Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Sì ai complimenti anche al Capo..
Post n°6699 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da nina.monamour
Si può esprimere ad un Superiore il proprio apprezzamento, senza per forza cadere nella piaggeria? Mia cugina Luisa, 42enne è Impiegata e da qualche mese ha un nuovo Capo che è davvero una persona stupenda, sia professionalmente sia dal punto di vista umano. E' felice che sia arrivato e spesso vorrebbe complimentarsi per certe sue scelte, che hanno portato a grandi miglioramenti in Ufficio. I suoi Colleghi pensano che Lei voglia solo ingraziarselo, per avere dei favori, ma non è così. Potrebbe pensare questo di Lei anche Lui, se gli esprimesse il suo apprezzamento? Luisa è contenta di lavorare con Lui, lo stima, lo ammira ed è tentata di dirglielo. Ma la paura di essere considerata un'adulatrice e di attirarsi critiche la blocca. Fare i complimenti ad un Superiore è ancora lecito? Nei rapporti migliori, anche i piu' semplici o i piu' amichevoli, l'adulazione e la lode sono necessari come lo è il grasso per far girare le ruote. Lo scrisse anche Lev Tolstoj nel suo celebre "Guerra e Pace", riabilitando in un certo senso i complimenti che, per alcuni, sono sempre espressione di una fastidiosa adulazione palese. Credo che, come sempre, la verità stia nel mezzo e che il criterio a cui attenersi sia quello della misura (che, peraltro, paga sempre e comunque, in ogni ambito). Sono anche convinta che si possa dire ad un Superiore che si approva una sua scelta o si è felici per una vittoria, ma che sia importante tenere d'occhio il confine che separa la cortesia (sempre apprezzabile) dall'adulazione (piuttosto insopportabile). Il fattore tempo e la spontaneità sono secondo me fondamentali, per intenderci, un "che bell'idea" buttato lì con un sorriso dopo che il Capo ha spiegato, per esempio, un nuovo progetto, è sempre meglio che chiedere un colloquio per decretare tutto il proprio apprezzamento, rischiando momenti di imbarazzo. Comunque la sicurezza di non esagerare è garantita dalla genuinità dei sentimenti, se si ammira davvero il proprio Capo, se si è realmenti contenti di lavorare con Lui, se si prova un'autentica soddisfazione per i suoi successi (che dovrebbero poi ricadere anche sui collaboratori), nulla vieta di tradurre in parole quello che si prova. Guai, però, a fare complimenti troppo spesso, perchè si rischia di inflazionare gli elogi. Per finire ho consigliato a Luisa che per quanto riguarda i suoi Colleghi, non mi farei proprio problemi, se la sua coscienza (e sono certa che lo sia) è a posto, lasci che pensino quello che meglio credono. Ci vogliono intelligenza e metodo per conservare un posto di lavoro e la solo competenza a volte può non bastare, servono anche sensibilità, disponibilità, buon senso e la capacità di rendersi così utili da diventare indispensabili. |
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