Creato da coluci il 05/09/2010

L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

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Pagine di diario

Post n°179 pubblicato il 20 Luglio 2016 da coluci
 

LIETO DI ABITARE IL VUOTO

"Quel giorno salimmo in cima ad una collina. L'uomo-bufalo mi disse di elevare il più possibile la soglia dell'attenzione e di sentire con tutto il mio essere. Tranquillamente seduto per terra sullo sfondo delle alte montagne, mi disse: ... Se ci affrettiamo lentamente, arriveremo presto; se ci affrettiamo rapidamente, non arriveremo mai.
Gopali dice anche: SE TI AGGRAPPI A QUALCOSA,
LA STAI GIÀ PERDENDO; MA SE TI ALLONTANI,
LA ATTIRI CONSCIAMENTE
".

(
Ramiro A. Calle, Il saggio delle montagne azzurre)

Tempo fa lessi questo libro e mi fu di grande utilità. La vicenda: uno psicoterapeuta di successo alla ricerca di se stesso, della pace interiore. In India, nel Tamil Nadu, sulle Montagne Azzurre incontra un personaggio semplice, un pastore, che lo introduce alla saggezza cui è pervenuto attraverso l'osservazione dell'animale sacro della sua tribù, il bufalo. Nel caso specifico, la bufala sacra, Jari-ki.

Il passaggio che ho citato sopra mi dà l'occasione per soffermarmi su un moto dell'anima che, penso, succeda a tutti, prima o poi, nella propria vita.
Più tenti di calamitare qualcosa, situazioni o persone, più si staccano, dileguano, e rimangono ricordo.
Si sperimenta il RICORDO quando si è orfani di presenza, quando si è irrimediabilmente SOLI.

Conoscenti, amici, parenti, ma anche amori, all'improvviso escono di scena. Con o senza motivo. Mai ce lo saremmo immaginato: pensavamo che ogni legame, più lo annodavamo e più non si sarebbe sciolto, più lo avvinghiavamo e più non avrebbe potuto svincolarsi da noi. Non è così.

Le emozioni e i sentimenti non hanno logica, si librano nel cielo come gabbiani in volo.
Le vie del cuore sono indecifrabili, hanno direzioni imprevedibili.
Un po' giocherellone, un po' capricciose, un po' ribelli.  

Mi sto abituando a non fermare, ma a lasciare che l'acqua scorra come e dove vuole, a non trattenere, ma liberare, a non aspettarmi sorprese, a non esigere, a rispettare l'apatia e i silenzi dei sentimenti, a frequentare il deserto delle forti emozioni.
Non sono geloso degli affetti, non li circoscrivo, tanto meno so trattenerli e imprigionarli. Li osservo benevolo nel loro piacevole girovagare.

Lieto di abitare il VUOTO.

Il VUOTO precede le emozioni, i sentimenti, il pensiero.
Lì possono rinascere o rinvigorirsi germogli di nuove aspettative.
Diverse, inedite, concrete.

"Tutto è flusso, tutto è vibrazione. Lo senti? E senza aspettare la mia risposta, aggiunse: "... I tuoi attaccamenti ti hanno impedito di sperimentare quello che c'è prima del pensiero, dove si incontra l'elemento di non-morte. È nel non attaccamento che inizia la libertà. Ma tu sei attaccato al corpo, ai concetti su te stesso, ai tuoi schemi mentali" (p. 123).

"Armonizzati con i ritmi dell'universo. La mente, vuota. Il corpo come una valle immobile e silenziosa. Il respiro come una nuvola che arriva e se ne va. Infinitamente tranquillo"... "Se sperimenti il tuo corpo come un grande vuoto, come uno spazio senza muri divisori, tutto ti sarà più facile"... "Se il tuo corpo è un vuoto, ti sentirai il tutto" (p. 131).

 

Commenti al Post:
g1b9
g1b9 il 20/07/16 alle 20:08 via WEB
Condivido le tue parole perchè ho capito che è molto più semplice vivere in quel vuoto, che molti chiamano apatia, ma così non è. Per me è vivere, particella di respiro, di energia nel mondo circostante, smarrito nell'universo, lasciando fluire gli eventi senza cercare nulla di più di quanto viene ogni giorno a crearmi la vita, le emozioni, i dolori, lo scorrere del tempo dentro il quale fluiscono anche le mie emozioni. Ed è una specie di rinascita ogni giorno.
Un saluto affettuoso ed un abbraccio. Giovanna
 
donadam68
donadam68 il 20/07/16 alle 22:10 via WEB
quel vuoto ove il pensiero scava , quel vuoto che però pur se cammina avanti , resta impresso nel riflesso di ieri che è stato e nel silenzio , senza dire una parola in esso si ritrovano le emozioni vere ; quel viaggio attraverso il vuoto cambia un uomo e attraverso esso si capisce davvero il senso dell'andare, del donare e dell'amare e nel silenzio senza fermarsi a dire, si comprende che non ha senso ripetersi ora "Non ci posso fare più niente" , si pensa che i legami siano inscindibili , ma più li tratteniamo più si svincolano da noi. .... e così .... Le emozioni e i sentimenti pur distanti , in quel lungo andare riprendono senza logica, si librano nel cielo come gabbiani in volo perché come ben tu dici "Le vie del cuore sono indecifrabili, hanno direzioni imprevedibili. " Un sorriso a te :)D
 
maryempatika
maryempatika il 22/07/16 alle 10:43 via WEB
e' vitale liberare...il vuoto ci consente di di captare nuove ispirazioni e nuovi stimoli...resettare per poi riempire..è un processo in continua evoluzione... p.s mi ha incuriosita il libro che hai citato...andrebbe benissimo per questa fase che sto vivendo!!!
 
solosorriso
solosorriso il 26/07/16 alle 22:43 via WEB
Non hai idea di quanto mi sia stata utile stasera questa lettura del tuo post...in questo perioso sono all'interno di una situazione particolare e il tuo scritto mi fa riflettere...grazie :-) Ti abbraccio e ti auguro una buona notte...Carmen
 
solosorriso
solosorriso il 30/07/16 alle 14:10 via WEB
Buon fine settimana caro Luciano...un abbraccio :-) Carmen
 
notterosa2009
notterosa2009 il 04/08/16 alle 22:44 via WEB
interessante riflessione che mi sfiora spesso. Ma qui è espressa splendidamente
 
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