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Era bella
Post n°3129 pubblicato il 11 Settembre 2019 da namy0000
Era bella Jessi Combs, 39 anni, occhi Azzurri, capelli biondi, un sorriso complice e gioioso che raccontava la sua storia di donna, divenuta simbolo di quella sfida del mondo femminile che combatte discriminazioni ed esclusioni, dimostra con il suo coraggio, tenacia, impegno di non essere da meno degli uomini in qualsiasi ambito, compreso quello sportivo. Lei, “la donna razzo”, “la pilota americana più veloce del mondo”, lo aveva dimostrato, stabilendo nel 2016, con la sua auto a motori jet, il record di 786 chilometri all’ora, nella categoria delle quattro ruote femminili e superando il record personale di 632 km/h, stabilito nel 2013. Ancora convalescente per uno dei tanti incidenti, aveva deciso di andare oltre e ha cercato di battere il suo ultimo record, ma questa volta “la morte è stata più veloce di lei”. Un detrito infilatosi nelle turbine, mentre era lanciata a 777 km orari nel deserto di Alvord, nell’Oregon, ha polverizzato l’auto, uccidendola sul colpo… Un modello con profili positivi, ma anche con tutte le incognite drammatiche e le contraddizioni di un’esperienza estrema, mentre i social l’hanno trasformata in un’icona esemplare. Nel cammino di liberazione e affermazione del mondo femminile le vere icone, spesso sconosciute, sono quelle donne che, nella normalità del quotidiano, creano la vita, la custodiscono con saggezza, equilibrio ed estensione di quei valori umani, sociali, spirituali che generazioni di donne hanno testimoniato e continuano a testimoniare. Donne che spesso rimangono dove tutti scappano (Mariapia Bonanate, FC n. 36 del 8 settembre 2019). |
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