Un mondo nuovo

In previsione di

“In previsione di recessioni future sarà meglio per i governi indebitarsi con titoli che hanno un rendimento legato all’andamento del pil nazionale”, scrive sul New York Times Robert Shiller, professore dell’università di Yale e premio Nobel per l’economia nel 2013. In questo modo il costo del debito pubblico si riduce se l’economia va male e al contrario aumenta quando cresce il pil. Una soluzione, osserva Shiller, che converrebbe a tutti. I titoli di stato convenzionali diventano spesso un peso insostenibile quando c’è una crisi che provoca il calo delle entrate pubbliche. A loro volta gli investitori sarebbero meno esposti al rischio che uno stato dichiari insolvenza. Finora nessun paese ha mai emesso titoli di questo tipo, ma “l’idea sta guadagnando consensi”. Per esempio alla Commissione europea, o nel 2017 al meeting dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20, l’organizzazione che raggruppa le venti maggiori economie mondiali. Ci sono ancora molti dettagli tecnici da mettere a punto prima di lanciare questi titoli, conclude Shiller. Ma una volta emessi, “potrebbero diffondersi rapidamente a livello globale e rappresentare uno strumento per proteggere i più deboli e i governi dalla fluttuazione del ciclo economico. E un giorno saranno accettati e usati come se fossero sempre esistiti” (Internazionale n. 1256 del 18 maggio 2018).