Quid novi?Letteratura, musica e quello che mi interessa |
CHIARIMENTI
Le notizie riportate nel presente blog, ove altrimenti non specificato, sono affidate alla memoria dell' autore e non possono pertanto essere considerate degne della minima fede. Ritengo sia mio preciso obbligo morale diffondere bufale, spacciandole per vere e viceversa. Chi si fida di me sbaglia a farlo, ma, volendo, potrebbe prendere spunto da quel bel po' di verità che sarà in grado di trovare in ciò che scrivo, per approfondire l' argomento, se gli interessa, altrimenti, ciccia.
Chi volesse comunque riferirsi a fonti ancor meno affidabili di una vacillante memoria di un incallito bufalaro, potrà consultare Wikipedia o, peggio ancora, la Treccani Online che a Wikipedia spesso rinvia. Degno di considerazione è il fatto che le idiozie di cui Wikipedia è spesso -non sempre, siamo onesti- intrisa fino al midollo sono consultabili gratis, laddove per la redazione della Treccani online lo Stato ha erogato all' ente, presieduto da un non bene amato ex ministro di nome Giuliano, due bei milioncini di euro nostri: che fine avranno fatto? Non c'è alcuna malizia da parte mia, s'intende, nel formulare questa domanda: solo semplice curiosità.
La lettura di questo blog è vivamente sconsigliata a chi ignora cosa sia l'ironia e/o non è in grado di discernere il vero dal falso.
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Tasso madrigali 21-25
Post n°876 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da valerio.sampieri
alla Granduchessa Bianca Cappello nei Medici Firenze, Tipografia di M. Ricci, Via Sant' Antonino, 9, 1871. 21 Benché sfavilli e splenda I Madrigali alla Serenissima Granduchessa di Toscana Stella talor con chioma accesa intorno Lucida sì che 'l giorno Non come all'altre il lume suo contenda, Non è già ch'ella prenda Un crine eguale a questa Treccia di fuoco e di splendor contesta: Ond'ei rimane in picciol tempo estinto, Ed ella eterna un sì bel viso ha cinto. 22 In suo stellante regno Benogno Amor destina Questo sol di bellezza eterno pegno A Te del Tosco lido alta Regina; Io lo ti porgo in humil atto inchina, Ch'in te mirando fiso Parmi veder che al biondo pastorello Sembri del tuo men bello il mio bel viso. 23 Hor se d'invidia tinti Diran pur ciechi amanti I dolci lumi tuoi restarsi estinti Allo apparir di più begl'occhi santi, Ecco, Regina, a te venir davanti E già col brando in opra Mostrarne e l'uno e l'altro mio Guerriero, Che folle, incontro al vero altri s'adopra. 24 Qual miracolo Amore, Se la Bianca Alba mia Dell'Alba in ciel che l'Oriente apria Luce spargea maggiore? Non ha, non ha per sé l'Alba splendore: Dal Sol ben ella il prende, Ma la Bianca Alba mia per sé risplende. 25 Novella Alba celeste Co' suoi begli occhi tutto il Ciel serena El suo bel guardo affrena Per quante ha il Cielo e quante ha il mar tempeste; Di nuovi fior la terra adorna e veste E perch' à ne' begli occhi aprile eterno Mai non sarà che ne la spogli il verno. Annotazioni ai Cinquanta madrigali inediti. XXI. 9. Stinto con cinto nella Gerusalemme, St. 66, Canto ni: E colà trasse ove il buon duce estinto Da mesta turba t lacrimosa è cinto. XXII. 1. Edito assieme al seguente col nome di Giambattista Strozzi, equivocato, forse, per essere stati musicati da un Piero Strozzi. Per la sbarra che si fece a' Pitti a' 14 di ottobre 1579 nelle nozze della Granduchessa. Venere si dà per vinta dalle bellezze della Bianca e le rende ciò che da Paride si avea avuto, temendo col di lei confronto di esser superata e di doverglielo poi restituire. E'un leggiadro pensiero di gentile poeta, vagamente espresso, ancorchò dello stesso autore ci sia altro Madrigale bellissimo di simile soggetto. 7. Biondo è colore di accortezza; epperciò il Tasso nel Canto IV, St. 24 ne dipinge sotto questo colore il crine dell'astuta Armida, facendole dire del mago Idraote: .... diletta mia, che sotto biondi CapelU e fra si tenere sembianze Canuto senno e cor gemile ascondi, E già neU'arti mie me stesso avante, Gran pensier volgo; e se tu lui secondi Seguiteran gli effetti alle sperarne: Tessi la tela che io ti mostro ordita Di cauto vecchio esecutrice ardita. XXIII. 1. Nella stessa occasione della sbarra. Col titolo nel manoscritto: Venere conducendo (in campo) due guerrieri. Facendo plauso alla bellezza di Bianca, Fautore ricorda come per vecchi esempi la beltà disarmi la forza. V'è ragione di credere che uno de'due guerrieri fosse D. Virginio Orsini giovane prode e d'immensa ricchezza a queirepoca. Non si sa come in alcune stampe vada a lui intitolato il sonetto del Tasso A nobiltà di sangue in cui belle%%a, ec. mentre come Tabbiamo riferito alla pag. 12, fu diretto alla Bianca. 4. Degl'occhi santi. E' del Petrarca e piacque all'autore usarlo ancora nel Madrigale XXXI, ec. XXV. 6. Aprile eterno, è pure nel Madrigale 141 del Tasso nella raccolta del Rosini. |
Inviato da: cassetta2
il 12/08/2024 alle 08:41
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