Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi di Gennaio 2014

DALL'INVIDIA ALL'AMMIRAZIONE

Post n°2226 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da Praj
 

E' importante riconoscere l'invidia ovunque si celi in noi. Anche in campo spirituale. Non va dunque negata ma stanata e riconvertita in ammirazione benevola per chi invece è riuscito là dove noi non ce la facciamo o vorremmo farcela. E' proprio l'invidia malevola ad inceppare il motore dell'entusiasmo e disattivare quella spinta energetica che ci servirebbe ad ottenere ciò a cui interiormente aspiriamo, che nascostamente aneliamo. Non è invalidando gli altri che noi cresciamo. Succede proprio il contrario: valorizzando gli altri, aiutiamo anche noi stessi a crescere al meglio, a trovare utili ispirazioni e fruttuosi esempi di realizzazione.



 
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APPARTENGONO AL MITTENTE

Post n°2225 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da Praj
 

“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”, domandò il samurai.
“A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli.
“Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti”, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li portava con sé”.



 
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I LUPI DELLA FINANZA

Post n°2224 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da Praj
 

Avevo letto che molte delle vittime truffate da "The wolf of Wall Street" trovavano il film di Martin Scorsese e interpretato da Di Caprio una rappresentazione sostanzialmente 'simpatica' di questo squalo della finanza speculativa. Ho avuto delle perplessità sull'andare a vederlo o meno e se fosse in qualche modo giusto boicottarlo. Temevo che il film facesse direttamente o indirettamente l'apologia di quel personaggio. Poi ho deciso di vederlo. Meglio conoscere che ignorare.
Il film mi è molto piaciuto. Devo dire che l'aspetto acritico che temevo, riguardante il fascino seduttivo del diabolico broker, non l'ho riscontrato. Infatti, il protagonista e i suoi accoliti - cinici e spregiudicati individui che hanno venduto l'anima al diavolo per il dio denaro, vengono mostrati per quel che umanamente sono: dei miserabili, psicologicamente spostati e malati, nonostante sguazzino nella ricchezza super ostentata e una volgare opulenza.
Capisco l'indignazione giustificata dei veri truffati dal lupo di Wall Street e il riaprirsi delle loro ferite legate a quei fatti, ma il film, sotto molti aspetti, può essere invece utile e interessante per tante ingenue e sprovvedute persone che si fanno ancora illusioni su quel mondo famelico. Ovviamente non si può generalizzare, perché esiste anche una finanza sana e non truffaldina, ma ritengo che la rappresentazione filmica di una storia reale sia tutto sommato istruttiva per ancora molti individui che non immaginano a che livelli si possa arrivare l'imbroglio mascherato da investimento.
Per quanto riguarda il film e l'interpretazione del protagonista, concordo con la critica che lo candida a ricevere riconoscimenti e premiazioni record. In sostanza, anche secondo me, merita di essere visto.



 
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L'OCA E' FUORI!

Post n°2223 pubblicato il 24 Gennaio 2014 da Praj
 

L’ufficiale Riko una volta chiese a Nansen di fargli luce sull’antico problema dell’oca nella bottiglia: “Se un uomo mette un pulcino d’oca in una bottiglia e lo nutre finché non è cresciuto, come potrà far uscire l’oca senza ucciderla o senza rompere la bottiglia?”
Nansen battè le mani con forza e urlò:
“Riko!!!”
“Sì maestro?” rispose Riko sobbalzando per la sorpresa.
“Vedi l’oca è fuori!” disse Nansen.

********
Il momento in cui il maestro Zen urla il nome del discepolo e batte la mani ricorda le modalità con cui l’ipnotista sveglia l’ipnotizzato da una trance. Nansen porta Riko nel presente, nel qui e ora, nella realtà. Fuori dalla fissazione del koan, fuori dall’ipnosi: nella realtà, l’oca è già fuori, non è mai stata dentro. Nella realtà non c’è nessun problema, è la mente che crea problemi e poi cerca di risolverli.




 
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L'INEFFABILE GRAZIA

Post n°2222 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da Praj
 

Si puo' comprendere solo quello che si è in grado di comprendere. Se non si è 'pronti' non c'è nessuna possibilità, nessun diritto, che possa far accadere la comprensione spirituale. Non è nemmeno una questione di merito, di studio, d'impegno, di desiderio, di volontà... a renderci 'pronti', ma un'alchimia personalizzata la cui formula ci è e ci sarà sempre inconoscibile. Per cui i tentativi di trasmetterla, i quali non possono che essere sterili simulazioni o imitazioni, sono chiaramente vani. Essa si risolve da sè solo quando siamo 'misteriosamente' pronti. E non siamo certamente noi a stabilire come e quando. Tanto vale allora non cercarla e affidarci arresi e senza aspettative all'occhiuto e provvidenziale Destino.



 
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LA MONETA DEL DESTINO

Post n°2221 pubblicato il 21 Gennaio 2014 da Praj
 

Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il nemico sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello avversario. Lui sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.Durante la marcia si fermò a fin tempio shintoista e disse ai suoi uomini: " Dopo aver visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo. Siamo nelle mani del destino". Nobunaga entrò nel tempio e pregò in silenzio. Uscì e gettò una moneta. Venne testa. I suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà." Nessuno può cambiare il destino" disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia." No davvero " disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le facce.


 
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SUBLIME ALCHIMIA

Post n°2220 pubblicato il 20 Gennaio 2014 da Praj
 

Le lacrime di disperazione, di tristezza, di dolore, si trasfigurano in lacrime di gioia solo quando ci abbandoniamo fiduciosi all'accoglimento del ciò che E'.
Solo allora l'Alchimia spirituale della "non mente" può trasmutare la corrosiva
acqua della negazione nella rigenerante linfa che tutto risana.
La quintessenza di questa Alchimia è la trasformazione del rifiuto in accettazione totale: il no che diventa Sì.
Tale Opera è però nascosta all'ego che, profano, sconsacra con la sua indomita presunzione ogni cosa della vita che non sa comprendere, costruendo barriere di sofferenza, castelli di sciocco orgoglio e realtà foriere di lacrime.


 
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TUTTO HA UN SENSO

Post n°2219 pubblicato il 19 Gennaio 2014 da Praj
 

Tutto ciò che accade ha senso. Ogni atto, ogni cosa, ogni fenomeno anche il più insignificante che possa sembrare è interconnesso, è interdipendente ad infinite altre cose, atti, fenomeni, in una miriade di eventi incalcolabili e inimmaginabili, la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Causa ed effetto sono un tutt'uno in una visione più ampia. Non si può sapere dove cominci la causa e dove finisca l'effetto. E' soltanto la mente dualistica che separa la causa dagli effetti, non essendo in grado, per sua intrinseca natura, di cogliere L'Uno, l'intero, nella sua infinitudine.
Solo se la mente tace lo spazio ed il tempo si dissolvono ed appare l'istante nella sua forma di Destino, come espressione del Tutto in quel punto 'confinato' che è il nostro essere nel mondo.
Chiamiamo caso un effetto la cui origine non sappiamo e possiamo trovare; chiamiamo causa una realtà di base che vogliamo fissare mentalmente, per non ammettere l'ignoranza di fronte ad un mistero che ha radici insondabili, abissali.
Il magico mandala che percepiamo però come caso, coincidenze, occasioni fortuite, è in realtà creazione continua, incessante di una Coscienza assolutamente armonica in Sè stessa. Questa si offre alla nostra mente egoica manifestandosi come separata. Essa ci dà l'allucinazione della casualità e nel contempo una nostalgia più o meno intensa per un ritorno alla Sorgente. Ogni forma d'intelligenza individuata, raccoglie ciò in modo differenziato, fino alla realizzazione stupefacente e meravigliosa che nulla è mai stato separato, che tutto è Uno, che noi siamo quest'Uno.
Questo gioco di apparenze, di destini, di creazione e distruzione non è altro che il Gioco Divino della Coscienza, che noi Siamo… ma che abbiamo dimenticato d’Essere.



 
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IL CASO NON ESISTE

Post n°2218 pubblicato il 18 Gennaio 2014 da Praj
 

Il caso non esiste. C'è invece l'incapacità di comprendere le connessioni fra gli eventi, grandi e piccoli, visibili e invisibili. Esiste piuttosto una rete infinita, nella dimensione spazio-tempo, di fatti e reazioni continuamente create attraverso meccanismi di vario livello, in gran parte sconosciuti o inconoscibili, ma totalmente interdipendenti nella loro relazione in questo Universo, sia fisico che mentale e spirituale.
Per quanto riguarrda noi umani abbiamo la facoltà della Consapevolezza la può tenerci ancorati ad una risposta alle situazioni come azione adeguata nel momento momento, aiutandoci ad essere meno inconsci nelle reazioni che possiamo avere di fronte a fatti o sentimenti che ci coinvolgono o che accadono intorno a noi. Questa attenzione, presenza mentale, fa sentire meno casuale ciò che ci accade. Più i fatti, gli eventi e le cose della vita, sono guardati panoramicamente da una Coscienza lucida e distaccata, meglio si possono vedere e dirigere; prima che si sviluppino in modo reattivo e condizionato.
Va anche detto però che tutto ciò che sta sempre succedendo, dalla più grande alla più infima cosa, non può che essere quello che è, perchè necessario all'equilibrio, all'amonia intrinseca del Tutto.




 
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SERENITA' FASULLA?

Post n°2217 pubblicato il 17 Gennaio 2014 da Praj
 

Chissà perchè quasi tutti coloro che vengono indagati dalla magistratura immediatamente recitano l'esorcismo "sono sereno"... quando invece questo non può essere vero, realistico. Sarà l'abitudine alla falsità... o all'impunità?





 
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PARADOSSO SPIRITUALE

Post n°2216 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da Praj
 

Quando imparerete ad amare l'inferno, sarete in paradiso.
(Thaddeus Golas)




 
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PALCOSCENICO DELL'ESISTENZA

Post n°2215 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da Praj
 

Sul pacoscenico dell'esistenza, non importa se recitiamo a copione o a soggetto, ciò che conta è che si sappia di star interpretando una parte nella tragicommedia umana. Che sia tragica, comica o brillante non fa differenza.
Sì è bravi individui-attori tanto più si sta sul confine che separa il personaggio da colui che è consapevole della recita-realtà che sta rappresentando.




 
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COMMEDIA UMANA

Post n°2214 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da Praj
 

Non c'è un motivo per non ridere interiormente della commedia che stiamo recitando. Tanto più se stiamo interpretando una parte molto seria.



 
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SOLI O ISOLATI?

Post n°2213 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da Praj
 

Quando ci si sente soli, tristi e malinconici è perché avvertiamo una non presenza dell'altro. Quando ci sentiamo isolati, pensiamo all'altro che ci manca, rileviamo il vuoto di una compagnia che invece vorremmo avere. Ciò causa uno stato d'animo di sofferenza, di disagio, una forma di depressione che ci fa scivolare in una condizione sostanzialmente negativa. Abbiamo il feeling che potrebbe essere diverso, migliore, se avessimo con noi qualcuno con cui condividere spazi e momenti di vita.
Essere in solitudine, invece, è uno stare bene con se stessi: è in realtà uno stato dell'essere molto positivo, appagante. D'altro canto, quando siamo isolati non siamo nella serena solitudine ed è per questo che c'è un'abissale diversità tra il sentirsi isolati e l'essere, per scelta, liberamente soli. Sentirsi isolati è dunque il sentimento prevalente in chi non ha trovato in sè stesso la Sorgente del suo Essere. Quindi, anche in questo caso, come per la ricerca della felicità, non si può prescindere da un 'lavoro' interiore che ci liberi da ciò che impedisce di godere dell'Essere Soli. E' soprattutto nella solitudine meditativa che possiamo imparare a centrarci nella nostra naturale Essenza e da questa poi espanderci nella comunicazione e comunione con ciò che solo apparentemente è fuori di noi, e ci riconnette al flusso dell'Amore. L'isolamento è perciò una sorta di malattia dell'anima che va prima diagnosticata e compresa e poi sanata esprimendo e condividendo amorevolezza.




 
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CAOS E COSMOS

Post n°2212 pubblicato il 10 Gennaio 2014 da Praj
 

Il caos che vediamo all'esterno è la proiezione di quello che abbiamo dentro. Finchè il nostro mondo interiore sarà diviso, confuso, non integrato, non ci sarà possibile vedere e percepire l'apparente caos come esso invece realmente è: un Cosmos, un infinito sistema ordinato e armonico.



 
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NON DI SOLA PARTECIPAZIONE

Post n°2211 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da Praj
 

Alla vita non basta che si partecipi solo sopravvivendo.
Ci chiede, offrendoci continue occasioni per maturare,
anche di dar luogo alla nostra fioritura.



 
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ABBRACCiO TOTALE

Post n°2210 pubblicato il 08 Gennaio 2014 da Praj
 

Solo accogliendo ogni parte di te, ogni pensiero, ogni emozione, ogni sensazione, puoi accettare il mondo, l'Universo intero. Allora comprendi che tutto è in te: ogni paura, desiderio t'appartengono. Non puoi rifiutare ciò che sta là fuori senza negare ciò che hai dentro: sono realtà speculari, che sono un tutt'Uno. Ogni tua cellula è interdipedente dalle stelle, dal sorriso di un passante, dalla minaccia di un disperato. Dunque abbracciandoti abbracci il mondo così com'é, compreso il rifiuto di questa non divisione che talora umana-mente può affiorare. Da quel momento ti dato d'amare pienamente la luce e l'oscurità... la vita che vivi.



 
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CIBO VELENOSO

Post n°2209 pubblicato il 07 Gennaio 2014 da Praj
 

La nostra mente, quotidianamente e purtroppo, viene nutrita in larga misura di imput nefasti, poco edificanti, violenti. Per cui è ovvio che sia sempre più intasata da suggestioni negative, con tutte le conseguenze psicologiche e sociologiche che ciò comporta nel vivere sociale, relazionale. Questo continuo bombardamento induce sempre più a fenomeni di emulazione o depressione in soggetti dalla psiche già stressata o fragile. E’ un circolo vizioso: più negatività veicoliamo come comunicazione più negatività ritorna in forma di stati d’animo e comportamento.
Invertiamo piuttosto questa tendenza che porta inevitabilmente verso il degrado, a vivere sempre nell’insicurezza, nel disagio, alimentando le nostre zone tenebrose, diffondendo tensione nell’inconscio personale e collettivo. Bisognerebbe allora capovolgere questo andazzo patologico: per cui è interessante solo la notizia o lo spettacolo che fa leva sui sentimenti più oscuri della nostra natura umana. Bisognerebbe perciò non più cavalcare la tigre della negatività, della disperazione, della sfiducia e della paura. Resta a noi dunque la responsabilità e la libertà di scegliere, cambiare, l'interesse alle cose a cui diamo energia.




 
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NON QUELL'IMMAGINE

Post n°2208 pubblicato il 06 Gennaio 2014 da Praj
 

Chi Sono? Informazione confidenziale. Parafrasando le parole di un Amato Maestro: Uno che non è mai nato, ne mai morirà e sta solo visitando questo pianeta Terra. Ovviamente non sto parlando di quel veicolo psicofisico e strumento passeggero che vedi nell'immagini del profilo e che ha scritto questa cosa incomprensibile per molti.



 
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TRE ERRORI

Post n°2207 pubblicato il 05 Gennaio 2014 da Praj
 

Un giorno un Maestro accolse tre candidati che volevano diventare suoi discepoli. Al primo incontro il Maestro iniziò a comportarsi in modo eccentrico a tavola, facendo discorsi assurdi e avendo atteggiamenti strani.
Disse anche talune paro
lacce e mangiò il suo cibo con le mani, asciugandosi la bocca al polsino della camicia. Uno di questi tre discepoli se ne andò, scandalizzato di questo atteggiamento.
Il secondo fu avvisato dai discepoli anziani (istruiti così dal Maestro) che questi era un truffatore, che si stavano organizzando per fargliela pagare e che lui doveva stare ben attento a fidarsi di un uomo così. Anche il secondo uscì dal gruppo.
Al terzo il Maestro proibì categoricamente di prendere la parola ogni volta che la chiedeva e di porre qualsiasi tipo di domande.
Anche il terzo se ne andò, sdegnato ed offeso.
Quando il Maestro fu solo con i suoi allievi disse: "Il comportamento di coloro che se ne sono andati illustra tre validi concetti.
Il primo "non giudicare a prima vista".
Il secondo "non giudicare cose di grande importanza da ciò che dicono gli altri".
Il terzo "non fare della tua percezione di stima ed apprezzamento altrui il metro per il tuo giudizio su di loro."




 
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