PerlaRara

Post N° 15

Ero una ragazzina quando facevo numeri telefonici a caso.
Mi piaceva ascoltare lo squillo del campanello, il clic
lontano e poi il ronzio della comunicazione aperta: "Pronto.
Ma chi parla? Pronto".
Qualche volta il numero si annunciava subito con le sue
generalità ufficiali. Si trattava quasi sempre di aziende
e io, immaginavo impiegate  efficienti, perfettamente
truccate e pettinate. A volte a rispondere erano voci
calde, lievemente affannate delle donne giovani, o voci
decise di uomini. Dalle sfumature dei toni, dai vaghi rumori
di sottofondo (l'abbaiare di un cane, il suono di
una campana), ricostruivo intere scene, la vita di quegli ignoti
che io strappavo al lavoro, al sonno, o semplicemente alla
pigrazia e all'ozio.

Crescendo spostai i miei giochi fantasiosi sulle persone
che incontravo all'aereoporto, negli autogrill, in treno.
Ad ognuno,dal modo di vestire, dai bagagni, dai gesti,
e da tante piccole cose, davo una destinazione, un lavoro,
una vita quotidiana.

Poi, ho iniziato a navigare in internet, grazie alle chat,
ai forum, ai giochi on-line, alle e-mail, ai blog e a tutto ciò
che concerne i rapporti personali via rete, ho conosciuto
un altro mondo. Un mondo che affascina.

I blog mi hanno incuriosita più di tutto.
Diari con i quali si vuole coinvolgere, meravigliare.
Si scrive di politica, di teatro, di cinema,
di arte e cultura,e ancora di musica, di
amori corrisposti e amori finiti, di brogli e di
amicizia.
Pagine che diventano veri spazi di confronto,
si leggono post  dove traspare tanta tristezza,
altri dove viene fuori la gioia
altri ancora che sono un inno all'amore,
e poi ancora e ancora di tutto.

Dietro ogni post vedo volti, sentimenti,
lacrime,  sorrisi, solitudine.
Come quando facevo numeri telefonici a caso, ricostruisco
intere scene e la vita di ognuno di queste persone
virtuali (ma non troppo).