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« Separati e SeparateAlba di Nuovo »

Il Guanto di Simoncelli

Post n°132 pubblicato il 04 Novembre 2017 da robertocass
 

 

 

 

 

Assurdo e Meraviglioso

Paolo Simoncelli, padre del grande Marco, ha condensato in due aggettivi un episodio che meriterebbe un romanzo.

A sei anni di distanza i coniugi Simoncelli sono ritornati a Sepang, sul circuito malese dove il figlio interruppe la sua cavalcata, restando ucciso in un tremendo incidente a bordo della sua moto.

Possiamo vederli mentre scendono dall’aereo, con il fuso orario nella testa e troppi ricordi nel cuore.

Vengono avvicinati da una ragazza del posto, che con gli occhi bassi si avvicina e gli spiega di avere comprato un guanto di Marco da un commissario di gara.

Il signor Simoncelli non si sorprende: ovunque vada, viene avvicinato da qualche tifoso inconsolabile che gli mostra una reliquia del figlio.

Il particolare del guanto però lo incuriosisce: di solito li vendono in coppia, perché quella ragazza ne ha comprato uno solo?

Ma a quel punto lei lo estrae dalla tasca e lui lo riconosce.

Non è un guanto qualsiasi, è quello che Marco indossava al momento dell’incidente, il destro è già a casa, il sinistro non era mai stato recuperato.

Ma ora è lì, tra le mani tremanti di questa giovane donna, che saputo che i genitori del campione sarebbero arrivati con quel volo, è venuta per restituire qualcosa che aveva custodito per loro.

Il signor Simoncelli ha cercato mille parole per dirle grazie, ma la ragazza non è riuscita a capirle, alla fine è rimasto zitto e l’ha stretta in un abbraccio.

Uno immagina e li vede quei due estranei che si abbracciano con le lacrime agli occhi nella sala arrivi di un aeroporto malese con uno strano guanto tra le mani e pensa che a volte la vita sa essere davvero così: assurda e meravigliosa.

 

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