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Master of puppets

Post n°224 pubblicato il 13 Ottobre 2015 da mygangsta

 

Prendo spunto dal testo di una famosa canzone metal che trovo interessante, per ricordare quanto le sostanze arrivino a prendere il sopravvento su chi ne fa uso.

Raccontando la mia storia, posso dire che, a un certo punto, non avevo davvero più il controllo sulla mia vita. Le sostanze erano davvero i padroni della mia vita, obbedivo a loro come un automa, "mi inchinavo al loro cospetto".

Ricordo la mente annebbiata, allucinazioni, svenimenti, derealizzazione, dolore. Ero presente ma non ero presente.

Ricordo una notte in cui, stranamente a casa nel mio letto, mi sentivo sul perenne punto di svenire mentre il cuore batteva a mille e brividi violenti mi scuotevano peggio che se fossi stato in un lago ghiacciato. Avrei voluto alzarmi e fuggire da tutto quel malessere ma non riuscivo a tenermi in piedi. Una profonda angoscia mi pervadeva la mente ed ero convinto di sentire continue e fastidiose risate intorno a me. E quella devastante sensazione che tutto potesse finire lì, da un momento all'altro, nel buio e nel silenzio. Per colpa mia.

Ricordo le crisi di pianto quando raggiungevo il limite ma avevo la presenza di rendermi conto del punto cui ero arrivato. Ricordo la desolazione dei momenti in cui mi promettevo di smettere ma non ci riuscivo e, dopo un minuto, ricominciavo da capo.

E ricordo molto altro ancora.

E ritengo che il testo di questa celeberrima canzone possa, in un certo senso, ben descrivere ciò che ho provato.

Riporto di seguito la traduzione e lascio il link per chi volesse apprezzare la potenza del ritmo.

 

Master of Puppets (Maestro Burattinaio)

Il gioco della passione finisce, si sbriciola
Sono la tua fonte di autodistruzione
Vene che pulsano per la paura
Succhiando nella luminosità più oscura
Portandoti alla costruzione della tua morte

Assaggiami e vedrai
Ne hai bisogno sempre più
Osserva
Come ti sto uccidendo

Vieni strisciando più velocemente
Obbedisci al tuo maestro
La tua vita brucia più rapidamente
Obbedisci al tuo padrone, padrone

Mastro burattinaio,
sto manovrando i tuoi fili
Avvolgendo la tua mente
e frantumando i tuoi sogni
Accecato da me
non riesci a vedere niente
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone, Padrone
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone, Padrone

Cesella la tua strada, non tradire mai
Una vita di morte si sta delineando
Monopolio del dolore, infelicità rituale
Taglia a pezzetti la tua colazione su uno specchio

Assaggiami e vedrai
Ne hai bisogno sempre più
E ti dedichi a
Come ti sto uccidendo

Vieni strisciando più velocemente
Obbedisci al tuo maestro
La tua vita brucia più rapidamente
Obbedisci al tuo maestro – maestro

Mastro burattinaio,
sto manovrando i tuoi fili
Avvolgendo la tua mente
e frantumando i tuoi sogni
Accecato da me
non riesci a vedere niente
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone – Padrone
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone – Padrone

Padrone, Padrone,
dove sono i sogni
che prima avevo?
Padrone, Padrone,
hai promesso solo menzogne
Risate, risate,
tutto ciò che vedo o sento sono risate
Risate, risate,
risate ai miei pianti

L'inferno vale tutto questo, habitat naturale

Solo una rima senza senso

E' un
labirinto senza fine,
trascinato con i giorni contati
Ora la tua vita è fuori stagione

Me ne occuperò io,
Ti aiuterò a morire
Correrò verso di te
E adesso governo anche te

Vieni strisciando più velocemente
Obbedisci al tuo maestro
La tua vita brucia più rapidamente
Obbedisci al tuo Padrone – Padrone

Mastro burattinaio,
sto manovrando i tuoi fili
Avvolgendo la tua mente
e frantumando i tuoi sogni
Accecato da me
non riesci a vedere niente
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone, padrone
Devi solo chiamarmi per nome,
perchè ti sentirò gridare
Padrone, Padrone

 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: mygangsta
Data di creazione: 18/05/2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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