POLPETTINE!! La nostra nuova vita in 4, cercando di essere buoni genitori e vivere questa splendida esperienza insieme, nella scoperta dell'immensa gioia dell'essere mamma e papà!!
Post n°51 pubblicato il 13 Luglio 2007 da Cicotita
Anche questo film di animazione giapponese prodotto dallo Studio Ghibli nel 1988, per la regia di Hayao Miyazaki, è un simpatico capolavoro. Il film ha avuto tanto successo da diventare in seguito il logo dello Studio Ghibli. In Italia lo si trovia però solo in lingua originale sottotitolato in italiano.
La storia è ambientata nelle campagne di Tokyo intorno agli anni 1950 ed è un racconto leggero, adatto sia ai bambini che ad un pubblico di adulti. Tratta argomenti semplici e allo stesso tempo profondi e puri quali l'amore e il calore di una famiglia, il bene che si dovrebbe provare per la natura che ci circonda, l'importanza di essere uniti nei momenti difficili, il non essere troppo egoisti. Totoro è uno spirito che un po' tutti vorrebbero avere come amico, la trama è molto semplice ma è anche ricca di emozioni, per non parlare dei bellissimi colori che, come al solito, contraddistinguono gli anime del maestro Miyazaki. Totoro è la metafora della vita, interpretato spesso come uno spirito kami shintoista: la sua casa, l'albero di canfora, è un jinja, santuario shintoista con attorno corde di paglia di riso intrecciata usate per la purificazione rituale nella religione shintoista.
TRAMA: Satsuki e Mei (due sorelle: la prima di 11 anni e la seconda di 4) affrontano un viaggio con il padre per cambiare vita, casa e aria. Si trasferiscono quindi in campagna, lontano da Tokyo ma anche lontano dalla loro mamma che è ricoverata in ospedale. Inizia così il loro viaggio attraverso la scoperta di un nuovo mondo e soprattutto alla scoperta della natura. Il primo incontro è coi makkurokurosuke, spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate e che solo i bambini possono vedere, ripresi anche ne La città incantata. In seguito Mei, esplorando la nuova casa e seguendo delle tracce di ghiande, viene a contatto, all'interno del grande albero di canfora che domina sulla zona, con Totoro, uno spirito buono dall'aspetto un po' pittoresco (il quale è diventato il simbolo dello studio Ghibli). Un incrocio tra una talpa, un orso e un topo... il tutto portato a misure piuttosto sproporzionate. È praticamente una sfera di pelo grigio con le orecchie e una bocca enorme. È un personaggio che Mei ha già visto in un libro di fiabe, un troll, in giapponese tororu, ma Mei avendo solo 4 anni ne storpia il nome in totoro.
Queste due giovani ragazzine si trovano a confronto con le loro prime difficoltà, e incontrano questa entità urlante, ma soffice, che attraverso l'amore per la natura le aiuta a crescere. Totoro accoglie, Totoro si alza per te, Totoro ti fa volare, Totoro genera la vita in tutte le sue forme. In realtà non si riesce a distinguere la «realtà» dal «sogno», in tutto il lungometraggio: ad esempio la notte dell'arrivo di Totoro nel giardino delle bambine i germogli crescono fino a diventare un albero colossale, che il giorno dopo sparisce e lascia il posto a dei normalissimi germogli, lasciando alle bambine il dubbio che nulla sia realmente accaduto nella notte. Totoro è citato nel quinto volume del manga Le situazioni di Lui & Lei (act 17) di Masami Tsuda.
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