Creato da thefairyround il 30/12/2005

The Fairy Round

Il diario di una rapsodica psico-musicista

 

 

Post dalla Svezia

Post n°228 pubblicato il 11 Settembre 2008 da thefairyround

Post dalla Svezia.
E scusate se è poco.
Qui ci sono molte cose belle… ad esempio si mangia incredibilmente bene, tutti sono molto gentili, e si può salire sui sottomarini militare e sognare di prendere a “missilate” tutti quelli che vi stanno antipatici.
Però ci sono anche lati negativi.
Freddo a parte, sulla base della mia limitata esperienza posso dire che lo svedese medio ci azzecca poco con la musica.
Qui in albergo a colazione mettono sempre la stessa musica di sottofondo.
Credo che nella testa di chi l’ha scelta dovrebbe essere una cosa molto rilassante.
Invece a me sta tirando scema.
Sono 3 accordi tratti da My Way, variati (neanche genialmente) all’infinito.
Così tu mangi il panino con i cereali e l’anguria tagliata sottile come il salame e non ti accorgi di nulla.
Poi esci e ti ritrovi a canticchiare My Way.
Ma oggi mi è tornato comodo.
Dovevo presentare un lavoro, e un pochettino ero agitata…
Così il canticchiare…

And now, the end is near,
And so I face the final curtain.
My friends, I'll say it clear;
I'll state my case of which I'm certain.

Pareva perfetto. Anzi quasi avrei volute iniziare così la mia presentazione.
Certo avrei avuto l’attenzione incondizionata del pubblico…

E se poi qualcuno avesse avanzato qualche critica alla ricerca poteco sempre rispondere:

Regrets?
I've had a few,
But then again, too few to mention.
I did what I had to do
And saw it through without exemption.

I planned each charted course -
Each careful step along the byway,
And more, much more
than this,
I did it my way.

E poi siccome sto meditando di cambiare lavoro, invece di chiedere – come è consueto a fine presentazione – “any questions”?
Avrei potuto spiegare:

I've loved, I've laughed and cried,
I've had my fill - my share of losing.
But now, as tears subside,
I find it all so amusing.

To think I did all that,
And may I say, not in a shy way -
Oh no. Oh no, not me.
I did it my way.

E poi aggiungere “Hence now I’m going to change my job: any offers?”

E se per caso la presentazione non fosse piaciuta, avevo perfino la possibilità di buttarla sul filosofico

For what is a man? What has he got?
If not himself - Then he has naught.
To say the things he truly feels
And not the words of one who kneels.
The record shows I took the blows
And did it my way.

Yes, it was my way.

E volevo vedere cosa mi avrebbero risposto.

 
 
 

La vita a morsi

Post n°227 pubblicato il 04 Settembre 2008 da thefairyround

Alla faccia dell'igiene orale. Di Mentadent e quant'altro.
Sono arrabbiata e mordo. Chiunque faccia tanto di avvicinarsi.

Sto lavorando - immersa in numeri che progressivamente (man mano che aumenta il mal di testa?) perdono sempre più di significato.
3-4-2-1-3-2-5
Suona il telefono.
Mi sento dare della stupida per l'incompetenza di una qualche impiegata sconosciuta.
Ora tutti possiamo sbagliare, ma sono in una fase della vita in cui non tollero la maleducazione.
Quindi le consiglio una visita al CPS.
Qualche decina di numeri dopo chiama il di lei capo per scusarsi.
Rischia un morso anche lui.

Venti minuti e chiamano quelli che mi hanno fatto la revisione alla caldaia.
Che comunque non funziona e sarà da cambiare.
Sono stati derubati e il ladro si è fregato anche il mio assegno che loro non avevano ancora incassato.
Dovrei essere empatica?
Ma anche no.
Potrei anche dire "Mi spiace", ma non sarebbe vero.
Ma evito di morderla perché questa poveretta sembrava davvero un po' sconvolta.

2-2-3-5-1-3-4-4-4-
E intanto cerco di parlare civilmente con uno che sembrava educato invece si è comportato come i cattivoni delle fiabe. Quelli che fanni i trucchetti sporchi per fregare le ingenue prncipesse (non che io assomigli a una principessa, ma era per far capire il tipo). Sembrano tutti dolci e invece poi si alleano con il mago cattivo di turno.
E poi lui se ne va senza neanche salutare.
Ora io, che dovrei essere quella arrabbiata, cerco di essere educata e tu neanche saluti?!
Questo non posso morderlo perché se n'è andato, così cerco di rilassarmi concentrandomi sui numeri.
Almeno loro sono più stabili e "certi" della gran parte delle persone che conosco.
Forse sono anche più simpatici a ben vedere!

Non avendo aggredito nessuno per un paio d'ore decido di provare a suonare.
Di solito si può contare su Telemann e compagnia per vedere tutto color pastello.
A un certo punto mi rendo conto che sto continuando ad alzare la velocità del metronomo perché suono sempre più veloce, sempre più veloce e lo lascio indietro (poverino).
Dopo un certo numero di manovre "al rialzo" mi ascolto (che a volte è anche utile...).
Sto ripassando un brano che di solito descrivo come dolce, vellutato quasi, un delicato gioco di sguardi.
Una danza di caratteri alla Jane Austen.
Be' ora lo sto suonando come una rissa all'Oktoberfest.
Forse non mi sono preoprio calmata.

Un bel respiro e passo a Telemann.
Tanto non c'è perciolo che se ne vada senza salutare.
E' già morto.

 
 
 

La viola da gamba e l'arte del giardinaggio

Post n°226 pubblicato il 30 Agosto 2008 da thefairyround

Confessiamolo.
Sono qui davanti al computer a bermi un bicchierino di bianco (Vernaccia di San Giminiano) come aperitivo.
Me lo merito.

Ho suonato talmente tanto da dovermi fermare perché le dita della mano sinistra mi facevano male al punto da non riuscire più a metterle sulla tastiera.
Non mi era mai successo.
Ma non lo dico per sottintendere: "Guarda che brava che sono - studio come un disperata".
No, no.
Lo dico proprio a significare che sono letteralmente disperata.

Sono nella m... ehm...
Sono in una situazione "un po' difficile" per un concerto.
Devono avermi fatto il malocchio.
Non sapendo che altro fare studio, studio studio.
Non credo che serva più tanto, soprattutto per quanto non dipende da me, ma non posso fare altro al momento.
Però davanti al fatto che ho dovuto desistere anche dallo studiare - causa forza maggiore (anche ora scrivo il post con la sola mano destra...), mi è proprio venuto un po' di scoraggiamento.

Poi mi sono affacciata alla finestra.
E sono passata alle (incredibilmente consolanti!) riflessioni filosofiche.
Quando sono tormata dalle "vacanze", e tutto sembrava andare storto, ho piantato tanti semi di fiori nel vaso più grande che ho trovato.
E stasera, quasi fosse un seganle, ho visto che stanno spuntando le prime foglioline.


Guardandole ho pensato (giuro che ancora non avevo toccato il bianco) che, forse, suonare le viola da gamba è un po' come fare giardinaggio.
Si semina, poi bisogna avere pazienza.
Costanza.
Non perdere la speranza (fosse facile).
Perché succedono cose che non vedi, ma che porteranno a grandi miracoli.

Ecco, continuo ad avere un male cane alle dita della mano sinistra, a essere nella m... in difficoltà per il concerto, a bermi il bianco.
Però ogni tanto mi cade l'occhio fuori dalla finestre e, non so come mai, mi sento un po' meglio.
Quasi.

 
 
 

Avanti la prossima...

Post n°225 pubblicato il 26 Agosto 2008 da thefairyround

Sono a casa da poco più di 2 giorni.
E in un giorno e mezzo è già successo di tutto.
Ma davvero di tutto.
Tant'è che quando verso ora di cena è quillato il telefono già mi aspettavo qualche altra brutta sorpresa.
E quando il babbo ha esordito: "Sai la zia F?"
Io subito, tranquilla: "Ah, è morta?"
E lui: "No vuole la ricetta dei biscotti".
Ah. Non me l'aspettavo.

Se il nuovo anno lavorativo va avanti così prevedo grandi cose.

 
 
 

Il Cocobé Baroque Trio

Post n°224 pubblicato il 24 Agosto 2008 da thefairyround

Ormai le vacanze sono finite. Sono già tornata alla normalità lavorativa.
Ma gli ultimi giorni al mare sono stati musicalmente gloriosi.
(E anche gastronomicamente e enologicamente niente male devo dire).
Complici vacanze stabilite inconsapevolmente in località vicine – io e una amica gambista abbiamo iniziato a vederci – stabilendo tradizione di pomeriggi gambistici con cena finale.
Al secondo incontro si è aggiunto un flautista (… non so se attirato dal lato musicale o dalla cena del giusto musicista che inevitabilmente seguiva).
Ed ecco che così, tra un bicchiere di rosso, qualche pausa (musicale) bellamente ignorata, risate in quantità, e branetti musicali niente male, è nato il Cocobé (dalle iniziali dei nostri cognomi…) Baroque Trio. Il nome suona quasi meglio di come suoniamo noi.
Devo dire che deve esserci una qualche Provvidenza che segue i musicisti come noi e ci fa incontrare.
Ho amici che sono dei veri geni della musica.
Fanno cose che mi paiono non inferiori alle imprese di Harry Potter, e che dubito io riuscirò mai ad eguagliare.
Ma onestamente credo da alcuni punti di vista il nostro simpatico (e ovviamente rapsodico) Cocobé Baroque Trio possa essere perfino invidiato.
Ci siamo ritrovati insieme… tre rapsodici musicanti che amano divertirsi suonando, che non hanno particolari manie di protagonismo (splendido anche come nessuno voglia dare l’attacco, le prime volte si partiva a caso senza quasi guardarci – con i risultati caotici che ben si possono immaginare, ma con molte risate), che si vogliono quasi più bene a ogni errore.
Mai abbiamo terminato una prova senza un sorriso, senza fare programmi entusiasti per le prove successive.
Ma dove si trova un trio così simpatico?
E se ci va male con la musica possiamo sempre darci al cabaret, per me avremmo successo…

Per dovere di cronaca, però, ci tengo a dire che, svarioni rapsodici a parte, alla fine i pezzettini scelti venivano proprio bellini – e dei commensali aggiunti all’ultima “cena del giusto musicista” ci hanno rivolto sentiti complimenti.
E scusate se è poco.

 
 
 

Passatempi estivi

Post n°223 pubblicato il 22 Agosto 2008 da thefairyround

Ieri passeggiavo in un parco naturale, da queste parti.
A un certo punto ho notato un enorme cartello che avvertiva a caratteri cubitali del pericolo incendi.
Cosa molto saggia.
E per evitare incidenti involontari l'deatore del cartello ha anche pensato bene di riportare l'elenco delle attività pericolose, da evitare per non causare incendi, magari senza rendersene conto.
Infatti, dopo l'avviso del pericolo incendi, dopo un bel disegnino pieno di fiammelle, era scritto, sempre a caratteri cubitali,
"E' pertanto sconsigliato:
- far brillare mine
"
In effetti se uno non ha nulla da fare in agosto, e sta passeggiando in un bosco, cosa  gli viene in mente di fare come prima cosa?
Ma naturalmente di far brillare una mina. Mi sembra logico.
"Antò fa caldo!"
"Hai ragione - ma cosa possiamo fare?"
"Antò, distraiamoci un po'!"
"E cosa si può fare in sto bosco per distrarsi?"
"Antò, facciamo brillare una mina!"
Mi sembra molto plausibile... Hanno fatto bene ad avvertire.

Andando a bene vedere, sotto, in piccolo, era anche scritto che si sconsigliavano altre attività, che però evidentemente avranno aggiunto per scrupolo.
A chi verrebbe mai in mente di accendersi una sigaretta, o fare grigliate?

Per fortuna che il buon senso domina ovunque...

 
 
 

Sto migliorando!

Post n°222 pubblicato il 13 Agosto 2008 da thefairyround

Non solo l'eritema sta migliorando, anche io faccio grandi progressi nelle relazioni sociali con i compagni di coda.

Ieri. Supermercato super affollato.
Aspetto paziente con il mio cestino. Dietro a me c'è un ragazzo con tutta la spesa in mano.
A un certo punto, proprio quando sto per mettere le mie cose sul nastro trasportatore della cassa, mi dice: "Io ho solo 2 cose!".
Lo guardo, sorrido, cercando di mostrare un'adeguata partecipazione empatica, e poi, dolcissima gli dico: "Bene! Così spende poco!".

E' rimasto pietrificato.

 
 
 

Come [non] passare davanti in coda

Post n°221 pubblicato il 08 Agosto 2008 da thefairyround

E’ estate e non si dovrebbe pensare alle code.
Io in questi giorni, tra l’altro, scrivo dal mare. Mare e code non dovrebbero avere molti punti in comune.
Sono a casa del babbo, con viola e lavoro al seguito.
Ma non posso andare in prossimità del mare, almeno di giorno, perché bastano 10 minuti al sole e (nonostante la protezione solare 50+ - speciale bambini) mi riempio di eritema solare.
Quando si dice la fortuna...
Il mio capo sta brindando a champagne.
Così, per non pesnare all’allegra situazione, mi è capitato di riflettere sulle code.
Pensavo fossero solo i milanesi i campioni nel passare davanti in coda.
Chissà perché poi... Fanno le tacche sul carrello della spesa per goni persona che superano?
Mah.
Ho scoperto che questa simpatica attività è praticata ampiamente anche da queste parti.
E devo dire che sarà il caldo, sarà l’eritema... sta iniziando a innervosirmi.
Io di mio sono super rispettosa. Se c’è una regola va rispettata. Gli altri vanno rispettati. vengo anche presa in giro per questo. Quando voglio so essere peggio del Gran Mogol delle Giovani Marmotte. Con l'aggiunta che ho un gusto migliore in fatto di abbigliamento e peso meno.
Ma evidentemnete sono passata di moda.

Vediamo un paio di esempi.
L’altra mattina ero in farmacia.
Dopo 5 minuti che ero in coda entra una signora.
Circa 65 anni, camicione color vinaccia con simaptica decorazione di perline modello sioux.
Capelli corti spettinati, con tintura fatta in casa - con risultati diciamo opinabili.
Entra e invece che mettersi in coda inzia a girare per tutta la farmacia.
Sarà irrequieta – penso io.
Magari anche lei ha l’eritema solare e quindo è in preda al prurito.
Arriva il mio tirno.
Mi avvicino al bancone e la signora Sioux spettinata urla (letteralmente URLA): “Lei è una gran maleducata! Guardi che toccava a me! Si vergogni!”.
Per un attimo non ho neanche realizzato che si rivolgesse a me.
Voglio dire: io ero entrata almeno 5 minuti prima di lei!!!!
Poi... capisco che la miglior difesa è l’attacco, ma qui si esagera.
La guardo piuttosto perplessa.
E quella continua a ripetere: “maleducata, maleducata, maleducata”.
Io la guardo, le cedo il posto, scuotendo la testa.
La cosa più assurda è che ci sono rimasta male come se davvero le avessi rubato il posto.
Esco (tra l’altro prima di lei che poi ha mandato in confusione la farmacista) pensando a come avrei potuto risponderle senza essere davvero maleducata.
Oggi vado a fare la spesa.
Sono in coda per prendere la focaccia.
Tocca a me quando una signora, 45 anni, 20 chili in più del suo peso forma, ricciolini biondi modello “un angelo alla tua tavola”, vestita azzurro cielo con pantoloncini super aderenti e maglietta a nuvolette dice – molto decisa: “TOCCA A ME!” – ovviamente anche questa era arrivata parecchio dopo di me.
Stavolta sono preparata – le sorrido e le dico: “L’importante è crederci”.
Mi ha guardata perplessa – temo non abbia capito.
Ora mi metto sul balcone, all’ombra, e invece di correggere i lavori dei tesisti, faccio un elenco di risposte da dare a chi mi passerà davanti domani.
Tremate o voi irrisppettosi delle code.
E’ arrivata la vendicatrice dei turni!

 
 
 

Avete presente Mosè?

Post n°220 pubblicato il 02 Agosto 2008 da thefairyround

... Quello che è salito sul Monte Sinai, ha visto Dio, ricevuto le tavole dell'alleanza, eccetera?

Diciamo che in questi giorni, lo capisco.
Sono reduce da 10 giorni passati a tu per tu con quello che per me può essere considerata la massima divinita "gambistica".
Certo c'è chi ha altre idee, ma anche di Mosé qualcuno diceva che era grullo.

Alcune osservazioni volanti:
- dio mi ha fatto i complimenti
- dio mi ha abbracciata
- dio non ha la barba (incredibile, vero?)

Mosè aveva dovuto coprirsi il volto per non abbagliare gli altri con il suo splendore.
Magari io mi faccio i colpi di sole, così rendo maggiormente l'idea.
Che ne dite?

 
 
 

La vita a colori

Post n°219 pubblicato il 17 Luglio 2008 da thefairyround

Ieri ero sul treno e stavo tornando a casa da Vicenza.
Guardavo fuori dal finestrino. I colori, la luce, la vita che scorreva veloce sotto il sole.

Tornavo a casa dopo una lezione esaltante lezione di viola.
Dopo ore passate a suonare, ridere, mangaire spaghetti con i pomodorini freschi e il basilico, e raccontare frammenti di vita.
Nuova Mestra di viola (su suggerimento di quella precedente) - che è anche una mia amica.
Questo spiega l'associazione lezione-spaghetti con i pomodorini freschi - che in genere non è usuale.

E in treno, guardando fuori dal finistrino, ripensando alle risate (non avevo mai fatto lezione di viola ridendo, con tante serenità), alle chiacchiere senza pensieri, ai sorrisi, e guardando i colori che sembravano quasi avvolgere il treno, ho pensato che, tutto sommato, mi piace vivere.
Anche se indiscutibilmente la vita è specializzata nei colpi bassi.
Ho ripensato a quanto successo negli ultimi mesi... Amici che ti pugnalano alle spalle, abbandoni improvvisi, lavoro a non finire, la salute che ogni tanto non collabora, e perfino scomparse.
Quanto a colpi bassi non mi è mancato nulla.
Però...
Quando ancora si ha la possibilità di sorridere con un'amica, di condividere complicità e un bicchiere di vino con persone che ti vogliono bene (e non fanno nulla di quanto sopra), di guardare i colori che scorrono dal finestrino, e di vivere la musica...
Sì, è bello vivere. Comunque.

Nota di servizio: a proposito di musica, domani parto per corso di musica. Torno tra 10 giorni. Vi saprò dire...

 
 
 

"Speriamo di risentirla presto"

Post n°218 pubblicato il 13 Luglio 2008 da thefairyround

Naturalmente vi auguro di non aver mai a che fare con il servizio necrologi di un giornale. perché a meno che facciate le spie e lo stiate usando per trasmettere messaggi in codice (però... non male come idea...) in genere non si ha mai a che fare con questo servizio per lieti motivi.
E devo però dire che loro ci mettono del loro per non facilitare il compito.
L'altro giorno ho dovuto chiamare per "recuperare" un necrologio uscito un paio di giorni prima - che non avevo letto ma di cui dovevo sapere l'autore per poterlo ringraziare.
Nessuno sembrava avere una copia di quel giornale così ho chiamato il servizio necrologi.
Loro li hanno tutti sul computer quindi dovrebbe essere una faccenda di un paio di minuti.
Sì... questo era quello che speravo.
Spiego dettagliatamente la situazione alla signorina che mi risponde al telefono.
Che mi ascolta in silenzio.
Poi commenta: "Magari l'autore del necrologio non vuole che sia diffuso e io leggendoglielo violerei la privacy".
Io: "Ma scusi il necrologio è stato pubblicato su un quotidiano nazionale, potenzialmente potevano leggerlo tutti gli Italiani, compresi quelli residenti all'estero...!"
Lei: "Se vuole posso leggerle il necrologio che ha pubblicato lei"
Io: "Il mio me lo ricordo, grazie. Mi serviva quest'altro, o almeno sapere chi l'ha pubblicato per poter ringraziare"
Lei: "Se lei chiedesse all'autore il eprmesso io glielo leggerei... Anzi ci faccia chiamare direttamente dall'autore così glielo rileggiamo".
Io: "..."
Pausa da entrambe le parti. Poi decido di riprovarci.
Io: "Vede - se sapessi chi l'ha pubblicato avrei risolto il mio problema e non sarei qui a disturbarla"
Lei: "Ah. Senta ma il destinatario del necrologio..."
Io: "Sì?!" dicendo tra me e me... Non suggerirmi di chiederlo al caro estinto...
Lei, imperturbabile: "E' defunto?"
Io: "Eh già. Sa, di solito i necrologi si pubblicano quando qualcuno viene a mancare, sa com'è..."
Lei: "Allora mi spiace non so come aiutarla. Deve proprio chiedere all'autore"
Io (ormai arresa): "Va bene, grazie"
Lei: "Lieti di esserle stati utili, speriamo di risentirla presto".
No, scusate, a un servizio necrologi quando chiami ti dicono tutti arzilli: "Speriamo di risentirla presto"?!!!!!

 
 
 

Tra cavalli, scarpe, canarini. Senza dimenticare Ermenegildo.

Post n°217 pubblicato il 09 Luglio 2008 da thefairyround

Se il titolo di questo post vi suona strano tutti i torti non ce li avete...
Però non sono impazzita.
Queste sere devo mettere insieme dei problemi risolvibili per "insight" (una specie di illuminaizone improvvisa... come quando nei fumetti si accende una lampadina sopra la testa di un personaggio).
Così sono due sere che mi diverto con contadini che non sanno più quanti animali hanno nella loro fattoria, e, scoprendo che questa di per sé preoccupante perdita di memoria è compensata da improvvise e sfogoranti doti matematiche, se ne escono con frasi del tipo: "Non mi ricordo più quanti cavalli ho, però sono 2 volte i maiali, quanti le capre meno due, e se calcoli la radice quadrata delle pecore, elevi per pi greco e poi sottrai il risultato per...". Esagero ma il concetto è questo.
Poi c'è il signo Ermengildo, che sta male, va dal dottore, che lo dichiara sano anche se i sintomi sono innegabili. Sembra malasanità invece è pensiero laterale.
Non parliamo dei condannati a morte perseguitati da nemici vendicativi che si mettono a mangiare carta e i salvano (problemi alimentari?), lumache che si pongono compiti per loro utopici, fogli di carta che permettono di arrivare sulla luna e poliziotti che arrestanop un sacco di criminali (zoppi, con un braccio rotto ecc) ma poi non hanno le manette.

La cosa più strana è, forse che in tutto questo caos di contadini smemorati, poliziotti senza manette, medici incompetenti, lumache scalatrici, carte, cartine e bigliettini, monetine, condannati a morte e quant'altro mi ci diverto anche.

Ah! E poi nel pomeriggio ho comprato delle bellissime scarpe gialle. A 10 euro. Wow.



 
 
 

Alice e il sogno

Post n°216 pubblicato il 06 Luglio 2008 da thefairyround

Vi è mai capitato di avere l'impressione di vivere imprigionati in un qualche sogno delirante, di quelli che farebbero felice uno psicoanalista, e non riuscire a svegliarvi?

Per me è così in questi ultimi 2 giorni.
Mi sento molto empatica nei confronti di Alice nel paese delle meraviglie.

Harvey, il cane del babbo, potrebbe fungere egregiamente da bianconiglio (bianco e bianco, pasticcio è pasticcione, e corre sempre... Gli manca un orologio però).

Per il ruolo della regina di Cuori dovrei fare un casting perché le candidate sono troppe.
Magari non urlano "le sia tagliata la testa", ma hanno proprio quell'atteggiamento altero e bastardo che le renderebbe perfette per la parte. E trovano anche frasi più efficaci.

Il cappellaio matto... Anche qui c'è l'imbarazzo della scelta.
Bisogna solo sorvolare sul fatto che la follia c'è sempre in pieno, il buonumore e la voglia di festeggiare il noncompleanno manca sempre.

Non dimentichiamo Pinco Panco e Panco Pinco.
Che qui in genere sono pie donne. Che vanno però in giro in coppia (come i carabinieri) a seminare confusione.

Poi ogni tanto entra nel sogno qualche altro strano personaggio, con un suo ruolo, la sua stranezza, e va bene così.

E io resto come Alice.
Un po' stupita. Un po' meravigliata. A tratti confusa, arrabbiata triste. Ma in genere sorrido.
Il che è un bene alla fin fine.

O no?

 
 
 

Cartolina

Post n°215 pubblicato il 03 Luglio 2008 da thefairyround

Mi è arrivata questa cartolina

Non c'è che dire... In questi giorni mi sento proprio così.
Devo solo capire se è per il colore delle piume, le zampe palmate o l'atteggiamento generale...

 
 
 

Frammenti degli ultimi mesi

Post n°214 pubblicato il 02 Luglio 2008 da thefairyround

 
 
 

Ci riprovo...

Post n°213 pubblicato il 02 Luglio 2008 da thefairyround

Brutto periodo questo.
Ma si sarà capito dal lungo silenzio.
Ci riprovo.

Tra le cose positive degli ultimi mesi ci sono stati diversi concerti... e altri sono in programma. :-)

Il resto è un po' un casino.

Ma ne verrò a capo. (spero)

 
 
 

Concerto

Post n°212 pubblicato il 18 Aprile 2008 da thefairyround

Lo so... sono scomparsa ultimamente...
E' un periodo un po' così... e faccio fatica a scrivere...
Ma domani ho un concerto importante, a cui ho dedicato tante ore... per studiare, provare, organizzare, discutere, trattare, contrattare, litigare, concordare tregue, ridere, e a volte anche piangere.

Con tanta vita dietro sarà comunque una serata da non dimenticare.

In ordine sparso... Giorgio (voce, tiorba, chitarra barocca), Margherita (cembalo), Cluadia (flauto e viola da gamaba tenore), Enrico (voce e percussioni) e la sottoscritta (viola da gamaba basso, ovviamente) domani alle 21 saranno lì a cercare di materializzare con le note qualche manciata di sogni...

Vi farò sapere come va a finire... (prometto).

 
 
 

Scene di ordinaria follia

Post n°211 pubblicato il 28 Marzo 2008 da thefairyround

Stamani facevo colazione e leggevo un vecchio Topolino lasciato in giro da mio padre.

Citava la “legge di Paperino”.
“Qualsiasi cosa accada… è per il peggio”.

Cavoli, un po’ mi sa che ha ragione.
In ordine sparso.

Mi si è rotta la caldaia.
(due giorni prima di Pasqua).
Niente acqua calda, niente riscaldamento.
La pressione dell’acqua che sale.
Mi sono un pochino agitata.
Provo a metterci le mani – quanto meno per limitare i danni ed evitare che esploda facendo saltare tutto il condominio.
Primo effetto: la pressione sale ulteriormente.
Non è la strada giusta.
Riprovo.
Parte uno schizzo d’acqua che mi becca in piena fronte.
Forse si può fare di meglio. Chiamo il tecnico.
Mi sa che dovrò cambiare la caldaia…

 

I miei esami del sangue piacerebbero molto al Dr House. Si divertirebbe da pazzi con tutti i valori sballati che ho.
La mia dottoressa invece si diverte a sgridarmi perché lavoro troppo, me la pendo troppo, penso troppo…
Mi prescrive una serie incredibili di punture da fare due volte al giorno.
Recupero un’infermiera molto brava che conosco da tempo.
Dopo due punture si guadagna il soprannome “DSM V) (Il DSM IV – per i non addetti ai lavori – è il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).
A casa mia non ci viene perché avverte “oscure presenze” nell’androne di ingresso.
Devo andare due volte al giorno a casa di mio padre (il quale, inutile dirlo, è entusiasta della cosa) – dove pare non ci siano oscure presenze. In compenso parla (DSM V non mio padre) con i morti – mentre mi fa le punture…
Inoltre ha un senso distorto del tempo. Arriva o con un’ora di anticipo, o con 2 di ritardo… poi si siede in soggiorno (tenendo cappotto, cappello, sciarpa e pacchettini vari rigorosamente in mano) e inizia a raccontare tutti i suoi problemi.

Però le punture le fa bene. Davvero.

 

Vado in banca a sistemare l’ennesimo casino combinato dai nonni.
Ne capisco poco quindi arrivo tremante.
Incontro un bancario mai visto prima.
Mi guarda e (serissimo) chiede: “Scusi, lei per caso ha intenzione di innamorarsi di me?”.
Lo guardo. Ci rifletto (vedi mai..).
Poi sorrido gentilmente. “Magari non nell’immediato…”
Lui: “No perché nel caso deve avvisarmi. Prenderei qualcosa per sostenere il cuore. Se no come potrei sopravvivere a una così forte emozione?”.
Voglio conoscere chi tiene i colloqui di assunzione in questa banca.

 

Dopo Pasqua passo un paio di giorni al mare.
Il tetto della casa perde.
Fa un freddo becco.
Piove senza sosta.

Esco una sera per una pizza con gli amici.
Scopro che un amico di vecchia data conosce a  menadito tutte le correnti terapeutiche presenti in Italia…
Mi chiedo come sia possibile, visto che fa tutt’altro di lavoro.

“Ho avuto tante fidanzate psicologhe – mi confessa – ognuna di una “corrente” diversa, tanto per cambiare un po’…”.
Si fa quel che si può nella vita…

Un’altra amica si arrabbia prende tre bicchieri e li spacca.
La guardo con malcelata invidia. A volte vorrei farlo anche io.
Il destinatario dello sfogo la guarda placido.
“Erano sporchi o puliti i bicchieri?” chiede.
Lei – perplessa. “Sporchi…”.
Lui – sempre più placido: “Ah, bene, così risparmiamo di lavarli”.
E se ne va. Sorridendo.
Ditemi se non è un mito.

 Forse un po’ di  follia è davvero necessaria…

 

 
 
 

Riflessione del sabato

Post n°210 pubblicato il 08 Marzo 2008 da thefairyround

Ci pensavo in questi giorni...


"It's funny. You love something and then one day it's suddently gone or changed or lost forever. But somehow that doesn't stop your love. Maybe it's how you know it's the real thing. When it doesn't come with conditions and get-out clauses, when it doesn't have a best-by date. When you just give your love, and never stop giving it, and know that you never will. That's when it is real. That's when they can never touch it or spoil it or take it away from you". 


"E' una cosa strana. Ami qualcosa e poi, un giorno, ti accorgi che questo qualcosa se ne è andato, oppure è cambiato, oppure l'hai perso per sempre. Ma in qualche modo questo non fa finire il tuo amore. Forse è questo il momento in cui ti accorgi che è proprio quello vero. Quando non è accompagnato da condizioni, o da clausole che funzionano come comode scappatoie, quando non ha una data di scadenza. E' quando semplicemente dai il tuo amore, e non smetti mai di darlo, e sai che non smetterai mai. Ecco quando è vero. Ed è anche quando nessuno potrà toccarlo, o rovinarlo, portartelo via". 


Tony Parson

 
 
 

Io e la musica.. ricordi

Post n°209 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da thefairyround

Per gli amici sono “la musicista”.
E a pensarci mi fa ridere.
Non perché io non mi senta musicista “dentro”. Ma perché lo sono diventata per vie molto traverse.
Vengo da una famiglia assolutamente a-musicale.
In casa mia non c'era una radio (solo una radio sveglia ma usata solo per produrre il bip bip della mattina), nessuno stereo, niente dischi, nulla.
Che ero strana si iniziò a capire fin da quando ero bimba.
Cantavo sempre, preferibilmente in luoghi affollati.
Non essendo abituata a sentir cantare in casa prendevo quanto sentivo alla televisione o in giro.


Per qualche strano motivo erano sempre canzoni a sfondo politico.
Così ho ancora un vago ricordo dell'imbarazzo di mia mamma quando io a 5 anni scarsi sul tram cantavo a squarcia gola "faccetta nera" per poi passare subito dopo (altrettanto convinta) a "bandiera rossa".
Se mai ho rischiato di essere disconosciuta da mia madre è stato senz'altro allora.
Poi a 6 anni ho iniziato a rompere con il violoncello.
Da dove mi sia venuta fuori questa idea di suonare il violoncello proprio non lo so...
Non ero mai andata a un concerto, non sentivo dischi...
Mah.


Comunque iniziai a rompere le scatole i miei alla grande. Voglio suonare il violoncello. Voglio suonare il violoncelllo. Voglio suonare il violoncello.
Il babbo iniziò a guardarmi con nuovi occhi (stupiti e dubbiosi) chiedendosi da dove gli fosse venuta quella figliola così strana.
Il violoncello?! A sei anni?! Poffarbacco!!! E poi si sa che la musica non serve a nulla.
Così, dopo molti sguardi perplessi (avrà mica qualcosa che non va la bimba?!)  mi spedirono a studiare danza classica. Perché almeno lì si fa movimento.
Ho ballato per 16 anni, solo perché c'era la musica.
Combattendo alacremente tutte le regole disciplinari e alimentari che ci imponevano.
Vestendomi con una deficiente (nella mia testa), e andando perfino a ballare sul palco, ma solo perché c'era la musica.


Io, che sono sempre stata innocua come un piumino da cipria divenni una contestatrice.
Ma era il violoncello che parlava, secondo me.
Dovetti aspettare di essere grande e poter fare le mie scelte.
Dei miei amici facevano musica antica e mi consigliarono di provare a suonare la viola da gamba.
”E' simile al violoncello, ma per chi inizia "da grande" è più facile perché ha il manico tastato come la chitarra. E poi ti piace il repertorio.”
Mi feci prestare una viola,  partii da sola alla volta di un corso estivo di musica antica in un paesino sperso in mezzo al nulla nel centro Italia.
All'inizio mi sentivo spersa e disorientata come poche volte nella mia vita.
Mi pareva che tutti si orientassero meglio di me… E poi c’erano persone strane… Ma proprio parecchio strane…
Ma dopo poco mi sentii "a casa" come mi ero sentita poche volte nella mia vita.
(Sarà perché parecchio strana lo sono anche io?!)


Da allora non ho mai smesso di suonare.
A volte è difficile.
Alzarsi alle 5 per poi trovare il tempo di studiare.
Sentirsi dire "ma tu sei matta!" da tante persone.
Affrontare critiche, sguardi perplessi, persone "difficili".
Ma è tale la gioia e "il senso" che dà che si dimentica tutto.
E un paio delle persone che conobbi a quel corso nel paesino sperso nel nulla ancora sono tra le persone che hanno ancora oggi un posto speciale nel mio cuore (una so che legge in incognito il blog… chissà se si riconosce…).
E ora mio padre viene perfino a sentirmi suonare… e una volta, quando pensava che non me ne accorgessi, l'ho sorpreso con uno sguardo orgoglioso.
Altro che la danza....
E vogliamo aggiungere la scoperta del rock?
Da quando me l’hanno regalata, ogni tanto la sera – con qualche aiutino – mi metto a suonicchiare la chitarra.
I vicini devono aver notato il cambio di repertorio (e il casino che facciamo).
Ieri uno mi ha chiesto: “ E Jimi Hendrix quando lo invita a casa?!”. (Magari il fatto che sia morto potrebbe creare qualche problema pratico/logistico ma non sottilizziamo)

Come si può vivere senza musica?

 
 
 
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LA FORESTA INCANTATA

Foto "gambistiche" e montaggio di Alessandro Bonini
...grazie Ale! ;-)

 

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