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Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 07/03/2017

Nutrire speranza

Post n°2074 pubblicato il 07 Marzo 2017 da namy0000
 

“Il cristiano ha speranza quando percepisce, nella realtà, piccoli indizi, piccoli segni su cui Dio gli apre gli occhi, dischiudendogli un’altra realtà. Sono i 5 sassi della fionda di Davide, quelli che gli permettono di vincere Golia. Non dobbiamo aspettarci segni clamorosi. Quando Elia scappa da Gezabele, sfinito, si lascia cadere a terra, ecco allora che l’angelo lo sveglia e gli fa trovare pane e acqua, quanto basta per farlo tornare in forze e raggiungere l’Oreb con le sue gambe. Non su voli d’aquila, dunque, ma con le sue stesse forze rinnovate da questo incontro. Sono le piccole cose, insomma, in cui gli occhi profondi del credente riescono a vedere un “oltre”: quante cose, pur piccole, che riceviamo ogni giorno, ci danno speranza; affetti immeritati, una gentilezza inaspettata, un’ispirazione buona, una luce improvvisa che ci fa vedere le cose in modo nuovo.

Occorre essere se stessi in ogni situazione, liberarsi dalle paure, perché c’è qualcosa, anzi qualcuno, più forte, che veglia sempre su di noi.

Noi abbiamo sempre due cagnolini al guinzaglio: la paura e la speranza. Quello a cui do più da mangiare cresce, è inevitabile. Se blindo le porte della mia casa, questo genera paura. Se, invece, alimento una visione della vita sensata e positiva, e la trasmetto agli altri, allora posso farli vivere con altrettanta fiducia.

Se impariamo ad avere un rapporto autentico verso gli oggetti e verso le persone, le attuali difficoltà economiche possono essere salutari. La crisi economica ha anzitutto imposto un cambiamento forzato dei nostri stili di vita, dei nostri parametri culturali ed esistenziali.

La carica di speranza insita nel messaggio evangelico è minata dall’indifferenza.

 

La fine delle ideologie e la desertificazione spirituale hanno generato una società disperata, perché anche l’ideologia del consumo, che è subentrata, ci ha illusi e traditi”. 

 
 
 

Un paese che accoglie

Post n°2073 pubblicato il 07 Marzo 2017 da namy0000
 

“Una sera di marzo del 2014, una camionetta della polizia scarica 15 giovani maliani a Pettinengo, 1500 anime, sulle colline sopra Biella. Il giorno dopo, le mamme tengono in casa i figli. Nella villa, in cima al paese, erano arrivati i neri e alle famiglie del posto non sembrava prudente mandarci a giocare i bambini. da allora, sono passati 2 anni, Mamadou, che faceva parte di quel gruppo di richiedenti asilo, oggi è amico di tutti.

Il mestiere per il quale è apprezzato anche dai vecchi è quello di apicoltore e glielo ha insegnato Massimo Capellupo, 43 anni, che grazie agli stranieri si è reinventato un lavoro.

Mamadou, che oggi ha 34 anni, e che nel frattempo ha ottenuto il permesso di soggiorno come rifugiato politico, sorride a tutti: ‹‹Quando sono partito sognavo di vivere in una grande città, non certo in un paese di montagna. Ma qui ho imparato a curare le arnie, a indovinare il momento esatto in cui raccogliere il miele e nel tempo che mi avanza posso fare anche qualche lavoretto extra: rovesciare il fieno, sistemare l’orto per i contadini. Ho trovato nuovi amici. E sto benone››.

Massimo, invece, ha ripreso in mano la sua vita: ‹‹Senza lavoro, con un divorzio alle spalle e 3 figli da mantenere non era difficile uscire di brocca. Mamadou mi ha aiutato a rimanere in carreggiata››.

Il segreto del successo di Pettinengo sta nell’utilizzare i soldi pubblici per l’accoglienza dei profughi per un intervento sociale a vantaggio della comunità, conciliando gli interessi apparentemente opposti dei disperati senza speranza, gli italiani impauriti che non ci credono più, e i disperati per troppa speranza, gli stranieri spinti dall’illusione di trovare un paradiso in Europa. ‹‹La crisi qui ha fatto piazza pulita anche di ciò che ancora rimaneva dell’industria tessile. Ma il peggio sembra essere passato: gli stranieri non solo hanno rimesso in moto l’economia locale, ma hanno portato nuove energie››, spiega Ermanno M., il sindaco (Scarp de’ tenis, agosto-settembre 2016).

 
 
 

Magnete Divino

Post n°2072 pubblicato il 07 Marzo 2017 da namy0000
 

Gioia non vidi in entrambi mondi,salvo te, 

anima mia,molte meraviglie ho visto, 
ma non vidi miracolo simile a te! 
Dicono che sorte dei miscredenti è fuoco bruciante:ma privo del fuoco tuo ho visto solo 
Abù Lahab! 
Alla finestra del cuore spesso ho accostato 
l'orecchio dell'anima,molte parole ho sentito, 
ma non ho sentito le labbra. 
D'improvviso effondesti il favore tuo 
sopra questo tuo servo,ed io non ne vedo ragione 
se non la tua grazia infinita. 
O eletto coppiere,o gioia degli occhi miei, 
a te simigliante nessuno apparve fra gli Arabi, 
nè fra i Persiani l'ho visto! 
Versami tanto vino ch'io scenda giù da me stesso 
perchè nell'io,nell'essere,non ho trovato che pena. 
O tu che sei zucchero e latte,o tu che sei 
Sole e Luna,o tu che sei madre,sei padre, 
non ho parenti che Te! 
O indistruttibile amore,o menestrello divino, 
sei tu appoggio,sei tu riparo, 
non trovo nome a te pari! 
Siamo frammenti d'acciaio e 
l'amor tuo è calamita, 
sei origine d'ogni attrazione, 
chè in me attrazione non vedo! 
Silenzio, fratello, abbandona scienza e finezza; 
finchè tu non parlasti finezza alcuna non vidi! (Poesia di Rumi)

 
 
 

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