DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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La "conversione"
Post n°210 pubblicato il 13 Maggio 2015 da mygangsta
Il vero sentimento. Amare davvero. Certo, non credo di essere la persona più adatta per scrivere su questo argomento visto come lo tenni in scarsissima (per non dire nulla) considerazione per tutti i miei lunghi anni dissoluti. Ma poi qualcosa cambia e spesso rifletto su come si cambia, dato che la mia vita ha subito un radicale cambiamento. Non è un processo facile, anzi è un processo doloroso e irto di dubbi e lacrime. Ricordo che, ancora poco dopo la disintossicazione, frequentavo, come mio solito già da prima, tantissime ragazze, così, senza impegno e senza reale sentimento. Ma qualcosa in me cominciava a incrinarsi. Mi raccontavo che andava bene così, che era così che avevo sempre fatto, cercavo di autoconvincermi che non c'era nessun problema. Ma così non era. Un malessere si era insinuato in me e vivevo quelle situazioni sempre più con una sensazione di vuoto, di freddo nell'anima, di spaesamento, di confusione, di repulsione. Sentivo la solitudine di quegli incontri trafiggermi il cuore. Ma non capivo ancora cosa stesse cambiando in me, non volevo capire che la mia mentalità distorta finalmente stava cambiando e ci stavo malissimo. Mi ritrovavo a prendere sempre più le distanze da tutte quelle ragazze che frequentavo, arrivavo a litigare con loro, ad andarmene e poi tornare, a non capire più che direzione prendere. Avevo messo in cima a tutto il mero appagamento immediato e andavo in crisi a immaginare di pensarla diversamente. Non sapevo più cosa fare della mia vita e di tutte quelle relazioni vuote e spente: continuare era impossibile e rinunciare anche. La montagna mi aiutò moltissimo nel mio cambio di rotta. Con immensa sofferenza, tagliai i ponti con tutto e me ne andai in montagna in solitudine per qualche mese (e ne scriverò in un successivo post). Ho cambiato il mio approccio ai sentimenti al cento per cento ed è stato pazzesco. Ma, in fondo, doveva accadere; ormai sentivo che un dolore sordo scavava dentro di me e che qualcosa sarebbe inevitabilmente cambiato. E non avrei potuto posticipare "la resa dei conti" un minuto di più. Non avrei potuto continuare in quel modo anche se, all'epoca, soffrivo perchè mi sembrava l'unico modo possibile. E invece no. Dovevo conoscere l'amore vero. Proprio io che avevo calpestato quel concetto in ogni modo. E mai avrei creduto di cambiare davvero, mai avrei creduto di arrivare a mettere, un giorno, il sentimento davanti a tutto. Ma è accaduto. E me ne accorgo ancora di più visto che questo sentimento è contrastato da esterni. Ma almeno so ciò che voglio, adesso. Come ottenerlo è un'altra spinosa questione ma almeno aver posto fine alla dolorosa "conversione" è già molto.
Mi andava di fare questa riflessione.
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