Creato da tanksgodisfriday il 26/03/2006
Cose varie al PC, sul Web e nella mente. Puoi scrivermi a: tanksgodisfriday@libero.it
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Una botta di creatività può capitare a chiunque, persino a me. Stamattina mi è germogliato un haiku. Inalata ne' roveri, La sostanza inalata era evidentemente l'essenza di grappa invecchiata in rovere, che il nostro amico consumava in cantina cercando di dare un senso alla sua noiosa esistenza. Va bene, lo vedo da me che come haiku è una schifezza. Ma non ho trovato di meglio anagrammando "È in arrivo Natale". Buona giornata. Tutti i post su Natale.] |
La chiave per scoprire dove Leonardo ritrasse la Gioconda starebbe nel ponticello che si intravede a destra nel quadro, appena sopra la spalla della Gioconda (immagine).La storica d'arte savonese Carla Glori, partita dal numero 72 proprio sotto l'arcata, scoperto da Silvano Vinceti, presidente del Comitato nazionale per la salvaguardia dei beni storici, culturali e ambientali, ha identificato il paesaggio come i dintorni di Bobbio, Piacenza. Ho cercato l'immagine a più alta definzione fornita da Google, 2835 × 4289 pixel, il 72 non lo vedo, ma mi fido. In verità non so esattamente cosa cercare. In un primo momento ho pensato a un autobus, il 72 appunto, tutto sommato potrebbe anche starci, vista l'inventiva di Leonardo. E questo dà anche un'idea abbastanza precisa del mio rapporto con la storia, l'arte e la storia dell'arte. Cosa ci facevano i due a Bobbio? Penso che Leo abbia portato Giò a una gita fuori porta, pennelli in bocca, tela sotto il braccio, lei all'altro braccio. Avranno mangiucchiato qualcosa su un prato, poi Leo deve aver detto: «Giò sorridi, ti faccio uno scatto». Buon martedì. [Tutti i post su arte.] |
Cosa succede quando idraulica e internet si incontrano?L'artista tedesco Julius Popp ha una risposta, creata qualche anno fa e poi portata in giro per il mondo. In questi giorni è a Londra, per il Drift 2010, esibizioni di opere d'arte sulle rive del Tamigi. Bit.fall, l'opera di Julius Popp, consiste di due parti:
Dalla sintesi di queste due parti si ottiene la componente artistica, che Julius racconta a Discovery Channel: la società, l'urgenza delle news, la volatilità delle nostre urgenze, quello che è importantissimo in un istante potrebbe non esserlo appena dopo. Non capisco niente di arte, e anche in idraulica faccio acqua. Però trovo l'idea creativa assai. Buon giovedì. [Tutti i post su arte, attualità.] |
Vi siete mai chiesti come sarebbe stato appartenere all'altro sesso? Io no, forse perché cercare di venire a capo di come funziona il genere femminile (senza peraltro riuscirci) mi ha impedito altre divagazioni.All'artista nippo-britannica Hiromi Ozaki, nota come Sputniko!, questa curiosità dev'essere venuta. Sono nati così il progetto "penis cybernetic" per lei e il progetto "Menstruation Machine" per lui. Il Pene Cibernetico è un Coso, fissabile appena sotto la vita mediante una cintura, che può assumere diverse posizioni (giù, su, varie intermedie in salita e discesa), in funzione di alcuni parametri fisici rilevati nella persona che indossa il Coso stesso. Esempio: il battito cardiaco accelera? Coso su. Rallenta? Coso giù. Giusto un'avvertenza per le signore che volessero vivere l'esperienza: non tutte le euforie sono uguali. Una buona parmigiana di melanzane, ad esempio, può accelerare il mio battito cardiaco, ma la cosa si ferma lì. Menstruation Machine è invece per noi signori: si fissa alla vita, perde un liquido rosso da un serbatoio, produce spiacevoli elettrostimolazioni alla vita. Dovrebbe essere una simulazione di quello che tocca a lei in quei giorni lì, spiega cnet.com. Mah. Buon sabato. [Tutti i post su arte.] |
La guerra lascia dietro di sé distruzione, morte.L'equazione guerra = morte è stata sviluppata dal fotografo Francois Robert mediante una serie di foto, "Stop the Violence", che gli è valsa il premio per la categoria "FINE ART : STILL LIFE PRO" al concorso International Photographer of the Year. Alla base delle foto, le 206 ossa di un corpo umano, ottenute su internet da Francois Robert, in cambio di uno scheletro didattico. Disponendo opportunamente le ossa, il fotografo ha rappresentato oggetti e simboli della guerra, tutti con il loro sinistro messaggio implicito: porta alla morte. Di "Stop the Violence" mi ha colpito il forte impatto emotivo, ma anche la lucida precisione con cui le ossa delineano i particolari delle foto. Terribile. Un'idea simile, legata non alla guerra ma al nostro viaggio a termine sulla Terra, è quella sviluppata nella chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto, a Roma. Le ossa di 4.000 frati cappuccini, defunti tra il 1528 e il 1870, decorano la cripta della chiesa. Anche lì un lavoro meticoloso, ma il messaggio mi sembra meno macabro: visto che lì si finisce comunque, meglio darsi una regolata in vita. Buona domenica. [Tutti i post su arte, riflessioni.] |
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