoscimento del danno si associa la mancanza di un aiuto reale alle famiglie che vivono questi drammi, soprattutto in una regione come la Campania che vede la sanità pubblica colpita da continui tagli in un’unica direzione, verso i più deboli, i disabili, gli ammalati gravi.

Lo Stato sta a guardare, anzi fa di più, mette i bastoni tra le ruote a quei genitori, a quelle madri, che vorrebbero inventarsi un qualcosa per dare ai loro figli ciò che lo stesso gli nega nei fatti.

Già perché a Pianura oltre alle discariche non c’è nulla, non c’è un campo sportivo, un punto d’aggregazione per i bambini, per i giovani, un luogo dove potersi incontrare, crescere assieme, scambiarsi un sorriso, una carezza, un momento di quella solidarietà cancellata dal Dna del nostro paese da governi indegni di questo nome.

Il progetto “Con te accanto”, presentato da Stefania Sbrescia, per una casa in cui giocare, nella quale imparare dai bambini autistici a capire i loro messaggi, il loro modo di relazionarsi, arricchirsi di quella diversità, rimane al palo di quelle istituzioni campane, Comune e Regione, incapaci anche di coprire le buche di un dissesto del territorio che sottolinea il loro fallimento.

I milioni che servirebbero ad aprire il centro si buttano in parcheggi mai realizzati (a breve un articolo su questo), in consulenze inutili, in grandi spettacoli, dimenticando le vere emergenze, dimenticando che una società si misura sulla capacità che ha di dare solidarietà, di ricreare quel senso di comunanza e di cittadinanza che non si fonda solo su appalti e posti di lavoro regalati ad amici e parenti, ma sul modo in cui è capace di rispondere alle esigenze dei più deboli e crescere, culturalmente, grazie a quelle diversità.

Attivisti del Movimento 5 stelle, Maria Muscarà, Vincenzo Russo, Vincenzo Del Duca, Sara Scia, si sono incontrate con l’ideatrice del progetto “Con te accanto”, Stefania Sbrescia.

Per cambiare ciò che non va ci vuole un impegno comune, un impegno che si ponga l’obiettivo di risolvere i problemi inevasi da uno Stato incapace e ladro. Un incontro con le famiglie di bambini ammalati, autistici, disabili; la richiesta di uno spazio, sinora negato dal Comune di Napoli, per un centro gratuito e no profit in grado di fornire gli spazi adeguati a quell’aggregazione utile medicina per chi soffre in quella solitudine nella quale una società sorda e senza testa ha relegato i “diversi”; l’impegno di chi ha pensato al progetto e dei tanti volontari già disponibili sono il cemento su cui ricostruire…c’è bisogno di ripartire da qui.

 
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