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E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi di Maggio 2015

 

ALBI RECLUTAMENTO

Post n°3574 pubblicato il 27 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “ItaliaOggi”


Le novità, dagli albi al reclutamento


I docenti perderanno la titolarità della sede



ALBI REGIONALI. I docenti non avranno più la sede di titolarità e perderanno il diritto a chiedere di essere trasferiti da una scuola all'altra. La perdita del diritto vale anche per la mobilità annuale (utilizzazioni e assegnazioni). Il testo varato dall'aula prevede che i docenti saranno inseriti in un albo regionale e poi saranno i presidi a scegliere gli insegnanti traendoli dall'albo.

AMBITI TERRITORIALI E MOBILITÀ. Va detto subito che la facoltà di scelta dei docenti da parte dei dirigenti incontrerà il limite dell'ambito territoriale. In pratica, i presidi potranno indirizzare le loro proposte solo ai docenti che risulteranno in forza in un territorio geografico definito. Che non dovrebbe eccedere i confini della provincia e che, in ogni caso, non potrà essere inferiore al territorio di competenza delle città metropolitane. La facoltà del docente di chiedere di spostarsi continuerà ad esistere solo tra ambiti geografici. In buona sostanza, dunque, ferma la cancellazione dei trasferimenti nell'ambito del comune e nell'ambito della provincia, i docenti avranno titolo solo a chiedere di spostarsi da una provincia a un'altra. Sempre che l'ambito territoriale coincida con la provincia. E dopo avere ottenuto il trasferimento nel nuovo ambito geografico, dovrà mettersi in fila e attendere la chiamata del preside.

MOBILITÀ D'UFFICIO. Se un docente dovesse ricevere più chiamate da parte di altrettanti presidi, potrà scegliere dove andare. Se ne avrà una soltanto, sarà tenuto ad andare a lavorare nella scuola alla quale è applicato il dirigente dal quale ha ricevuto la proposta. Se invece non dovesse ricevere alcuna proposta, sarà l'ufficio scolastico ad assegnargli una sede d'ufficio individuata tra quelle rimaste vuote.

COMPENSI AGGIUNTIVI. Le retribuzioni aggiuntive non saranno più assegnate solo a chi avrà svolto del lavoro straordinario. Il dirigente, infatti, avrà facoltà di disporre di un budget, dal quale trarre somme di denaro da attribuire ai docenti che riterrà di gratificare. Per tali dazioni dovrà tenere conto del parere (non vincolante) di un comitato di valutazione in cui vi saranno anche 2 genitori e, nelle secondarie di II grado, anche un alunno, al posto di un genitore.

STAFF DIRIGENZIALE. Lo staff dirigenziale non sarà più composto solo da due collaboratori. Il dirigente potrà assegnare incarichi di gestione e organizzazione fino a un massimo del 10% dell'organico dei docenti. La copertura di tali incarichi non darà titolo ad avere retribuzioni aggiuntive. Sarà il dirigente, se lo riterrà opportuno, che potrà effettuare dazioni in denaro ai docenti che individuerà secondo gradimento, traendo le somme dalla dotazione finanziaria appositamente assegnata all'istituzione scolastica. I fondi stanziati dal disegno di legge a questo scopo ammontano complessivamente a 200 milioni.

LA CARD. I docenti riceveranno una carta di credito di 500 euro, che potranno utilizzare per sostenere i costi relativi all'aggiornamento e alla formazione.

IMMISSIONI IN RUOLO. Il dispositivo prevede l'assunzione di 100mila docenti precari: una parte tramite la copertura del turn over e la parte residua in un organico aggiuntivo, che servirà per le supplenze e l'arricchimento dell'offerta formativa. Le graduatorie a esaurimento delle secondarie e dei concorsi ordinari decadranno definitivamente. Rimarranno in piedi solo quelle dell'infanzia e della primaria.

NUOVO RECLUTAMENTO. L'attuale disciplina del reclutamento subirà modifiche sostanziali. Soprattutto per quanto riguarda i neo immessi in ruolo dai nuovi concorsi. Che non saranno assunti direttamente con un contratto a tempo indeterminato. Dopo avere vinto il concorso, saranno assunti a tempo determinato per 3 anni con un contratto di apprendistato a stipendio ridotto. E al termine del triennio, se il dirigente lo vorrà, potranno stipulare il contratto a tempo indeterminato

 
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Polemiche

Post n°3573 pubblicato il 27 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Tiscali news”


Continuano le polemiche roventi sulla riforma scolastica


di Marco Lodoli


Il tema della Buona Scuola rimane caldo, caldissimo, e qualche scottatura mi ha segnato la pelle. Dopo aver scritto alcuni articoli in cui ho provato a spiegare quale sia stato il mio contributo alla possibile riforma, ho ricevuto parecchi insulti. Va bene, fanno parte della discussione pubblica, a volte magari si va un po’ oltre, si scende sul piano personale, però capisco che bisogna accettare anche qualche schizzo di fango. Qualcuno ha scritto che sono asservito alle lobby, e io non comprendo nemmeno cosa voglia dire, qualcun altro mi ha dato dell’intellettualino da strapazzo, del pennivendolo, del candido scemo, del portatore d’acqua al potere tirannico del governo. Mannaggia, e io che credevo di aver fatto qualcosa di buono! Mi sbagliavo, mi sbaglio? Davvero la scuola finirà in mano a presidi squilibrati, ai privati che la piegheranno ai loro biechi interessi, a gentaccia disposta a guadagnare sulla pelle dei nostri figli?



Mi auguro di no, continuo a conservare un pizzico di fiducia in questa riforma. Quando mi sono seduto al tavolo del Ministero della Pubblica Istruzione ho subito espresso i miei desideri: ci vogliono insegnanti giovani, nuove assunzioni, nuove energie; servono più ore di arte, sport, musica, inglese, e fatte meglio; bisogna che gli insegnanti abbiano un fondo cassa da spendere per il loro aggiornamento culturale, perché i libri costano; è assolutamente necessario rilanciare le scuole tecniche e professionali stabilendo contatti con le aziende, di modo che gli studenti facciano realmente esperienza del mondo del lavoro. Ecco, mi fermo qui. Queste sono state le mie richieste. Sui criteri di assunzione riconosco la mia ignoranza. Nel labirinto delle mille graduatorie inventate in questi ultimi vent’anni non riesco a orizzontarmi, e dunque comprendo perfettamente che la distanza tra chi otterrà la stabilizzazione e chi invece rischia di restare fuori può essere minima, quasi inesistente. E di conseguenza comprendo bene la rabbia di chi vede schiudersi una porta e poi se la ritrova sbattuta in faccia.



Ma la mia impressione è che il guaio l’abbiano combinato i governi precedenti, incapaci di fare un po’ di ordine nel ginepraio spinoso del precariato scolastico e che ora come ti muovi sbagli. Bisognerebbe assumere tutti, ma credo non sia possibile. Scegliere, purtroppo, significa escludere, dare a qualcuno una torta di crema e a qualcun altro poco o niente. Ora gli animi sono bollenti, è necessario correggere qualche errore, mettere a punto qualche aspetto della riforma, stabilire con correttezza chi dovrà giudicare l’operato di insegnanti e presidi, chi dovrà valutarci. Però non rimaniamo incagliati nel pessimismo cosmico. Non continuiamo a vivere ripetendo che è tutto uno schifo. C’è sempre la possibilità di migliorare le cose, di sottrarle all’inerzia, alla decadenza, all’ombra che si fa sempre più densa. I miei studenti ripetono di continuo la stessa frase: “Siamo stanchi” e io mi spavento di fronte a questa carenza di energie. Se ci sarà una buona scuola, dovrà riaccendere i desideri di tutti quanti, dovrà farci sentire che la scuola è il posto dove passa vivace l’elettricità del tempo, dove tutte le lampadine si accendono nelle menti e nei corpi per allontanare la tenebra dello scoraggiamento.

 
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Incontro

Post n°3572 pubblicato il 27 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Tuttoscuola”


Incontro Miur-sindacati, fumata nera su assunzioni e poteri dei dirigenti


A seguito di questa fumata nera, sono dunque confermate le iniziative sul territorio, la fiaccolata il 5 giugno, e lo sciopero di un'ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie.


Valutazione negativa": così i sindacati della scuola commentano l'incontro avuto stamani con il ministro Giannini. "Non c'è stata - riferiscono – nessuna apertura sul precariato e neppure sui presidi. L'unico spiraglio aperto riguarda la valutazione dei docenti". Restano quindi confermate le iniziative di mobilitazione già proclamate nei giorni scorsi.

L’incontro era cominciato con l’apertura dei lavori dal parte del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha presentato il percorso del ddl di riforma della scuola che, dopo l'ok dell'Aula della Camera la settimana scorsa, entra domani in Senato.

Il confronto era stato sollecitato dai sindacati a parere dei quali il provvedimento lascia irrisolte molte criticità. Gli obiettivi a cui puntano Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals sono "un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata oggi in servizio con contratto a tempo determinato; no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali; no alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze; regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro; impegni precisi per il rinnovo del contratto nazionale".

A seguito di questa fumata nera, sono dunque confermate le iniziative sul territorio, la fiaccolata il 5 giugno, e lo sciopero di un'ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie.

 
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Scelta docenti

Post n°3571 pubblicato il 27 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Docenti assunti dai dirigenti. Quali criteri per la scelta? Perché scegliere un docente invece di un altro?


 

La possibilità da parte dei dirigenti di scegliere i docenti da impiegare nella scuola è un punto sul quale il Governo non vuol cedere. Più si avvicina il momento del varo di questa legge, più ci convinciamo che gli ideatori della riforma non abbiano fatto i conti con la realtà.

La nostra idea è che i dirigenti saranno sottoposti ad un fuoco incrociato da parte dei docenti alla ricerca di una collocazione nelle scuole dell'ambito territoriale di appartenenza.

Prediamo alcuni esempi.

Prendiamo il caso di due docenti, A e B. Il docente A ha una laurea in lettere, un'abilitazione nella 43/50A conseguita tramite PAS ed ha 3 anni di esperienza pre-ruolo. Il docente B idem: ha una laurea in lettere, medesima abilitazione e medesimi anni di ruolo. Entrambi hanno fatto domanda per la stessa scuola, entrambi sono presenti nell'elenco degli ambiti territoriali. Perché il dirigente dovrebbe scegliere A invece di B?

Prendiamo un secondo caso. Il docente A ha una laurea in lettere e si è abilitato tramite corso riservato, il docente B lo stesso, ma ha conseguito l'abilitazione tramite la SSIS o il concorso. Perché il dirigente dovrebbe scegliere A invece di B? Non certo per il diverso percorso abilitante, dato che i percorsi hanno tutti uguale dignità dinanzi alla legge.

Prendiamo un terzo caso. Il docente A ha una laurea in lettere e si è abilitato tramite SSIS, stessa cosa per il docente B, che però ha una certificazione ECDL ed una LIM. Su quale base il dirigente scolastico dovrebbe preferire il docente B? Perché ha delle certificazioni informatiche?  Ricordiamo che il dirigente dovrà giustificare la scelta di un docente o di un altro sulla base del piano dell'offerta formativa, per cui la scelta di B legata alle certificazioni informatiche dovrà essere ampiamente fondata, dato che l'insegnamento in questione riguarda una cattedra di lettere.

La verità è che in moltissimi casi assumere un docente A invece di un docente B è lasciato a criteri assolutamente soggettivi che potrebbero dare adito a discriminazioni e ingiustizie, oltre ad aprire il fianco a contenziosi che rischiano di sommergere le scuole.

A nulla varrebbe una scelta estrema da parte dei dirigenti di affidarsi all'inerzia, nel caso in cui interverrebbe l'USR per assegnare le cattedre. Quali criteri l'Ufficio Regionale dovrebbe seguire? Ci troveremmo dinanzi ad una situazione peggiore della prima in quanto il DDL non impone all'USR la trasparenza dei criteri con cui affidare l'incarico.

Riforma. La chiamata dei prof. ha un bug: quali i criteri di assegnazione da parte degli USR per i docenti non scelti dai Dirigenti?

Tutto sulla Buona scuola con il testo licenziato dalla Camera

 
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Risposte

Post n°3570 pubblicato il 27 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “ItaliaOggi”


Le risposte che nella riforma non ci sono

Dall'alternanza scuola-lavoro alle nuove discipline da introdurre



di Arturo Marcello Allega 

Quando si chiederà ad un dirigente scolastico cosa servirebbe alla scuola affinché essa possa funzionare, egli risponderà sempre allo stesso modo: finanziamenti, personale, e nuovi contenuti culturali. Non si può pensare che il modello culturale del ddl sia di tipo aziendale solamente perché uno dei suoi fuochi è l'alternanza scuola lavoro o perché la gestione è centralizzata su una sola persona. È più complesso.

L'Alternanza Scuola Lavoro.Il ddl Scuola prevede 100 mln di euro per il primo Piano Triennale di Alternanza scuola-lavoro (Asl), incluso le spese di assistenza e monitoraggio del Miur. Questa è una vera ed importante scelta di qualità del governo. Stimando un 20% il costo del Miur, alle Scuole resteranno 80 mln. Il finanziamento annuo è di 27 mln circa. Le scuole in Italia sono circa 8700. Gli Istituti Tecnici e Professionali sono circa 3000. Con una banale proporzione, si ottengono 9310 annue per scuola (tecnico-professionale). Limitandoci a una quarantina di studenti per scuola, si ha 233 per studente. In “Its, un modello non esportabile” Italia Oggi del 17.03.2015, tarato sul fatto che nelle scuole il 70% circa degli studenti coinvolti nell'Asl ha trovato lavoro, si mostra che uno studente costava 250. Il ddl torna al finanziamento di circa cinque anni fa, raddoppiando il numero di studenti coinvolti. Purtroppo, il punto di rottura della proposta è nelle 400 ore obbligatorie da svolgere sul triennio e, soprattutto, con tutti gli studenti della scuola: 400 ore sul triennio corrispondono a circa 130 ore l'anno, quel che si è sempre fatto. Se ci limitassimo agli studenti del quinto anno, circa 100, allora si avrebbe, 93 a studente, circa il 40% del finanziamento di cinque anni fa. Con questa somma si finanzia l'Asl a soli 100 studenti della scuola per sostenere la spesa di tutto l'indotto scuola-azienda. L'Asl non si potrebbe comunque rivolgere a tutti, ma solo ad alcuni.

Il Personale. Il sistema consentirà alla scuola (attraverso il suo dirigente) di assumere dagli albi territoriali delle persone. Ipotizziamo che queste nuove assunzioni siano 10 per l'Asl. I nuovi assunti si sommeranno ai posti, detti, comuni nel ddl (cioè quelli degli attuali titolari over cinquanta). Ricordiamo che circa l'80% degli attuali insegnanti ha un'età superiore ai 55 anni (Istat, 2015). In seguito si procederà alla graduatoria di merito. Se dovesse accadere (come presumibile) che in questa graduatoria di merito i dieci nuovi assunti conquistassero le posizioni più alte, conseguirebbe che 10 docenti titolari ultracinquantenni perderebbero la loro titolarità. Non perderebbero il posto, ma perderebbero la titolarità, cioè sarebbero costretti a cambiare scuola.

Il Piano Triennale. Sui contenuti non c'è alcuna certezza, se non quella che prolifereranno sempre di più. Dalla Moratti in poi, ogni governo ha tagliato sul personale ore di lezione riducendo le 36 ore settimanali a 32 per tecnici e professionali e a 30 per i licei (sul triennio). Il ddl introduce una infinità di contenuti trascurati dalle riforme del passato: l'arte, la musica, la legalità. Ora, le scuole, a modo loro, hanno sempre svolto attività di questo tipo. Cosa cambia, allora? Che le nuove attività devono essere inserite in un piano didattico da svolgere con nuovo personale: musicisti, pittori, esperti di lingua ? E quando? Durante o dopo le 32 ore? Si vuole una maggiore permanenza dei ragazzi, sfiancati dall'ordinario, nelle strutture scolastiche notoriamente fatiscenti? Con quale vantaggio? Si potrebbe pensare di risolvere questo problema, riducendo la cattedra obbligatoria ad alcune trame disciplinari essenziali. In questo modo un docente con 600 ore annue circa a disposizione potrebbe utilizzarne 200 per le trame disciplinari (con unità orarie di non oltre 50 minuti e sabato chiuso), lasciando 400 ore all'autonomia della scuola. E questo avrebbe comunque uno scoglio difficile da superare (variando, da scuola a scuola, la gestione delle 400 ore): l'esame di stato. Che andrebbe rivoluzionato

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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