EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°886 pubblicato il 20 Ottobre 2021 da enodas
30 Giugno 2021
Tuttodante. Dovrebbe suonare più o meno così l'intento di questa mostra che si dipana su almeno due strade differenti. La prima é "il prima ed il dopo", tutto ciò che fu per il Poeta il contesto culturale che fece da genesi al mondo della Commedia, la cultura medievale e la riscoperta degli antichi, e ancora il contesto politico e quello poetico, per passar poi alle illustrazioni del viaggio dantesco fino alle interpretazioni che ogni secolo e movimento a seguire fece della vita di Dante e della sua poesia. Viaggiatore, patriota, visionario, letterato, artista del sublime. La seconda é il viaggio della Commedia e la sua interpretazione attraveso i secoli, letta sulla base di una sensibilità ogni volta differente: qui gli episodi più celebri ed i personaggi più memorabili, immortali tra i versi, appaiono come se stessi aprendo un libro, ad un canto ben preciso, e si materializzassero in successione. Una rassegna impossibile da contenere se non soffermandosi sugli episodi più celebri, in un crescendo via via sempre più rapido attraverso le tre cantiche. E allora, "Tuttodante" é un obbiettivo impossibile, troppo vasto e sconfinato é stato scritto del Poeta, della sua vita e delle voci a cui ha dato possibilità di poter comunicare con noi, del mondo che ha saputo creare verso dopo verso in quel suo viaggio straordinario.
Cercare di raffigurare, o meglio evocare in immagini ciò che la sua parola aveva portato a perfezione. Perché quei versi diventassero ancora più eterni. Perché il mio viaggiare, come sfogliando pagine di un libro, é il viaggiare di chiunque ricordi un minimo di sofferente fatica tra i banchi di scuola e, una volta adulti, di chi (forse finalmente) ne apprezzi veramente tutto il messaggio portentoso. Il turbine dei due amanti, lo sguardo fiero che si erge da terra, e quello animale e disperato di un condannato. Il fuoco prima, il gelo poi, li divora e graffia anche me, per quelle passioni così terrene, così umane. La figura che chiede di essere ricordata, e l'altra sacrificata dalla famiglia. Ancora, immagini che escono dalle pagine, immortali, prendono volto, ci guardano e parlano, un'ultima, eterna, volta perché esistano, perché abbiano la possibilità di comunicare dal modo delle anime. Ancora, a mio avviso, straordinariamente umano, anche quando ormai alle porte del Paradiso, l'amore é ormai mistico, quasi astratto, elevato ad una purezza tale da risultare difficile da comprendere. E di nuovo, immagini che dai versi nascono e che i versi illustrano, perché abbia la possibilità di entrare e partecipare a questo viaggio, comprendere l'incomprensibile che come un seme resta nascosto dentro di noi. Con la speranza certa che infine, sarà concesso di tornare a veder le stelle.
"...Pallide le dolci labbra (J. Keats)
"[...] La mostra affronta un arco temporale che va dal Duecento al Novecento. Per la prima volta l’intimo rapporto tra Dante e l’arte viene interamente analizzato e ricostruito, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere, ed in particolare della Divina Commedia, che hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora che hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé. [...] Con uno stile magniloquente e antologico, l’esposizione condurrà il visitatore alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso i secoli. La prima fortuna critica del Poeta verrà mostrata attraverso le più antiche edizioni della Commedia e alcuni dei più importanti Codici miniati del XIV e XV secolo. Apposite sezioni saranno dedicate alla sua fama nella stagione rinascimentale, alla riscoperta neoclassica e preromantica del suo genio, alle interpretazioni romantiche e novecentesche della sua opera ed eredità; capitoli a parte verranno dedicati all’ampia e fortunata ritrattistica dedicata all’Alighieri nella storia dell’arte, al tema del rapporto tra Dante e la cultura classica, alla figura di Beatrice, che il Poeta eleva ad emblema del rinnovamento dell’arte e delle sue stesse positive passioni. Protagonisti della mostra saranno anche le molteplici raffigurazioni che alcuni tra i più grandi artisti hanno offerto nel corso della storia della narrazione dantesca del Giudizio universale, dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Il percorso si concluderà con capolavori ispirati, nella loro composizione, al XXXIII canto del Paradiso. [...]" (dell'Introduzione alla Mostra)
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