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Messaggi di Luglio 2017

 

Is this the life we really want?

Post n°118 pubblicato il 31 Luglio 2017 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

“Alla fine, tutto ciò che conta, è se ti commuove o no“.

Con questa frase Roger Waterscommentava il capolavoro “The Dark Side Of The Moon”, ed è la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando l’ultimo disco “Is This The Life We Really Want?“.

Sono già state fatte molte recensioni su questo album, alcune negative ed altre, da parte di chi conosce veramente il valore di Roger, più positive.

Da parte mia, posso solo dire che questo nuovo lavoro mi ha commosso veramente, la voce di Roger non sarà bella come quella di David Gilmour, non ci sono assoli di chitarra in grado di aprirti mente e anima, ma troveremo tutto quello che ha fatto dei Pink Floyd una delle band più importanti del pianeta: se sotto l’aspetto musicale il richiamo ai Pink Floyd è palese, sotto l’aspetto lirico troviamo un Roger Watars schierato ed “incazzato” come non mai.

Personalmente ho apprezzato in pieno questo disco, che a mio avviso necessita di più ascolti per essere apprezzato appieno.

Per apprezzare appieno l’album, mettetevi comodi, con le cuffie, e i testi sotto mano

Quando eravamo giovani

(Strumentale)

Roger Waters:Quando eravamo giovani potevamo

ubriacarci fino al muro del cesso

tratto nero di terreno o catrame o qualunque

cosa non importa più tanto

Azzuffarsi con le ragazze prima dell’avvento della

pubertà col suo stupore e confusione

Potevi, io potevo, è visibile

Copertura stiracchiata, costume nero mutandine

spesso pallide al mattino dell’alba giovanile

Scolando lentamente attraverso i canali del

pavimento

Quanta innocenza e crudeltà passava sotto le

forche caudine per i primi fermenti negli spoiatoi

di Maggio

Dove sei ora? Non rispondere

Sono ancora brutto

E tu ancora in carne

Io ho ancora i brufoli

E sono ancora preoccupato

I nostri genitori ci hanno reso quello che siamo, o

è stato Dio?

Che cazzo ci frega, non è mai davvero finita.

Déjà Vu

Se fossi stato Dio

Avrei risistemato le vene sul volto

Per renderle più resistenti all’alcol

E meno propense a invecchiare.

Se fossi stato Dio

Avrei generato molti figli

E non avrei tollerato

Che i Romani ne uccidessero anche solo uno

Se fossi stato Dio

Con il mio bastone e la mia bacchetta

Se mi fosse stato dato il permesso

Credo sarei riuscito a fare un lavoro migliore

E se io fossi un drone

Che pattuglia cieli stranieri

Coi miei occhi elettronici, per orientarmi

E per l’effetto sorpresa

Avrei paura di trovare qualcuno in casa

(esplosione)

Magari una donna ai fornelli

Infornando pane, cuocendo riso

O soltanto bollendo delle ossa

Se fossi un drone.

Il tempio è un rudere

I banchieri ingrassano

Il bisonte è andato

E la cima della montagna pianeggiante

Le trote nei fiumi

Sono tutte ermafroditi

Tu tendi a sinistra

Ma poi voti a destra

E sembra come un déjà vu

Il sole tramonta e tu continui a mancarmi

Contando i costi

Di un amore che è andato perduto

E sotto la mia Corrente del Golfo

In piscine circolari

Trovi a 99 centesimi

Alcolizzati e buffoni

L’ultimo rifugiato

Sdraiati con me ora

Sotto cieli di alberi di limone

Mostrami il timido, rallentato sorriso

che tieni nascosto da caldi occhi marroni

Cogli il dolce esitare

Di labbra appena socchiuse

E meravigliati

Del dolce dolore dell’amore

E del mio cuore che batte selvaggio

Oh, rapsodia

Come mi spezzi

E sognai di dire

Addio alla mia piccola

Lei stava dando

un’ultima occhiata al mare

Guadando attraverso i sogni

Fino alle ginocchia

Nei gonfiori caldi dell’oceano

Mentre le reginette facevano il bagno, docili

Sotto, pallottole inflessibili

trapassano i loro iPhones, cancellando

i numeri di amanti in eccesso

e cercano l’orizzonte

E troverai mio figlio, giù, sul bagnasciuga

Sterrando un tumulo per una catenina o un osso

Cercando nella sabbia per un’anticaglia

Portata a riva dal mare

Immagina questo

Immaginati mentre ti affacci sul porto ferroviario

Gettando via la tua ultima sigaretta

Immagina il tuo dito che preme il campanello

Immagina il teschio con le ossa incociate sullo

zerbino

Immaginati sulle strade di Laredo

Immagina Casba, immagina il Giappone

Immagina tuo figlio con la mano sul grilletto

Immagina protesi in Afghanistan

Immagina un tribunale senza una cazzo di legge

Immagina un bordello senza una cazzo di puttana

Immagina un cesso senza un cazzo di scarico

Immagina un leader senza un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Seguimi filmando me stesso al concerto

col cellulare, da un posto in prima fila

Segui Miss Universo che prende un po’ di raggi

Vorrei Tu Fossi Qui a Guantanamo Bay

Immagina un posto in un aereo privato

Immagina i tuoi piedi inchiodati a terra

Immagina un equipaggio chiaramente impazzito

Immagina nessuna finestra, immagina nessuna

porta

Incollato a uno schermo nello stato del Nevada

Seguire il sogno diventa sempre più difficile

Immaginala incartare un regalo per il matrimonio

Immaginala bollire l’acqua per il the

Immagina i bambini che si arrampicano nel sedile

posteriore

Immagina la mia mano che gira la chiave

Oh, Immaginalo.

Immagina il cane nel camioncino davanti

Immagina l’albero a lato della strada

Immagina le mie mani che diventano sempre più

fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Seguimi giù, in un posto vicino al fiume

Venduto per i reni, venduto per il fegato

Perchè così indigente, perchè così magrolino?

Non si può mai essere

Troppo avidi.

Ossa Rotte

A volte guardo il cielo notturno

Vedo quelle stelle a un miliardo di anni luce

E mi sento piccolo come un insetto sul muro

A chi cazzo frega, comunque?

A chi cazzo frega, comunque?

Quando finì la seconda guerra mondiale

Nonostante la lavagna non fu mai cancellata

Avremmo potuto scegliere le loro ossa rotte

Avremmo potuto essere liberi

Scegliemmo invece di aderire all’abbondanza

Scegliemmo il sogno americano

E oh, Signorina Libertà

Quanto vi abbiamo abbandonata

Quanto

L’abbiamo abbandonata

E oh, Signorina Libertà

Quanto vi abbiamo abbandonata

Lui sarebbe potuto nascere a Shreveport

O sarebbe potuto nascere a Tehran

Non importa molto ove tu sia nato

I piccoli non vogliono farci del male

Bisogna che qualcuno li addestri ad odiarci

A radere al suolo le nostre case

A convincersi che lottano per la libertà

A credere che il loro dio li terrà sani e salvi

Sani e salvi

Sani e salvi

Non possiamo rimettere indietro l’orologio

Non possiamo tornare indietro nel tempo

Ma possiamo dire:

Fottetevi, non ascolteremo

Le vostre cazzate e bugie

Le vostre cazzate e bugie

E’ questa la vita che vogliamo davvero?

Donald Trump:Siete la CNN. Dico, fate una storia,

e poi un’altra e poi un’altra ancora, è brutto. Ho

vinto. Ho vinto. E poi, i disordini. I disordini sono

a zero. Noi stiamo correndo – questa è una

macchina calibrata

L’oca è diventata grassa

Col caviale di bar sfarzosi

E mutui subprime

E famiglie divise

E’ questa la vita, il santo Graal?

Non basta riuscire a farcela

Ci serve anche il fallimento altrui

Paura

La paura guida i frantoi dell’uomo moderno

La paura ci tiene in riga

Paura di tutti quegli stranieri

Paura di tutti i loro crimini

E’ questa la vita

Che vogliamo davvero?

Dev’essere certamente così.

Questa è una democrazia

E si fa come diciamo noi.

E ogni volta che uno studente

viene travolto da un carro armato

E ogni volta che il cane di un pirata

Viene forzato alla passerella

Ogni volta che una moglie russa

Viene pubblicizzata come in vendita

E ogni volta che un giornalista

Viene lasciato a marcire in cella

Ogni volta che la vita di una giovane ragazza

Si esaurisce con futilità

E ogni volta che uno sciocco

Diventa il presidente

Ogni volta che qualcuno muore

Allungandosi nel prendere le sue chiavi

E ogni volta che la Groenlandia

Cade nel fottuto mare

E’ per via

di tutti noi

I bianchi, i neri

Messicani, Asiatici,

ogni tipo di gruppo etnico,

Compresi i tipi di Guadalupa

I vecchi, i giovani

Megere sdentate

Top model

Attori, froci,

Cuori sanguinanti,

Star del calcio,

Uomini nei bar,

Lavandaie,

Sarti, puttane,

Nonne, nonni, zie, zii

Amici, relazioni,

Senzatetto,

Ecclesiastici,

Camionisti,

Donne delle pulizie,

Formiche

– forse le formiche no

Perchè non le formiche?

Beh, perchè è vero

che le formiche non hanno abbastanza Q.I.

per capire la differenza tra

la sofferenza che provano gli altri

e, per esempio,

tagliare le foglie,

o brulicare tra le guarnizioni della finestra

in cerca di sdolcolcinate lattine aperte

Così, come formiche, siamo soltanto muti

E’ per questo che non sentiamo o vediamo?

O siamo solo intorpiditi da tele-realtà?

Allora ogni volta

Che il sipario cala

Ogni volta che il sipario cala

Su qualche vita dimenticata

E’ perchè siamo rimasti in attesa

In silenzio e indifferenti.

E’ normale!

Uccellino In Una Burrasca

Stai esplodendo

come un uccellino in una tempesta?

Il dolore della tua perdita

Filtra nelle tue penne come pioggia?

Le sbarre della tua gabbia

Sono deboli o fredde al tatto?

Le mie carezze sono state troppo gentili?

Ti ho amato troppo?

Il cane sta scorticando la porta

Il ragazzo sta annegando nel mare

Posso buttarmi a dormire sul tuo pavimento?

Annunciatore:Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Il primo di Gennaio

Il primo di Gennaio

La strolaga ulula al mare

Posso buttarmi a dormire sul tuo pavimento?

C’è spazio per me nella storia?

La Ragazza Più Bella

Avrebbe potuto essere

La ragazza più bella del mondo

La sua vita spenta

Come un bulldozer sopra una perla

Il comitato segreto

Nel profondo della sua tana

Opportunamente distante

Dalla fredda aria deserta

Mette la spunta su un quadrato

Gira la chiave in una serratura

Per allentare gli elastici nei suoi capelli

Dormi, se puoi

Avvolto al sicuro nel tuo mantello

Il fatiscente crepuscolo

Fumo d’avana

Fermo nella tua gola

La danza della Signorina Libertà

Ti ha trattenuto in trance

I suoi seni erano caricati

Con nettare e lance

“Bene, ragazzi”, disse

“Avete infranto la fiducia.

Tenetevi a quel bastone, se dovete”

Tieni di nuovo salda

La runa iniziatica

Il patchwork di ceneri

Spazza via l’amore come una scopa

La follia scende

Come la bizzarria delle ere

La furia degli angeli

Cattedrale di stelle

Christopher Robin dice

“Alice, vai a casa ora

Non faranno altri cambi di guardia”

“Tieni duro”, lei disse

“Mi stai spezzando il cuore”

E’ strano come le rotaie d’acciaio

Scompaiano nell’oscurità

Scalarono la torre d’avorio sulle sue trecce

Senza aver mai paura di cadere

Ma la bomba colpì il punto

In cui tutti i numeri si fermano

E l’ultima cosa che si udì

Fu lei che chiamava…

Casa

Casa, sto tornando a casa

Sono la vita che hai dato

Sono i figli che metti in salvo

Sono la promessa che hai fatto

Sono la donna che hai sempre aspettato

Allora resta in linea

Sto tornando a casa

(Resta in linea, sto tornando a casa)

Goditi la Vita

C’è un cane impazzito che strattona la catena

Un accenno di pericolo nel suo occhio

Campanelle d’allarme scatenate nel suo cervello

E una ciminiera sbuffa nel cielo

Svegliati, svegliati e odora le rose.

Chiudi gli occhi e spera che questo vento non

cambi

Non c’è nient’altro che urla nel mondo dei sogni

Nient’altro che speranza alla fine della corda

Nient’altro che oro nel fumo della ciminiera

Dai tesoro, sono soldi veri.

Questa è la stanza dove facciamo esplosivi

Dove mettono il tuo nome sulla bomba

Qui è dove seppelliscono i “se” e i “ma”

E depennano parole come “giusto” e “sbagliato”

Svegliati, svegliati, e odora il fosforo

Questa è la stanza dove teniamo i capelli umani

Non chiedere, non dire, o andremo in perdita, già

Un po’ meno soldi nel mucchietto

Nella credenza in fondo alle scale,

Soldi, tesoro.

(battito cardiaco)

(cane che abbaia)

Svegliati, svegliati e odora la pancetta

Scorri le dita unte tra i capelli di lei

Questa è la vita che hai preso

Solo una linea nel diario del capitano

Solo un lamento del cane da soccorso

Un’altra ragazza non si diplomerà

Andiamo tesoro, è un scambio vantaggioso

Svegliati, svegliati e odora le rose

Lancia la foto di lei nella pira funeraria, già

Ora possiamo dimenticare la minaccia che lei

poneva

Ragazza, sai che non puoi andare più in alto di

così.

(guaito)

Aspettala

Con un bicchiere intarsiato di gemme

In una piscina verso il tramonto

Tra le rose profumate

Aspettala

Con la pazienza di un cavallo da soma

Carico per le montagne

Come uno stoico, nobile principe

Aspettala

Con sette cuscini poggiati sulle scale

L’aroma di incenso femminile riempie l’aria

Stai calmo, e aspettala

Non scacciare i passeri

Che fanno il nido nelle sue trecce

Per tutte le barricate

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Lascia che sia serena

Come un pomeriggio d’estate

Un giardino in piena fioritura

Lascia che respiri nell’aria

che è estranea al suo cuore

Lascia che le sue labbra si separino

Aspettala

Portala al balcone

Guarda la luna inzuppata di latte

Ascolta il fruscìo della sua seta

Aspettala

Non lasciare che i tuoi occhi si posino

Sulle colombe gemelle dei suoi seni

Impaurito che prendano il volo

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Servile dell’acqua prima del vino

Non toccarle la mano

Lascia che le punte delle tue dita

Si fermino a suo comando

Parla dolcemente come farebbe un flauto

Ad un violino impaurito

Espira

Inspira

E non appena l’eco svanisce

Da quella raffica finale

Ricordati le promesse fatte

Oceani Divisi

Lei è stata sempre qui nel mio cuore

Sempre l’amore della mia vita

Eravamo sconosciuti,

Oceani divisi

Ma quando posai gli occhi su di lei

Una parte di me morì.

Una Parte Di Me è Morta

La parte che è invidiosa

spietata e subdola

Avida, dispettosa

Globale, coloniale

Sanguinaria, cieca

Irragionevole e facile

Concentrata ai confini

E al macello e alla pecora

Bruciando libri

Demolendo case

Dedita ai bersagli uccisi da droni,

Iniezioni letali,

Arresti senza processi

Visione monoculare

Melma e cancrena

Unzione, sarcasmo

Assalto comune

Auto-compiaciuti killer eroici

Glorificati

Pirati che pubblicizzano

Attacchi d’acido

Su donne da spacconi e pervertiti

e entrano nei brogli elettorali

E nell’acquisto di potere

Bugie dal pulpito

Stuprano sotto la doccia

Zitte, indifferenti

Senza sentire vergogna

Grosse, importanti

Lascive, pazzoidi

Seduto nell’angolo

Guardando la TV

Sordo alle urla

Di dolore dei bambini

Morto al mondo

Solo a guardare la partita

Guardando repliche infinite –

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Silenzio, indifferenza:

Il crimine ultimo.

Ma quando ti ho incontrato

Quella parte di me è morta

Portatemi una ciotola

In cui lavarle i piedi,

Portatemi la mia ultima sigaretta:

E’ di gran lunga migliore morire

tra le sue braccia

Che tirare avanti

In una esistenza di rimpianti

 
 
 

Is this the life we really want?

Post n°117 pubblicato il 31 Luglio 2017 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

E' questa la vita che veramente vogliamo?

Sono i brani più poetici si questo album, gli altri sono contro la guerra e contro Trump, contro una società e un costume in sfacelo, contro un occidente che si sta uccidendo con i suoi consumi sfrenati.

Aspettala

Con un bicchiere intarsiato di gemme

In una piscina verso il tramonto

Tra le rose profumate

Aspettala

Con la pazienza di un cavallo da soma

Carico per le montagne

Come uno stoico, nobile principe

Aspettala

Con sette cuscini poggiati sulle scale

L’aroma di incenso femminile riempie l’aria

Stai calmo, e aspettala

Non scacciare i passeri

Che fanno il nido nelle sue trecce

Per tutte le barricate

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Lascia che sia serena

Come un pomeriggio d’estate

Un giardino in piena fioritura

Lascia che respiri nell’aria

che è estranea al suo cuore

Lascia che le sue labbra si separino

Aspettala

Portala al balcone

Guarda la luna inzuppata di latte

Ascolta il fruscìo della sua seta

Aspettala

Non lasciare che i tuoi occhi si posino

Sulle colombe gemelle dei suoi seni

Impaurito che prendano il volo

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Servile dell’acqua prima del vino

Non toccarle la mano

Lascia che le punte delle tue dita

Si fermino a suo comando

Parla dolcemente come farebbe un flauto

Ad un violino impaurito

Espira

Inspira

E non appena l’eco svanisce

Da quella raffica finale

Ricordati le promesse fatte.

 

Oceani Divisi

Lei è stata sempre qui nel mio cuore

Sempre l’amore della mia vita

Eravamo sconosciuti,

Oceani divisi

Ma quando posai gli occhi su di lei

Una parte di me morì.

 

Una Parte Di Me è Morta

La parte che è invidiosa

spietata e subdola

Avida, dispettosa

Globale, coloniale

Sanguinaria, cieca

Irragionevole e facile

Seduto nell’angolo

Guardando la TV

Sordo alle urla

Di dolore dei bambini

Morto al mondo

Solo a guardare la partita

Guardando repliche infinite

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Silenzio, indifferenza:

Il crimine ultimo.

Ma quando ti ho incontrato

Quella parte di me è morta

Portatemi una ciotola

In cui lavarle i piedi,

Portatemi la mia ultima sigaretta:

E’ di gran lunga migliore morire

tra le sue braccia

Che tirare avanti

In una esistenza di rimpianti.


 
 
 
 
 

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