Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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Ho aperto quello specchio e c'ero dentro io

                                                                                                              

                                                        

 

“…mi hanno detto che non va,

mi hanno detto non si fa,

mi hanno detto smettila con la tua anarchica personalità...

E volo in alto sopra te, non ti tocco e sai perché

le mie ali sono fuoco, e ancora in alto,

ancora su, illuminando libertà…”

                                                    G. Nannini

 

 

 

Chantelle Brown Young, popolarmente conosciuta come Winnie – coccinella - Harlow è già da qualche anno sul mercato del fashion mondiale, nonostante (ma forse anche in virtù di) una pelle scura pennellata di chiazze bianche di espressionismo astratto.

E’ diventata ed è, infatti, una super modella e testimonianza di bellezza alternativa esaltando proprio la sua vitiligine.

Evidente e spiazzante ma nonostante tutto seducente.

Come e meglio di un quadro post impressionista, perché contrariamente alle volute inquietanti sulle tele di Van Gogh, il suo corpo è un inno pop alla vita.

Non a caso, infatti, proprio lei è stata l’immagine perfetta per affermare che “la vida es chula”, come vuole la campagna del marchio acutamente provocatorio per il quale ha prestato il viso ed il corpo.

Perché lei è decisamente come quella vita: è bonita e graciosa esattamente come esprime il vocabolo spagnolo al positivo; ma, poi, di follemente sfrontato e di presumido (come riferisce lo stesso termine, al negativo) c’è anche l’orgoglio dell’unicità che emerge sopra tutto l’incantesimo di colore rappresentativo del brand.

La depigmentazione cutanea potrebbe essere, ed il più delle volte così è, considerata una deturpazione da dissimulare più che un prestigio da esibire; ma in questo caso, proprio tranquillamente di prestigio e d’incanto si può parlare, dal momento che la patologia in questione sembra essere il risultato di un sortilegio. Dall’esito molto positivo.

Se è vero che la diversità umana è il prodotto della varietà (quasi?) infinita delle combinazioni di geni ed ognuno di noi è composto da una medesima polvere cromosomica che nessuno può rivendicare come sua…bisogna ammettere che il composto con cui è stata confezionata la pelle di Chantelle – Winnie, di certo fa di lei più una figlia naturale della body art che non una bella ereditiera di sgradita leucodermia…

 

 

            

 

 

“Ho scelto d'esibire le mie diversità come Pippi-calzelunghe, leggendaria e unica - autentica emozione la mia vanità, lucidata a nuovo forse esploderà…” cantava la Nannini.

Ma la mia domanda, vedendo l’anomalia perfetta di quella creatura a confronto di innumerevoli creature ugualmente anomale (ma decisamente meno perfette) è stata questa: se, in natura nessuna pianta e nessun fiore combattono per impressionare ed imporsi, non avendone la minima necessità, è proprio vero anche per gli uomini che nel “giardino della diversità ugualmente perfetta”, di fatto, c’è uno spazio di perfezione per tutti?

Perché sì, è vero, una bellissima modella, pur essendo pomellata di aeree chiarissime sulla pelle color cacao, sfila a passi di danza sulle passerelle con le altre stelle della moda, facendo della sua vitiligine un vezzo; ma le sue screziature tutto sono tranne che offese per la vista... e davvero sembrano decorazioni nella loro sorprendentemente regolare simmetricità, ornamenti di colore che fregiano il corpo di una divinità policromatica. Ma per tutta quell’altra diversità? Quella che, invece, penalizza chi, per intenderci, non è una divinità...che risposta alternativa si trova?

 

 

 

Perché, a ben guardare, l’Afrodite di Milo, privata di entrambe le braccia oltre che del basamento originale, non è stata minimamente scalfita dalle amputazioni agli arti superiori e, nella sua regalità, ancora resta esposta al Louvre come la gloria di tutte le veneri.

E poi c’è Parvati, la moglie del dio indiano Shiva, un’avvenente giovane; però rappresentata con ben dodici braccia…

E che dire della bella Bastet, divinità egiziana fra le più venerate, dea delle donne, della casa e protettrice della fertilità? Le sue sembianze fisiche sono di donna, certo, ma ricordiamoci che il volto è quello di una gatta.

Non sembra, poi, nemmeno scoraggiare la rappresentazione fisica delle Sirene...quelle ammalianti figure che venivano descritte come incantevoli donne nella parte superiore del corpo ed in quella inferiore come uccelli, per la mitologia greca, e come pesci per quella medioevale.

 

 

                      

 

 

Ed allora ecco le risposte, trovate in quattro soli nomi…Perché forse è vero, abbiamo un milioni di ragioni per fallire nella vita; ma nessuna scusa.

In soli quattro nomi, estrapolati fra innumerevoli altri, le precise risposte a quattro e, per nulla concilianti, penalizzazioni:

Lauren Wasser: Anche lei modella, anche lei bellissima, che afferma "Tutto si basava sull'aspetto. Io ero quel tipo di ragazza, e non ci pensavo neanche più."

Per una complicazione provocata da un’infezione, in seguito ad uno shock tossico, ha subito un’amputazione alla gamba destra e alle dita del piede sinistro, ritardando, per ora, la probabile prospettiva di un’amputazione anche dell’altro arto.

Risultato? Sfilata con protesi alla settimana della moda di New York, ed alla domanda se giocasse ancora a basket, la fanciulla ha risposto "Se ci sei tagliata, ci sei tagliata per sempre."

Beatrice Vio, giovanissima schermitrice. Colpita da una forma di meningite fulminante che le ha provocato cicatrici sul volto e la necrosi di avambracci e gambe, ancora bambina viene privata di tutti e quattro gli arti. Adesso è una campionessa paralimpica mondiale di fioretto individuale. E soprattutto campionessa di alchimia, perché come lei nessuna riesce a trasmutare il più vile dei metalli in oro…

Rain Dove, la modella dal volto di un uomo. E non si parla di una modella transessuale, no, Rain è biologicamente donna al 100%; ma una donna assolutamente androgina. “Spesso si ha una visione limitata e piccola della bellezza, che deve essere cambiata. E’ un cambiamento che inizia da noi, dal modo in cui pensiamo al concetto di bellezza” afferma lei. Ma intanto? nonostante la sconvolgente disarmonia tra la sua femminilità genetica e l’aspetto mascolino del volto e della sua struttura muscolare, è riuscita a posare per tutte quelle riviste di quella moda alle quali voleva per forza appartenere. Anche se, presentandosi per un casting, è stata sì, selezionata per una sfilata; ma per gli abiti della linea maschile…

Ed infine Molyy Blair: Classe 1997 di pura atipicità al limite del conturbante e pescata ancora dal mare delle Vanità. Questa modella dai lineamenti scomposti è una sorta di “alieno-demone-gemlin” come lei stessa, d’altronde, apparentemente senza turbamenti, si è autodefinita. Orecchie elefantine su un volto minuscolo, occhioni da cartone animato e viso appuntito dall’espressione elfica eppure, di fatto, funziona, perché le agenzie sembrano essere convinte quando scelgono le loro muse. Inquietanti o meno che siano.

E così, le donne perfette diventano ad un tratto staticamente noiose, perché solo con i difetti si può davvero giocare, e farli magicamente diventare vincenti.

 

                               

 

Le gambe fragili e storte sono seduttive ed il diastema irriverente e intrigante.

Perché, dopotutto, l’interno può anche modificare il modo in cui si guarda e si vede l’esterno, ma l’esterno no, lui può rimanere solo quel che è, un’immagine che ha subito riflessione.

Ed un riflesso può anche farci consolidare una superficiale sicurezza e può sorridere e strizzare un occhio ad un’urgenza di narcisismo; ma il suo sortilegio si ferma lì.

La bellezza motrice che, invece, scombina le carte è quella che questo scricciolo di ragazzina chiamata Molyy, nel suo coacervo d’irregolarità, afferma: “Questo è come appaio, okay, che ci posso fare? La bellezza consiste nell'essere sicuri di sé, nient'altro."

 

                               

 

 

 

E poi, la canzone della Nannini, di cui sopra, in fondo, non iniziava con un altro verso? “Ho aperto quello specchio e c'ero dentro io, femmina perfetta assomigliante a Dio…” 

 

 

 

 

 

Nota: La paternità delle immagini utilizzate nel post è stata citata nella sezione Tag; qualora fosse richiesto dai legittimi proprietari, verrebbero comunque senz'altro rimosse. 

 

 

 

E...24 FEBBRAIO, ORE 21.45...TANTI AUGURI A ME!

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> ®modella di difetto_* su OLIMPO®
Ricevuto in data 25/02/17 @ 20:39
________*   Chantelle mi sembra dipinta davvero bene e i suoi ' nei'sono un difetto perfetto. C&r...

 
Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 20/02/17 alle 02:32 via WEB
Ti lascio la dolce notte.. Ho letto con molto interesse,ma dal cellulare non amo scrivere e nn aggiungo altro al momento. Solo abbracci specchiati. A presto Dea*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:01 via WEB
Ricambio gli abbracci a specchio e...ma... attendo con curiosità anche le tue altre riflessioni! ;-)
 
   
misteropagano
misteropagano il 25/02/17 alle 19:48 via WEB
________*mi inserisco di nuovo qui, tra i voyage kisses che impazzano come lentigini di Chantelle_* Si, c’è uno spazio di perfezione per tutti. Solo nel preciso momento che non si turbi il patrimonio di essenza, genetica, mentale e di esperienza che siamo. per discutere se proprio quell'ennesimo 'neo' non sia opera di un diavolo piuttosto che di un pittore ispirato ..La bellezza risiede nella scoperta di altro da sè e di somiglianza, non fisica e specchio narcisistico, ma quello scambio di figura che ci consente di sovrapporci, come mandate di una unica chiave. Siamo su una timer line, tutti. La tua bellezza è la mia, la mia, la tua, non esiste migliore e peggiore se non nello sguardo di chi teme il patrimonio unico fornito da disegno unico, l'essere tali come siamo. ...eeeeee......
eeeeeeee...
stop pippone pop sofico, brindiamo il compleanno e un giorno e scusami se non ho potuto dedicarti un post, mental mente te lo avrò inviato decine di volte, ma non l'ho scritto , resta impresso tra il nostro bellissimo scorrere assieme, ti voglio bene, e A.U.G.U.R.I..AVANTI TUTTA®_mIS^
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/02/17 alle 20:52 via WEB
Resta impresso, c'è, c'era, c'è stato...fa parte del nostro scorrere insieme ed è perfetto così ;-) E ti dedico un brindisi sulla tua frase che porto in alto come un calice:"La tua bellezza è la mia, la mia, la tua, non esiste migliore e peggiore se non nello sguardo di chi teme il patrimonio unico fornito da disegno unico, l'essere tali come siamo." GRAZIE! Per tutto ;-)
 
woodenship
woodenship il 22/02/17 alle 21:13 via WEB
Alla fine,si resta a bocca aperta a riflettere,un po'incantati ed un po'assorti in riflessioni.La bellezza,soprattutto i canoni di bellezza al femminile,hanno sempre subito l'andare del tempo.Cambiando di volta in volta,aderendo a diverse considerazioni estetiche.La bellezza del'900 non era certo quella classica,ma nemmeno quella dell'oggi:palestrata,alle volte pure anoressica.Però è sempre esistita,collateralmente,anche un tipo di bellezza che è quella che nasce dalla convinzione e dall'immagine che si ha di sè,da parte dell'individuo.Se si è sicuri del proprio essere,è come se si proiettasse un'immagine che dagli altri viene percepito nel senso della bellezza.Ricordo di avere letto un libro,alcuni anni fa.Mi pare che si intitolasse"I brutti anatroccoli",però non ne ricordo l'autore.In esso si parlava di come la bellezza fosse più legata all'idea che si ha di se stessi,piuttosto che all'immagine che gli altri o lo specchio possono restituire della persona.Ci sono persone che si considerano brutte ma che hanno quel qualcosa che le rende interessanti. Ma,il punto è che loro si considerano brutte esteticamente,non si piacciono.E questo è motivo di grande sofferenza interiore.Poi c'è la considerazione di chi è sicuro di se stesso e per ciò si manifesta senza veli o accorgimenti.Poichè non ritiene,giustamente,di dovere rendere conto ad altri di qualcosa che non è nelle sue corde.Tempo fa ebbi a questionare con qualcuno che riteneva indecente che vecchi usassero il tanga e andassero in giro in modo offensivo per il loro"buon gusto".Cosa alquanto discutibile,poichè non si capisce perchè una persona debba sottomettersi,sacrificando la propria libertà di essere,al senso estetico di qualcunaltro.Non c'è che da esserne compiaciuti che,all'oggi,si cerchi di mettere l'accento sul fatto che la bellezza non sia altro che il prodotto della particolarità dell'individuo e non del comune senso estetico,fautore di un conformismo estetico alquanto riduttivo e deprimente:ognuno di noi è depositario di un tesoro di bellezza.E ad ognuno di noi è data la possibilità di valorizzarlo,un po'come nei casi da te riportati,di modelli che fanno della particolarità canone dirimente d'ogni incertezza su ciò che debba essere bello o brutto..........Un bacio scintillante di stelle..........W........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:17 via WEB
Sottolineo un tuo passaggio perché è il fulcro su cui ogni riga del post si muove, vale a dire quello che sostiene che "è sempre esistito anche un altro tipo di bellezza: quella che nasce dalla convinzione e dall'immagine che si ha di sé un individuo...". La bellezza, probabilmente, ed almeno in parte, è insita nell'uomo come concetto disincarnato, al di là dei prototipi trasmessi con il tempo dall'arte e dalla moda. Forse istintivamente l'uomo riconosce anche senza direttive la bellezza quando la incontra. Il punto è comprendere, però, cosa s'intenda per bellezza, per capire cosa realmente resta quando questo coacervo di qualità percepite da intelletto e sensi, viene scremato da ogni tendenza faziosa che spinge verso un modello ed un genere preciso, influenzando pesantemente. Grazie mille, wood, per aver letto e per il tuo contributo.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 24/02/17 alle 19:12 via WEB
E' veramente un post fighissimo Elettrika.....ma davvero! sotto tutti i punti di vista. Avrei voluto scriverlo io perché sono cose su cui ho riflettuto molte volte vedendo persone come la modella della Desigual o la grandissima Bebe!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:20 via WEB
Ti ringrazio ARGYRIA! ma puoi sempre farlo...puoi darmi altri spunti ed integrare il tuo post con alcuni di questi o partire proprio da qui, dove finisce...;-)
 
arwen971
arwen971 il 24/02/17 alle 20:59 via WEB
E' bellissimo il post, femmine perfette, somiglianti a dee, a Dio...comunque e nonostante tutto. E...BUON COMPLEANNO CARA ELE!!!! UN ABBRACCIO FORTE FORTE:)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:21 via WEB
Grazie arwen! ;-) Femmine perfette, sì, e nonostante ogni imperfezione. Apparente o effettiva...
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 24/02/17 alle 21:27 via WEB
Parti da un testo della Nannini e ci fai veleggiare attraverso i migliori venti in questo mare policromo, come la modella Winnie Harlow. Ed inizi con una considerazione che feci anche io, all'epoca dello spot di cui era testimonial, domandandomi la stessa cosa che ti chiedi tu nel post, vale a dire se le screziature della sua pelle che sembrano quasi volute per la loro simmetricità e molto simili ad una decorazione artistica, potessero essere paragonabili ad una ben altra invalidità; ma poi dimostri a botte di esempi che non lasciano spazio per un solo dubbio che, invece, non c'è scusa per il fascino. E che non c'è solo lei, una dea bicolore limitata fino ad un certo punto proprio in virtù della *comunque gradevole* penalizzazione subita, ad essere riuscita a superare un'invalidità, una bruttura, una deturpazione fisica oggettiva; ma che, anzi, anche altre persone decisamente più traumatizzate, possono farlo. Quando? Se c'è qualcosa dentro, un qualcosa più forte della bellezza, una miscela che si chiama intelligenza e forza e che sa produrre il fascino. Quando non accade, invece? Lo ha detto già molto tempo fa il titolo di un film che proprio della moda voleva parlare, e cioè quando sotto il vestito non c'è niente... P.S. Auguri infiniti bella Ele ;-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:28 via WEB
E come sempre, da bravo legale, cogli il punto da cui il filo si dispone, ne segui la spirale, e non ti perdi nell'assembramento dell'ammasso di fili...o pensieri...fino a quando non si dipana la matassa ;-) Grazie infinite per gli auguri infiniti, acuminato Niccolò ,-p
 
ravenback0
ravenback0 il 24/02/17 alle 21:50 via WEB
Sarei passato domani, ma non volevo perdermi il compleanno in diretta :) Intanto ti dico buon compleanno e poi che è molto utile questo post per riflettere un attimo su come sia possibile o meno fare di una menomazione un difetto o un punto di forza. Di fatto gli esempi che tu porti non possono farci dimenticare che soprattutto adesso, in un'epoca di protesi robotizzate a controllo mentale dove la diversità e il culto della "transizione", dal transgender all'uomo bionico, cyborg, la bellezza sta avendo un nuovo aspetto e i confini tra deficit e vantaggio sono molto più labili...E poi vuoi la verità? anche io penso che le donne troppo perfette diventino staticamente noiose...Lo so che lo dico spesso, ma questo post mi piace veramente un sacco, Ele. Ci sarebbe da parlarne per ore...TANTISSIMI AUGURI!!!:) Max
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 24/02/17 alle 23:51 via WEB
Bravissimo raven, hai centrato un aspetto solo sottinteso o sfiorato in questo post ma comunque presente: la concezione di bellezza (di quest'epoca) che permette di comprendere e quindi non solo includere, ma addirittura elevare a simbolo (!) quelle "differenze" fino a poco prima stigmatizzate esclusivamente come anomalie. E non si parla solo di "difetti" intesi come irregolarità fisiche, accettati ed elevati ad elementi accattivanti, quali, appunto, le gambe con ginocchia valghe o vare o i denti separati da uno spazio, ma proprio di menomazioni e deturpazioni fisiche. La nuova concezione di bellezza, invece di trasformare un corpo offeso e mutilato in un reietto, preferisce farlo assurgere ad opera d’arte o ad una divinità figlia dei sistemi ingegneristici, della tecnologia e del design. E si, grazie a questi genitori, la bellezza sta avendo un nuovo aspetto e i confini tra deficit e vantaggio sono molto più labili...Grazie davvero per il commento e per i tuoi auguri, Max.E…poi…la vuoi la verità? Noi donne perfettamente imperfette ti siamo riconoscenti per la tua preferenza…;-)
 
misteropagano
misteropagano il 25/02/17 alle 19:54 via WEB
e ti dirò..Chantelle est plus che belle...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/02/17 alle 20:53 via WEB
E ti dirò che hai ragione ;-)
 
misteropagano
misteropagano il 25/02/17 alle 19:59 via WEB
c'è l'organizzazione del 'neo' o del difetto, se vuoi... come dipinta e voluta proprio così, la vitiligine la disegna esattamente come una body art di fierezza. Il tuo è un tributo importante anche per tutte le altre donne che hai citato_******** buona serata Ellenica e ps:Lord non è in casa ma mi ha pregato di inviarti Auguri Shadows per te:):)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/02/17 alle 20:54 via WEB
...ma grazie a Lord! Ora ripasso in Olimpo. Volo!
 
woodenship
woodenship il 25/02/17 alle 21:38 via WEB
Una pioggia di auguri: non sapevo che oggi fosse il tuo compleanno... Ma adesso che lo so, spero che possano giungerti i miei auguri come carezze di petali vellutati che possano accompagnarti per cento e cento ancora di questi giorni... bACI SCINTILLANTI DI STELLE......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/03/17 alle 19:13 via WEB
Ti ringrazio! ;-)
 
dominjusehellah
dominjusehellah il 03/03/17 alle 07:14 via WEB
Avevo scritto un commento che probabilmente non ti è mai arrivato. Appena ho tempo provo a recuperarlo nella memoria E a rimandartelo. Fra l''altro conteneva gli auguri miei e di Hellah.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/03/17 alle 18:13 via WEB
Grazie dom! ;-)
 
dominjusehellah
dominjusehellah il 03/03/17 alle 07:50 via WEB
Innanzitutto, anche se in ritardo ti facciamo gli auguri di buon compleanno, Hellah è con me mentre ti scrivo. Ci scusiamo, ma la latitanza da questo sito ci fa perdere ricorrenze importanti. Un post che parla di bellezza e che entra nello specchio senza restarne fuori o andarne oltre è interessante anche se mi suona claustrofobico. Non mi piacerebbe essere dentro uno specchio, mi immagino chiuso fra il nitrato d'argento ed il vetro, spazio troppo angusto per piacermi. Tu lo specchio lo hai aperto liberandoti, io non lo aprirei, lo infrangerei e non so cosa ci troverei dentro. Lo specchio da sempre è visto come restituzione di una immagine di noi e del mondo circostante, di bellezza canonica o atipica, di orrori o di sensazioni. Ma uno specchio infranto ci restituirà una immagine frammentata anche a fronte di una integrità del soggetto riflesso e viceversa un soggetto "frammentato" verrà comunque restituito nella sua apparente integrità. Quindi lo specchio è sempre superficiale oltre che infedele anche perché mostra una immagine speculare. Noi non siamo specchi, noi non cogliamo solo l’esteriorità. Noi siamo esseri pensanti e dovremmo essere in grado di andare ben oltre la superficialità esteriore. Ecco perchè le "diversamente belle" di cui hai parlato mantengono il loro fascino ed anzi lo amplificano proprio per la loro "diversità". E' il fascino del diverso, dell'inconsueto, dell'unico o del raro. Sono casi in cui la bellezza non è percepibile con la vista ma con tutti i sensi, casi in cui la bellezza è inspiegabilmente completa permeando totalmente la nostra sensibilità. La bellezza è impudica, è esplodente e irriverente, se ne fa un baffo della gente comune, arriva dove vuole arrivare anche attraverso canali che apparentemente appartengono alla bruttezza. Dobbiamo solo saperla vivere perché è in tutti noi anche se spesso in ordine sparso. Dom……con gli auguri di Hellah
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/03/17 alle 18:23 via WEB
Intanto...ancora grazie, sia a te sia ad hellah e chiedo scusa anche io per il ritardo con cui pubblico i commenti e rispondo; ma in ogni caso essendo nata anche prematura direi che siete puntualissimi ,-p Sulla bellezza hai perfettamente ragione, inoltre una delle definizioni che maggiormente trovo calzanti per descriverla è proprio quella di "armonia fra contrasti". Se non ci sono quelli non c'è bellezza e la perfezione "monocromatica" di una regolarità senza soluzione di continuità diventa immobilità e morte. Riguardo allo specchio...che dirti, se non che lo specchio è assolutamente fuorviante, un po' come la Luna, intesa come diciottesimo Arcano della Tarot e come dici giustamente tu, dovremmo essere in grado di andare ben oltre la superficialità del riflesso e anche dell'immagine stessa, perché noi, di fatto, non siamo lì, siamo sempre altrove...Io non sono io, scriveva Juan Ramon Jimenez...e a tal proposito, leggi il prossimo post, lo hai anticipato ;-)
 
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