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Post n°14 pubblicato il 04 Novembre 2006 da babalooba
MOSCATO D’ASTI DOCG |
Post n°13 pubblicato il 21 Aprile 2006 da babalooba
BOTTI IN LEGNO - PREPARAZIONE DELLA BOTTE AL CONTENIMENTO DEL VINO I piccoli recipienti, frequentemente sottoposti a tostatura, sono già pronti al contenimento del vino. Basta un lavaggio con acqua per togliere polvere e residui di lavorazione; infatti, essendo ricercata una abbondante cessione da parte del contenitore, sarebbe dannoso procedere ad “abbonamenti” che riducono tali cessioni. Negli altri casi, soprattutto quando la botte deve ospitare vini già molto tannici, destinati ad un lungo invecchiamento, occorre procedere prima all’abbonimento e, poi, all’avvinamento. Per legni eccessivamente tannici e molto porosi, come il castagno, può essere necessaria la paraffinatura. Qualora la percentuale di botti nuove rispetto a quelle già utilizzate sia minima, si può ovviare all’abbonimento limitando il tempo di contatto con il legno nuovo e completando l’invecchiamento in contenitori già usati. abbonimento Consiste nel costringere le superfici interne del contenitore in legno a cedere parte delle sostanze estrattive più disponibili, per evitarne un eccessivo e dannoso passaggio al vino. I metodi di abbonimento impiegati e l’intensità degli interventi sono condizionati soprattutto dalle caratteristiche dei vini destinati a tale botte. Ad esempio per il “Barolo” ed il “Barbaresco” non sono pochi i produttori che preferiscono botti già usate, in quanto meno propense a cedere i polifenoli. È quindi ovvio che, in questi casi, gli interventi di abbonimento sulle botti nuove vengono eseguiti sempre e con particolare cura. AVVINAMENTO Rappresenta la verifica pratica delle potenzialità del contenitore a cedere ulteriori tannini che, se ancora in eccesso, potrebbero compromettere la qualità del vino. Si attua immettendo vino sano non da invecchiare, sul quale vengono effettuati ripetuti controlli organolettici, per travasarlo in tempo prima che il gusto “di legno” sia diventato eccessivo. Ottima la soluzione di far fermentare mosto o pigiato. |
Post n°12 pubblicato il 08 Marzo 2006 da babalooba
Concorrono alla produzione del "Bianco di Custoza D.O.C." le seguenti varieta' di vitigni: Trebbiano 20-45%, Garganega 20-40%, Tocai (Trebbianello) 5-30%, Cortese (Bianca Fernanda), Malvasia, Rieseling, Pinot bianco e Chardonnay (da soli o congiunti) 20-30%. Sono idonei alla produzione solo i vigneti collinari e pede-collinari esposti a sud e sud-ovest ed i territori morenici di natura prevalentemente calcarea, ghiaioso-sabbiosa, con esclusione dei terreni umidi. La resa massima delle uve non deve essere superiore a 150 q.li per ettaro di vigneto a coltura specializzata. La resa massima del vino ammessa è del 65%. Le uve ammesse alla vinificazione devono assicurare al vino "Bianco di Custoza D.O.C." una gradazione minima complessiva di 9,5°.TrebbianoGarganega
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Post n°11 pubblicato il 01 Marzo 2006 da babalooba
BARDOLINO ZONE DI PRODUZIONE DEL BARDOLINO DOC La zona di produzione del "Bardolino D.O.C. Classico" comprende tutto il territorio dei comuni di Bardolino e Garda e in parte quello di Lazise, Cavaion Veronese, Costermano ed Affi. Quella del "Bardolino D.O.C." (determinata nel 1968) in tutto o in parte il territorio dei comuni di Torri del Benaco, Caprino Veronese, Rivoli, Pastrengo, Bussolengo, Castelnuovo del Garda, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio. Il terreno è quasi esclusivamente di natura morenica ed in parte fluvio-glaciale. UVE Il terreno delle colline moreniche della zona Gardesano-veronese,zona del Bardolino DOC, ha una particolare attitudine viticola. Il clima dolce, dai miti inverni e dalle temperate estati, costituisce un determinante fattore nella positiva caratterizzazione delle uve e del vino che ne deriva. Le principali varieta' dei tradizionali vitigni che concorrono alla qualificata produzione del "Bardolino D.O.C." sono quelle delle uve Corvina (35-65%), Rondinella (10-40%), Molinara (10-20%) e Negrara (fino al 10%).RondinellaPossono concorrere alla sua produzione anche uve provenienti dai vitigni Rossignola (rosetta), Barbera, Sangiovese e Garganega, da sole o congiuntamente, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. La produzione massima delle uve, per ettaro, non deve superare i 130 q.li e la resa in vino non puo' risultare maggiore di 70 litri per 100 chilogrammi d'uva.Corvina
Colore: rosso rubino chiaro tendente a volte al cerasuolo che si trasforma in granato con l'invecchiamento; oppure al rosa nel tipo Chiaretto. Profumo: vinoso, con leggero profumo delicato. Sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armonico, sottile, talvolta leggermente frizzante. L'aggettivo "Superiore" è consentito qualora il vino immesso al consumo, abbia una gradazione alcolica complessiva minima di 11,5% in vol. e abbia un periodo di invecchiamento di almeno un anno a decorrere dal 1 novembre dell'annata di produzione. Il "Bardolino Chiaretto" viene ottenuto con la vinificazione in "rosa" delle uve(con minima macerazione delle bucce). Il "bardolino D.O.C. Chiaretto" spumantizzato con metodi a fermentazione naturale puo' essere designato "Spumante Brut". Il "Bardolino" imbottigliato entro il 31 dicembre dell'annata di produzione delle uve aventi le caratteristiche del disciplinare puo' designarsi "Novello".; il vino che ne deriva manifesta un elegante e vivace colore rubino mediamente intenso, un odore spiccatamente fruttato, fragrante, che ricorda il lampone, la fragola e la marasca. Il sapore, delicatamente vellutato, è fresco e sapido, armonico, appetibile e molto gradevole. Per queste sue specifiche qualita' è ritenuto uno dei "novelli" piu' prestigiosi e rappresentativi dell'enologia italiana. |
Post n°10 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da babalooba
Don Antonio 2003 Morgante lt. 0,75 Uva: 100% Nero d’Avola Zona Di Produzione: Grotte - Agrigento Altitudine Dei Vigneti: 450/550 Metri S.L.M. Tipologia Terreni: Calcarei Di Colore Bianco Con Frazioni Di Argilla Sistema Di Allevamento: Guyot E Cordone Speronato Densità Dei Ceppi: 3.500 Ceppi Per Ettaro Produzioni Per Ettaro: 40 Quintali Resa Di Uva In Vino: 65% Anno Di Impianto: 1970/1975 Epoca Di Vendemmia: Seconda Metà Di Settembre Temperatura Di Fermentazione: 29 C° Sistema Di Vinificazione: Macerazione Di 20 Giorni Sulle Bucce In Serbatoi D’acciaio Inox Fermentazione Malolattica: In Serbatoi D’ Acciaio Inox. Periodo Di Maturazione: 12 Mesi In Barriques Nuove Da 225 Litri Di Allier E Troncaise Affinamento In Bottiglia: 7 - 8 Mesi Gradazione Alcolica: 14,00 % Vol. Acidità Totale: 5,20 Gr./ Lt. Ph: 3,60 Estratto Secco: 36,00 Prima Annata Di Produzione: 1998 Produzione Annua Bottiglie: 35.000 Confezione: Bottiglia Bordolese Tipo Europea In Scatole Coricate Di Cartone O Di Legno Da 6 Bottiglie, Bottiglia Magnum Da 1,5 Lt. E Doppia Magnum Da 3,0 Lt In Scatola Di Legno. Scheda Organolettica: Concentratissimo Colore Rosso Rubino Carico, Ancora Purpureo Sull’unghia, Offre Ampi Profumi Che Spaziano Tra Il Fruttato Maturo Di Ciliegia, La Rosa Le Spezie Dolci, La Liquirizia E Il Cacao. In Bocca È Ampio E Vellutato, Risultando Allo Stesso Tempo Potente E Di Lunghissima Persistenza. Tipo Di Bicchiere Consigliato: Bicchiere Di Cristallo Molto Ampio. Temperatura Di Servizio: 18 – 20 ° C. Abbinamento: Formaggi Stagionati Importanti, Grandi Arrosti Di Carni Rossa O Brasati Di Selvaggina Da |
Post n°9 pubblicato il 28 Febbraio 2006 da babalooba
Vino rosso prodotto in una vasta area della zona provincia di Taranto (il territorio di Taranto e gran parte dei suoi comuni ad est del capoluogo) e in 3 comuni della provincia di Brindisi: Erchie, Oria e Torre Santa Susanna. Si ottiene da uve del vitigno Primitivo e come recita il DPR del 30/10/1974, che ne riconosce la sua DOC, deve rispondere alle seguenti caratteristiche: colore rosso tendente al violaceo ed all'arancione con l'invecchiamento, aroma leggero caratteristico, sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l'invecchiamento.
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Post n°8 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da babalooba
Un grande vino rosso,forse conosciuto più al sud,ma credetemi,accompagna le carni rosse in maniera eccellente Vitigno:Aglianico. |
Post n°7 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da babalooba
Ho scoperto da non molto un grande vino rosso,il salice salentino.In particolare la riserva rosso 2002 è veramente speciale.Lo consiglio a tutti per una cena a base di arrosto.Si produce............ a nord di Lecce, zona di vigneti e uliveti, in cui sono sparse masserie e antiche torri di vedetta. Il Salice Salentino, rosso e rosato, viene prodotto per massima parte con le uve dei vitigni Negroamaro e rappresenta, sin dal VI secolo a.C. un’antica produzione dell'area meridionale della Puglia. La Doc ricade nella zona jonico-salentina, coprendo le province di Brindisi e Lecce, un'area a secolare tradizione viticola. Il Salice Salentino Doc esiste nelle versioni Rosso, Rosato, Bianco, Pinot Bianco, Aleatico Dolce e Aleatico Liquoroso dolce. |
Post n°6 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da babalooba
Da sempre, nella tradizione popolare, non solo italiana, si sentiva ripetere il detto: "buon vino fa buon sangue". Non c'era, ovviamente, nulla di scientifico in questa affermazione, ma tanti i sono i casi in cui le credenze comuni ritrovano poi precise attestazioni. Tutto e' iniziato, qualche anno fa, con il rendere noto in tutto il mondo il famoso "Paradosso francese". In pratica si tratto' di una ricerca su vasta scala, guidata dal prof. Serge Renaud, che dimostro' come, pur in presenza di una popolazione che assumeva quotidianamente cibi molto ricchi di grassi animali, notoriamente i piu' pericolosi per il nostro organismo, ma nel contempo abituale consumatrice di vini, rossi in particolare, si registrava al contrario una incidenza inferiore alla media mondiale di malattie legate al sistema cardiocircolatorio. Questo primo studio incuriosi' notevolmente medici, dietologi ed esperti di tutto il mondo, contribuendo di fatto ad un incremento notevole ed ancora in piena evoluzione delle ricerche specifiche. Inizio' anche a farsi largo una minore tendenza, caratteristica della classe medica, a censurare totalmente il consumo di vino, accusato soprattutto, per il suo contenuto alcolico, di creare dipendenza come le droghe e di causare gravi danni epatici e fisiologici in generale. Inoltre il vino era considerato off limits anche in tutte le diete ipocaloriche, giudizio che ultimamente si e' molto attenuato. |
Post n°5 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da babalooba
Il Barolo è apprezzato per la cultura, la tradizione e il duro lavoro che ha in sè: grazie all'alta qualità, questo prodotto mantiene la presenza sul mercato, ottiene ulteriori consensi e riscuote conferme d'immagine oltre che di gradimento in campo nazionale ed internazionale. Prodotto a sud-ovest di Alba, su un territorio dalla dolci colline, ripide di tanto in tanto, il Barolo è un vino dalle singolari e preziose caratteristiche determinate dal complesso profilo geologico della zona. Oggi quella del Barolo è la denominazione italiana di maggior pregio e i due castelli che hanno visto la sua nascita, quello dei Marchesi di Barolo, e quello del conte di Cavour, sono sedi di importanti enoteche. |
Inviato da: iron.angel
il 30/08/2010 alle 11:13
Inviato da: belladimammasua
il 13/08/2010 alle 13:13
Inviato da: babalooba
il 23/07/2010 alle 09:55
Inviato da: doncialis
il 29/03/2010 alle 14:51
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:29