DarkSoul

Estate

Era estate.

Me lo ricordo.

E' estate.

La sento.

Lo stesso caldo,

sole cocente,

rabbioso,

luce vivida.

E' sempre estate,

e ritorno col pensiero a quella estate.

Tunnel rabbioso

e

cocente come il sole d'agosto.

A cos'altro puoi pensare

in quei momenti?

Difficile.

Tormento.

Devi "uscirne fuori".

Devi e VUOI staccarti da quella 

polvere bianca.

E' estate e, in quel giardino anonimo,

tu devi "uscirne fuori",

sei da solo,

chi di dovere ha troppo da fare per "perdere tempo" solo dietro al tuo dramma.

E' estate,

il sole è accecante,

vedi altri come te che vanno avanti e indietro,

sai che non ne usciranno

o ci ricascheranno

e, nel sole di agosto, 

temi di non farcela neppure tu,

la "neve" ti chiama ancora sotto il sole d'agosto.

E' agosto, fa caldo, lo senti addosso

ma non te ne accorgi,

la tua mente e il tuo corpo cercano ancora la loro "chimica distrazione".

E' estate, ce l'hai fatta.

Ne sei "uscito fuori".

Hai il tuo lavoro, la tua casa.

Sei normale.

Sei a posto.

Puoi andare in vacanza.

Nessuno ti controlla più,

ne operatori ne chimica.

E' estate ma

hai con te il rimorso.

E' estate ma la donna che ami ti ha lasciato

per il tuo passato.

E' estate ma famiglia e amici 

non hanno dimenticato.

E' estate e tu pensi

"Chi me l'ha fatto fare?"

Dannata polvere bianca,

ora è estate

e tu non significhi più nulla per me,

ho vinto io.

E vincerò ancora.

Hai visto carissima?

Alla fine ho vinto IO.