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L'ospite – Sarah Waters

Post n°17 pubblicato il 04 Maggio 2010 da cj_movie
Foto di cj_movie

Hundreds Hall ha tutto il fascino delle vecchie magioni nobiliari. Stucchi, tele, grandi sale per ricevimenti, una cupola di vetro sul soffitto. Ma la sua è una bellezza morente, palese simbolo di un ineluttabile declino.
Ma questo non sembra scalfire la visione che il dottor Faraday ha della Hall e dei suoi abitanti, lui che ne ha visto i fasti da bambino e che dopo anni torna a varcarne la soglia.

Hundreds Hall ha anche molti misteri... voci che sembrano sussurrare, cigolii sinistri, passi che percorrono i vecchi corridoi e le antiche stanze ormai disabitate.
E gli Ayres, i padroni di casa, non sono più i signori di un tempo, non nelle finanze almeno, anche se mantengano il loro sprezzante orgoglio e la loro rigida visione classista.
Sarà l'incontro fra Faraday e quel che resta di questa antica famiglia a dare il via ad una serie di inquietanti circostanze dai risvolti drammatici.

 

Sarah Waters crea con il suo romanzo atmosfere cupe e opprimenti dove si muovono i fantasmi, veri o presenti, che affliggono le anime dei protagonisti.
Uno stile scorrevole a tratti molto evocativo, dove, però, non mancano parti di “stallo” che risultano un po' tediose.
Notevole il quadro offerto di una società fortemente colpita dalla guerra, divisa fra il “cambiamento” inevitabile e la nostalgia per quel passato destinato a scomparire. Pura decadenza senza appello.

L'autrice, però, regala il meglio nei capitoli più strettamente dedicati alla casa e ai suoi fantasmi.
Qui si toccano apici molto alti e coinvolgenti che, sfortunatamente, vanno scemando quando meno dovrebbero.
“L'ospite” richiama alla memoria “La caduta della casa degli Usher” di Poe, anche se manca della stessa forza espressiva.
Nel complesso l'opera non è malvagia e regala qualche attimo di brivido ma, nonostante questo, non riesce a soddisfare tutte le aspettative.

 
 
 

L'eleganza del riccio - Barbery Muriel

Post n°16 pubblicato il 30 Aprile 2010 da cj_movie

Una portinaia che nasconde un segreto, una bambina che ha già deciso cosa sarà della sua vita, un affascinante nuovo inquilino capace di vedere oltre le apparenze e svelare ciò sembra invisibile.
Un'atmosfera signorile e borghese che nasconde ignoranza.
Questi gli elementi del romanzo evento di Barbery Muriel,L'eleganza del riccio”.

Molti me lo avevano consigliato, molti ne avevano parlato come di un libro stupendo... eppure ecco che, finita la lettura, non mi sento così soddisfatta di questo testo. Non posso parlare di aspettative deluse e neanche posso definirlo un brutto libro, tuttavia mi è parso troppo lento nella sua parte iniziale, troppo dispersivo nelle sue dissertazioni filosofiche/artistiche/letterarie... per non parlare di una chiusura che proprio non mi è piaciuta.

Ho molto amato diversi personaggi, questo sì, come Manuela o l'elegante mr. Ozu e anche Renée... un po' meno la saccente Paloma (per non parlare di tutta la detestabile “fauna” che accerchia questa piccola adolescente insoddisfatta).
Ma, nonostante questo, non riesco a convincermi.
Mi dibatto fra alcuni bei passaggi e la sensazione finale di delusione.
Insomma, libro grazioso sì, ma niente di eccezionale.
c.j.

 
 
 

Dragonlance - le cronache

Post n°15 pubblicato il 14 Aprile 2010 da cj_movie

Se mai non si fosse capito dai post precedenti, il fantasy rientra nelle mi e preferenze, siano esse cinematografiche che letterarie.
Così, anche se i vergogno e faccio ammenda per il ritardo rispetto a tutti gli altri appassionati, ho intrapreso la lettura della saga delle Cronache di Dragoncelli.

Compito a casa del mese: finire i tre libri, più altre due "spin-off".
A missione compiuta stilo una somma delle mie impressioni.
C'è da dire che ho iniziato la lettura del secondo volume e che mi sono già innamorata del personaggio a cui va lo scettro del più infimo e bastardo... :)
c.j.

 
 
 

... piccola variazione nel programma.... :)

Post n°14 pubblicato il 09 Aprile 2010 da cj_movie

Una mia amica mi ha fatto notare che la frequenza con cui inizio e finisco libri  è di ben lunga maggiore di quella che mi porta al cinema.

così mi ha chiesto, perché non aggiungere le recensioni di libri letti? il blog sarebbe aggiornato + di frequente...

in effetti è vero, potrei mettere le impressioni su una lettura fatta... allora ne approfitto subito e "allego" qualche punto di vista già espresso nella mia pagina di anobii.

Così faccio qualche variazione sul tema: oltre ai film, che spero di riuscire a vedere molto più spesso, ecco le mie letture...
Magari le prossime riesco a farle un po' più corpose, cercando di migliorarle e migliorarmi.
 

Il giuramento -  di Jean-Christophe Grangé
Discesa negli inferi
Una vera e propria odissea lenta, lunga e dolorosa per arrivare negli inferi e risorgere.
Questo il cammino che Grangé ha fatto compiere al suo tormentato protagonista fra piccoli colpi di scena e vittime a profusione sterminate con una maniacale quanto terribile precisione.
Un buon thriller che, dopo qualche tentennamento nelle prime 50/100 pagine, riesce a conquistare e a trascinare il lettore con molta facilità verso il finale.
Non di meno, il libro avrebbe potuto subire un lavoro di limatura che ne eliminasse alcuni passi troppo prolissi, senza perdere l'insita suspense che lo caratterizza.
Nel complesso, però una più che buona lettura

Lo diciamo a Liddy? - Di Anne Fine
Cinico, caustico e dal sapore agrodolce.
Il libro della Rice potrebbe far storcere il naso a quanti hanno della "famiglia" un'altissima opinione, ma, senza alcun dubbio, l'autrice non ha inventato nulla di nuovo: ci sono famiglie e famiglie e non è certo una rarità imbattersi in una simile a quella descritta nel suo libro. Da leggere con una sola precauzione: attenti al retrogusto dal sapore acidulo...

Battle Royal - di Koushun Takami
Cronaca degli orrori di un gruppo di studenti delle medie, uno snuff movie per il lettore che "assiste" alla loro odissea fatta di sangue, paura, follia e, qualche volta, di speranza.
Un libro dal forte impatto, spesso crudo ma capace di coinvolgere fino alla fine.
Non perfetto dal punto di vista dell'analisi psicologica dei personaggi che mostra alcune lacune qua e là, ma comunque notevole.
Probabilmente la copiosità dei protagonisti in scena ha appesantito la narrazione e ha creato quella leggera superficilità che si riscontra in tutto il libro, però il risultatno non è da buttare via...

 

Il meraviglioso paese oltre le nebbie - di Sachiko Kashiwaba
Quando fra le nebbie si nasconde la magia...
Poetico e leggero come una nuvola, il libro della scrittrice Sachiko Kashiwaba si pone nel panorama letterario fra quelle fiabe delicate dove le streghe non sono cattive e dove l'immaginario e la realtà si fondono in maniera perfetta e “naturale”.
Il libro rappresenta la base da cui è tratto il film “La città incantata – Spirited Away” di Hayao Miyazaki, anche se film e manoscritto hanno poche cose in comune.
Splendide opere entrambe, pur nella loro diversità, e il libro è una buona occasione per scoprire (o riscoprire) il tocco inconfondibile della narrazione nipponica, così diversa dalle fiabe a cui siamo stati abituati da bambini.

 
 
 

Le meraviglie di Burton

Post n°13 pubblicato il 11 Marzo 2010 da cj_movie
Foto di cj_movie

Foreste incantate, bizzarri a volte inquietanti personaggi e una bambina sperduta.
Ecco gli elementi con coi il regista de "La sposa cadavere" intreccia il suo nuovo fantasy dal sapore dark ma, nonostante questo, un po' lontano dal puro “Burton Style” visto in altre occasioni.

Alice in wonderland”, porta sul grande schermo, riadattato per l'occasione, il classico per bambini firmato da Carroll, da cui si distacca di quando in quando per prendere una via tutta sua che a volte, diciamolo, proprio originale originale non è...

Eppure non si può dire che la pellicola firmata da questo genio visionario non sia bella, no, assolutamente, eppure è come se mancasse qualcosa e il 3D con cui viene proposta nelle nostre sale non colma quel piccolo vuoto lasciato da chissà che cosa.

Nonostante questo, però, la galleria di personaggi incredibili presentati è di tutto rispetto, da lord dai problemi digestivi, al vasto popolo di Sottomondo uno più folle dell'altro.
Anche questa volta ecco l'attore feticcio di Tim, quel tanto adorato Johnny Depp trasformato in un altrettanto adorabile Cappellaio Matto dagli occhi grandi e deliranti, che domina la scena.

Lui è uno dei personaggi, neanche a dirlo, più affascinanti della storia, attorniato da una splendida e dispotica Regina Rossa, una Helena Bonham Carter davvero notevole, antagonista della più serafica (almeno all'apparenza) candida Anne Hathaway dalle movenze e gestualità che ricordano Biancaneve.

La timida Alice deve, invece, le sue graziose fattezze all'attrice Mia Wasikowska, recentemente apparsa accanto a Hilary Swank in “Amelia”. La Wasikowska regala una buona prestazione interpretativa, anche se un po' sotto tono rispetto agli altri protagonisti (Stregatto compreso).

Nota di merito ai costumi e alla splendide scenografie sempre di grande effetto e alla colonna sonora curata da Danny Elfman.
E, ovviamente, a tutto il lavoro svolto dallo staff di animazione, make up ed effetti visivi.
E anche se probabilmente avrei preferito un finale leggermente diverso, al film va un buon 8 ½ come voto complessivo.
Da vedere.

c.j.

 
 
 
 
 

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Un blog di: cj_movie
Data di creazione: 19/06/2008
 

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