Tu e il Paradiso

Immagini sacre, preghiere e pensieri...dal Cielo

 

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME!

 

Io sono la Luce,

e voi non mi vedete.

  Io sono la Via,

e voi non mi seguite.

  Io sono la Verità,

e voi non mi credete.

 Io sono la Vita,

e voi non mi cercate.

 Io sono il Maestro,

e voi non mi ascoltate.

 Io sono il Capo,

e voi non mi obbedite.

 Io sono il vostro Dio,

e voi non mi pregate.

 Io sono il vostro grande Amico,

e voi non mi amate.

Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo

e troppo poco ti amiamo, per questo siamo infelici.

Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore

e ci assicurano il perdono.

Nel tuo cuore, fonte di luce,

ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita;

la grazia per ascoltarti Capo e Maestro;

la gioia per amarti Dio di Amore,

Amico di quanti confidano in te. 

 

 

AREA PERSONALE

 

PREGHIERA A PADRE PIO

 

Tu povero nascesti, o Padre Pio 

come fu Cristo, il nostro Redentore,

compagna l'umiltà ti fu fedele,

 immensa la Tua fede nel Signore.

Simigliante a Gesù anche le piaghe, 

che Tu accettasti con rassegnazione

memore del penoso Suo Calvario e della tormentata Sua Passione.

Or che Tu godi dell'Eterna Luce, fulgente, radiosa ed infinita,

continuando a darci il Tuo aiuto 

mostrati a noi quel che Tu fosti in vita.

In questo mondo pieno di tristezza 

dona il sollievo a tutti i sofferenti,

infondi in noi l'amore in ogni cuore, 

la fratellanza tra le umane genti.

Noi affidiamo a Te le nostre pene, 

or che ormai sei più vicino a Dio,

fa quel che puoi per il nostro bene 

intercedi per Noi, o Padre Pio!

 

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Beata mia zia....

Post n°167 pubblicato il 09 Maggio 2013 da osservandoilparadiso

 

Ebbene sì, non tutti sanno che il presentatore televisivo Paolo Bonolis .......

In un'intervista ad un noto giornale rivela di avere una zia (Adele) che sta per essere dichiarata beata, anche se lui è agnostico e prende le distanze da quelle che chiama "aziende religiose".

 «Zia Adele era una donna molto intelligente, una laica che ha dedicato la sua vita ad aiutare altre donne».

Scomparsa nel 1980, Adele Bonolis dopo la laurea in lettere e filosofia alla Cattolica, si dedicò ad aiutare ex carcerati, malati psichici e prostitute, costruendo quattro case accoglienza attive ancora oggi in Lombardia.

Paolo Bonolis la ricorda con fierezza, ma nel contempo prende le distanze da un mondo religioso che non sente suo. «Io non sono in grado di dire se Dio esista o no. Non penso di essere il solo in questa condizione. E se mai esistesse e fosse veramente Dio e amasse nascondersi, sarebbe veramente difficile per me, che non sono Dio, andarlo a cercare in questo gioco a nascondino». E ancora: «Poi non vedo cosa cambi sapere se c'è o non c'è. Tanto la vita è sempre la stessa. Mi comporto da persona per bene seguendo le regole laiche della coscienza».

 
 
 

5 Maggio: processione della Madonna di Fatima a Palermo

Post n°166 pubblicato il 06 Maggio 2013 da osservandoilparadiso

Confraternita Dame e Cavalieri di Fatima-

Frati Minori Francescani di Sicilia

Chiesa della Resurrezione - Palermo

 

Per vedere le foto dell'inizio della Processione clicca su questo post

......da alcuni balconi si gettano petali di rose e bigliettini che citano frasi della preghiera dell'Ave Maria

in piazza per assistere al volo delle colombe e applausi, applausi per la nostra dolce Maria

per le vie della città di Palermo....

apertura delle porte della Chiesa:Gesù attende l'arrivo della sua Mamma

Ecco Maria è arrivata: il suo sguardo s'incontra con quello del suo amato Figliuolo

Prima di entrare rivolge un saluto a noi....suoi figli......

Dopo aver ascoltato il sermone di uno dei Frati Minori Francescani, ascoltato la commovente Ave Maria cantata, ed assistito ai giochi d'artificio tutti per Lei:

ti salutiamo, Ave o Maria

grazie di esistere!!!

 
 
 

E' il mese dedicato alla Madonna....La nostra riconoscenza sia almeno questa:meditare e compatire i Suoi dolori

Post n°165 pubblicato il 02 Maggio 2013 da osservandoilparadiso

 

 

 

 

MEDITAZIONI SUI SETTE DOLORI DI MARIA SS ADDOLORATA

 (Tratto da: “MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA” - DON GIUSEPPE TOMASELLI)

 

 

 

 

 

 

Settimo dolore: SEPOLTURA DI GESÙ

Giuseppe d'Arimatea, nobile decurio­ne, volle avere l'onore di dare la sepol­tura al corpo di Gesù e diede un sepolcro nuovo, scavato nella viva pietra, poco di­stante dal posto ove il Signore era stato crocifisso. Comprò una sindone per avvol­gervi le sacre membra.

Gesù morto fu trasportato con mas­simo rispetto alla sepoltura; si formò un mesto corteo: alcuni discepoli portavano il cadavere, le pie donne seguivano com­mosse e tra loro stava la Vergine Addo­lorata; anche gli Angeli invisibilmente fa­cevano corona.

Il cadavere fu deposto nel sepolcro e, prima di essere avvolto nella sindone e legato con le bende, Maria diede l'ultimo sguardo al suo Gesù. Oh, come avrebbe voluto la Madonna restare sepolta col Di­vin Figlio, pur di non abbandonarlo!

Si avanzava la sera ed era necessario lasciare il sepolcro. Dice San Bonaventura che Maria al ritorno passò da quel posto ov'era ancora innalzata la Croce; la rimi­rò con affetto e dolore e baciò quel San­gue del Divin Figlio, che la imporporava.

L'Addolorata ritornò a casa con Gio­vanni, l'Apostolo prediletto. Andava così afflitta e mesta questa povera Madre, dice San Bernardo, che per dove passava muo­veva al pianto. Straziante è la prima notte per una madre che perde il figlio; l'oscurità ed il silenzio portano alla riflessione ed al risveglio dei ricordi.

In quella notte, dice Sant'Alfonso, la Madonna non poteva riposare e le terri­ficanti scene della giornata le rivivevano nella mente. In tanta ambascia era so­stenuta dall'uniformità ai voleri di Dio e dalla ferma speranza della vicina ri­surrezione.

Consideriamo che anche per noi ver­rà la morte; saremo messi in un sepolcro e lì attenderemo l'universale risurrezione. Il pensiero che il nostro corpo dovrà glo­riosamente risorgere, ci sia di luce nella vita, di conforto nelle prove e ci sostenga in punto di morte.

Consideriamo inoltre che la Madonna, allontanandosi dal sepolcro, lasciò il Cuo­re sepolto con quello di Gesù. Anche noi seppelliamo il nostro cuore, con i suoi affetti, nel Cuore di Gesù. Vivere e mo­rire in Gesù; essere seppelliti con Gesù, per risorgere con Lui.

Il sepolcro che conservò per tre gior­ni il Corpo di Gesù, è simbolo del nostro cuore che conserva Gesù vivo e vero con la Santa Comunione. Questo pensiero è richiamato nell'ultima stazione della Via Crucis, quando si dice: O Gesù, fate che io vi possa ricevere degnamente nella Santa Comunione! -

Abbiamo meditato i sette dolori di Ma­ria. Il ricordo di quello che soffri la Ma­donna per noi, ci sia sempre presente.  Desidera la nostra Celeste Madre che i Figli non dimentichino le sue lacrime.

Nel 1259 apparve a sette suoi devoti, che poi furono i fondatori della Congregazio­ne dei Servi di Maria; presentò loro una veste di colore nero, dicendo che se vo­levano farle piacere, meditassero spesso i suoi dolori e in memoria di essi portas­sero come abito quella veste nera. O Vergine Addolorata, imprimete nel nostro cuore e nella nostra mente la me­moria della Passione di Gesù e dei vostri dolori!

ESEMPIO Il periodo della gioventù è assai peri­coloso per la purezza; se non si domina il cuore, può giungersi sino all'aberrazio­ne nella via del male. Un giovane di Perugia, ardendo di a­more illecito e non riuscendo nel suo pes­simo intento, invocò il demonio per essere aiutato. Il nemico infernale si presentò in forma sensibile.

- Io ti prometto di darti l'anima mia, se tu mi aiuterai a commettere un pec­cato!

- Sei disposto a scrivere la promes­sa?

- Sì; e la firmerò col mio sangue!

L'infelice giovane riuscì a commettere il peccato. Subito dopo il demonio lo condusse vicino ad un pozzo; gli disse: Mantieni ora la tua promessa! Gettati in questo pozzo; se non lo farai, ti porterò all'inferno in anima e corpo! -

Il giovane, credendo di non potere più liberarsi dalle mani del maligno, non a­vendo il coraggio di precipitarsi, soggiun­se: Dammi tu stesso la spinta; io non oso gettarmi! -

La Madonna venne in aiuto. Il gíovane teneva al collo l'abitino dell'Addo­lorata; da tempo lo portava. Il demonio soggiunse: Togli prima dal collo quel­l'abitino, altrimenti non posso darti la spinta! - Il peccatore comprese a queste parole l'inferiorità di Satana davanti alla po­tenza della Vergine e gridando invocò l'Addolorata. Il demonio, arrabbiato a vedersi sfuggire la preda, protestò, cercò d'intimorire con minacce, ma alla fine parti sconfitto. Il povero traviato, grato alla Madre Addolorata, andò a ringraziarla e, penti­to dei suoi peccati, volle sospenderne an­che un voto, espresso in un quadro al suo Altare nella Chiesa di S. Maria La Nuo­va, in Perugia.

 

 
 
 

E' il mese dedicato alla Madonna....La nostra riconoscenza sia almeno questa:meditare e compatire i Suoi dolori

Post n°164 pubblicato il 02 Maggio 2013 da osservandoilparadiso

 

 

 

 

MEDITAZIONI SUI SETTE DOLORI DI MARIA SS ADDOLORATA

 (Tratto da: “MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA” - DON GIUSEPPE TOMASELLI)

 

 

 

 

Sesto dolore: LANCIATA E DEPOSIZIONE

Gesù era morto, erano finite le sue sof­ferenze, ma non erano finite per la Ma­donna; ancora una spada doveva tra­figgerla.

Affinché non fosse turbata la gioia del seguente sabato pasquale, i Giudei de­ponevano dalla croce i condannati; se ancora non erano morti, li uccidevano rompendo loro le ossa.

La morte di Gesù era certa; tuttavia uno dei soldati si avvicinò alla Croce, diede un colpo di lancia e apri il costato al Redentore; ne usci sangue ed acqua.

Questa lanciata fu per Gesù un oltraggio, per la Vergine un nuovo dolore. Se una madre vedesse infiggere un col­tello nel petto del figlio morto, cosa pro­verebbe nell'animo? ... La Madonna contemplò quell'atto spietato e senti tra­passare dalla stessa lancia il suo Cuore. Altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi. Anime pietose s'interessarono per ave­re da Pilato il permesso di seppellire il corpo di Gesù. Con grande rispetto il Redentore fu deposto dalla Croce. La Madonna ebbe tra le braccia il cor­po del Figlio. Seduta ai piedi della Croce, col Cuore spezzato dal dolore, contemplò quelle sacre membra insanguinate. Rivi­de nella mente il suo Gesù, tenero bam­bino vezzoso, quando lo copriva di baci; lo rivide grazioso adolescente, quando in­cantava con la sua attrattiva, essendo il più bello dei figli degli uomini; ed ora lo mirava esanime, in uno stato da far pietà. Guardò la corona di spine intrisa di sangue e quei chiodi, strumenti della Pas­sione, e si fermò a contemplare le ferite!

Vergine Sacrosanta, tu hai dato al mondo il tuo Gesù per la salvezza degli uomini e guarda come ora gli uomini te lo rendono! Quelle mani che hanno be­nedetto e beneficato, l'ingratitudine uma­na le ha forate. Quei piedi che sono andati in giro per evangelizzare sono piagati! Quel volto, che gli Angeli mi­rano con devozione, gli uomini lo hanno ridotto irriconoscibile!

O devoti di Maria, perché non sia va­na la considerazione del grande dolore della Vergine ai piedi della Croce, pren­diamo qualche frutto pratico.

Quando i nostri occhi si posano sul Crocifisso o sull'immagine della Madon­na, rientriamo in noi stessi e riflettiamo: Io con i miei peccati ho aperto le ferite nel corpo di Gesù ed ho fatto lacrimare e sanguinare il Cuore di Maria!

Mettiamo nella ferita del Costato di Gesù le nostre colpe, specialmente le più gravi. Il Cuore di Gesù è aperto, affin­ché tutti vi possano entrare; però vi si entra per mezzo di Maria. La preghiera della Vergine è efficacissima; tutti i pec­catori possono goderne i frutti.

La Madonna implorò sul Calvario la divina misericordia per il buon ladrone e gli ottenne la grazia di andare quel gior­no stesso in Paradiso.

Nessun'anima dubiti della bontà di Ge­sù e della Madonna, ancorché fosse carica dei più enormi peccati.

ESEMPIO Narra il Discepolo, valente scrittore sacro, che vi era un peccatore, il quale tra le altre colpe aveva anche quella di avere ucciso il padre e il fratello. Per sfuggire alla giustizia andava ramingo.

Un giorno di quaresima entrò in una Chiesa, mentre il predicatore parlava del­la misericordia di Dio. Il suo cuore si aprì alla fiducia, decise di confessarsi e, finita la predica, disse al predicatore: Vo­glio confessarmi con voi! Ho dei delitti nell'anima! -

Il Sacerdote lo invitò ad andare a pregare all'Altare della Madonna Addo­lorata: Domandate alla Vergine il vero dolore dei vostri peccati! -

Il peccatore, inginocchiato davanti al­l'immagine dell'Addolorata, pregò con fede e ricevette tanta luce, per cui capì la gravezza delle sue colpe, le molte of­fese recate a Dio ed alla Madonna Ad­dolorata e fu preso da tale dolore che mori ai piedi dell'Altare.

Il giorno seguente il Sacerdote predi­catore raccomandò al popolo che si pre­gasse per l'infelice ch'era morto in Chie­sa; mentre diceva ciò, apparve nel Tem­pio una bianca colomba, da cui si vide cadere una cartella davanti ai piedi del Sacerdote. Questi la prese e vi lesse: L'a­nima del morto appena uscita dal corpo, è andata in Paradiso. E tu continua a pre­dicare l'infinita misericordia di Dio! -

 
 
 

E' il mese dedicato alla Madonna....La nostra riconoscenza sia almeno questa:meditare e compatire i Suoi dolori

Post n°163 pubblicato il 02 Maggio 2013 da osservandoilparadiso

 

 

 

 

MEDITAZIONI SUI SETTE DOLORI DI MARIA SS ADDOLORATA

 (Tratto da: “MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA” - DON GIUSEPPE TOMASELLI)

 

 

 

 Quinto dolore: MORTE DI GESÙ

Ad assistere alla morte di qualcuno, anche estraneo, si provano sentimenti do­lorosi. E che cosa prova una madre quan­do è presso il letto del figlio moribondo? Vorrebbe poter lenire tutte le pene del­l'agonia e darebbe la vita per procurare dei conforti al figlio morente. Contempliamo la Madonna ai piedi iella Croce, ove agonizzava Gesù! La pietosa Madre aveva assistito alla barbara scena della crocifissione; aveva mirato i soldati che toglievano la veste a Gesù; aveva visto il vaso di fiele e di mirra appressarsi alle sue labbra; aveva visto penetrare i chiodi nelle mani e nei pie­di del suo diletto; ed eccola ora ai piedi della Croce ed assistere alle ultime ore di agonia!

Un figlio innocente, che agonizza in un mare di tormenti ... la Madre vicina e le viene proibito di dargli il minimo sollievo. La terribile arsura fece dire a Gesù: Ho sete! - Chiunque corre a cercare un sorso d'acqua per un mori­bondo; alla Madonna fu vietato fare ciò. San Vincenzo Ferreri commentava: Ma­ria avrebbe potuto dire: Non ho da darti che lacrime! - L'Addolorata teneva fisso lo sguardo sul Figlio pendente dalla Croce e ne se­guiva i movimenti. Vedere le mani fo­rate e sanguinanti, contemplare quei pie­di del Figlio di Dio largamente piagati, osservare la stanchezza delle membra, senza poter menomamente aiutarlo. Oh che spada al Cuore della Madonna! E fra tanto dolore era costretta a sen­tire gli scherni e le bestemmie che sol­dati e Giudei lanciavano al Crocifisso. O Donna, grande è il tuo dolore! Acutissima è la spada che trapassa il tuo Cuore!

Gesù soffriva oltre ogni credere; la presenza della Madre sua, così immersa nel dolore, aumentava la pena del suo delicato Cuore. Si avvicina la fine. E­sclamò Gesù: Tutto è compiuto! -- Un tremito pervase il suo corpo, abbassò il capo e spirò.

Maria se ne accorse; non disse parola, ma costernata all'estremo limite, unì il suo olocausto a quello del Figlio. Consideriamo, anime pietose, il per­ché delle sofferenze di Gesù e di Maria: la Divina Giustizia, oltraggiata dal pec­cato, da riparare.

Solo il peccato fu la causa di tanti dolori. O peccatori, che con tanta facili­tà commettete la grave colpa, ricordate il male che fate col calpestare la legge di Dio! Quell'odio che nutrite in cuore, quelle cattive soddisfazioni che accordate al corpo, quelle gravi ingiustizie che fate al prossimo ... ritornano a crocifiggere nell'anima vostra il Figlio di Dio e 'tra­passano, quale spada, il Cuore Imma­colato di Maria!

Come puoi, o anima peccatrice, dopo aver commesso un peccato mortale, resta­re indifferente e scherzare e riposare co­me se nulla avessi fatto? ... Piangi ai piedi della Croce le tue colpe; supplica la Vergine che lavi con le sue lacrime le tue impurità. Prometti, se viene Satana a tentarti, di richiamare alla mente lo strazio della Madonna sul calvario. Quan­do le passioni vorrebbero trascinarti al male, pensa: Se cedo alla tentazione, sono figlio indegno di Maria e rendo inutili per me tutti i suoi dolori! ... La morte, ma non peccati! -

ESEMPIO Il Padre Roviglione della Compagnia di Gesù narra che un giovane aveva con­tratta la buona abitudine di visitare ogni giorno un'immagine di Maria Addolora­ta. Non si contentava di pregare, ma con­templava con compunzione la Vergine, raffigurata con sette spade nel Cuore. Avvenne che una notte, non resisten­do agli assalti della passione, cadde in peccato mortale. Capì di aver fatto male e si riprometteva di andare in seguito a confessarsi.

L'indomani mattina, al solito, andò a visitare l'immagine dell'Addolorata. Con sua sorpresa vide che nel petto della Ma­donna erano conficcate otto spade.

- Come mai, pensò, questa novità? Sino a ieri le spade erano sette. - Udì allora una voce, che certamente veniva dalla Madonna: Il grave peccato che questa notte hai commesso, ha ag­giunto una nuova spada a questo Cuore di Madre. -

Il giovane s'intenerì, comprese il suo misero stato e senza porre tempo in mez­zo andò a confessarsi. Per intercessione della Vergine Addolorata riacquistò l'a­micizia di Dio. 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: osservandoilparadiso
Data di creazione: 13/12/2010
 

E' GRADITO ALLA MADONNA E A GESù

CHIEDIAMO AI SANTI DI INTERCEDERE PER NOI

Novena a Dio Padre e ai 9 Cori degli Angeli (per qualsiasi grazia)

Novena a S.Gianna Beretta Molla (per avere un figlio) -

Novena a S. Teresa di Lisieux - 

 

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LA MADONNA CI ESORTA A RECITARE IL ROSARIO

 

A Fatima, a Lourdes e a Medjugorje la Madonna ha incitato insistentemente alla recita del Rosario

La Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male.

Può sembrare una preghiera ripetitiva, invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"... 

"Col Rosario si può ottenere tutto. 

Esso è come una lunga catena che lega il cielo alla terra; 

una delle estremità è nelle nostre mani e l'altra in quelle della S. Vergine. 

Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. 

La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi. 

Il Rosario sale come incenso ai piedi dell'Onnipotente. 

Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori. 

Non c'è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario". 

(S. Teresa )

" Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, 

Satana mi ha detto : 

Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa ; 

se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita ! " 

(Don Gabriele Amorh )

 

 
 

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