Creato da viburnorosso il 02/06/2011
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Il freezer dei ricordi

Post n°412 pubblicato il 22 Novembre 2014 da viburnorosso

La mia memoria viaggia da sola. Con una ventiquattrore di ricordi essenziali. 
Dei rimpianti e della piastra per i capelli ha deciso che può farne a meno. 
Quando passa lungo il ciglio del bosco, osserva affascinata l’intrigo di rami e foglie, ma tira dritto per il sentiero battuto. Ha imparato a scansare i sassi dalla strada e ad aggirare le pozzanghere delle malinconie, che là dove non si vede il fondo, c’è sempre il rischio annegarci dentro.

La mia memoria aggiusta i passati, mette discese al posto di salite, aggiunge ponti sugli ostacoli che l’hanno inciampata e pianta alberi per far ombra alle fatiche sudate.
La trovo cambiata, ultimamente. È diventata adulta, credo, lascia stare il contorno e punta dritto alla sostanza.

A volte però senza accorgersene rimane impigliata a qualche dettaglio.
Non lo fa apposta, ma le viene così.
Se ne rende conto tanto tempo dopo, quando le capita di aprire cassetti di ricordi oramai del tutto sbiaditi mescolati a particolari tanto insignificanti quanto inspiegabilmente nitidi. 

Per dire, del primo giorno di scuola ricordo che portavo i capelli raccolti in due codine e mi tremavano le gambe a salire i tre gradini dell’ingresso. In classe eravamo 18. E Marco Panzini sapeva a memoria tutta la sigla di “Furia cavallo del west, che beve solo caffè”, e a me sembrava che il testo di quella canzone avesse molto senso.
Il resto però l’ho completamente rimosso, chi avessi per compagno di banco, cosa ci disse la maestra Mariantonietta la prima volta che ci vide o come fu che io capii che ero timida e detestavo la scuola, perché la scuola è un posto infernale se capisci che sei timido.
Nulla, la memoria non mi restituisce nulla di nulla, a parte Marco Panzini che canta a squarciagola.

Vabbè, è passato tanto di quel tempo, direte. Ci sta che la memoria ricomponga il puzzle con i pezzi di cui dispone. Ma il punto è che mi succede anche con cose molto più recenti.

Quella volta che ci siamo incontrate e abbiamo fatto le tre davanti ad un bicchiere di vino, che abbiamo riso tantissimo e abbiamo capito senza essercelo mai dette che oramai eravamo amiche … già … dove è stato? Sicuramente uno dei solito convegni dove di solito  ci incrociamo, ma non riesco più a ricordare quale. E comunque non più di sette, otto anni fa.

E la mostra di Chagall, il quadro con gli sposi che volano sulla città, era a Francoforte nel 1991 o a Parigi nel 2008? O forse l’ho visto all’Ermitage? Ma che gli sposi cavalcano un gallo bianco, quello me lo ricordo esattamente come se ce l’avessi davanti, la tela.

E tempo fa, che abbiamo cenato insieme a casa tua, forse l’anno scorso, o forse prima dell’estate, ora non ricordo esattamente, quella volta che poi abbiamo discusso come sempre di politica, o forse era di lavoro, o dei colleghi che sono stronzi, insomma, quella volta che hai preparato il pollo al curry, lo zenzero, ti ricordi che ti ho detto che potevi conservarlo nel surgelatore avvolto nella pellicola trasparente?

Ecco, se guardi bene, secondo me lo trovi ancora nello scomparto dove tieni gli spinaci. 
E già che ci sei, vedi se per caso sono finite lì anche le ragioni della mia timidezza alle scuole elementari. 
Che io non ricordo più cosa ne ho fatto.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
ghostvraiterdenoarti il 22/11/14 alle 14:29 via WEB
sono i famosi angoli del presente [punti angolosi] che diventaranno curve nella memoria. visto che ci siamo accorti che non ritorna mai più niente, e finalmente accettiamo il fatto come una vittoria.
[comunque non c'è.]
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 25/11/14 alle 09:20 via WEB
Il fatto è che dietro a un miraggio c'è sempre un miraggio da considerare. Perciò conviene partire, anche perché il tempo è tutto da bere.
Come Milano, del resto.
(Rispondi)
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 23/11/14 alle 08:46 via WEB
Io del mio primo giorno di scuola delle elementari non ricordo assolutamente nulla, quindi tu hai una gran memoria. Però mi ricordo che in prima superiore sapevo la sigla dei Jefferson a memoria. Vale lo stesso?
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 25/11/14 alle 09:23 via WEB
Sapevi la sigla dei Jeffersono in inglese? Ma allora sei di un altro livello! io solo sigle in italiano, e comunque successive all'ingresso della tv (in bianco e nero) a casa mia, roba che risale ai primi anni ottanta.
Prima imparavo solo le sigle che sentivo cantare dei miei amici teledotati.
E comunque che Furia cavallo del west bevesse solo caffè per mantenere il suo pelo più nero che c'è mi pareva un testo veramente pregno di significato.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
secondo me il 24/11/14 alle 10:05 via WEB
devi avere qualche problema col contorno. o meglio, devi avere una predilezione particolare per i secondi (si chiama "ciccia"), più che per i primi.
un po' come i bimbi a cena, che basta nominargli gli spinaci e manco ti dicono no, fanno direttamente BLEAAAAA!
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 25/11/14 alle 09:32 via WEB
Oddio, ti dirò che una carbonaruccia del ponticello mi riconcilia ampiamente con i primi!
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
guarda che il 26/11/14 alle 10:31 via WEB
se la chiami "carbonaruccia", quella (giustamente!) si offende e non ti rivolge più la parola, altro che riconciliazione!
(Rispondi)
 
 
 
viburnorosso
viburnorosso il 02/12/14 alle 08:38 via WEB
Domani la sfiniamo. Poi vedi come s'offende!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
espe il 29/11/14 alle 16:46 via WEB
Sarà il nome, perché anche mio fratello Marco andava pazzo per Furia cavallo del west.
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 02/12/14 alle 08:39 via WEB
Ecco, bene. Potresti chiedergli se è vero che beve veramente caffè per mantenere il suo pelo più nero che c'è?
(Rispondi)
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 01/12/14 alle 11:47 via WEB
mi sa che le tue ragioni sulla timidezza , abbian preso a braccetto le mie e siano finite in qualche discarica abusiva..ergo..non le cerchiamo che è meglio;)))delle elementari ricordo i grembiuli bianchi con i fiocchi azzurri, la fascia dello stesso colore tra i capelli e le code di cavallo per la foto in gruppo sui gradini della scuola..aspèèè...pure gli occhiali dell'insegnante del primo anno..'mazza quant'era arcigna!!!ch'è t'è avanzata un po' di carbonaruccia che devo digerire sto ricordo và;)))
(Rispondi)
 
viburnorosso
viburnorosso il 02/12/14 alle 08:42 via WEB
Già i grembiuli bianchi col fiocco azzurro! avevo sempre ambito ad averne uno intonato per i capelli, ma mai avuto! Che mi sia rimasto il trauma infantile? Oddio mai come quella volta che pioveva e mia madre mi venne a prendere all'uscita senza ombrello e da donna pratica quale era, pretendeva che mi coprissi con una busta della spesa. Ovviamente preferii fradiciarmi.
Per la carbonaruccia noi si va domani, pensi di farcela a venire?
(Rispondi)
 
 
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 02/12/14 alle 09:26 via WEB
domani cioè oggi?no perché domani di oggi è ancora domani e quindi se per domani ancora vedrò come fare;PPPPPPP
(Rispondi)
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