Creato da A_L_W_A_Y_S il 29/11/2006

DIETRO L'ANGOLO

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Post N° 527

Post n°527 pubblicato il 09 Settembre 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, THINK


[masone]

Bevo un caffè di fretta. E mi ascolto per volontà non mie ‘ballata per la mia piccola iena’


La testa è così piena che non pensi più.
Non puoi scordare dove son state le tue labbra; sai già come sarà, ma non sai più chi sei
La testa è così piena, non riesci più a pensare che anche senza te si possa ancora respirare!
Quello che hai appena fatto ti ha fatto stare meglio!
Chi uccide ma non vuol morire, uccidi ma non vuoi morire!


Penso che magari gli Afterhours non sarebbero male. Che la loro musica è bella, son le note ad essere sbagliate. È la melodia che, a gusto mio, non azzecca niente.

 
 
 

Post N° 526

Post n°526 pubblicato il 07 Settembre 2008 da A_L_W_A_Y_S
 

ON AIR.


[savokov]

Radio Deejay trasmette ‘surfing USA’. Tanto per chiudere l’estate.  
E vorrei tornare a quando i beach boys li ho ascoltati l’ultima volta.
E ballavamo come cretine. E la fighetta del villaggio commentava. Non so cosa dicesse, so solo che qualsiasi cosa fosse lei perdeva il suo tempo seduta con i sui tacchi da dieci a sparlare e a guardarci, noi ci stavamo divertendo con le infradito lanciate vicino al bar. Sotto i piedi porto ancora i segni di quella sera. Che la sabbia non era poi tanto fine e qualche sassolino o conchiglia ti svegliava dal tuo mondo di luci blu, verdi e rosse.
Poi arrivano i lenti, come per dare un addio alla serata. ‘un senso’ ‘ricordati di me’.
'ti scatterò una foto’. E Tato quell’ultima canzone la vuole ballare abbracciando te anche se in quel momento vorresti qualcun'altro. Quello che ti riamane è proprio quello. Una foto di qualche pomeriggio prima, scattata su un palco bollente.

E impari che a piedi scalzi è meglio non stare mai.

 
 
 

Post N° 525

Post n°525 pubblicato il 05 Settembre 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, OBBY

Era Grignani in sottofondo a reggermi in piedi
Era la sua 'Francy'
Che tu a volte è come se sentissi quello che sento anch'io.

che non ne vale la pena, la vita, lo sai,
in fondo è tutta una scena

 
 
 

Post N° 524

Post n°524 pubblicato il 03 Settembre 2008 da A_L_W_A_Y_S
 


[irene - iltabe]

Stamattina il tuo nome ricompare nelle chiamate senza risposta, ed è lì che dovrei lasciarti.
E la tua voce arriva come se niente fosse successo.
“Sei arrabbiata?”
“Sono solo stanca. Problemi a lavoro”
[e mento]
Il lavoro negli ultimi giorni è stato tutta la mia vita. Il lavoro più un architetto.
Forse non voglio tornare più indietro. Non ne vale [abbastanza] la pena. Ti vedo come una perdita di tempo. 
In sedici giorni mi sono aggrappata undici volte al sorriso di Lara.  

In questi casi, come sempre direi, ha ragione Fabio Volo quando dice che rinunciare a se stessi, non amarsi, è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. tutti gli altri sono poi sbagliati di conseguenza…

[è buffo ma, persino una camicia di Nara...]

 

 
 
 

Post N° 523

Post n°523 pubblicato il 01 Settembre 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: JOB, ME

Ringrazio la signora faccia da culo, per avermi ciullato direttamente dalla vetrina un peluches…
Ringrazio chi, passando, ha visto la signora citata qua sopra entrare in vetrina e scavallare il topo gigante…
Ringrazio il capo (seriamente a sto giro) che alla frase "mi hanno rubato il topo maschio" ha risposto con una risata...
Non lo so, sarà  la pioggia e l’impressione che l’uragano Gustav debba passare anche per Bologna, sarà la gente che è tornata a lavorare, oltretutto dimenticandosi come si guida perché sembra più invornita del solito, sarà che è solo lunedì, ma oggi mi girano… anche se non le ho. Punto.

 
 
 

Post N° 522

Post n°522 pubblicato il 30 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, OBBY, THINK

ON AIR.


[LNpom]

Non ti dirò che qualsiasi cosa accada, se avrai bisogno, io ci sarò sempre per te.
Sono solo frasi di circostanza quelle. Che si dicono per riempire buchi o silenzi. Per rendere più dolce un addio.
Io non ci sarò per sempre. Che lunedì è già settembre e come sono passati in un soffio questi ultimi 8 mesi, così passeranno i prossimi quattro. Ed io credo nel tempo che passa.
Che come mi ero abituata a certe presenze allo stesso modo mi abituerò delle assenze.
Che sono bastati 15 minuti e uno sguardo per far nascere l’odio. O chiamalo come vuoi tu. Non mi importa.

 
 
 

Post N° 521

Post n°521 pubblicato il 29 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 


[-Jennifer]

Simona si è lasciata con Daniele.
Simona è partita. Se n’è andata in Calabria a fare l’animatrice e ad ottobre parte per le Maldive.
[dal mio punto di vista] Simona è scappata.

in ogni caso, in bocca al lupo tesoro

 
 
 

Post N° 520

Post n°520 pubblicato il 26 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, OBBY

PLAY.

Quando suona la sveglia e te ne freghi
quando sono 32 ma l’importante è che non te li senti addosso
quando hai davanti a te la fila per farti gli auguri
ma manco io e neppure te ne accorgi
o forse no
e ti domandi se me ne sono ricordata
ma non ha più senso essere in mezzo agli altri ormai
Quando ai ricordi non ci vuoi pensare
perché non è questo il giorno per guardarsi indietro
Allora guarda avanti. Quello che ti auguro è tutto lì.
Fregatene se Sara continua a pensarci. Fregatene se lei continua a voltarsi, se vorrebbe vederti soffiare su una fetta di torta. Fregatene se chiude ancora a chiave i sogni nel cassetto, se quando passa un elicottero tende ancora la mano per salutare. Fregatene se è capace di ascoltare la stessa canzone di Grignani anche 20 volte di seguito. Fregatene se indossa la malinconia come fosse una t-shirt e non se ne vergogna, se prende la borsa e corre a lavoro. Lui almeno c’è.


[neverletmego]



 

 
 
 

Post N° 519

Post n°519 pubblicato il 26 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: OBBY


[[ying] is getting her head in the school thingie]

 
 
 

Post N° 518

Post n°518 pubblicato il 25 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: FRIENDS, ME


[ja°]

Ho bisogno di andare a Roma

Come se il Colosseo avesse il potere di alleviare tutto

Come se lungo il Trastevere i sogni fatti resterebbero sogni soltanto

Come se l’Eur nascondesse le foto staccate dalla parete
Come se in fondo 500 km non sono tanti ma bastano.

Ho bisogno di andare a Roma.
che l’abbraccio di Deborah e Simona vale un viaggio in Eurostar

ancora 2 mesi soltanto.
sempre se nessuna donna gravida interrompa le vacanze altrui.

 
 
 

Post N° 517

Post n°517 pubblicato il 18 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: OBBY

PLAY


[EMPTY]

La parte più difficile penso sia il tornare a casa, a lavoro, ovunque, con un sorriso. Rispondere ‘bene’ alla classica domanda ‘allora com’è andata?’.

Bene. È più semplice dire che tutto è andato bene. Non sei obbligata a dare spiegazioni o guardare gli occhi davanti a te colorarsi di un dispiacere banale. Rispondi ‘bene’ e tutto finisce lì. O forse è solo da codardi.
E quel bene è come un riordinare le cose. Quando dentro gli scatoloni metti quello che non serve più. I peluches, i lego tutte le serie delle sorprese degli ovetti kinder, tutto quello che ‘è solo ingombro’. Chiudi bene con lo scotch da pacchi. Fuori, col pennarello indelebile nero, scrivi quello che contiene. Come promemoria, per non dimenticarti che lì dentro ci sono i simboli della tua infanzia. Poi, abbandoni tutto nel soppalco in garage.
Un po’ è così. Lo scatolone oggi contiene i miei 18 anni. I 19, i 20, i 21 e i 22. Dicono che siano fra le età più belle. Le età della patente, del diploma preso per un soffio, del primo lavoro. L’età del ‘sono giovane, ho una vita davanti, posso fare cazzate, che i muri in faccia fanno bene, rialzarsi non è poi così complicato’. L’età delle prime vacanze da soli. L’età degli amici che perdi e dei nuovi che incontri.
L’età dove forse, chissà, magari riesci ad innamorarti davvero. E poi magari quell’amore lo perdi e ti senti abbandonata in un solo istante, e vorresti dare pugni al mondo, prendere contromano la tangenziale. Vorresti non scoprire di avere così tante lacrime dentro.
Vorresti picchiarti perché forse non hai lottato abbastanza, perché hai fatto in modo che la rabbia del momento vincesse su ciò che contava realmente. O forse non contava abbastanza. Che è solo un illusione se nell’oggi di una settimana fa ero felice e impaziente di vivere questo metà agosto. Che avevo tanti progetti e altrettante aspettative.


Questa storia finisce qua. Finisce fra occhi gonfi e una macchina vista dallo specchietto ferma ad un semaforo rosso.

È il capolinea. Si spengono le luci e qualcosa di più. È ora di scendere, di posare i piedi per terra.

4 anni.



[Pink Sherbet Photography]


E qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure

E cancello il tuo nome dalla mia facciata

E confondo i miei alibi e le tue ragioni

E fra tutte le brutte sensazioni forse è proprio la tua di sei mesi fa ad essere risultata vera.


 

 
 
 

Post N° 516

Post n°516 pubblicato il 15 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: OBBY


[V1V1]

Una giornata di quelle che cominciano storte, che vedi andar per il verso sbagliato fin dal primo momento.
E allora non datemi più un ferragosto. Passo volentieri dal 14 direttamente al 16, lavorerò quel giorno se necessario ma non ridatemelo più.
Rimane solo una felpa dimenticata in macchina che porta ancora addosso il tuo profumo e un nodo in gola, di quelli stronzi che non scendono giù.
Giorni capaci di annullare tutte quelle cose belle accumulate. Che da nove potrebbe anche precipitare giù…

Ed è inutile prendersela con delle date che hanno avuto solo la sfortuna di arrivare nel momento sbagliato… che il 15 agosto è poi solo un numero, come tanti altri.

 
 
 

Post N° 515

Post n°515 pubblicato il 14 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, OBBY


[Seeing Is]

Andando verso la macchina vedi lontano i fuochi d’artificio

E poco dopo la radio è come se rispondesse a qualche tua domanda. Una dietro l’altra. Come a dirti di continuare a perderti o almeno provarci, a credere ai prossimi 5 giorni o almeno arrivare fino a domani. Che oggi è ormai diventato ieri, e non c’è niente di migliore che stare nella tranquillità di una panchina della piazza della questura. O sotto il nettuno con gli schizzi d’acqua che ti colgono impreparata. E sbirciare dentro un negozio chiuso in ristrutturazione, non avere pazienza di aspettare che poi sabato tocca a noi, ma questa è un’altra cosa.

 
 
 

Post N° 514

Post n°514 pubblicato il 13 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME, OBBY


[anna (sirens inside you)]

Ci sono delle fontanelle vicino al parco.
“Quell’acqua fa bene al fegato” dicono.
Potrei berla tutta quell’acqua delle terme. Goccia a goccia.

Eppure io, il fegato, stando lì, a parlare con te, mi si contorce.
Poi tutto ritorna alla normalità, come se niente fosse. Come se tutti quei discorsi più seri del solito non fossero esistiti.
Vado avanti. Vado avanti con una coppetta di gelato in una mano e la tua stretta intorno alla vita.
Vado avanti. Cancello domande e risposte.
 

Bisognerebbe dare al fegato un motivo per contorcersi e non perdere la sua elasticità non stare lì ad accontentarsi degli spiccioli  
Bersani

 
 
 

Post N° 513

Post n°513 pubblicato il 09 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: OBBY


[simona84]

E un po' ha fatto male. E forse più che male ha fatto riflettere. Sorridere allo stesso tempo.
Non sentire più le voci intorno a me.
Non mi segna che su tre entrate tu hai scelto la mia.
Non mi segna che su tutti gli occhi tu ti sei voltato per guardare i miei.
Un po' ha fatto male. E forse più che male ha fatto rabbia.

O solo un'improvvisa voglia di fare la spesa.

 
 
 

Post N° 512

Post n°512 pubblicato il 07 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: FRIENDS, ME


[la_chiarina]

Avrei voluto portarvi con me. Legalmente o anche no.
Avrei voluto portarvi con me per farvi vedere quello che per me non ha piu valore. Che le cose ad averle sempre sotto gli occhi perdono qualcosa. Come quando ascolti troppe volte una canzone che ti piace. Quella canzone che mettono ogni 2 ore. E adesso ne ho quasi la nausea. Può qualcosa di bello diventare nauseante?
Avrei voluto portarvi con me per camminare insieme. Ovunque. Anche in mezzo alla strada.
Avrei voluto portarvi con me per non dovermi nutrire solo di foto, ma di sensazioni vere.
Avrei voluto portarvi con me per sentire le vostre voci tutte le volte che me ne viene la voglia.
Avrei voluto portarvi con me per rimanere svegli fino a tardi. Per tenere un telefono spento lontano da me. Per ridere anche quando non c’è nulla di divertente.
Avrei voluto portarvi con me per non pensarvi in continuazione. Per non cercarvi ovunque. Per non avere più quell’aria stupida di chi sogna ad occhi aperti.
Avrei voluto portarvi con me per fregarmene se dimentico di mettere lo zucchero nel caffè.
Avrei voluto portarvi con me. Punto.

2 settimane e 5 giorni.

Mi accorgo che so respirare ma aspetto.


 
 
 

Post N° 511

Post n°511 pubblicato il 06 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: JOB, ME

Ing: “Lo sapevi che Briatore ha cominciato facendo il commesso da Benetton?”

Anche la sottoscritta, quindi, fra 40 anni, affitterà il suo super yacht a 250 mila euro a settimana
è solo questione di tempo...

 
 
 

Post N° 510

Post n°510 pubblicato il 05 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 
Tag: ME


[sga77]

E così ieri pomeriggio uscita da lavoro, annoiata, lungo lo stradone mi sono messa a lampeggiare alle macchine che arrivavano dal senso inverso.
Quei classici segnali “Ci sono i vigili quindi: allacciati le cinture, vai piano, smettila di parlare al telefono con il fidanzato, se hai qualcosa che non va taglia la strada lungo i campi”.
Nessun vigile, nessun tipo di forza dell’ordine, nemmeno uno di quegli omini della protezione civile che la mattina aiuta i bimbi ad attraversare la strada, solo la voglia di rompere le palle ai bolognesi che non sono andati in ferie e vederli dallo specchietto mentre gli stop dei freni si illuminano di rosso.

 
 
 

Post N° 509

Post n°509 pubblicato il 02 Agosto 2008 da A_L_W_A_Y_S
 

PLAY Rascal Flatts - Stand


[preju_13]

Sfoglio fotografie. Giro pagina poi torno indietro. E fermo attimi, sensazioni.
Una sera passata per le vie di Bologna facendo progetti. Guardando il vuoto. Abbracciando quell’amica di sempre.
Aspettarlo sul ciglio di un binario pizzicandomi il braccio e pensare ‘è vero’. E c’è un treno che parte per noi. E saliamo senza biglietto. Andiamo dal capotreno che non ha voglia e ci offre la corsa.
E poi c’è il ritorno a casa, poi c’è un vuoto e subito dopo il deserto. I giorni passati a pancia in giù respirando da un boccaglio.
C’è una Milano vista di fretta. C’è un natale dove il respiro lo prendevo di sera perché durante il giorno era tutto troppo soffocante.
Poi torna la calma.
Poi c’è un abbraccio, c’è il primo raggio di sole di marzo, c’è una corsa in bicicletta e un mare troppo mosso per essere maggio.
C’è un giorno importante, c’è il secondo e il terzo.
C’è il giorno della partenza e il giorno che non vorresti tornare più. E speri in altre fotografie così. Con loro che la vita la vogliono insieme a te.

È deciso. Una stanza avrà foto come fosse carta da parati.

 
 
 

Post N° 508

Post n°508 pubblicato il 31 Luglio 2008 da A_L_W_A_Y_S

Che poi, IO, tutta questa voglia di tornare non è che l’abbia avuta.
E lo dimostra il fatto che nella stampante il toner colorato ha esaurito il blu e le foto escono fuori tipo color seppia.

Dio grazie per aver dato agli animatori la maglietta arancione

 
 
 

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AAAAAAALWAYSSS!

And I will love you, baby - always
And Ill be there forever and a day - always
Ill be there till the stars dont shine
Till the heavens burst and
The words dont rhyme
And I know when I die, youll be on my mind
And Ill love you - always

 

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ODIO E AMO

Odio e amo. Forse vuoi sapere come faccio.
Non lo so, ma sento che mi succede ed è un tormento.

ODIO: la sensazione dell’essermi dimenticata qualcosa, l’odore del sigaro, i ritardi, il mio non sapermi tenere strette le persone, avere torto, essere tenuta per i polsi, i tirapacchi, l’odore di incenso e dell'asfalto, le code chilometriche in tangenziale, odio quella persona che mi ha trovato cambiata che ho deluso che ho ferito e forse realmente è l’unica cosa che ho odiato in vita mia.

AMO: i viaggi in macchina che non ti portano da nessuna parte, il primo caffè della mattina, i numeri dispari, i treni, il profumo dei libri nuovi e della benzina, Fabio e la Ste, tutto quello che è blu, i jeans a vita bassa, respirare nell'aria NarcisoRodriguez, stare sotto il piumone in inverno, Bologna, sedermi vicino al finestrino, i giri in macchina con l'Alessia, lo shampoo, Fabio Volo, quello Stupido Hotel, L'Egitto, le stradine strette di campagna, le metafore, le mie dugonghe, chi ti chiede ‘come stai?’ ed è realmente interessato alla risposta, mio papà, quei 5 mongoli che mi hanno cambiato la vita scolastica e che mi hanno fatto tanto crescere soprattutto Daniele.
e come dice Vasco ‘amo te…’

 

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