Vi presento il mio nuovo sito

Post n°27 pubblicato il 05 Agosto 2008 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

http://www.manuelamazzi.ch

Benvenuti!

Che cosa ne pensate?

 
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Autrice dalla penna verde

Post n°26 pubblicato il 05 Agosto 2008 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Un grazie di cuore a TicinoOnLine per l'articolo sulla premiazione del concorso letterario Parco Majella...

Trascrizione...

Notizia del 29/07/2008 - 09:55

TICINO
Concorsi letterari, Manuela Mazzi seconda al Premio nazionale italiano di letteratura naturalistica

Una ticinese si aggiudica il secondo posto dell’undicesima edizione del Premio nazionale italiano di letteratura naturalistica “Parco Majella”, nella sezione riservata ai partecipanti di lingua italiana residenti all’estero. Stiamo parlando della locarnese Manuela Mazzi, giornalista e già autrice di tre libri ambientati nel nostro cantone.

Nella foto: Manuela Mazzi con i premi in mano

La neo premiata ha partecipato al concorso letterario con una serie di servizi giornalistici di approfondimento sul tema “Verde pubblico, giardini e parchi storici del Canton Ticino”, pubblicati nell’arco di un paio d’anni e in cinque puntate sulla rivista “Il Nostro Paese”, edita dalla Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), per la quale collabora tuttora.

il logo del premio di letteratura naturalistica - Parco Majella

La pergamena che attesta la consegna del premio letterario a Manuela Mazzi

Un riconoscimento che coinvolge quindi l’autrice, ma che porta anche alla ribalta le perle verdi urbane del nostro cantone.

La cerimonia di premiazione ha avuto luogo lo scorso finesettimana (dal 20 al 22 luglio) nella Piazza principale di Abbateggio (Pescara), paese dell’entroterra abruzzese.

Molte le opere letterarie in concorso. Opere di scrittori, saggisti e giornalisti, compresi reporter di testate come Geo. Vengono tutti definiti “autori dalla penna verde” e la rosa dei partecipanti accresce di anno in anno. Il premio si svolge sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana e l’egida del Columbus Center – Centro di studi e di cultura italiana di Toronto (Canada). Il premio Parco Majella è diretto dal sindaco di Abbateggio, Antonio Di Marco, mentre a presiedere la giuria, quest’anno, è stata Alda D’Eusanio, la nota conduttrice televisiva RAI.

Alda D'Eusanio, presidentessa di giuria del Premio letterario Parco Majella

la piazza centrale di Abbateggio (PE) Abruzzo - dove si è svolta la cerimonia di premiazione

 
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I primi commenti al libro

Post n°25 pubblicato il 10 Aprile 2007 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

bya6ata.jpg È fantastico... ho cominciato a ricevere i primi commenti dei miei cari (e affezionati) lettori, che poco a poco stanno diventando (almeno alcuni di loro) dei cari amici.

 (Altre info su www.ungigoloindoppiopetto.splinder.com)

Grazie mille!


Giuro che l'ho letto tutto d'un fiato. L'ho praticamente divorato! E già sto facendo pubblicità tra gli amici.
Manu, posso permettermi? Stai diventando sempre più brava! Nelle descrizioni sei sempre stata un mito. Ma quando si tratta di paesaggi è una cosa, ed essendo fotografa hai, come dire, una marcia in più rispetto ai normali scribacchini, giornalisti e scrittori. Stavolta hai descritto uno serie di stati d'animo e ci sei riuscita benissimo! Sai? Mi sembrava di vederlo Max che si acchitta per la prima serata, che sta male, che sceglie una vita che non gli appartiene.
Complimenti davvero!!!!
Non so che dirti se non CONTINUA COSI'! Lucia


Ho letto il tuo libro. Mi è piaciuto molto. Si pensa che queste cose esistano, ma non ci si rende conto... Siamo fortunati e sono felice per questo ragazzo che ne è uscito. Dani


Non per sminuire gli altri due, ma questo Manuela è un libro di molto più spessore. Una vera denuncia importante. Ne ho già parlato a tutti. Me lo sono divorato in meno di 24 ore e non vedevo l’ora di farti sapere quanto mi è piaciuto. Daniela
Sono a pagina 32. Devo fare la doccia e uscire con i cani ma mi pesa da morire. Dire che è intrigante e avvincente è nulla… vado... devo muovermi. Voglio riprendere la lettura al più presto....
L’ho finito ora. È eccezionale e non voglio adulare. Mi è piaciuto tantissimo. Secondo me: Bello!Bello!Bello! Clo



Cara Manuela, ho letto il tuo “reportage narrativo” nelle ore di relax della pasquetta. L'ho letto tutto d'un fiato. Sei brava, sai rendere il clima, sei moderna, frizzante. A tratti il linguaggio, la descrizione delle situazione, è effettivamente esplicito! L'ho costatato in diversi momenti. Ovviamente m'incuriosisce il personaggio e il suo “giro”. Ma al di là della fibrillazione, destata dalla voglia di sapere e di conoscere quanto accade nel proprio “pollaio”, devo confessarti che ho imparato diverse nuove definizioni anatomiche o rispettive esplicite immagini. Mi ha particolarmente “preso” l'episodio che hai situato in un'automobile, all'ex piazza d'armi dell'ex caserma di Bellinzona. È una situazione narrata con un ritmo coinvolgente che rivela una tua profonda sensibilità per i rapporti fra i due protagonisti. Mi hanno invece creato dei problemi di rigetto le pagine dedicate al forzato “incontro” con l'anziana “luganese”. La descrizione del rapporto ha suscitato in me un indiscutibile senso di ribrezzo diffondendo, come un’epidemia, il “mal della lumaca”... dovuto alle tue minuziose, esplicite descrizioni capaci persino di creare dei blocchi psicologici! Insomma il periplo del giovane ticinese è una denuncia-confessione che non lascia indifferenti e che, il giorno che andrò ad accovacciarmi sulle poltroncine del federale per “vedere ed essere visto”, mi farà riflettere sulla vera identità dei miei concittadini che s'incrociano tra via Nassa e via Luini, a zig-zag sulla mitica “Riforma”. Marco

 
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Editoria: Un gigolo in doppiopetto

Post n°24 pubblicato il 10 Aprile 2007 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

« “Un gigolo in doppiopetto”. È questo il titolo del nuovo libro di Manuela Mazzi. Dopo il lungo racconto new-age L’angelo apprendista e il romanzo denuncia dallo sfondo giallo-rosa Un caffè a Kathmandu, la giornalista locarnese torna nelle librerie del cantone con un reportage narrativo che ripercorre la storia vera di un gigolo ticinese. Un giovane ambizioso ingaggiato da un’agenzia di accompagnatori di Lugano per vendere il suo corpo a donne della Milano bene, ma non solo.

Una confessione a presa diretta raccontata in prima persona dal protagonista, che si è trovato a vivere due anni di degrado di sé, attraverso un viaggio nel miraggio di valori distorti, della bella vita, dei soldi facili, ma anche di prostituzione e droga. La stessa confessione era già stata pubblicata, anche se in modo molto ridotto, in un articolo firmato dalla stessa autrice del libro, apparso a suo tempo sul quotidiano italiano “Il Giornale”.

Centosessanta pagine, per le edizioni Photo Ma.Ma. Edition di Minusio, il cui contenuto è a tratti esplicito e pertanto destinato preferibilmente solo a un pubblico adulto. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito http://xoomer.alice.it/manuelamazzi/ oppure www.ungigoloindoppiopetto.splinder.com »
 
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Un gigolo in doppiopetto

Post n°23 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Il contenuto del libro che presto verrà alla luce? Semplice...

 DESCRIZIONE:

 

Trattasi di un reportage narrativo. Protagonista è un gigolo ticinese che denuncia una losca attività confessando di essere stato al servizio di signore attempate della società bene della Lombardia, per conto di un’agenzia illegale di accompagnatori. Il romanzo di fatto ripercorre una storia realmente accaduta tra il Ticino (Svizzera) e la Lombardia (Italia).
L’intero scritto risulta pertanto la via di mezzo tra un articolo di giornale approfondito e un romanzo...
Per motivi di privacy e per salvaguardare i protagonisti che si sono di fatto trovati coinvolti nella delicata vicenda, infatti, ho creato loro identità, ruoli, e caratteri diversi dalla realtà, seppure per certi versi simili a quelli dei personaggi reali. Ho anche reso irriconoscibili determinati luoghi mettendoci un tocco di pura fantasia, ma senza mai allontanarmi davvero dalla verità. Altresì ho colorito alcuni avvenimenti, cercando di immedesimarmi nell’attore principale, grazie ai suoi stessi racconti. Fonte principale della storia è, infatti, l’io narrante di questo libro, gigolo «per sbaglio», il cui nome all’interno del presente romanzo è Massimo, detto Max.
Per correttezza, credo di poter affermare, che anche le parti “false” hanno lo scopo di creare la metafora dell’effetto che ne faccio scaturire, con lo scopo di avvicinarmi il più possibile alla realtà dei fatti…
A riprova dell’autenticità della storia è un articolo apparso sull’inserto lombardo de “Il Giornale” e riportato nello spazio riservato alla cronaca del Canton Ticino, nell’agosto del 2003, firmato dalla sottoscritta. Questo romanzo completa l’articolo in cui, per motivi di spazio e ovvi limiti di decenza, non è stato possibile inserire piccanti aneddoti riguardanti ciò che si è trovato ad affrontare Max. Di fatto il contenuto erotico dell’opera è a tratti schietto.

 

Editore :       Photo Ma.Ma Edition

Target:         Over 16 anni – ideale: 18/60.

 

Scopo

 

L’obiettivo che desidero raggiungere è triplice: denunciare una realtà ancora troppo avvolta nell’omertà; sensibilizzare le persone sul problema; e scoraggiare i giovani nel scegliere certe vie, anche se il guadagno facile e l’apparente bella vita fa gola a chiunque.

 
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Nuova casa editrice

Post n°22 pubblicato il 25 Febbraio 2007 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Ostacoli sul percorso mi hanno vista prima sottoscrivere un contratto di pubblicazione interessante, e poi scioglierlo per motivi non dipendenti da me... Un disguito che mi ha però dato l'opportunità di investire in una bella sfida già iniziata e che sono certa riuscirò a portare a termine con la pubblicazione del libro entro metà marzo... almeno spero!!! Io ce la sto mettendo tutta... La sfida riguarda la creazione della mia piccola casa editrice, che diventerà operativa a tutti gli effetti con l'uscita di:

 Un gigolo in doppiopetto 

Spero che vi piaccia...

Come si chiama la casa editrice? Ma è ovvio:

Photo Ma.Ma. Edition

immagine

 
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Al via il mio nuovo libro...

Post n°21 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Rieccomi a dare il via a un nuovo progetto editoriale. Una nuova avventura.
Proprio così. Dopo
«L’angelo apprendista» e «Un caffè a Kathmandu» sto per pubblicare il mio terzo libro: «Un gigolo in doppiopetto». Se il primo è un lungo racconto New Age, e il secondo un libro sociale giallo-rosa, il prossimo è di ben altro tenore: si tratta infatti di un over 16 anni (almeno dal mio punto di vista) incentrato su una storia reale che vede coinvolto un gigolo «per sbaglio»... ma avremo tempo per i dettagli.
In tanto spero di poter ritrovare anche in questo caso i miei vecchi amici e quei "pochi, ma fedeli lettori" che mi hanno seguita dagli esordi.


Copertina Un gigolo in doppiopetto Copertina Un gigolo in doppiopetto


 
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Editoria: Un caffè a Kathmandu – Solidarietà per il Nepal

Post n°20 pubblicato il 30 Maggio 2006 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

COME DA COMUNICATO STAMPA:

A metà maggio è uscito - sia in Italia sia in Svizzera - il libro intitolato “Un caffè a Kathmandu”, di Manuela Mazzi, per le edizioni Progetto Cultura 2003, Roma: già descritto come “un viaggio nel viaggio” dall’attivista fiorentino, Sauro Somigli, che ne ha curato la prefazione. Di fatto, si tratta di un romanzo denuncia che mira a sensibilizzare i lettori sul tema dei bambini di strada nepalesi, attraverso un viaggio all'interno di questa terra orientale. Dove si sottolineano le scarse garanzie dei diritti fondamentali dei membri più deboli della società civile, dove si cerca di stimolare un approccio globale allo sviluppo umano e dove si cerca pure di sostenere un turismo consapevole, sostenibile e alternativo. Ma a catturare l'attenzione del lettore sarà anche la trama del romanzo a tinte giallo/rosa. Non solo. Abbinato alla pubblicazione è un progetto di solidarietà: il 50 % del prezzo di copertina di ogni libro venduto sarà devoluto alla Onlus Apeiron con sede a Kathmandu (http://www.apeiron-aid.org/), che opera per difendere i diritti umani minimi di bambini, donne e uomini. Il verdeggiante paesaggio, il clima capeggiato dal monsone e l'inquinamento atmosferico della nazione terra delle nevi eterne, ma anche la svogliatezza, le contraddizioni e la povertà di un popolo che ama la libertà, così come le tradizioni, le convinzioni e un'infinità di particolari che immortalano il Nepal per quello che è oltre alle montagne, è quanto emerge giocoforza tra le righe di «Un caffè a Kathmandu»; un Nepal descritto dall’autrice sulla base di una sua personale esperienza, che l’ha portata nel 1998, proprio sotto l’egida di Apeiron, a vivere per un mese in quella terra lontana, mettendosi a contatto giornalmente con i bambini di strada. Il libro è in vendita in Ticino nelle seguenti librerie: nel Locarnese, si troverà alla libreria Kon-Tiki e alla libreria Locarnese; nel Bellinzonese alla libreria Diffusione del Sapere; nel Luganese alla libreria Dietro L’Angolo e alla libreria Il Segnalibro; nel Mendrisiotto, alla Cartolibro AZ. In Italia basterà consultare il sito della casa editrice: www.progettocultura.it. Per ulteriori informazioni: www.uncaffeakathmandu.splinder.com

 
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La trama

Post n°19 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Ecco la trama de "Un caffè a Kathmandu":
un po' lunga, è vero, ma preferisco lasciarla così di proposito...
sia mai che invece di leggere questa sintesi ristretta,
non riesca a suscitare l'interesse ad acquistare il libro da leggere per intero...

La trama...

Michela, una fotografa ticinese - nata e vissuta nel cantone svizzero di lingua italiana -, vince un concorso di lavoro internazionale indetto da un'associazione di volontariato non governativa tricolore: partirà, alla volta del Nepal per un mesetto o poco più, con altri due colleghi sconosciuti (Carlos, cameraman spagnolo e Franck, un giornalista inglese residente da anni in Italia, che fungerà da capo-gruppo  carismatico). Il loro compito sarà quello di sviluppare un progetto particolare: un filmato-documentario sui “children street”, ovvero sui bambini che vivono per strada.

Ed è proprio durante le loro uscite, necessarie per effettuare le riprese e gli scatti fotografici da supporto al progetto, che viene descritta con parecchi dettagli la realtà di questi cuccioli d'uomo, appartenenti spesso alle caste inferiori. Tra gli argomenti trattati viene anche data un'opinione - con un pizzico di tono polemico - sulle adozioni a distanza: sempre più di "moda" in occidente. Durante i primi giorni di permanenza a Kathmandu, capitale nepalese, Micky, Franck e Carlos fanno conoscenza di altri personaggi: i più importanti sono Antonio, distinto signore napoletano e la sua gentil segretaria Raffaella. Nel frattempo la conoscenza fra i tre avviene in maniera molto cauta per diversi motivi, anzi per parecchi sospetti fondati. Testimone involontaria di quanto accade, è Micky, che assiste… e fotografa… una passerella di passi falsi, che la portano a sospettare di tutti: ma uno solo è il vero "colpevole". Di che cosa? Si capirà dal 18esimo capitolo in poi.

Tra gli avvenimenti: uno scambio di buste in segreto fra Carlos e Antonio, un furto ai danni di Franck, forse messo a segno da Raffaella e Carlos, un comportamento scorretto da parte di Franck verso il gentil sesso, e verso la stessa Micky, che si vede costretta a reagire anche violentemente, una raccomandazione particolare da una curatrice nepalese, che mette in guardia la protagonista, un personaggio ambiguo che segue i movimenti di Micky e pare avere un intrallazzo con Carlos, e poi ancora una fuga all'impazzata della fotografa-testimone inseguita da un nuovo personaggio, il quale le apre un po' di più gli occhi sul problema - ovvero lo sfruttamento di bambini e donne a sfondo sessuale - gettando però, ancora una volta, dubbi sui vari protagonisti…

Dubbi e sospetti offuscati anche da un sentimento che sta nascendo in Micky per Carlos. Da Katmandu il gruppo si sposta poi a Pokhara (una nota località nepalese a qualche ora dalla capitale). Ma a un certo punto spariscono tutti: Micky rimane sola ad affrontare gli ultimi giorni in Nepal. Organizza il necessario e rientra quindi a Locarno, la sua cittadina natale, che si affaccia sul Lago Maggiore. Qui finirà il progetto con l'aiuto di un ex collega, poi deciderà di ritirarsi in solitudine per qualche giorno nella cascina di montagna, al fine di rimettere a posto tutti i tasselli del puzzle. Ma non prima di aver avuto una sorpresa inaspettata via internet: uno dei protagonisti si rifà vivo spiegandole tutto ciò che era successo nei minimi dettagli…

L'ultimo vero evento imprevedibile - con tanto di un'allettante proposta che le cambierà la vita - Micky lo vivrà proprio in montagna, sul Monte Comino (sito nelle Centovalli), un luogo per certi versi fuori dal mondo: il suo nuovo Nepal. 

Il verdeggiante paesaggio, il clima capeggiato dal monsone e l'inquinamento atmosferico della nazione terra delle nevi eterne, ma anche la svogliatezza, le contraddizioni e la povertà di un popolo che ama la libertà, così come le tradizioni, le convinzioni e un'infinità di particolari che immortalano il Nepal per quello che è oltre alle montagne, è quanto emerge giocoforza tra le righe di «Un caffè a Kathmandu», che a sua volta mette gli stessi contenuti a confronto con la realtà più nota alla protagonista: la sua Svizzera, il suo Ticino.

 
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Descrizione del contenuto

Post n°18 pubblicato il 14 Gennaio 2006 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Il contenuto dell’opera è un insieme di testimonianze di vita reale colorite e raccolte in una sorta di romanzo documentato o di documentario romanzato, che dir si voglia. Da una parte il racconto è di pura invenzione, in quanto dopo aver proiettato il lettore dall’occidente, ed in particolare dalla Svizzera, in terra orientale, i protagonisti attraversano vicende “misteriose”; dall’altra viene fotografata la cruda realtà di una situazione sociale critica, quella appunto nepalese: la prima è il pretesto per scrivere della seconda, la seconda funge da supporto di spessore della prima. La storia ruota attorno a tre personaggi, due uomini (un inglese/italiano e uno spagnolo) e una donna (d’origine ticinese), coinvolti nel bene e nel male nel mondo dei piccoli nepalesi. Un modo per denunciare la tragica realtà dei bambini di strada del terzo mondo a confronto con lo sfruttamento e con una mentalità ancor più squallida, che introduce il comportamento a volte “scomodo” dell’uomo occidentale. La scelta di romanzare un tema simile è data dal desiderio di raggiungere e sensibilizzare la massa. Ciò che ho descritto nel mio libro, quindi, è un Nepal per nulla simile a quello delle riviste patinate delle agenzie turistiche, anzi. E neppure ho rispolverato quel noto luogo comune secondo cui in queste terre sarebbero poveri, sì, ma contenti: opinione di comodo che alla maggior parte degli occidentali fa comodo credere. Tuttavia ho voluto creare anche un confronto tra i fenomeni sociali e culturali svizzeri (e più in generale occidentali) e quelli del Nepal (del mondo asiatico, con il quale è stato creato proprio in questi tempi un ponte che va consolidandosi). Da questo confronto ne deriva, sì, una diversità palpabile, ma allo stesso modo, emergono anche elementi che ci accomunano. Nonostante tutto ciò non mancano atmosfere romantiche coronate da un intrallazzo sentimentale e un po' di azione. 

 
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Vi presento la Onlus

Post n°17 pubblicato il 14 Gennaio 2006 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Nonostante l’accordo non sia ancora stato definitivamente sottoscritto, da parte della onlus che vi sto per presentare è già arrivato il consenso per iscritto. Proprio così. A distanza di quasi tre mesi le trattative (o meglio l’attesa) sono finite e il risultato è positivo.

Ma non voglio più mantenere in sospeso la questione. La onlus con cui – salvo imprevisti eccezionali – la “mia” casa editrice collaborerà, e pertanto l’associazione a cui andrà una buona fetta dell’incasso (50 %) sarà:

l’Apeiron di Firenze

 Mentre la prefazione sarà curata da Sauro Somigli, attivista in seno all’Apeiron e… caro amico.

 
Ma chi è Sauro Somigli? 

 
Maestro 6° dan e praticante di karate dal 1968, Sauro ha insegnato questa splendida arte marziale oltre che in Italia anche, per tre anni a Londra, dal 1990 al 1993, nel 1994 a Parigi e nel 1995 a Miami. Mentre dal 1996 è diventato attivista volontario sui diritti umani. Vive parte dell’anno in Nepal – dove ha fondato l’organizzazione Apeiron – e in India. Le attività che porta avanti sono rivolte a bambini e bambine di strada che subiscono quotidianamente gravi violenze fisiche e psichiche e alle donne, prevalentemente fuori casta, che subiscono molte forme di violenze e abusi. In Nepal risulta da stime approssimative, visto che per le statistiche molte persone risultano non registrate, che migliaia di bambine ogni anno vengono avviate alla prostituzione nei bordelli indiani. Hanno solo sei, sette, otto anni e il loro futuro dipende dalla “benevolenza” di adulti senza scrupoli. Durante i suoi viaggi in Oriente per apprendere e studiare le tecniche di combattimento locali, si è imbattuto in queste e altre tremende violazioni. Ha sentito pertanto il bisogno di trovare un’altra modalità di esecuzione dell’arte della marzialità, per ricercare un combattimento che si differenziasse da quello che aveva imparato negli anni, in modo da vivere attraverso la pratica di questa rivolgente arte orientale, le filosofie che sempre lo  hanno affascinato.

Ed è proprio con Sauro che, nel 1998, sono partita sotto l’egida di Apeiron – per un mese – alla volta del Nepal. Viaggio che mi ha dato lo spunto di scrivere proprio “Un caffè a Kathmandu”… e oggi, come si dice: il cerchio si chiude!

 
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Un caffè a Kathmandu

Post n°16 pubblicato il 14 Gennaio 2006 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Dopo l’esordio di quest'anno (maggio 2005) con il “lungo racconto” new age / fantasy "L'angelo apprendista", fra qualche mese approderò nelle librerie con un romanzo giallo/rosa, il cui scopo sarà duplice: denunciare e sensibilizzare, attraverso una storia “leggera” e mi auguro intrigante, una situazione drammatica come quella vissuta dai bambini di strada nepalesi; dall’altro canto questa pubblicazione avrà invece un ruolo filantropico più concreto. Ma ci sarà tempo per spiegare meglio i dettagli di questa mia nuova avventura editoriale.

 
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Lancio su Monti TV - Roma

Post n°15 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Lancio su Monti TV

Splendida sorpresa! Navigavo nel sito della casa editrice Progetto Cultura e sono incappata in una recensione "televisiva" in cui viene lanciato anche il mio libro... fantastico. Se vi va... basta digitare il seguente indirizzo:

http://www.montitv.it/Programmi/5minutidi/5minutidi.htm 

quindi cliccate sul link:

 Progetto Cultura 2003 - 2  

La mia recensione è la seconda!

 
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Lancio sul quotidiano La Regione

Post n°14 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Un sentito grazie anche alla Regione...

 
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Recensione sul quotidiano Giornale del Popolo

Post n°13 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

E  D I T O R I A

 

 

Le 7 "fatiche" di un angelo apprendista


"Ascoltami, i poeti laureati / si muovono soltanto fra le piante / dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti / Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi / fossi dove in pozzanghere / mezzo seccate agguantano i ragazzi / qualche sparuta anguilla:/ le viuzze che seguono i ciglioni, / discendono tra i ciuffi delle canne / e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni». Inizia con l’invito a non dar troppo ascolto ai letterati la famosa poesia di Montale I limoni.
   E inizia con questo invito anche la recensione che state leggendo. Il libro in questione s’intitola L’angelo apprendista, la casa editrice è la “ Progetto Cultura”, l’autrice si chiama Manuela Mazzi e questo è il suo primo romanzo.
   Ambientato in un Ticino molto concreto, la storia si sviluppa invece su un piano onirico. La vicenda prende il via da un grave incidente nel quale la piccola protagonista, Taryn, perde i genitori. Secondo il disegno del destino anche lei sarebbe dovuta morire, così invece non è grazie all’intervento di un antenato morto parecchi secoli prima. Trent’anni dopo, lo stesso uomo dà a quella che è ormai diventata una giovane donna la possibilità di diventare un angelo. Per riuscire nell’impresa la protagonista deve però superare sette prove. Da qui inizia il lungo e avventuroso viaggio attraversato da dubbi, paure, simboli da interpretare, personaggi da ascoltare e misteri da svelare.
   Qualcuno ha parlato, forse giustamente, di un racconto lungo (un centinaio di pagine) di ispirazione “new age”. Certo, gli elementi del genere ci sono: lo spiritualismo, la ricerca dell’equilibrio tra uomo e natura, alcuni spunti di filosofia orientale e riferimenti a presenze soprannaturali e magiche. A noi però questa etichetta non piace. Anzi, non vogliamo definirlo proprio, questo romanzo. Preferiamo invece dire che ci è piaciuto. E lo diciamo malgrado le imperfezioni linguistiche, le ingenuità, il buonismo e la presenza di troppi luoghi comuni. O, forse, in parte ci è piaciuto grazie alla presenza di questi elementi. Perché L’angelo apprendista è un libro sincero. Scritto da una giovane donna che ha voluto mettersi in gioco (i numerosi elementi autobiografici lo dimostrano). Che ha scritto ciò che voleva e nella forma che riteneva più opportuna. Con l’onestà e la genuinità che buona parte dei noiosi e acclamati scrittori oggi hanno perso.
   Certo, Manuela Mazzi è una giovane “apprendista letterata”. Davanti a sé ha ancora un lungo percorso ( proprio come quello della protagonista) irto d’ostacoli da superare se vuole ambire a far parte di coloro che amano gli “erbosi fossi” e le “pozzanghere mezzo seccate”. Noi, leggendo questo breve romanzo, abbiamo infatti percepito un retrogusto aspro fuoriuscire dalle sue pagine. Già, proprio come quello che assaporiamo quando mangiamo uno spicchio di limone.
   ( Per altre informazioni visitare il sito: ww.angeloapprendista.splinder.com)
( N. M.)

 
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Lancio sul quotidiano Corriere del Ticino

Post n°12 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

E  D I T O R I A

 

 

"L'ngelo apprendista", romanzo


* «L'angelo apprendista», questo il titolo del romanzo, edito dalla Casa editrice italiana Progetto Cultura e da un paio di mesi in distribuzione nelle librerie ticinesi (Melisa SA), pubblicato dalla giornalista locarnese Manuela Mazzi.

Si tratta di un lungo racconto sul filone New age / Fantasy, in prevalenza ambientato nel Locarnese, che ha come soggetti la morte, la rinascita e l’amore quali elementi l’uno dell’altro partecipanti. Protagonista principale è una donna, prescelta a diventare un angelo, la quale intraprende un apprendistato attraverso sette prove che la portano a una sorta di autoanalisi flagellante, come richiede ogni favola che si rispetti. Da qui il titolo: «L’angelo apprendista». Temi dominanti, come detto, sono quindi la morte, la creazione, l’amore, ma anche figure mitologiche quali gli angeli, l’immortalità, i viaggi ultraterreni e i mondi paralleli che affascinano da sempre l’essere umano stimolando la creatività di chi, a modo suo, tenta di dare delle risposte a questi misteri. Ed è proprio ciò che cerca di fare questo lungo racconto: fornire pareri plausibili anche se germogliati ovviamente nel terreno fertile della pura fantasia. 

 

 
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Lancio sul settimanale AZIONE

Post n°11 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

E  D I T O R I A

Sette prove per Taryn



di Simona Sala

Sette. Un numero ricorrente nella storia dell’umanità. Sette i giorni impiegati per la creazione della terra. Sette i colori dell’arcobaleno. Ma anche i giorni della settimana o i peccati capitali. E ora, sette anche le prove che Taryn deve superare al fine di divenire un angelo dotato del dono dell’immortalità. La storia di Taryn parte da molto lontano, da un fatidico quanto tragico giorno della sua infanzia, in cui, in seguito a un drammatico incidente, lei e il fratello Ricky restano orfani. In realtà sarebbero dovuti morire anche loro, ma vi fu « qualcuno » che dall’alto interferì e cambiò le carte in tavola a chi aveva un proprio piano divino leggermente diverso. Quel qualcuno altri non era se non il pluricentenario George Wuthyer, antenato di Taryn e Ricky.

Ora per Taryn, che conduce un’esistenza fatta di piccole quotidianità ma tanto più preziosa ( accanto a lei ci sono Paolo, il fratello e uno stuolo di amiche, oltre a una professione amata, il tutto sullo sfondo di una vivace e colorata Locarno) da quell’alto che l’ha risparmiata trent’anni prima, giunge un’occasione che farebbe gola a più di uno, e in nome della quale in molti sarebbero disposti perfino a vendere l’anima al diavolo. A Taryn è data la possibilità di diventare un angelo. Le condizioni però sono due: sette prove da superare e un fratello da ammazzare. Ecco allora che prende il via un fantastico viaggio in mondi sconosciuti, a tu per tu con personaggi ignoti e parenti creduti perduti, ma anche un faccia a faccia con gli incubi del proprio passato, con quegli uomini neri che hanno popolato le inquiete notti di ogni bambino. Taryn ascolta, parla, incontra e aspetta.

Ma soprattutto Taryn cresce, e più si avvicina al coronamento dei suoi sogni e all’immortalità, più viene catapultata in riflessioni che la mandano in crisi. Il sacrificio del fratello vale davvero l’immortalità? Il male di un altro può rappresentare il suo bene? La conclusione di questo « apprendistato » sarà dunque la conseguenza naturale della maturazione di Taryn, che si riguadagnerà quegli affetti che le sono tanto cari e che le permetteranno di affrontare in modo sereno la propria vita ancora per moltissimi anni.

Il libro della giovane Manuela Mazzi, redattrice del nostro giornale, si inserisce perfettamente in quel filone new age che ormai da diversi anni sta riscuotendo un grande successo fra un pubblico appassionato di un genere che si muove fra il fantasy e il mystery. Il libro è ottenibile nelle librerie del cantone o rivolgendosi a
angeloapprendista@tiomail.ch ( www.angeloapprendista.splinder.com).

 
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La vetrina e la seconda ristampa

Post n°10 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Incredibile ma vero: il libro è già in terza ristampa!!! Inutile che "i soliti" mi facciano la battutina  +__+  ... Perché è ovvio che la tiratura sia limitata, così come lo stesso vale per qualsiasi esordiente. Ciononostante rimane il fatto che le prime e le seconde copie sono esaurite, ed ora sono già in vendita quelle della terza tiratura. Che dire?, io sono felice. Ma non solo per come stanno andando le cose - e di ciò ringrazio anche la blogosfera - bensì anche per aver "finalmente" individuato diverse vetrine con esposto L'angelo apprendista: un'emozione che non vi so descrivere...

 
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Dal Mondo Fantasy

Post n°9 pubblicato il 22 Ottobre 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Grazie mille agli appassionati del Fantasy...
per l'attenzione che mi dedicano!

http://www.fantasymagazine.it/notizie/3001/

 
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Le prime critiche...

Post n°8 pubblicato il 07 Giugno 2005 da ManuMazzi
Foto di ManuMazzi

Sono felice d’aver iniziato a ricevere le prime critiche, che qui di seguito vado a elencare. Ovviamente la speranza è quella di poter aggiornare il post con tanti altri commenti! 


Ciao Manuela. Ci siamo viste a Comino e ho preso il tuo libro. Che carino! L'ho letto in due sere. Mi piace perché conosco i posti dove si svolge, perché conosco le persone... anche tuo nonno ho conosciuto. Mi piace perché, se uno non ricorda le prove, tu le rammenti, senza essere monotona. E poi mi piace perché parli di angeli, a me tanto cari! Certo per parlare di angeli non basta un libro, né due né tre. Grazie per le ore liete che ho passato in compagnia del tuo libro. Lo metto tra quelli da rileggere. Ne ho parecchi che ho letto fino a tre volte, tanto mi sono piaciuti. Ciao cara e a presto (spero) a leggerti. Da: Titti - 18 agosto 2005 


 ….sono appena tornato dalle vacanze e ho letto i giornali arretrati... mi cade lo sguardo su un articolo che parla del tuo libro: stupore e  incredulità! Manuela ha scritto un libro? Sapevo che ti eri dedicata al giornalismo, ma addirittura all'attività di scrittrice! Non ho resistito… sono corso alla Melisa. Ho appena finito di leggerlo. Sono rimasto abbagliato dalla tua storia, complimenti, veramente, non ho parole, molto bella; non che i miei commenti contino molto (non sono un conoscitore) però a me è piaciuto molto. Da: Aldo - 18 luglio 2005   


Ho appena finito di leggere il libro! Ma è veramente strepitoso!!! Hai saputo dare veramente pennellate particolari alla storia... che è già di per sè bellissima. La parte che mi è piaciuta di più è stato quando Taryn si trova davanti alla scelta più grande, quella di uccidere il fratello oppure... Bellissima anche la frase conclusiva, quella che mi hai messo come dedica! Manu sei veramente una grande! Da: Nuvola75 - 07 giugno 2005 
 


"Devi sapere che il tempo è stato fissato per l'uomo soprattutto allo scopo di ricordargli che la vita è limitata.[...] oggigiorno, si ha una visione della morte così tetra, distorta e negativa che la maggior parte delle persone fa in modo di evitare persino di parlarne. E questo è un grande errore. La morte dovrebbe essere sempre presente nella mente degli esseri umani, perchè ricorda loro che hanno un tempo limite da sfruttare appieno." Cara Manuela, il tuo libro è tutto sottolineato, questo vuol dire che l'ho fatto 'mio', ora... tutti abbiamo un tempo limite per lasciare almeno una traccia del nostro passaggio... tu la tua piccola orma l'hai lasciata, ora ti chiedo se non è troppa fatica... di imprimerla ancora più profonda... ;) Non puoi lasciarmi così... attendo il prossimo evento. Ti chiedo troppo? Naaaaaa. Da: VentodiGrecale - 07 giugno 2005  


FERMI TUTTIIIIIIIIIIIII!!! Manu io ho letto il tuo libro e lo consiglio a tutti....lo scriverò anche sul Cantico e ti dedicherò un post....un abbraccio!   Da: Deb deborahD Data: 7 Giugno, 2005 


Cara Manu, ho letto il tuo libro, o meglio l'ho divorato. L'ho "tritato" come si fa di solito con i fumetti, perché un po' fumetto, secondo me, lo è davvero. Premetto che a me piace molto la fantascienza e il genere fantasy. Il tuo libro mi ricorda gli esperimenti che qualcuno ha fatto di fondere i due generi, mischiando paranormale e visioni del futuro (se lo trovi leggiti "il popolo dell'autunno" di bradbury). Tecnicamente parlando sono libri che ti danno l'impressione di essere un'opera sacra e piena di significato ma galoppando senza freni nella fantasia (si capisce cosa intendo?). se avessi usato quel tono lì, un po' mistico, un po' sapienziale, (ma sempre mantenendo un tocco di ironia) col tuo libro avresti potuto conquistare molti lettori nella banda degli appassionati "fantasysti". Il tono del tuo libro è invece molto realistico e quotidiano: forse è il suo trucco vincente, ma porta il discorso un po' terra-terra, certe volte. Così come certi rimandi precisi "da pagina di cronaca" per le descrizioni d'ambiente... (la localizzazione esatta del canile della protezione animali l'avrei evitata, anche se poi a me ticinese magari un giorno potrà servire...).
Per il resto poi sono pronto a sbagliarmi: spero che il tuo libro abbia successo così com'è e che segni l'inizio di un nuovo genere narrativo. Sono molto contento per te per aver centrato questo obbiettivo ed essere rinata... come angelo apprendista scrittrice. Ciao. Da: Alex 
Data: 6 Giugno, 2005  


Ho letto il tuo libro...bello!
Pikke66 – 04 giugno 2005

   


 

Ciao Manu, ho finito adesso di leggere il tuo bel libro...e non lo dico per condiscendenza..mi piaciuto davvero, sia per il modo in cui l'hia scritto, permettendo una lettura scorrevole e appassionante, sia per i contenuti... che molto spesso hanno creato spunti per riflessioni interiori....Coraggiosa la scelta di Taryn...coraggiosa e ammirevole..  Da: InquietaSempre - 04 giugno 2005   


Cara Manu. Grazie per quello che hai scritto! Sei forte! Alcuni passaggi li ho letti più volte. Vi è veramente verità e sarebbe molto bello se tutti leggessero, capissero… e si lasciassero aiutare!
Da: Claudia e Franco – via SMS – 30.05.05 – 18.20 
 


Consiglierò il libro a tutti!!! E' una bella storia, scritta con uno stile forse ancora un po' da definire, ma che forse proprio per questo è fresco e spontaneo. Questa ovviamente l'impressione di una che come referenza ha solo una pila di libri letti :-)  Un abbraccio.  Da: Sonia – 06 luglio 2005  

 
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