estremalatitudine

corto 38

lei era una bella donna, passionale e attenta a gustare tutti i piaceri della vita. aveva lasciato il marito, con dolore, perché troppo noioso. Troppo, davvero. Mai una iniziativa, mai una idea, mai un desiderio. Solo lavoro e lavoro. Che palle, si era detta un giorno e da lì aveva iniziato una nuova vita, altri amori, altri amanti, viaggi, amiche, cinema, teatro, massaggi, insomma il meglio, sempre.

Proprio per questo, per questa sua ricerca del massimo, del massimo godimento e piacere e divertimento, ad ognuno degli amanti avuti dopo attenta ricarca aveva assegnato un gusto specifico che secondo lei si sposava alla perfezione o con l'odore della sua pelle o col sapore del suo liquido spermatico.

C'era quello che si sposava col sandalo e allora giù di essenza di sandalo nella camera da letto e nella biancheria intima. C'era stato uno che secondo lei era perfetto col cioccolato fuso e lì era stato facile sfogarsi nel gustare appieno quell'accostamento, facendogli immergere il coso nel cioccolato tiepido poco prima che lei lo assaggiasse. C'era stato chi era arancio e la marmellata fatta dalla contadina d'estate era stata proprio utile alla bisogna. Ma quello che l'aveva fatta davvero impazzire era uno che le ricordava immediatamente la cannella. Pungente, un po', profumata molto, per fare quello che più a lei piaceva era ingrassata un chilo spargendogli il pisello di panna spruzzata di cannella. buonissimo, disse alla sua migliore amica, ma non potevo certo diventare una botte, no? per questo l'ho lasciato.