Scrittore Mascherato

Pioggia a giugno

Il tergicristallo davanti a me oscilla ipnoticamente senza emettere suono come un pendolo muto spazzando via le gocce d’acqua che si depositano, perle trasparenti nella loro conchiglia.

La pioggia tamburella inquieta sul tetto di lamiera del’auto mentre la radio trasmette un inutile pezzo di qualche autore che domani nessuno ricorderà.

Chiuso nell’abitacolo osservo le auto che come inquiete formichine sembrano avere un loro compito in un momento ed invece rappresentare l’entropia del mondo in un altro.

Per strada pochi pedoni nascosti da cappelli ed ombrelli si affrettano a raggiungere un posto riparato o meglio chiuso, senza voglia o sorrisi che rischiarino la giornata.

Il cielo plumbeo e grigio non promette nulla di buono e sembra quasi novembrino.

Ed io mi sento senza costrutto intrappolato in un sogno da cui non riesco ad uscire come una vespa nell’ambra.