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Come i concorrenti di Affari tuoi ci tiravano il pacco

Post n°890 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da gabrigdb
 

Come i concorrenti di Affari tuoi ci tiravano il pacco - Striscia manda in _nda il video dell'Unione Consumatori che dimostra che i giocatori sapevano dove trovare i premi più alti. Gli autori li portavano in studio in ordine d'importanza: furbissimi

Notizia del 8 gennaio 2010 - 11:26

Nuova puntata della guerra tra Striscia la Notizia e Affari Tuoi: il tg satirico di Antonio Ricci, all'indomani della puntata dell'Epifania con l'estrazione dei biglietti della Lotteria, ha tirato fuori un filmato vecchio di un anno che dimostra che i concorrenti del gioco erano messi in condizione di scoprire dove si nascondevano i premi più alti.

 

Secondo la denuncia dell'avvocato Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione Nazionale dei Consumatori, durante le fasi preparatorie delle puntate i pacchi venivano portati in studio non in ordine numerico, bensì impilati in base al valore del loro contenuto. Divisi a gruppi di cinque, dall'alto verso il basso permettevano di ricostruire l'esatto importo economico nascosto al loro interno, in modo che fosse sufficiente memorizzare gli ultimi pacchi dell'ultima pila portata in studio per sapere dove stavano le cifre più ghiotte (250 e 500.000 euro).

A dimostrazione dell'accusa, trasmessa alla
Procura della Repubblica di Roma nel gennaio 2009,
un video realizzato con una telecamera nascosta
mostra l'ingresso dei pacchi in studio alla presenza
di molti concorrenti e nell'esatto ordine
d'importanza. In particolare il filmato mostra
una pila di cinque pacchi che, controllando
le chiamate della puntata, contenevano esattamente
e in sequenza i cinque premi maggiori,
da 50.000 euro in su.

Stando alla ricostruzione dell'avvocato Dona,
la falla organizzativa era nota ai concorrenti,
almeno i più esperti, che spesso si "alleavano"
tra loro in modo che qualcuno fosse sempre
presente in studio al momento dell'arrivo
delle scatole azzurre e raccogliesse
(per poi condividerla) la preziosissima informazione.

Dopo la denuncia, che avrebbe trovato conferme nell'indagine in corso, qualcosa deve essere cambiato
nel meccanismo, visto che le vincite si sono dimezzate,
ma l'Unione Consumatori non può più garantirlo:
con la scusa di un necessario turn-over tra le associazioni di consumatori chiamate a garantire
la corettezza del gioco, Affari Tuoi ha escluso
l'UNC dal programma.

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CAMPOBASSO

La città di Campobasso, capoluogo di provincia e di regione del Molise, è situata 786 metri sopra il livello del mare e conta circa 50.000 abitanti.

L'origine incerta, pur se molto antica,  sembra ricondurre ai secoli VIII e X, quando si ha già  notizia dell'esistenza di  2 borghi, Campus de Prata e Campus bassus, dove la parte più antica è situata sulle pendici di un colle ed è dominata dal Castello Monforte, mentre la parte nuova  si estende in pianura.

Il nucleo più in alto, rappresentato dal castello, ospitava i  Longobardi, durante la loro funzione di coordinatori di tutto il territorio circostante.  

Succesivamente si ebbe la conquista da parte dei Normanni e Campobasso divenne capitale del feudo dei conti del Molise, sviluppandosi anche verso il borgo sottostante. Il grando sviluppo urbano si ebbe poi sotto gli Angioini e gli Aragonesi, continuando per i secoli successivi, pur attraversando periodi di crisi ed epidemie.      

Negli anni a seguire Campobasso venne  considerato un centro molto importante sia dal punto di vista economico che sociale, a causa della sua nomina nel 1806 a capologuo della provincia del Molise, ma ancor più dopo che nel 1963 ci fu la separazione della provincia di Campobasso dall'Abruzzo e il Molise diventava la 15° regione d'Italia.

Dal punto di vista economico la città è caratterizzata prevalentamente dal settore agricolo e dall'allevamento del bestiame, ma  troviamo anche delle industrie artigianali per la lavorazione di lame d'acciaio che hanno origini molto antiche, in quanto l’arte spadaria del luogo è documentata già nel ‘300.

 

I FORMAGGI

La sapienza dei pastori della transumanza, infusa nei metodi di lavorazione artigianali ancora oggi praticati, e l'alta qualità della materia prima conferiscono eccellenza ai prodotti derivati dal latte: mozzarelle, stracciate, trecce, scamorze, ricotte, burrini, caciocavalli e pecorino.

 

L'OLIO MOLISANO

La rinomanza e la notorietà dell'olio del Molise sono state affermate sin da tempi remoti da diversi autori.
Come si consuma. L’olio Molise Dop è ottimo per condire zuppe e minestre tipiche della cucina dell’appenino molisano dove prosperano grandi varietà di legumi come: lenticchie, fave, ceci, fagioli, cicerchie e farro. Altro abbinamento ideale è con i primi piatti di pesce a base di scampi, triglie, cozze e vongole che dominano invece la cucina delle zone costiere, ma anche assieme ad una semplice fetta di pane casereccio quest'olio esprime al meglio tutte le sue note gustative.
Come si conserva. L'olio deve essere conservato in ambienti freschi, asciutti e lontano da fonti di calore, a una temperatura compresa tra i 14 e i 20°C. In questa situazione ottimale la qualità del prodotto resta integra per oltre 36 mesi. Con le basse temperature l’olio può andare soggetto a congelamento, per cui, prima di iniziarne il consumo, occorre riportare il recipiente a temperatura ambiente (16-18°C) per alcuni minuti e agitarlo ripetutamente, per agevolare il ritorno del prodotto allo stato naturale.
Come si produce. L'olio extravergine di oliva Molise è ottenuto dalle varietà di olivo, per almeno l'80 % di Aurina, Gentile di Larino, Oliva Nera di Colletorto e Leccino e per il restante 20% da altre varietà autoctone tra le quali Paesana Bianca, Sperone di Gallo Olivastro e Rosciola. La raccolta delle olive avviene durante la fase dell'invaiatura per brucatura e/o con mezzi manuali tradizionali o con mezzi meccanizzati, utilizzando tutti gli accorgimenti onde evitare il contatto delle olive con il terreno. Dopo la raccolta, le olive vengono riposte in contenitori rigidi, forati e vengono molite entro 48 ore dalla raccolta. Per la oleificazione sono ammessi soltanto i processi meccanici e fisici tali da garantire l'ottenimento di oli esenti da alterazioni.

Fin dall'antichità l'olio molisano è stato considerato molto rinomato, come testimoniato già da Tito Livio. L'olivicoltura è ampiamente praticata e garantisce una produzione di elevata qualità. Ben 34 Comuni molisani fanno parte dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio, insieme alle due Camere di Commercio e alle due Province di Campobasso e Isernia.

 
 

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