Creato da agboccea il 03/08/2007

Nucleo Prati-Boccea

Blog del Nucleo Prati - Boccea della Giovane Italia, Via Madonna del Riposo 18 Roma

 

 

Giustizia e veritą per Paolo Borsellino!

Post n°138 pubblicato il 17 Luglio 2009 da agboccea

Proprio in occasione del diciassettesimo anniversario della Strage di Via D'Amelio, stanno venendo alla luce gli sviluppi processuali degli ultimi anni, che disegnano una verità differente, o perlomeno svelano nuovi particolari rispetto ai mandanti e alle complicità legati non solo all'assassinio, ma anche a molte vicende oscure dei primi anni novanta.

Di seguito l'intervista rilasciata al Corriere della Sera del fratello di Paolo, che da anni si batte perchè sia fatta giustizia, per Paolo e per l'Italia.  

Intanto Milano E CALTANIsSETTA riaprono le inchiesta sulle stragiSalvatore Borsellino: «Via D'Amelio strage di Stato»Parla Salvatore, fratello del giudice ucciso 17 anni fa: «Ecco cosa accadde il 19 luglio del 1992»

MILANO - «Vju viniri ‘na cavalleria chistu è mè patri chi veni pi mia! Signuri patri, chi vinistivu a fari? Signura figghia, vi vegnu a ‘mmazzari. Signuri patri, aspettatimi un pocu, quantu mi chiamu lu me cunfissuri». A memoria Salvatore Borsellino recita i versi de La baronessa di Carini. La leggenda di Donna Laura Lanza è una storia siciliana i cui luoghi, il sangue, il dolore e il tradimento ricorda le più moderne storie di mafia. Il fratello del giudice Paolo Borsellino promette: «Quando smetterò di lavorare farò il cantastorie». Intanto racconta la storia del fratello: il giudice Paolo Borsellino, morto il 19 luglio 1992 a Palermo con gli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto è Antonino Vullo.

LA RABBIA - Impressionante la somiglianza dell'ingegnere Salvatore Borsellino con il fratello giudice antimafia. Sembrano due gocce d'acqua. Anche la voce sembra uguale. Salvatore, trasferitosi a Milano 27 anni fa, parla per «rabbia» dal suo studio in un ufficio alla periferia della città. Siede alla scrivania sotto la famosa foto di Toni Gentile dove Paolo e Giovanni Falcone si parlano sottovoce e sorridono. Dopo anni di silenzio, mantenuto per sette lunghi anni, fino a quando la madre era in vita, Salvatore adesso parla. Anzi urla: «Mio fratello sapeva della trattativa tra la mafia e lo Stato. Era stato informato. È per questo è stato ucciso. La strage di via D'Amelio è una strage di Stato. Pezzi delle istituzioni hanno lavorato per prepararla ed eseguirla. Adesso che la verità sulla strage si avvicina, spero solo che non siano gli storici a doverla scrivere. Bensì i giornalisti. Io tra non molti anni raggiungerò mio fratello Paolo e non so se riuscirò a leggerla sui giornali».

 

LO SCENARIO - E disegna lo scenario di quel maledetto 19 luglio 1992. E inizia a sciorinare i dubbi e gli indizi. Tutto quanto è venuto a galla dai vari processi sparsi in giro per l'Italia di cui i giornali «parlano poco», dice lui. Innanzitutto le omissioni: la richiesta di negare l'autorizzazione alle auto a posteggiare in via D'Amelio è rimasta inevasa. Poi la telefonata del giudice alla madre che annunciava il suo arrivo in via D'Amelio intercettata dalla mafia. Il ruolo di Bruno Contrada e dei servizi segreti civili presenti a Palermo al momento del botto. L'incredibile sparizione dell'agenda rossa e il ruolo del capitano Angelillo. Il castello Utveggio che domina il ruolo dell'esplosione. E, infine l'attacco all'onorevole Nicola Mancino che dice di non aver incontrato l'1 luglio del 1992 il giudice Borsellino: «Una menzogna - incalza Salvatore-. Mancino dice addirittura che non conosceva mio fratello. Come faceva il neo ministro dell'interno a non conoscere il giudice presente ai funerali di Falcone e che appariva in tutti i tg nazionali? La verità è che da quell'incontro mio fratello usci sconvolto come testimonia il pentito Gaspare Mutolo».

INCHIESTE RIAPERTE E PAPELLO - Intanto documenti inediti sono stati depositati giovedì da Massimo Ciancimino (figlio di Vito, ex sindaco di Palermo in odore di mafia morto alcuni anni fa) ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Il dichiarante ha consegnato al procuratore aggiunto Antonio Ingroia e al sostituto Nino Di Matteo carte che sarebbero state di suo padre Vito Ciancimino, morto nel 2002. Il verbale di interrogatorio e di acquisizione atti è stato secretato. Nei giorni scorsi Ciancimino jr aveva annunciato che avrebbe consegnato ai magistrati il «papello», il foglio sul quale Totò Riina avrebbe stilato la lista di richieste in favore di Cosa nostra, che sarebbe stata girata ad alcuni uomini delle istituzioni fra le stragi del 1992 di Falcone e Borsellino. Questo documento potrebbe provare l'esistenza di una «trattativa» fra la mafia e una parte delle istituzioni sui quali ha avviato un'inchiesta da diverso tempo la Dda di Palermo e sulla quale ha fornito molte dichiarazioni lo stesso Massimo Ciancimino.

NUOVE INCHIESTE - Sulla stessa vicenda sarebbero state avviate altre inchieste dalle procure di Milano e Firenze, legate alle stragi del 1993. Titolari di una di questa indagine sono il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, e il sostituto di Firenze Giuseppe Nicolosi che hanno già interrogato più volte il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Lo stesso hanno fatto i magistrati di Caltanissetta sull'attentato a Falcone nella villa dell'Addaura. Ma, come sottolinea all'Adnkronos il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, «è una vicenda troppo delicata», quindi «no comment». Lari insieme con i procuratori aggiunti Domenico Gozzo e Amedeo Bertone hanno ascoltato l'ex ministro Vincenzo Scotti e l'ex premier Giuliano Amato per avere informazioni su alcuni agenti dei servizi segreti, ma su uno in particolare. Un uomo sfregiato, con una «faccia da mostro». Non si conosce il suo nome ma si sa che ha il viso deformato. A parlare di lui è stato, di recente, anche Massimo Ciancimino. Ciancimino junior ha spiegato ai magistrati che lo 007 sarebbe stato in contatto con il padre Vito da alcuni anni, fino alla cosiddetta «trattativa» che avrebbe dovuto firmare la consegna del boss mafioso Totò Riina allo Stato in cambio dell'abolizione del carcere duro. E proprio a pochi giorni dal 17° anniversario della strage di via D'Amelio il mistero sulla morte di Borsellino si infittisce sempre di più.

Nino Luca
17 luglio 2009

 
 
 

In ricordo di Paolo

Post n°137 pubblicato il 17 Luglio 2009 da agboccea

 
 
 

Dal giornale ...alla meta!

Post n°136 pubblicato il 23 Giugno 2009 da agboccea

Presentazione dell'Associazione Laboratorio d'Azione  e del giornale 'Sulla Strada' in collaborazione con i fratelli di M39 !

...Sarà anche l'occasione per inaugurare l'angolo vendita libri nuovi/usati e magliette!

Avanti!

 
 
 

GIUSTIZIA PER FRANCESCO!

Post n°135 pubblicato il 13 Giugno 2009 da agboccea
 

cecchin

 
 
 

Gheddafi A Roma: noi non abbiamo bisogno di provocazioni per ricordare!

Post n°134 pubblicato il 11 Giugno 2009 da agboccea

Rispediamo al mittente le provocazioni del colonnello monnezza (notata la somiglianza??) e chiediamo giustizia per gli italiani cacciati dalla Libia e derubati dei proprio beni!

 
 
 

Avanti per l'Europa!

Post n°132 pubblicato il 11 Giugno 2009 da agboccea

Un 'Noto' eurodeputato approda a Bruxelles...

 
 
 

L'Europa in cui crediamo!

Post n°131 pubblicato il 25 Maggio 2009 da agboccea

Chi è Marco Scurria

Non solo Marco... la sua dote principale è costituita dalla comunità di uomini e donne, ragazzi e ragazze, che lavorano quotidianamente al suo fianco e che con lui partecipano a questa avventura politica. L'elezione di Marco al Parlamento europeo rappresenta un progetto e una speranza per un'Europa nuova e vicina alla gente.

Avanti!

 
 
 

Audere est facere

Post n°130 pubblicato il 25 Maggio 2009 da agboccea

Il disegno di legge sulle Comunità giovanili : è il momento di tirarsi su le maniche e costruire spazi e opportunità per la gioventù. Avanti!

Presentazione

In linea con l'impegno a far emergere le capacità e le potenzialità dei ragazzi, il ministro Giorgia Meloni continua la sua attività con due iniziative: l'organizzazione del Campo Giovani 2009 e l'istituzione delle Comunità giovanili, così come previste dal disegno di legge approvato il 15 maggio scorso dal Consiglio dei ministri.

Comunità giovanili

il Consiglio dei ministri del 15 maggio ha approvato un disegno di legge che dà riconoscimento e promuove i ''villaggi della gioventu''', come li ha chiamati il ministro Meloni presentando l'iniziativa nella conferenza stmpa insieme al presidente del Consiglio. ''Saranno luoghi per crescere insieme e cominciare ad assumersi qualche responsabilita'' ha aggiunto Silvio Berlusconi.

Come si organizzeranno queste comunità?

Innanzitutto è stato istituito un Fondo ad hoc, la cui dotazione è attualmente di 5 milioni di euro l‘anno, poi un Registro, dove le associazioni che vogliono partecipare al progetto devono iscriversi, e per finire un Osservatorio, istituito presso la Presidenza del Consiglio, che ha il compito di monitorare e pubblicizzare le attività delle comunità, anche realizzando studi e approfondimenti sulla condizione giovanile. I luoghi in cui le comunità potranno svolgere le proprie attività saranno messi a disposizione dallo Stato: “Saranno spazi nei quali organizzare convegni, corsi, laboratori e dove maturare relazioni, attitudini personali e vocazioni”, ha detto il ministro Meloni nel corso della conferenza stampa. 

In particolare, per le associazioni che intendono partecipare all’iniziativa, il provvedimento ha previsto pochi ma inderogabili vincoli statutari: assenza di fini di lucro, democraticità dell’accesso alle cariche, elettività delle cariche tra i soci in regola con l’iscrizione, trasparenza di bilancio, assenza di qualunque tipo di discriminazione, indicazione delle finalità della comunità.

A tal proposito, il Ministro ha sottolineato che ogni forma di illegalità non può rientrare in questo progetto, compresa l’occupazione abusiva di spazi pubblici e privati e l’uso di sostanze stupefacenti o l’abuso di alcol. Tali strutture non solo saranno dedicate ai giovani, ma raranno anche gestite da associazioni formate da ragazzi fino ai 30 anni.

Cosa prevede il disegno di legge:

  • Un Fondo che finanzi le Comunità giovanili (previsti 10 milioni di euro per i prossimi due anni).
  • Un Registro, dove dovranno iscriversi le associazioni dei giovani che intendono partecipare ai bandi per la gestione delle Comunità giovanili.
  • un Osservatorio, composto da rappresentanti istituzionali e della società civile, per monitorare e studiare la condizione dei giovani in Italia.

 
 
 

Ag Roma - Carovana della vita contro il pullman della morte made in china

Post n°129 pubblicato il 25 Maggio 2009 da agboccea

GIovedi 21 maggio i giovani del popolo della libertà - Azione Giovani di Roma hanno organizzato una carovana per la vita per denunciare il criminale bus della morte utilizzato in Cina per uccidere i condannati a morte. Centinaia tra motorini e macchine hanno sfilato per le vie di Roma fino a giungere a piazza Re di Roma dove si è svolta una raccolta firme e una mostra fotografica sui crimini perpetrati in Cina. Il presidente dei Giovani del Pdl a Roma, Cesare Giardina, ha dichiarato: “Abbiamo organizzato questa carovana della vita per denunciare questa ennesima follia “made in China” ed iniziare una raccolta di firme da presentare al parlamento europeo per chiedere all’Unione europea di impegnarsi attraverso la comunità internazionale per far firmare un protocollo contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti umani e civili in Cina. Chiediamo inoltre a tutti i candidati del Popolo della libertà che verranno eletti al parlamento europeo, di impegnarsi per sostenere la nostra proposta”. Il coordinatore dei giovani del Pdl, Alessandro Colorio, ha dichiarato: “Otre allo sfruttamento del lavoro, alla repressione in Tibet al controllo delle nascite e altre numerose pratiche criminali, in questi ultimi mesi il governo di Pechino sta utilizzando degli autobus adibiti a patibolo per eseguire le migliaia di esecuzioni capitali ancora inflitte in Cina. Pullman a 17 posti, dove i prigionieri vengono uccisi mentre sono diretti all’ospedale per potergli espiantare gli organi e rivenderli”.

 
 
 

Nasce Sulla Strada!

Post n°128 pubblicato il 05 Maggio 2009 da agboccea

Foglio di Identità e informazione di Azione Giovani Nucleo Prati - Boccea

Editoriale - Numero 0

Siamo Arrivati!

Una certa idea della politica. Fatta tra la gente, nelle scuole, nelle università, risultato di approfondimento, conflitto, scelte culturali, elaborazione, provocazione, ma ancorata ad una identità forte; una politica che non si nasconde nelle aule parlamentari o nelle riunioni di segreteria, ma che ha il coraggio di mostrarsi e lottare. Una politica che non è arrampicata solitaria ed egoista, ma sogno e vissuto di una comunità radicata nel tempo e sul territorio. La scelta quindi, di una politica militante, fatta Sulla Strada.

Questo vuole rappresentare Sulla Strada, foglio di informazione politica, sociale e culturale del Nulceo di Azione Giovani Prati – Boccea. Uno strumento pratico per farci conoscere, raccontarci, informare. Molti avranno storto il naso pensando nell’era di internet e della comunicazione digitale ad uno striminzito foglietto da volantinare; ma la nostra è una scelta precisa, quella di dotarci di uno strumento che ci consenta di comunicare mantenendo il contatto umano con i ragazzi dei nostri quartieri, per essere anche riferimento fisico. Non tralasciamo infatti l’aggiornamento del nostro blog o del gruppo su face book, non torniamo indietro, nostalgici dei giornalini militanti, ma andiamo avanti, completando la nostra azione informativa e divulgativa.

Una scelta che riteniamo decisiva in un momento in cui  il nostro movimento, Azione Giovani, si trova di fronte alla sfida storica di rinnovarsi, arrivando a rappresentare la maggioranza della Gioventù italiana, senza perdere la propria identità; fermezza nei valori e sguardo sempre rivolto al futuro che hanno consentito ad Ag di essere l’unico movimento giovanile a livello nazionale a resistere compatto al crollo delle ideologie, dei partiti storici, a flussi e riflussi vari.

 

È questa identità che rappresenteremo Sulla Strada, attraverso, la storia, i personaggi, gli episodi, l’azione sul quartiere  e non solo; e insieme il racconto del percorso di una comunità che non smette di rinnovarsi costruendo il proprio destino, per l’Italia in attesa di una concreta realizzazione del sogno di una Europa davvero Nazione.

 

E  in continuo cammino Sulla Strada c’è anche il nostro Nucleo, che segna una nuova tappa nel percorso iniziato ormai anni fa. Siamo arrivati! Siamo in marcia, e non abbiamo alcuna intenzione di fermarci.

 

Avanti!   

 

 

 
 
 

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