Alla sera

E' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2007 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

ULTIME VISITE AL BLOG

meravigliosamente.tuMITE_ATTACHET_2mariomancino.mdanyprincess81maxrigaLaGuardianaDel.Farosuperceviemilytorn82oscardellestelleil_pablociaobettina0Elemento.Scostantevololowandreadialbinea
 
Citazioni nei Blog Amici: 18
 
 

ULTIMI COMMENTI

bell'articolo. Il tuo blog è fatto molto bene. Ciao da...
Inviato da: emilytorn82
il 21/12/2016 alle 12:02
 
Già...grazie...
Inviato da: mestesso69
il 21/07/2016 alle 16:36
 
il silenzio parte dei pensieri
Inviato da: donadam68
il 21/07/2016 alle 12:05
 
Grazzie!
Inviato da: Passion gastronomie
il 02/08/2013 alle 10:11
 
bella mi è piaciuta molto se nn vi dispiace la copio nelle...
Inviato da: ursy66
il 23/10/2010 alle 15:02
 
 

TAG

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: mestesso69
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 54
Prov: PC
 

Profile Visitor Map - Click to view visits
 

Messaggi del 25/05/2007

Fantasmi

Post n°248 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69

Gira di stanza in stanza alla ricerca di silenzio e serenita’.La sua inconsistenza gli permette di passare attraverso i muri senza ostacoli…senza meta.Si muove leggiadro come il vento.Nessuno lo vede…nessuno lo sente. C’e’ chi riesce pero’ a percepire la sua presenza…anime piu’ sensibili che sentono le sue carezze e pensano sia un angelo custode.Parlano con lui, gli confidano i loro problemi, le loro sofferenze, i loro sogni…gli riversano addosso tutto quello che non possono o non vogliono dire a chi sta loro accanto.E lui ascolta…non ha molto da fare, ha molto tempo…l’eternita’.Alcune invece confondono i suoi abbracci con brividi lungo la schiena e lo ritengono un demone.Lo temono e al tempo stesso lo cercano.A volte, sentendosi sole lo invitano a riposarsi con loro per poi mandarlo via alle prime luci dell’alba.Hanno paura che qualcuno possa vederlo, hanno il timore di essere prese per pazze.Lui capisce, in fondo quando era in vita nemmeno lui credeva ai fantasmi, e’ solo stufo di girare senza sosta ogni notte con un lenzuolo sempre diverso addosso...

immagine

 
 
 

Il drago e la fata

Post n°247 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69
 

Capitolo 8

Non appena il silenzio e la calma si rimpossessarono di quel luogo si ritrovo’ faccia a faccia con lui. Il suo volto, fosse di una strana creatura o di uomo, era il volto di un buono, con gli occhi profondi e sinceri, il sorriso franco che lei non pote’ non ricambiare. Non ci mise molto a capire di trovarsi di fronte ad un drago, un bellissimo drago azzurro dallo sguardo fiero.Era meraviglioso, proprio come la sua fantasia lo aveva immaginato per anni e anni materializzando i racconti del nonno ma faceva cosi’ paura.
Sith le si avvicino’ ulteriormente mantenendo gli occhi fissi su di lei.La scrutava in silenzio curioso e al tempo stesso minaccioso.
Aveva un giuramento a cui tenere fede, aveva il dovere di difendere quel luogo da chiunque ma questa volta era diverso.Non poteva farlo…non voleva farlo. Per lunghe ere si era domandato cosa di straordinario potesse riservargli il futuro per ricompensarlo della perdita del suo migliore amico e di sua figlia. Adesso lo sapeva…era lei.

"Non ti farò del male, piccola. Sono tanti anni che ti aspetto, che ti immagino.Non aver paura di me” le disse annusando la sua paura

Sapeva di incutere timore.Si sentiva brutto, sporco…un lontano parente del fiero drago che era stato..Per la prima volta in vita sua si stava vergognando di essere quello che era diventato. Aveva  guardato piu’ volte la sua immagine riflessa nel cristallo della cupola e sapeva il mostro che era diventato.
Riflessi di se…riflessi di quello che era stato.
A volte mentre si specchiava la sua immagine svaniva immediatamente, lasciando il posto ad una sorta di racconto della sua vita. Dentro lo specchio si muovevano le persone da lui conosciute, quelle tenute a distanza, allontanate dal suo mondo perfetto, poi fu il buio, il nulla. Sapeva che  quello era lo specchio dell'amicizia e comprese che il vuoto era ciò che stava nella sua anima. A volte riusciva a vedere il suo io messo a nudo, lo specchio dei timori. Guardava la paura della diversità, di poter diventare tale, di volerlo essere ma non ammetterlo neppure con se stesso, il rifiuto della tolleranza, l'orrore dei pettegolezzi e del giudizio degli altri. Altre volte osservava nuove sequenze, una dragonessa, la sua unica figlia. Eccola alla nascita, la crescita, gli insegnamenti, la sua morte prematura sul campo di battaglia,lo specchio del dolore. Provava a scappare ansimando, solo per incontrare ancora immagini, le immagini di un drago fiero, sicuro e senza paura…lo specchio dei rimpianti. Aliah lo guardo’ a lungo senza dire una parola.Aveva davanti a se la prova tangibile che i sogni potessero essere reali.Si domando’ se un giorno sarebbe mai riuscita a incontrare il suo sognato principe in qualche altra caverna della zona.Avrebbe voluto allungare la mano verso quel muso, fargli una carezza ma il timore era piu’ forte di lei.Si limito’ a dire

“Grazie, mi hai salvato la vita.Adesso la mia vita appartiene a te e puoi decidere di farne cio’ che vuoi.E’ la legge.”
”Non voglio nulla splendida creatura…desidero solo che tu possa imparare a fidarti di me, a non temermi come fossi un demone o un animale che voglia farti del male.Adesso vai, torna alla tua casa perche’ quello e’ il luogo dove devi stare.Qui’ non c’e’ nulla per te se non un vecchio drago che non sa piu’ nemmeno volare” le rispose spingendola verso l’uscita con l’ala sinistra. Lei sorrise e raccolse l’invito

”Tornero’ a trovarti e ti portero’ del cibo” gli promise

“Ti aspettero’ fino all’ultimo dei miei giorni come una speranza. Ti prego non rivelare a nessuno la mia esistenza…ho il dovere di difendere questo luogo da chiunque per cui sarei costretto ad uccidere chi oltre a te varchera’ in futuro questa soglia.Io non esisto, sono solo la proiezione della tua mente.”

La vide andare via, tornare al suo mondo cosi’ come era apparsa.Si domando’ se quell’umana avesse mantenuto la sua parola e un giorno sarebbe ritornata.Quel dubbio gli sarebbe bastato per sentire meno vuoto nella sua esistenza .Il pensiero di lei immersa nella sua quotidianita’ gli avrebbe riempito quelle interminabili giornate tutte simili alle precedenti  e alle successive.Non conosceva il suo nome, non conosceva il suo passato e il suo presente eppure dentro di se era come se l’avesse sempre conosciuta, come se l’avesse incontrata in un’altra esistenza.Forse, piu’ semplicemente si erano parlati con le rispettive anime durante quel breve incontro ed era bastato incrociare i loro sguardi per raccontarsi.Era felice seppur triste.Non aveva piu’ bisogno di gettarsi a capofitto tra le pagine degli antichi testi elfici  per distogliere la mente  dai ricordi che come spade gli trafiggevano il cuore di continuo.Adesso poteva pensare a lei, alla sua bellezza  e alla sua dolcezza per far si che le lacrime smettessero di scendere dal suo viso.
Le immagini del passato sembravano sbiadire di fronte alla luminosita’ di quella figura. Da due era era diventato un drago libero, il suo cavaliere era perito in battaglia .Forse era giunto il momento di rinunciare a cio’ che il destino gli aveva donato. Un drago sceglie sempre un cavaliere e gli giura  fedelta’ in  eterno. Forse era giunto il momento di giurare fedelta’ in eterno ad un’altra persona…se mai fosse ritornata da lui.

continua...

immagine

 
 
 
 
 

Il drago e la fata

Post n°245 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69
 

Capitolo 7

Era sollevata che il rumore di poco prima non fosse da attribuirsi ai suoi inseguitori, così si accomodò meglio sul terreno, e chiuse per un attimo gli occhi per riprendersi dallo shock di poco prima. Scoprì che addirittura l’aveva presa un po’ di sonnolenza, ma mantenne gli occhi socchiusi per non abbandonarsi al sonno in quel luogo non proprio sicuro. Oltre le palpebre socchiuse sondava la vegetazione attorno e le vie di accesso all’ingresso al fine di identificare un possibile pericolo. Il suo sguardo saltava dal lato nord, a quello sud, alla schiera di arbusti e alberi a fusto che sfilavano nel buio davanti a lei. Improvvisamente, nel raggio del suo sguardo, proprio al centro del sentiero a sud si stagliò la figura animalesca di un orco. Eretta, chiaramente visibile stagliata com’era contro l’alone di una torcia, immobile e minacciosa. La caverna….devo addentrarmi nella caverna, lì sarò al sicuro….non mi troverà. Percorse alcuni corridoi via via meno angusti e si ritrovo’ all’interno di un’enorme stanza interamente scavata nella roccia.Una cupola di cristallo lasciava filtrare al suo interno la flebile luce della notte. Le pareti mostravano ancora le tracce di alcuni affreschi di epoche antiche e persino la scala che dava alla cupola sembrava funzionale. Sull’atrio si affacciavano tre porte, tutte di un legno color verde. Lei si rifugiò accanto a quelle porte, badando bene di fare aderire le spalle al muro e di osservare con attenzione l’ingresso della stanza. Afferrò una delle sbarre di metallo penzolanti dal muro, forse un antico ornamento e si preparò ad affrontare qualsiasi essere che avesse avuto idea di entrare e farle del male.

Avanti, vieni dentro bastardo. Ho imparato a difendermi molto tempo fa, sai? Non mi farai niente, io non sono succube della violenza altrui, io non starò qui a guardare, io non mi farò dominare. Lotterò, e lotterò ancora, non sono un osso tanto facile da masticare sai???

Per molte ore rimase concentrata sul minimo suono, sul più piccolo fruscio, ma tutto sembrava tacere e finalmente lei potè rilassarsi un attimo. Così si accoccolò di nuovo nel suo rifugio contro la parete e sempre impugnando la sbarra di ferro provò a rilassarsi.

Quando l’alito caldo le provocò di nuovo il solito brivido chiuse gli occhi in attesa che passasse. L’orco era lì davanti a lei quando le palpebre si sollevarono di nuovo.Altri due un poco piu’ indietro. Dallo spavento e dalla sorpresa mollò la presa sulla sua unica arma e si trovò in piedi contro il muro alla mercè dello sconosciuto.

Oddio...no...Aiuto…

Ma non poteva gridare. Aveva il fiato incastrato in gola e le mani così strette da piantarsi le unghie nel palmo.

Lasciala stare

Lei si guardò intorno. Nel silenzio della stanza nessuno aveva parlato, ma nella sua testa le parole avevano preso corpo, e il tono di voce si era materializzato anche senza che ne uscissero suoni.Il brivido riprese questa volta più forte quando le si avvicinò alle spalle un qualcosa che posò la testa sul suo collo. Lei non avvertì il tocco delicato e vellutato della pelle sulla pelle, soltanto carezze fatte di vento e un calore che sembrava provenire dall’aria stessa. Questo pensiero la colpì in tutta la sua pazzia. Se non fosse stata tanto confusa e spaventata forse ne avrebbe persino riso. Allungò la mano per colpire il suo assalitore, ma scoprì che non era necessario difendersi. Sussulto’ nell’udire un ruggito minaccioso.Tremo’ impaurita nel vedere una lingua di fuoco illuminare la caverna a giorno e colpire i tre orchi che da cacciatori si erano trasformati in vittime di un orribile mostro delle caverne.Senti’ le loro urla di dolore mentre provavano a fuggire da un destino ormai scolpito nella pietra.

continua...

immagine

 
 
 

Valigia

Post n°244 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69

immagine

Lo stesso vestito di quando e' arrivato.E' stato appeso a lungo nel suo armadio a custodire ricordi indelebili e sogni incredibili.E' tempo di riporlo in valigia e partire.

 
 
 

Dialoghi

Post n°243 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69

immagine

"Se non condividi con me le tue scelte come posso stare al tuo fianco?" chiese lui...
e si ritrovarono schiena a schiena

 
 
 

L'uomo con la valigia

Post n°242 pubblicato il 25 Maggio 2007 da mestesso69

immagine

Si rade assonnato il volto.L’abitudine guida la mano e il rasoio sulle curve del suo viso.Di fronte a se un’ombra, un lontano parente di quello che era.Non e’ nessuno…questo lo sa, lo ha accettato anche se in fondo non ha mai desiderato essere il presidente degli Stati Uniti d’America ma ha sempre sognato piccole cose,normalita’. Si sente nessuno. Tempo fa’ una sua ex gli ha detto con rabbia “tu sei uno…nessuno e centomila”….come allora gli basterebbe essere “uno…e qualcuno”.

Tra poco indossera’ giacca e cravatta e si rechera’ al lavoro come sempre.
Dara’ disposizioni precise, coordinera’ le sue persone, gestira’ i loro lavori con fermezza, decisione e freddezza fino all’ultimo. Chi lavora con lui non ha mai compreso la sua durezza e la sua riservatezza ma gli ha sempre riconosciuto ammirazione per le sue competenze e per il suo carisma.Viene da lontano…diversa mentalita’, diverso modo di affrontare i problemi.Sa perfettamente che le persone eseguono quello che chiede perche’ hanno timore di lui…gli hanno insegnato cosi’…raggiungere risultati…l’amicizia non e’ uno dei suoi obiettivi.

Ha lavorato bene con loro, hanno ottenuto notevoli successi insieme ed ora e’ tempo di cambiare, capita sempre cosi’.Non e’ triste.Lui e’ un vagabondo…continua a viaggiare perche’ non ha una casa in cui restare…e ha imparato a non affezionarsi mai a niente o nessuno.

Riceve strette di mano vigorose, abbracci calorosi, sorrisi e qualche lacrima.Il regalo piu’ bello e’ un “grazie ingegne’” detto con un filo di voce.

Si accorge solo adesso di essersi sbagliato…non era timore di lui…era semplice rispetto.

Un capo…..un uomo…pericoloso essere un qualcuno almeno sul lavoro, aumenta i rimpianti una volta usciti dall’ufficio.

Gli piacerebbe rimanere…vorrebbe poterlo fare…meglio restare un “uno e nessuno”…fa soffrire meno.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mestesso69
Data di creazione: 21/01/2007
 

immagineSiamo angeli con un'ala sola...
solo abbracciati riusciremo a volare

 

SEI NELL'ANIMA

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963