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E’ un inseguirsi tra le righe
questo continuare a cercarsi
dove l’altro smette.
Una connessione spontanea
Senza alcuna richiesta
Sensibilità tenerezza ardore sono collegate al cuore Talvolta arrecano lacrime e dolore. Ma si è vivi nella sofferenza e morti nell’indifferenza. Sunny_Poems
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Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari
Buongiorno da FabianaGiallosole ...voglio bene a te che mi cerchi senza condizione ma piena di emozione. Una luce che diventa un sole (Antropoetico)
NON SMETTIAMO DI FARCI SENTIRE!!!Ricordate: Non smettiamo di farci sentire!
Cari amici la nostra "guerra" non è ancora finita. Stiamo ancora lottando per mantenere il nostro posto di lavoro: facciamolo insieme con energia, solarità e fede. La vita è fatta di tante battaglie, delusioni e vittorie, ma è sempre degna di essere vissuta. Coraggio. Mille raggi di sole per voi. FabianaGiallosole Inno Alla Vita -Madre Teresa Di Calcutta - (clicca sul titolo) AI LETTORI DEL BLOGAi lettori del blog
Ricordo alle lettrici/lettori che il presente blog è nato con l'intenzione di informare,in particolare, sulla situazione dei Docenti utilizzati in altri compiti e,in generale, sui problemi relativi alla docenza.
Contiene, comunque, diversi spazi: cultura, musica, arte, preghiera etc. Se siete interessati ai contenuti visitatelo. Per apportare contributi con suggerimenti, articoli ed opinioni professionali attinenti alla docenza scriveteci all'indirizzo copdus@gmail.com ; se gradite, condividete o volete esprimere opinioni su tutti gli altri argomenti presenti nel blog scrivete un commento o un’ email a fabiana.giallosole@libero.it . I commenti sono moderati. Invitiamo tutti coloro che non sono interessati ai contenuti del blog a…girare al largo evitando di proporsi, soprattutto nel weekend, sotto altre vesti (profili plurimi) rendendosi ridicoli in quanto, spesso, intuiamo chi si cela sotto un altro profilo . Le opere degli scrittori/poeti, anche di coloro che usano uno pseudonimo e che pubblichiamo in questo blog, sono protette da copyright. Pertanto ne è vietata la riproduzione.Gli autori consentono al gestore del blog la pubblicazione dei loro scritti. Buona serata.
Mille raggi di sole per voi.
FabianaGiallosole POST PUBBLICATI OGGI
OGGI i nostri post cominciano dal n°4524 con "L'Italia non pensa alla salute dei docenti..." Per leggere i post dal primo in poi clicca in fondo alla pagina su "Precedenti" e potrai risalire al post che cerchi. Buona lettura. FabianaGiallosole SEGUITECI ANCHE SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK: Copdus Sassari
Messaggi del 05/03/2014
Post n°2700 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: RENZI A SIRACUSA
Da "Giornalettismo" Matteo Renzi contestato a Siracusa
(VIDEO E ARTICOLO) All'uscita della scuola Raiti sono comparsi cartelli contro il premier
«Non sei credibile», «Devi passare prima dal voto popolare»: sono le scritte comparse sui cartelli di alcuni militanti del Movimento 5 Stelle che hanno contestato il premier Matteo Renzi all’uscita dalla scuola Salvatore Raiti di Siracusa. I contestatori hanno suonato fischietti e urlato contro il presidente del Consiglio. A loro si sono uniti anche alcuni lavoratori precari della scuola per protestare contro i licenziamenti. A quanto si apprende si tratta di alcuni addetti alle pulizie della scuola i cui contratti sono scaduti giorni fa, mentre un altro gruppo di contestatori ha atteso il capo del governo davanti Palazzo Vermexio, sede del comune di Siracusa e seconda tappa della visita. Tra i manifestanti anche lavoratori ex Sotis Cavi del gruppo Pirelli in attesa dal 2013 della cassa integrazione.
Post n°2699 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: Diffusione del libro
Dal "Sito della Camera"
Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura. C. 1504 Giancarlo Giordano
cliccare sul link e leggere le pagine 57-58
Post n°2698 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: AESPI
Da "AESPI" AESPI su dichiarazioni Ministro Giannini: un cambio di rotta rispetto ai predecessori
comunicato dell’Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante (AESPI) - Le recenti dichiarazioni del neo Ministro dell’Istruzione Prof.ssa Stefania Giannini meritano una riflessione approfondita non solo e non tanto perché provengono da una cattedra di tale autorevolezza, ma perché sembrano cogliere alcuni punti nodali della situazione della scuola italiana come non l’avevano fatto i suoi predecessori. Ripercorriamo alcune di tali dichiarazioni così come sono apparse sui media e senza disporle secondo un ordine di priorità, dedicando loro, di volta in volta, il nostro commento in spirito collaborativo. Quando il Ministro afferma la necessità di “premiare gli insegnanti migliori” (Repubblica 27.01.) tocca la spinosa questione della “carriera” dei docenti. Si tratta di una materia in cui hanno cercato di porre le mani diversi ministri, ma immediatamente le hanno ritirate, talvolta dopo essersele gravemente scottate (il riferimento al Ministro Luigi Berlinguer è d’obbligo). AESPI non è contraria in modo pregiudiziale a un intervento di questo genere, ma sottolinea l’opportunità di soddisfare contestualmente almeno due condizioni. La prima è che la “carriera” si articoli nei limiti della specificità della funzione docente, non sviluppandosi in settori di natura burocratica e amministrativa. E’ ad esempio possibile immaginare una suddivisione del Collegio Docenti in dipartimenti, con un docente a capo di ciascuno. E’ anche possibile ipotizzare l’istituzione di un “Coordinatore della didattica” che affianchi un Dirigente sempre più preso da oneri che con l’insegnamento non hanno a che fare. Non sarebbe invece corretto, a nostro avviso, insistere sulla strada delle attuali “figure di sistema” (o simili) con incombenze prettamente organizzative ed extradidattiche, figure che peraltro si stanno estinguendo di dolce eutanasia a cagione dell’esiguità dei compensi aggiuntivi. La seconda condizione da rispettare è che questa eventuale architettura di quadri legati alla didattica non finisca per deprimere i residuali docenti-peones, i quali rimarrebbero di gran lunga i più numerosi e ai quali, in fin dei conti, spetterebbe l’onere di impartire l’istruzione. Il punto è proprio questo: se la “carriera” finisce per premiare e gratificare l’ennesima ristretta casta di enfants gâtés annidata all’ombra del Dirigente, si rischia un “effetto-boomerang” di generale disimpegno da parte di quanti rimarrebbero fuori dalla stanza dei bottoni e degli onori, con le ricadute che possiamo immaginare. Sarebbe forse meglio, allora, istituire meccanismi premiali legati non tanto all’articolazione delle funzioni, ma all’aggiornamento presso quelle che restano le principali agenzie culturali della Nazione: le università. Il superamento di esami (non dunque la semplice certificazione della frequenza) dovrebbe costituire, in quest’ottica, la leva di legittime ambizioni personali oggi depresse e la condizione per un miglioramento stipendiale. Questo secondo modello, fondato sull’eccellenza culturale, è, a parere di AESPI, preferibile al primo. Sulla questione degli stipendi – considerati nella loro entità e non in relazione all’articolazione della carriera – è peraltro interessante quanto ancora più recentemente dichiarato dallo stesso Ministro. La Prof.ssa Giannini afferma che è importante: “praticare con i fatti che gli insegnanti siano figura fondamentale nella società, non solo all'interno della scuola: questo significa revisione di un contratto che è mortificante. Non solo perché pagato poco ma anche perché non ha meccanismi premiali” (Repubblica 2.03). Dei meccanismi premiali abbiamo già detto. Ciò che conta in questo passaggio è invece la presenza di una non troppo velata critica ai politici che a parole gratificano la categoria degli insegnanti con i più sperticati elogi (“baluardi della democrazia”, “custodi della Costituzione” ecc. ecc.) ma nei fatti li abbandonano nella morta gora di una frustrante condizioni professionale. Non si può negare che questo appello affinché, manzonianamente, “la vita sia il paragone delle parole” appare una piacevole novità rispetto alle ritualistiche e false blandizie di cui gli insegnanti italiani sono stati oggetto da diversi anni in qua. Condivisibile senza se e senza ma è infine la dichiarata disponibilità del Ministro al rilancio della scuola paritaria, mediante lo sblocco dei fondi già stanziati (223 ml.) ma a tutt’oggi chiusi nel congelatore. Le dichiarazioni della Prof.ssa Giannini sorprendono, anche in questo caso, per il loro andare al fondo della questione. Eravamo infatti abituati a timide e impacciate difese della scuola non statale (anche da parte dei più direttamente interessati) fondate per lo più su considerazioni economicistiche (“le paritarie permettono allo Stato di risparmiare sui costi del sistema istruzione”) o in chiave di pur bonario darwinismo sociale (“la concorrenza fra pubblico e privato stimola tutti gli istituti scolastici sul piano della qualità”); considerazioni pur condivisibili ma che trascurano, forse temendolo in quanto politicamente scorretto, il cuore del problema. Ed ecco questo cuore attinto senza titubanza dal Ministro, il quale ieri mattina ha dichiarato nel corso di una intervista su Rai 1: “La libertà di scelta educativa è un principio europeo ed è un principio di grande civiltà”.Ecco centrato il punto. La scelta educativa a chi compete? Di fatto allo Stato, secondo quanti si rifanno a un rigido laicismo statolatrico. Alla famiglia, dice AESPI da sempre. Il Ministro Giannini sembra d’accordo con noi. E’ lecito chiedersi se lo saranno anche certi suoi colleghi di maggioranza: noi ce lo auguriamo per la serenità del Ministro e soprattutto per il bene del nostro sistema di Istruzione. Il Presidente Prof. Angelo Ruggire
Post n°2697 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: UNIVERSITA'
Da “AGENPARL” UNIVERSITÀ: USB, IL MINISTRO GIANNINI PARLA DI MERITO MA INTENDE SPENDING REVIEWNon è dei più felici l’esordio del nuovo ministro dell’Istruzione, la Professoressa Stefania Giannini, che considera troppi gli “amministrativi” negli atenei, attribuendo a questa eccessiva presenza anche la responsabilità dei traballanti bilanci di molte università. “Bisogna prendere i migliori, invece - sostiene Giannini - amministrativi e docenti, altrimenti gonfi i bilanci e poi non assumi più nessuno”. Un utilizzo strumentale del concetto di merito, utile, secondo l’ USB P.I. Università, a spianare la strada per giustificare i tagli di finanziamento che stanno costringendo gli atenei a ragionare in termini aziendalistici, con passaggi rapidi verso lo smantellamento del sistema universitario pubblico. In questa logica, la prima vittima sacrificale è il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell’Università, categoria di lavoratori da sempre ignorata dai politici, tranne quando si tratta di colpirla con i provvedimenti legislativi che tartassano tutti i lavoratori pubblici. Il Ministro, come ex Rettore, dovrebbe sapere che negli ultimi anni proprio il Personale Tecnico Amministrativo è stato costretto ad affrontare le riorganizzazioni degli atenei in condizioni insostenibili: senza contratto dal 2009, con la riduzione del salario accessorio lesiva della dignità di tutti i lavoratori pubblici; con il blocco del turn-over che ha aumentato a dismisura il fenomeno del precariato. Il nuovo governo Renzi, evidentemente in linea con il programma di tagli alla P.A. previsti dalla spending review, ha individuato da subito dove intervenire per tagliare ulteriormente i costi dell’università pubblica, a rischio default per la riduzione progressiva dei fondi. L’ USB P.I. Università ritiene che non si possa continuare a considerare il personale tecnico amministrativo come un costo da tagliare e non una risorsa necessaria per il funzionamento dell’Università, che deve restare pubblica a garanzia dello sviluppo e della crescita del Paese. Pertanto, chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Università ad alzare la testa, partecipando il prossimo 14 marzo alla manifestazione nazionale organizzata dall’USB Pubblico Impiego, che si terrà a Roma contro ogni spending review.
Post n°2696 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: PRESIDI
Da “Panorama.it” I presidi rispondono a Renzi: "Ecco le nostre scuole a pezzi" Dalla mancanza di scale anti-incendio ai tetti da rifare: la mappa delle emergenzedi Claudia Daconto Se entro il 15 marzo i sindaci degli 8 mila comuni italiani potranno segnalare a Matteo Renzi un edificio scolastico da sistemare, la lista degli interventi urgenti i dirigenti ce l'hanno pronta già da parecchio tempo. In base all'ultimo rapporto Ance-Cresme (l'Associazione nazionale dei costruttori edili e il Centro di ricerche economiche e sociali di mercato per l'edilizia e il territorio) almeno un terzo del patrimonio edilizio scolastico esistente è da rottamare. 15mila edifici sono infatti diventati inadatti a ospitare una scuola, o perché strutturalmente incompatibili con le norme tecniche e di sicurezza o perché caratterizzati da un rischio eccessivo per gli alunni e docenti in caso di sisma o dissesto idrogeologico. Un problema che al premier – forse anche perché sua moglie Agnese è un'insegnante precaria – sembra stare molto a cuore. Per questo, adesso, professori, presidi, genitori e studenti si aspettano che l'ex sindaco mantenga le promesse e restituisca dignità alla disastrata scuola italiana. Per farlo, però, servono 14 miliardi di euro. Ammesso anche che ci fossero, come farebbero gli enti locali (comuni e regioni) ad utilizzarli senza violare i vincoli imposti dal patto di stabilità? Nella lettera inviata ai primi cittadini, Matteo Renzi si è impegnato a “snellire le procedure burocratiche e a intervenire sul patto di stabilità interno per sbloccare le risorse”. Panorama.it ha intanto raccolto, tra i dirigenti scolastici romani, alcune segnalazioni su quello che ci sarebbe da fare subito e su quali sono gli intoppi burocratici che, troppo spesso, rendono complicatissimo lavorare a scuola. A mancare quasi completamente (ad eccezione delle strutture di recente costruzione) sono, per esempio, le certificazioni antincendio e antisismiche. Le prime richiederebbero interventi di adeguamento alle recenti normative mentre la normativa antisismica è talmente recente che qualsiasi adeguamento che coinvolga tutti gli edifici allo stesso tempo è inattuabile per via dei costi ingenti e, attualmente, insostenibili da parte degli enti locali. Ci sono scuole dotate di scale antincendio costruite successivamente all'edificio, e comunque circa 20 anni fa, assieme alle quali non è stata prodotta alcuna documentazione “forse perché – ipotizza la dirigente - costruite in modo tale da favorire l'uscita verso i cortili interni solo dopo percorsi tortuosi negli spazi aperti”. In alcuni casi i problemi sono legati alla scarsa qualità dei materiali di costruzione utilizzati, alla scelta di terreni non idonei, talvolta al fatto che gli edifici sono davvero troppo datati. “Ma forse il problema più annoso - denuncia il preside di una scuola elementare – sono le coperture dei tetti da rifare (con infiltrazioni continue nei locali didattici), bagni che si ostruiscono costantemente e scarichi che non funzionano, tubature che cedono causa la troppa usura, maioliche fatiscenti”. In alcune palestre (ma anche nelle aule e per i corridoi) ci piove dentro; solo il 5% dei banchi e delle sedie più vecchi vengono sostituiti; gli impianti elettrici rarissimamente vengono sottoposti a revisione; la dotazione dei laboratori è praticamente un miraggio. I municipi (cui spetterebbe la manutenzione delle scuole) hanno le mani legate per mancanza di fondi. In una scuola in zona Cassia (ma è così anche altrove), dopo il crollo di parte del solaio di copertura di un’aula, non si sa dove mettere 20 alunni. Il cortile esterno dello stesso edificio è inutilizzabile a causa di un cornicione pericolante e quello interno ha una copertura di plexiglas forata. Una situazione generale di precarietà e instabilità che in molti casi ha subito un peggioramento a seguito delle piogge del 6 e 7 febbraio scorso quando tutta Roma è finita sott'acqua. La mancata sostituzione di grondaie e discendenti di scarico ha provocato, per esempio, l’allagamento del piano terra di una scuola della zona nord della Capitale finito sotto un metro d'acqua e il conseguente deterioramento di tutti i materiali e i laboratori all'interno. Un'altra dirigente scrive a Panorama.it: “nella nostra scuola tutti i locali posti al seminterrato necessitano di una verniciatura antimuffa e c'è bisogno un adeguato sistema di deumidificazione ed aerazione”. Per non parlare di quegli edifici che sono addirittura scollegati dalla rete fognaria e idrica e si riforniscono d'acqua con le autobotti. Nel suo discorso alle Camere da premier incaricato, Matteo Renzi aveva detto che mettere in sicurezza le scuole è anche più importante di farlo con i conti pubblici. Scegliendo una scuola di Treviso come meta della sua prima uscita pubblica, il premier ha lanciato un segnale. Al termine della visita il suo tweet recitava “Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi”. Dalla ricognizione dell'Ance sui vari programmi per l'edilizia scolastica emerge che restano ancora da attivare 1,2 miliardi, sui 2,3 stanziati tra il 2004 e il 2012, e 1,3 miliardi stanziati dal governo Letta. Per esempio si potrebbe iniziare da qui, perché dopo tanti annunci adesso si aspettano i fatti.
Post n°2695 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Dal “Sito della CGIL” Immissioni in ruolo per 3.470 ATA. Il Miur convoca i sindacati Finalmente arriva il via libera di Mef e FP per la copertura del turn over 2013/2014. 3.470 precari (tutti i profili) otterranno la tanto agognata stabilizzazione. La soddisfazione della FLC CGIL da mesi in lotta per difendere la dignità del lavoro ATA. Adesso il Governo provveda al ripristino delle posizioni economiche.Mercoledì 5 marzo 2014 è previsto un incontro d'informativa sulle nomine in ruolo del personale ATA anno scolastico 2013/2014. Questa convocazione arriva grazie alla pressione del nostro sindacato che, nonostante il blocco delle interlocuzioni a causa della crisi di governo, non ha mai rinunciato a rivendicare le immissioni in ruolo del personale ATA per tutti i profili. Si tratta di 3.740 assunzioni di ATA precari (tutti i profili), ingiustamente penalizzati dalla nota vicenda legata al transito di inidonei e ITP verso i loro profili. Dopo il contingente autorizzato da MEF e FP, che servirà solo a rimpinguare il turn over, chiederemo l’attuazione del piano triennale delle assunzioni anche per il personale ATA, previsto dal DL 104 della Ministra Carrozza. Questo piano, lo ricordiamo, prevede le immissioni in ruolo su tutti i posti liberi e non solo per quelli lasciati per turn over. Per arrivare a questo risultato abbiamo organizzato un sit-in il 13 febbraio scorso davanti al Ministero e proclamato da soli uno sciopero con astensione dalle attività aggiuntive anche in difesa dei diritti del personale precario ATA, chiedendo risposte immediate sulla loro stabilizzazione. Anche la Corte Europea di Giustizia si pronuncerà sulla reiterazione dei contratti a termine il 27 marzo prossimo. Continueremo a sostenere i diritti di questo personale che attende da troppo tempo una legittima stabilizzazione. Adesso la lotta continua per chiedere il ripristino delle posizioni economiche del personale ATA. E' inaccettabile il trattamento riservato dallo Stato a questi lavoratori, che ogni giorno contribuiscono al buon funzionamento delle scuole. Invitiamo il personale a intensificare la partecipazione alle azioni di lotta per far arrivare alla Ministra un chiaro segnale rispetto al valore del lavoro ATA, per la realizzazione del progetto d'istituto.
Post n°2694 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: COBAS
Da “RSWN.it” Scuola, i Cobas chiedono consiglio straordinario sulle prove InvalsiObbligatoria un'analisi degli insegnanti
Savona. "I Cobas scuola ritengono un obbligo in tutte le scuole indire un collegio straordinario sulle cosiddette prove Invalsi". Lo afferma in una nota Franco Xibilia, dell'esecutivo Cobas Scuola di Savona. "Nonostante la sparizione in prima media, tali famigerati e costosissimi quiz saranno ancora proposti nelle scuole elementari e all'esame di terza media. Trattandosi di argomenti di carattere prettamente didiattico, è obbligatorio che sia il Collegio docenti a esprimersi in merito, accettandoli o rifiutandoli. Sulle procedure di somministrazione e di correzione,deve esprimersi il Collegio plenario,non basta la contrattazione, peraltro in alto mare in tutta Italia. Pertanto ,se non provvederanno i dirigenti, come la normativa ministeriale prevede,inizierà la raccolta di un terzo delle firme dei docenti per indire il Collegio", conclude Xibilia.
Post n°2693 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Da”La Stampa.it” In piazza gli insegnantidi greco e di latino Mercoledì 5 sit-in di protesta al Ministero della Pubblica Istruzione.
Franco Brizzo Stavolta ad alzare la voce sono gli insegnanti di latino e greco, che hanno organizzato per mercoledì prossimo un sit-in di protesta al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Sarà il nostro benvenuto al neo ministro Giannini”, dice Letizia Bosco, una delle docenti del Coordinamento, “per esprimere tutto il nostro dissenso nei confronti delle sue recenti dichiarazioni. E per dire basta ai continui attacchi contro la cultura umanistica e contro i metodi di attribuzione delle cattedre, che anche il Tar del Lazio ha giudicato illegittimi e antimeritocratici”. Nel mirino dei docenti, innanzitutto, l’apertura del Ministro Giannini alla riduzione a 4 anni della durata delle scuole superiori. Una misura che, se entrasse in vigore, comprometterebbe a detta degli insegnanti la qualità dell’intero sistema di istruzione e l’efficacia didattica del loro insegnamento, già messo a dura prova dalla riduzione, operata dalla riforma Gelmini, del monte ore settimanale di italiano, storia e geografia, dall’accorpamento di queste ultime discipline in quell’agglomerato denominato “geo-storia”, dalla drastica riduzione del latino al liceo scientifico e linguistico e, dulcis in fundo, dalla formazione delle cosiddette “cattedre spezzatino”. “Né è accettabile – prosegue la docente - che ora venga messo in questione, con frasi fumose ed ambigue, anche l’insegnamento della filosofia e la sua dignità di disciplina autonoma. Questo atteggiamento sconsiderato, oltre ad impoverire culturalmente l’intero nostro sistema di istruzione, porterà al progressivo oblio della cultura umanistica nel nostro paese, quella cultura che ha sempre rappresentato un vanto per l’Italia agli occhi del mondo e ha costituito un modello di riferimento nella formazione dei gusti estetici europei.
Ma non finisce qui. I docenti di latino e greco sono sul piede di guerra anche per un’altra questione, che riguarda l’attribuzione delle cattedre e che quindi mette in discussione i loro posti di lavoro. “Le circolari emanate dal Ministero per l’attribuzione delle cattedre di italiano, latino, storia e geografia nel ginnasio “riformato”, in attuazione della disastrosa “riforma” Gelmini – tuona la Bosco - non tengono nel minimo conto le specificità professionali degli insegnanti, e sono state fatte con il solo obiettivo di reimpiegare gli esuberi di personale prodotti da anni di tagli indiscriminati. Persino il TAR del Lazio (sentenza 1305/2014, ndr) ha dichiarato illegittimi e antimeritocratici i criteri alla base delle circolari in questione.” Un modus operandi improntato, agli occhi degli insegnanti, a superficialità e incompetenza, il cui risultato è stato la progressiva estromissione dei docenti di latino e greco dall’insegnamento o, per i più fortunati (cioè quelli che hanno un contratto a tempo indeterminato), la prospettiva dell’insegnamento del solo greco. E oltre al danno la beffa: risulta infatti che pur avendo ottenuto, a suon di concorsi, tutte le abilitazioni necessarie, i docenti della classe di concorso cosiddetta A052, appunto quelli di latino e greco, sono assurdamente esclusi dalla possibilità di insegnare le materie letterarie negli istituti superiori che non siano licei classici.
Non solo. Gli insegnanti di latino e greco protesteranno anche per le dichiarazioni del Ministro Giannini e le chiare posizioni del suo partito circa l’esiguità dell’orario di lavoro degli insegnanti, la necessità di introdurre meccanismi premi-penalità, basati sui risultati dei test INVALSI per valutare il loro operato, nonché la prospettiva di una riforma del reclutamento con l’introduzione della “chiamata diretta” dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. “Cinque materie di cui ben tre scritte – puntualizza la professoressa Bosco – richiedono una quantità di ore lavorative - oltre alle attività aggiuntive per consigli di classe, collegi docenti ecc. - non visibili all’esterno, che fanno parte di quel “lavoro nascosto” sempre accuratamente e strategicamente taciuto nelle dichiarazioni dei nostri rappresentanti politici, che va ad aggiungersi alle ore di lavoro a scuola.” Non meno tranchant è il giudizio nei confronti dell’introduzione di meccanismi premi-penalità per la valutazione degli insegnanti e delle scuole, che a detta dei docenti esaltano la competizione a discapito della cooperazione tra docenti, presupposto imprescindibile per il successo formativo degli alunni. Dulcis in fundo, la questione del reclutamento. I docenti sottolineano come sia ben più urgente, nonostante se ne parli sempre meno, la questione della stabilizzazione dei precari, con le graduatorie ad esaurimento ancora piene di docenti pluri-abilitati e con anni di servizio alle spalle, che rivendicano il diritto ad un posto di lavoro stabile e per i quali si è in attesa della pronuncia della corte europea che rischia di condannare l’Italia con pesanti sanzioni a causa dell’abuso dei contratti a termine. “Se passerà la «chiamata diretta» per reclutare gli insegnanti – conclude Letizia Bosco - potremo mettere una pietra tombale sulla libertà di insegnamento, principio sancito dalla nostra costituzione, e sul rispetto del merito nella scelta degli insegnanti, mentre le nostre scuole pubbliche saranno definitivamente abbandonate al clientelismo locale”.
Post n°2692 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: Lodolo D'Oria
Da “Il Sussidiario.net” clicca sul link SCUOLA/ Lodolo D'Oria: il vero nemico dei prof è la depressione, Renzi lo sa?
Post n°2691 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: Renzi
Da “Cado in piedi” Lo ha detto a Cadoinpiedi.it Isabella Milani, docente, blogger e autrice di L’arte di insegnare. Consigli pratici per gli insegnanti di oggi (Vallardi, 2013). Perché anche se la riforma della pubblica istruzione è una delle priorità del nuovo Governo, gli insegnanti sono scettici. “Il premier non ha detto niente di più di quello che dicono tutti quando si insediano”, ha sottolineato Milani Ripartire dalla scuola. Nel suo intervento programmatico, in aula al Senato per chiedere al fiducia, Matteo Renzi l'ha detto chiaro e tondo: bisogna ripensare alla scuola, ridare dignità al ruolo degli insegnanti, dedicare attenzione all'edilizia scolastica. Del resto il premier ha una testimonianza diretta di quella realtà: la moglie Agnese è infatti professoressa in un liceo scientifico di Pontassieve. E non è un caso che la sua prima uscita pubblica da premier sia stata proprio in una scuola a Treviso il 26 febbraio scorso.
Post n°2690 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: ATA 24 mesi
Da “OrizzonteScuola” ATA 24 mesi. Le scadenze per ogni regione. Aggiunta Toscanared - Indetti i bandi di concorso, riferiti all'anno 2013/2014, ai fini dell'accesso ai ruoli provinciali, relativi ai profili professionali dell'area A e B del personale ATA . Spetta ai Direttori Generali di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, ad esclusione della regione Valle d'Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano, indire i concorsi per soli titoli per i profili professionali del personale ATA dell'area A e B, ai sensi dell'art. 554 del D. Lvo 297/94 e dell' O.M. 23.02.2009, n. 21. Toscana - Decreto e modelli Basilicata - Bando e modelli Emilia Romagna - Circolare e modelli Lombardia - controllare i siti degli Uffici Scolastici provinciali Abruzzo - La circolare e i modelli Calabria - Modelli - circolare Sardegna Leggi il bando Lazio Leggi il bando Puglia Pubblicazione bando il 20 feb Umbria Leggi il bando Liguria Leggi il bando Veneto Leggi il bando Piemonte Leggi il bando La normativa nazionale
Post n°2689 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: VADEMECUM
Da “Repubblica.it” Dagli alunni ai prof in crisi, vademecum per Renzi e Giannini sui mali della scuolaVoce per voce le principali emergenze che il governo soi trova ad affrontare subito per provare - come ha promesso - a fare dell'Istruzione il volano del Paese di SALVO INTRAVAIA Matteo Renzi ha messo al centro del suo mandato la scuola, come leva strategica per fare ripartire il Paese. Nel corso dei due discorsi alla Camera e al Senato in occasione del voto di fiducia al nuovo governo, il premier ha più volte citato la scuola e gli insegnanti. E, qualche ora dopo l suo incarico, anche la neoministra Stefania Giannini ha fatto sentire la sua voce con diversi interventi. Ma quale scuola ereditano Renzi e il suo governo? Cosa sarà realmente possibile fare per migliorare la situazione in cui operano insegnanti e alunni?
Post n°2688 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: INVALSI E BES
Da “OrizzonteScuola” Invalsi 2014: nota sullo svolgimento delle prove per alunni con BESred - La nota si riferisce solo alle prove Invalsi delle classi II e V primaria e classe II scuola secondaria II grado. Le prove non sono finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico. Qualunque sia la tipologia di bisogno educativo speciale, essa andrà segnalata sulla maschera elettronica. La segnalazione del bisogno educativo speciale consentirà di considerare i risultati degli alunni interessati nel rispetto della massima inclusione, e al contempo permetterà alle scuole di disporre di dati informativi e articolati. Le scuole interessate potranno richiedere all'Invalsi l'invio dei risultati individuali degli allievi con bisogni educativi speciali, solo se i predetti allievi hanno sostenuto le prove formulate dall'Invalsi e non quelle eventualmente personalizzate dalla scuola. Nei livelli scolastici in cui le prove Invalsi si svolgono in un solo giorno è possibile prevedere per gli allievi con bisogni educativi speciali una scansione temporale differente. Per le scuole che ne facciano richiesta all'atto della registrazione, l'Invalsi mette a disposizione anche per questo anno scolastico le prove in formato audio per l'ascolto individuale in cuffia delle prove lette da un donatore di voce.
Post n°2687 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: Edilizia scolastica
Da “Il Fatto quotidiano” Edilizia scolastica: la politica del fare e quella degli annunci di Marina BoscainoRenzi non ha letto l’annuale rapporto di Legambiente sull’edilizia scolastica, il XIV, pubblicato all’inizio dell’anno, che testa la qualità delle strutture e dei servizi della scuola in 94 capoluoghi di provincia. Non si spiega altrimenti la sua ingenuità. In Italia oltre il 60% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del 1974, data dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive del certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi. Esperienze riuscite di edilizia sicura e sostenibile: Trento, seguita da Prato e Piacenza. Lecce, ventisettesima, è la prima città del Sud in questa graduatoria. Il dossier, ricco e dettagliatissimo, segnala anche la disparità degli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria. Nel 2012 l’investimento medio per la manutenzione straordinaria ad edificio scolastico è stato di 30.345 euro contro i 43.382 del 2011. Nel nord la media degli investimenti per la manutenzione straordinaria è quasi 3 volte quella del sud, nonostante la maggiore necessità di interventi nel meridione legata anche alla fragilità del territorio, al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico. Non esiste un monitoraggio complessivo e sistematico del patrimonio edilizio: dal 1996 si attende un’anagrafe dell’edilizia scolastica; a tale carenza ha cercato di dare una risposta Carrozza, che aveva iniziato la riforma dell’anagrafe creando il Sistema nazionale delle anagrafi dell’edilizia scolastica (Snaes), costruito sulla base delle anagrafi regionali (solo 11 operative). Il rapporto sottolinea la necessità di una programmazione degli investimenti, rivelando come quelli a pioggia e non programmati degli ultimi lustri “non abbiano intaccato una situazione permanente di emergenza legata alla messa a norma e alla manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio scolastico” (Vanessa Pelucchi, Legambiente). Cosa fa invece il nuovo presidente del Consiglio? Scrive agli 8000 sindaci. L’ esordio, “caro collega”, continua a dimostrare una curiosa confusione tra ruoli, da parte di chi è chiamato ad occuparsi, ad esempio, della crisi ucraina. Li invita a segnalare entro il 15 marzo un edificio del proprio Comune su cui intervenire. Con l’impegno a snellire le procedure burocratiche e a intervenire sul patto di stabilità interno per sbloccare le risorse: come? Quando? A svantaggio di cosa? E soprattutto: come hanno fatto quegli imbambolati dei suoi predecessori a non pensarci prima, se la cosa è tanto semplice? Ecco convergere la politica del fare e la politica degli annunci: non sono in contraddizione, nel mondo dell’effimero, della rapidità che condiziona la nostra percezione e il nostro senso critico, dello smart. In primo luogo, Renzi ha sbandierato ai media l’attivazione di una richiesta di dati di cui la Presidenza del Consiglio è già in possesso; non una parola, poi, sui concreti fondi a disposizione. Nessuna politica ponderata, studiata, che poggi su competenze serie nello specifico, complesso campo e su comportamenti integerrimi. L’egemonia del cinguettio, della mail informale (Potremo accedere alle denunce? Sarà garantita la trasparenza rispetto a quanto verrà concretamente fatto?), la rapidità che fa notizia uccidono riflessione, approfondimento. Su tutto, la fa da padrone un impressionante personalismo. È lecito dubitare che queste pratiche demagogiche possano fornire risposte convincenti al quadro tracciato da Legambiente. E che la ribalta estemporanea restituisca al problema del degrado dell’edilizia scolastica la centralità che merita. Il secondo fatto: il rottamatore non nasconde la propria venerazione per Blair. Che nel 2001 illuse tutti con una indimenticabile dichiarazione (“Ask me my three main priorities for government and I tell you education, education, and education”). Le cose non andarono proprio inquella direzione. Il nostro illustre fiorentino non è da meno: “Stiamo affrontando il momento più duro della crisi economica. Il più difficile dal punto di vista occupazionale. Ma dalla crisi non usciremo semplicemente con una ricetta economica. No, si esce con una scommessa sul valore più grande che un Paese può incentivare: educazione, educazione, educazione”. Per dimostrare le sue reali intenzioni e vincere la scommessa, per il momento ha scelto una puntuale esecutrice del pensiero mainstream sulla scuola, Stefania Giannini; che in una settimana ha già dettato alla stampa il suo formulario – laconico e incisivo, nonché innegoziabile – per finire di distruggere definitivamente la scuola pubblica (ma, del resto, non fa mistero, come il giovane capo, della sua simpatia per la paritaria, alla quale ha a più riprese, garantito sostegno. O meglio, ahimé, alla “paritetica” (sic!), come lei stessa l’ha chiamata, dimostrando tutta la sua competenza sull’argomento
Post n°2686 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: RIPRISTINO SCATTI
Da “La Tecnica della Scuola” Decreto ripristino scatti: la Commissione approva e lo invia all'auladi R.P.
Post n°2685 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: Province
Da “La Tecnica della scuola” Edilizia, le Province attaccano Renzi: perchè ha scritto solo ai Comuni? di A.G.
Post n°2684 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: CODACONS
Da “La Tecnica della Scuola” L’elenco delle scuole pericolose è una buffonata, parola di Codacons di P.A.
Post n°2683 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: MAESTRI
Da “OrizzonteScuola”
red - Il Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale e la CUB Scuola, in seguito alla diffida inviata al MIUR in data 1° febbraio 2014 attendono l'applicazione del parere definitivo e vincolante del Consiglio di Stato sul Diploma Magistrale conseguito entro l'a.s. 2001/2002 e organizzano per il 7 marzo dei presidi provinciali e al Miur. Valore abilitante diploma magistrale. Per il Miur "problema urgente" Giorno 7/3/2014 saranno organizzati dei presìdi presso l' Ufficio Scolastico Regionale di Milano, Torino, Vicenza e Bologna, mentre a Roma il presidio sarà presso il Miur. Il Coordinamento ci informa inoltre che è stata avviata la procedura per la richiesta di ricevimento da parte del MIUR in modo di avere risposte certe direttamente dalla fonte.
Post n°2682 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: D'Onghia
Da “OrizzonteScuola” Sottosegretario D'Onghia: avvicinare scuola al mondo del lavoro. Semplificare procedure di assunzione degli studentired - Siamo appena agli inizi, ma la sottosegretaria Angela D'Onghia ha le idee chiare e vuole che la scuola punti in direzione del mondo del lavoro. Importante anche educazione civica. D'altronde lei è una imprenditrice e sa interpretare quali sono le esigenze del suo settore e come la scuola può rispondere a tali impellenze. Questo è il motivo per cui è stata scelta nella squadra di Renzi e su questo dovrà lavorare. Al quotidiano "Avvenire" afferma: "Quando mi hanno comunicato la nomina a sottosegretario e il ministero che mi era stato assegnato ho subito pensato che cosa c'entrassi io con la scuola e l'istruzione. Poi ho capito che avrei dovuto mettere in gioco la mia esperienza di imprenditrice per migliorare proprio il rapporto tra questi due mondi, ancora troppo distanti." Il primo intervento? "La prima cosa da fare - afferma - per favorire il dialogo tra scuola e impresa è tagliare la burocrazia. Oggi, per un piccolo imprenditore, un artigiano, categorie che rappresentano più del 90% delle aziende italiane, organizzare uno stage o assumere un giovane per un breve periodo, ad esempio durante le vacanze estive, è complicatissimo". Ma la D'Onghia va oltre e chiede, in una intervista a "Noci24" che bisogna potenziare l'educazione civica, "ma non come materia - afferma - bensì come base culturale fondamentale. Bisogna poi far capire ai ragazzi di oggi che la cosa importante non è saper smanettare con un telefonino o un tablet, ma avere ed assimilare veramente cultura perché rimane dentro ognuno di noi. Bisogna ridare prestigio alla scuola, prestigio agli insegnanti, fare in modo che gli insegnanti e le famiglie collaborino”. Sulle risorse, in linea con gli altri membri del Governo che sono intervenuti sulla questione, ha affermato la necessità di troverne di nuove, "perché la cultura è una priorità ed è fondamentale per tutti i cittadini”.
Post n°2681 pubblicato il 05 Marzo 2014 da fabiana.giallosole
Tag: ATA
Da "OrizzonteScuola"
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CHI SIAMO Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale. e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it Felice settimanaSerena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme... FabianaGiallosole
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Bruno Murgia-PDL-26 luglio 2011 Interrogazione parlamentare proposta dal COPDUS tramite
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