Un blog creato da passato_per_caso il 22/07/2008

PassatoPerCaso

Un blog senza lettori

 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 6
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« TRENTUNO - Polaroid*TRENTATRE - Due rette pa... »

TRENTADUE - Colori

Post n°33 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da passato_per_caso

C’è una scatola di matite qui sopra il comodino. La posso vedere ma non arrivo a toccarla, vorrei raccontarvi una storia, la mia, e raccontarvela con i colori che vedo. Li guardo ma non arrivo a prenderli. Ho troppi fili che pendono dalle mie mani, e troppi tubi, e mi sento sola in questa stanza, però se vi racconto magari poi voi mi pensate e non sarò più tanto sola.

 

FUCSIA

 

Fucsia è il mio colore preferito, ce l’ho per tutta la mia stanzetta. Fucsia nelle tende, sul disegno del copriletto. Fucsia è la tuta con quel gattino bianco con gli occhi a palla, ed il suo fiocco rosso, che mi hanno regalato per il mio compleanno, quando sulla torta c’erano quelle due candeline che sprizzavano fiamme e che la buio illuminavano tutta la stanza.

Fucsia erano tutti i palloncini attaccati alle pareti e che scrivevano AUGURI e 9 ANNI, quelli che ho compiuto.

Se devo pensare a qualcosa di allegro penso a lui, al fucsia.

Fucsia erano le scarpe che avevo indosso quando con mamma e papà sono venuta per la prima volta in questo ospedale e mi hanno fatto un sacco di esami e anche se li vedevo preoccupati avevo le mie scarpe fucsia e pensavo che nulla di male potesse mai capitarmi con quelle ai piedi.

 

 

CELESTE

 

Celeste sono gli occhi di mamma. Ma di un celeste speciale che cambia secondo come mi guarda, ed il suo umore. E’ un celeste vivo, allegro, quando tutto va bene o a scuola ho preso un voto buono, o sono stata brava ad una festa o in casa. E’ un celeste che diventa scuro quando invece è arrabbiata. Il giorno che uscimmo da quella visita era un celeste quasi buio e cadevano lacrime dai suoi occhi mentre papà taceva e la teneva per un braccio. Io non parlavo pensavo che fosse colpa mia di quel cambiare di colore e che forse non ero stata abbastanza buona col medico, e dentro me dicevo, promettevo, che da allora sarei stata buonissima con la mamma e col papà, ed anche a scuola, ed anche col medico, quando l’avrei visto ancora, ma non pensavo che da allora l’avrei incontrato tanto spesso ed anche se sono sempre stata buona il colore degli occhi della mamma è rimasto uguale: buio. E non è più il celeste che mi piace, ma lei è sempre la mia mamma e per questo l’abbraccio spesso, e quando l’abbraccio forte forte mi pare che anche i  suoi occhi tornino a schiarirsi, e sono contenta di questo, ma è solo un attimo

 

BIANCO

 

Il bianco mi ricorda dei camici dell’ospedale. Ce l’hanno bianco i medici ed anche gli infermieri. Qui sono tutti gentili con me anche quando mi devono fare visite che mi fanno un poco male. E c’è un medico che è più gentile di tutti, spesso mi da una caramella dopo che mi ha visitata e mi dice cose che cerco di capire. E vedo mamma e vedo papà che parlano spesso con lui ma non sono mai contenti dopo, come invece lo sono io quando mi da una caramella, e forse dovrebbe dargliene una anche a loro, così, magari,  sorriderebbero un po’.

 

ROSSO

 

Se penso al rosso mi viene subito in mente il sangue. Spesso mi pungono per prenderne un poco. All’inizio avevo paura, adesso anche ma ormai mi sono quasi abituata, sembra che per curarmi lo debbano fare ogni tanto, eppure mi pare che lo facciano quasi sempre ormai. Ma devo essere buona, l’ho promessa a me stessa per far sorridere la mamma, così se anche mi fanno male un poco so che poi mi passa e se pure piango e solo per un po’ e smetto e a volte riesco anche a non piangere ed è quando la mamma mi stringe più forte ed io mi sento felice.

 

GIALLO

 

Se penso al giallo mi viene da pensare ai mia capelli.

Una volta mamma mi disse che per guarire dovevo fare una cura speciale che mi avrebbe fatto stare poi bene ma che per un po’ mi avrebbe fatto perdere i capelli. Piansi quel giorno e piansi quasi tutta la notte. Non volevo perdere i miei capelli, mi piacevano lunghi e ricci. Mamma disse che non ci poteva fare nulla, e lo disse stringendomi forte forte. E lo disse anche papà e allora ci ho creduto. Assieme però promisero di prendere una parrucca e che avremmo scelto la più bella di tutte.

Io la parrucca non la volevo però poi l’ho messa lo stesso perché  mamma e papà non si dispiacessero, e pareva sorridessero di più quando la mettevo.

Ma io lo so che non sono i miei capelli anche se mamma mi dice che un giorno i miei ricresceranno, ed io aspetto quel giorno, e so che butteremo tutti la parrucca vecchia.

 

 

VERDE

 

Il giorno che mamma mi disse che non stavo migliorando non ci volevo credere. Stavo facendo tutte le cure, prendevo le medicine come diceva lei, ed ero pure buona, più buona, solo la stanchezza che avevo me la sentivo aumentare giorno dopo giorno.

Andammo da un medico nuovo che aveva un camice verde addosso. Mi visitò e poi accarezzò la testa. Si allontanò a parlare con mamma e papà. Quando ritornarono mamma piangeva e papà aveva gli occhi rossi. Ricordo che mi strinsero forte e poi, in silenzio, andammo tutti a casa e per strada mi comperarono un regalo, ma grande, come quelli che si trovano sotto l’albero a Natale. Io ero contenta ma loro piangevano ed avrei voluto invece che fossero contenti come me.

Quel dottore dal camice verde forse era stato cattivo con loro, eppure non mi sembrava che avessero litigato o altro.

 

GRIGIO

 

Era grigio il maglione di mamma quella mattina che venne in camera mia. Da qualche giorno non andavo più a scuola eppure non avevo il raffreddore o l’influenza. Ero solo stanca, continuamente stanca.

Mamma si sedette sul letto accanto a me. Anche gli occhi mi sembravano grigi, eppure sorrideva.

Mi accarezzò la testa e poi il viso. E mi parlò dolcemente. Mi disse dei medici che avevamo visto e delle medicine che avevo preso, anche di quella speciale che però mi aveva fatto perdere i capelli, disse che doveva dirmi la verità, ed io pensai che fosse strano perché la mamma dice sempre la verità. Parlò a lungo dicendomi che le cure non mi stavano guarendo, e la cosa mi sembrò impossibile, io stavo facendo ogni cosa per guarire.

Mi disse che in futuro sarei potuta peggiorare e sentirmi ancora più stanca, fino ad arrivare a non alzarmi più dal letto. E lì mi strinse forte sussurrandomi che lei mi sarebbe sempre stata accanto e che non dovevo avere paura di niente perché niente avrebbe mai potuto togliermi il suo amore.

Anche io la strinsi fronte e le dissi che le volevo bene, tanto, e le avrei voluto bene sempre.

 

NERO

 

A volte la notte non dormo. Mi guardo attorno. Ora non posso muovermi molto, ho un tubo che mi entra dentro il naso e che mi fa respirare, ed altri che sono infilati con un ago nelle braccia. Penso che vorrei dormire. Quando dormo non vedo l’ospedale, non sento i tubi e nemmeno gli aghi. Quando dormo sogno e a volte sono in un prato con tutti i fiori e le mie scarpe fucsia e la mamma ed il papà che ridono, o altre al mare a nuotare con loro ed altri bambini che non conosco e rido.

A volte, quando è giorno, spero che venga presto buio, o che possa dormire. Mamma mi ha detto ieri che quando uno smette di vivere è come se dormisse, come se facesse un lungo sonno.

Chissà se quando uno smette di vivere e fa questo lungo sonno, continua a sognare? Mamma non me lo ha detto. Devo ricordarmi di chiederglielo. Adesso sono tanto stanca, domani glielo domando, e poi ve lo racconto….

 

 

 

 

 

Lentini, Cittadina di 24.000 abitanti  fra  Catania e Siracusa, detiene il primato delle morti per Leucemia in Italia, un dato che nel caso dei bambini è 5 volte maggiore la media nazionale.

Nessuna spiegazione ufficiale, solo delle domande e qualche ipotesi dei  genitori raccolti in libera associazione per i bambini leucemici “Manuela e Michele”  http://www.manuela-michele.it/

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

marabertowocchineriocchineripassato_per_casoL.UomoDelVentoincondizionata_mentepro_mosmariomancino.mle_parole_dellanimaKatartica_3000potilla73gira.sole2IlContaFiabebal_zacilsognodiunadonna1
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

 
 
 
 
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963