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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 20/06/2015

Riapre da domani la tratta ferroviaria Rodi-Peschici Calenella

Post n°14668 pubblicato il 20 Giugno 2015 da forddisseche

Riapre da domani la tratta ferroviaria Rodi-Peschici Calenella PDF Stampa E-mail
sabato 20 giugno 2015 ore 15:47
Riapre la tratta ferroviaria Rodi Garganico-Peschici Calenella chiusa dal settembre scorso a causa dell’alluvione che flagellò il Gargano Nord.


Lo rende noto la Direzione di Esercizio delle Ferrovie del Gargano: ultimati i lavori di manutenzione straordinaria, da domani la circolazione tornerà alla normalità a dieci mesi dall’evento meteo che provocò ingenti danni a diversi Comuni della zona.
La riapertura della linea ferrata ricongiungerà i due tratti del promontorio mettendo la parola “fine” ai disagi che hanno coinvolto personale e, soprattutto, viaggiatori. «I lavori di ripristino della ferrovia – commenta Daniela Giannetta, direttore di esercizio delle Ferrovie del Gargano – sono stati condizionati dalla ricostruzione di tre ponti di cui il più importante quello in località “Mulino di mare” sul torrente “Asciatizzo”. Contestualmente si è intervenuti per la pulizia della sede ferroviaria e delle opere idrauliche da fango e detriti e quindi, a seguire, alla ricostruzione del binario e degli impianti di protezione dei passaggi a livello. Imponente è stato l’impegno economico e di risorse umane delle Ferrovie del Gargano e della società controllata “Lavori Ferroviari2». I danni più ingenti si registrarono all’altezza del km 13+500, circa 200 metri massicciata risultano danneggiati così come nei pressi della fermata “Guardiola”, poco prima della località “S.Barbara”. Due le frane che interessarono la stazione di Rodi Garganico, mentre nella Baia di Calenelle sulla linea ferrata si riversò un vero e proprio fiume di fango che ricoprì binari in prossimità del passaggio a livello che conduce al’omonima spiaggia.


 
 
 

21 giugno, solstizio d’estate (la festa del Sole)

Post n°14667 pubblicato il 20 Giugno 2015 da forddisseche

 

21 giugno, solstizio d’estate (la festa del Sole)"Tracce di culti solari si incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all'Africa alle Americhe, e giungono fino ai nostri giorni"

Di:

La parola solstizio viene dal latino “Solis statio”: fermata, arresto del Sole. Solstizio identifica il giorno in cui il sole raggiunge la massima distanza dall’equatore.

Questo fenomeno avviene due volte all’anno: il 21 giugno, inizio dell’estate, quando il sole determina il giorno più lungo, e il 21 dicembre, quando inizia l’inverno e la notte è la più lunga dell’anno rispetto alle ore di luce. Invece il primo giorno di primavera è detto anche equinozio , dal latino: equus nox , letteralmente uguale notte. l’equinozio è il momento in cui il sole, transitando sull’equatore, rende i giorni uguali alle notti in tutti i paesi della terra. Questo fenomeno avviene solo due giorni all’anno: il 21 marzo, primo giorno di primavera, e il 21 settembre, primo giorno d’autunno.

Il Sole e il suo simbolo, il fuoco, sono al centro di tutte le religioni delle antiche civiltà e rappresentano le divinità positive, contrapposte a quelle tenebrose e malvagie. Astronomi e sacerdoti, quindi, all’alba della civiltà, si identificano. Altari e osservatori astronomici si confondono. Non c’è da stupirsi, quindi, se in ogni tempo e luogo il giorno del Solstizio viene celebrato con feste, falò, rituali magici e religiosi. In Gran Bretagna, a Stonehenge, sopravvivono gli imponenti ruderi di un tempio druidico: due cerchi concentrici di monoliti che raggiungono le 50 tonnellate. L’asse del monumento è orientato astronomicamente, con un viale di accesso al cui centro si erge un macigno detto “pietra del calcagno” (Heel Stone).

Al solstizio d’estate il Sole si leva al di sopra della Heel Stone. Pare che alcune combinazioni tra i macigni permettessero di prevedere le maree e le eclissi di Luna e di Sole secondo un ciclo di 56 anni. Stonhenge, insomma, sarebbe non solo un tempio, ma anche un calendario, un osservatorio e una calcolatrice.

Tracce di culti solari si incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa alle Americhe, e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il Sole è la Vita mentre la Luna la Morte, in Indonesia il Sole si identifica con un uccello e con il potere del volo, tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il Sole, creatore della Terra. Ma facciamo qualche passo indietro. Per gli Inca, la cui massima fioritura si ha intorno al quindicesimo secolo, la divinità Inti è il Sole, sovrano della Terra, figlio di Viracocha, il creatore, e padre della sua personificazione umana, l’imperatore. Attorno a Cuzco, capitale dell’impero, sorgono i “Mojones”, torri usate come “mire” per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi. A Macchu Picchu, luogo sacro degli Inca, si può ancora vedere il “Torreon”, una pietra semicircolare incisa per osservazioni astronomiche, e l'”Intihuatana”, un orologio solare ricavato nella roccia.

Per i Maya è il supremo regolatore delle attività umane, sulla base di un calendario nel quale confluiscono credenze religiose e osservazioni astronomiche per quell’epoca notevolmente precise.

Tra gli indiani d’America il Sole è simbolo della potenza e della provvidenza divine. Presso gli Aztechi è assimilato a un giovane guerriero che muore ogni sera e ogni mattina risorge, sconfiggendo la Luna e le stelle: per nutrirlo il popolo azteco gli sacrificava vittime umane. Leggende analoghe, anche se fortunatamente meno feroci, si trovano ancora tra le popolazioni primitive nostre contemporanee. Gli stessi Inuit (eschimesi) ritenevano fino a poco tempo fa che il Sole durante la notte rotolasse sotto l’orizzonte verso nord e di qui diffondesse la pallida luce delle aurore boreali: convinzione ingenua, ma non poi tanto sbagliata, visto che oggi sappiamo come le aurore polari siano proprio causate da sciami di particelle nucleari proiettate nello spazio ad altissima energia dalle regioni di attività solare.

Amon-Ra, padre degli DeiTutto il culto degli antichi Egizi è dominato dal Sole, chiamato Horus o Kheper al mattino quando si leva, Ra quando è nel fulgore del meriggio e Atum quando tramonta. Eliopoli, la città del Sole, era il luogo sacro all’astro del giorno, il tempio di Abu Simbel, fatto costruire da Ramses II nel tredicesimo secolo avanti Cristo, era dedicato al culto del Sole.

Secondo la cosmologia egizia il Nilo era il tratto meridionale di un grande fiume che circondava la Terra e che, verso nord, scorreva nella valle di Dait, immersa nell’eterna notte. “Il fiume – scrive Dreyer nella sua classica “Storia dell’astronomia da Talete a Keplero – trasportava una imbarcazione su cui era un disco di fuoco, il Sole, un dio vivente chiamato Ra, che nasceva ogni mattino, cresceva e acquistava vigore fino a mezzogiorno, quindi passava su un’altra barca che lo portava fino all’ingresso per Dait; di qui altre barche (su cui siamo meno informati) lo portavano durante la notte sino alla porta dell’oriente. In tempi più tardi il libro “Am Duat” o “Libro dell’oltremondo”, racconta accuratamente il viaggio del dio Sole durante le dodici ore notturne, quando egli illumina successivamente dodici separate località dell’oltremondo. A volte, durante le ore diurne, la barca è assalita da un enorme serpente: allora il Sole si eclissa per breve tempo.

(…). Le piramidi sono disposte secondo orientamenti astronomici, stellari e solari. Gli obelischi erano essenzialmente degli gnomoni, che con la loro ombra scandivano le ore e le stagioni. Gli orologi solari erano ben noti e ne esistevano diversi tipi, alcuni dei quali portatili, a forma di T o di L, chiamati “merket”: il faraone Thutmosis III, vissuto dal 1501 al 1448 avanti Cristo, viaggiava sempre con la sua piccola meridiana, come noi con il nostro orologio da polso. La prima comparsa di Sirio, la stella pi— luminosa del cielo, all’alba, in estate, era per gli Egizi il punto di riferimento fondamentale del calendario. Il loro anno era di 365 giorni esatti, ma sapevano già che in realtà la sua durata è maggiore di circa sei ore, per cui avevano calcolato che nel corso di 1460 anni la data delle inondazioni del Nilo faceva una completa rotazione del calendario.

Per i Sumeri, l’antica popolazione agricola della Mesopotamia (3500 – 2000 avanti Cristo), il Sole, chiamato Shamash, è il figlio di Sin, la Luna, ma stranamente non appartiene al gruppo delle divinità più importanti: dio supremo è An, “il cielo” e capo effettivo del pantheon sumero è Enlil, il signore del vento e della tempesta.

Shamash, il dio del sole, tra Ishtar (sumero: Inanna), la dea della fecondità e della bellezza; Ninurta, dio della pioggia, della fertilità, della guerra, dei temporali, con il suo arco e il leone, ed Ea (sumero: Enki), dio dell’acqua.

I primi e più attenti studi del movimento del Sole risalgono ai Babilonesi, subentrati ai Sumeri intorno al 2000 avanti Cristo, e si collegano alla loro complessa mitologia astrologica. Ancora più accurate furono le osservazioni dei Caldei, popolazione aramaica installatasi nel sud della Mesopotamia, dove rimase fin verso il 1000 avanti Cristo: furono i Caldei i migliori astronomi dell’antichità pre-ellenica. La cosmologia babilonese ebbe due scuole ben differenziate, che facevano capo ai due santuari più importanti, quello di Eridu, sulla costa del Golfo Persico, e quello di Nippur, nella Mesopotamia settentrionale. Per i fedeli di Eridu l’acqua è il principio di tutte le cose, il fiume Oceano circonda il mondo e al di là di esso il dio Sole pasce i suoi armenti. Per i fedeli di Nippur al vertice della volta celeste c’è la “casa del Sole” da cui l’astro esce ogni mattina per una porta a oriente, rientrandovi a sera da una porta opposta.

La Terra era immaginata come una montagna divisa in 7 zone o in 4 quadranti. In essa si distinguevano una montagna del levar del Sole, risplendente, e una montagna oscura, dove il Sole calava. Sole, Luna e stelle erano divinità viventi, animate di moto circolare. Molte di queste idee passarono tra gli Ebrei e si ritrovano nei libri dell’Anrico Testamento. Presso i Babilonesi l’istante del tramonto del Sole rappresentava l’inizio del giorno, che era diviso in 12 intervalli detti “kaspu”.

La misura del “kaspu” era determinata dal Sole e corrispondeva a 30°, che è appunto l’arco di cielo che il Sole percorre in due ore. Sin dai tempi più remoti il cambio di direzione che il sole compie, tra il 21 e il 22 giugno, è visto come un momento particolare e magico. Il “sole che rotola via” è associato, in un certo senso, alla testa del San Giovanni decapitato, che nella memoria religiosa si sovrappone al sole che cambia direzione. La trasversalità di queste tradizioni, comuni a popoli così diversi, è facilmente spiegabile. I riti e le pratiche erano basate sulla semplice osservazione dei corpi celesti; questi fenomeni erano visibili in tutte le zone del mondo, da tutte le culture.

La religione cattolica divenne ben presto conscia dell’importanza di questo periodo e dei festeggiamenti a esso associati, e ai riti pagani sovrastò le proprie celebrazioni. Da qui il solstizio d’estate è diventato la festa di San Giovanni il Battista, che sarebbe nato esattamente sei mesi prima di Cristo. Il 25 dicembre, giorno in cui il sole ricomincia la sua corsa dopo il solstizio d’inverno, coincide invece con il Natale.

In molte zone d’Italia ancora oggi si svolgono riti e feste di origine pagana, che la Chiesa ha cercato di cancellare, non riuscendoci completamente, perché tali credenze sono radicate nelle usanze popolari. Così oggi, nella festa di San Giovanni, si svolgono delle celebrazioni con questa strana mescolanza di elementi sacri e profani. Nella notte tra il 23 e il 24 giugno si usa bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, “San Giovanni non vuole inganni“.

La festa di San Giovanni è una festa solstiziale, una celebrazione legata intimamente alle credenze pagane, pre-cristiane, ed al periodo della raccolta delle piante e delle erbe da usare nelle operazioni magiche.

(fonte: tanogabo.it)

 
 
 

BEACH SOCCER, UNA SQUADRA VIESTANA AL TORNEO DI SILVI MARINA

Post n°14666 pubblicato il 20 Giugno 2015 da forddisseche

BEACH SOCCER, UNA SQUADRA VIESTANA AL TORNEO DI SILVI MARINA PDF Stampa E-mail
sabato 20 giugno 2015 ore 16:54

A Vieste dal 31 luglio al 2 agosto la tappa del mondiale con le nazionali di Italia, Brasile, Argentina e Canada

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Per la prima volta una squadra di Vieste parteciperà ad una manifestazione nazionale di beach soccer. L' "Arca Vieste Beach Soccer" sarà presente, infatti, al primo campionato nazionale amatoriale di beach soccer organizzato dalla IBS in collaborazione con lo CSEN.

La IBS è la federazione di beach soccer capitanata da Maurizio Iorio e che da ormai oltre 15 anni si occupa di organizzare eventi sul territorio nazionale ed internazionale.
Quest'anno oltre al tour di nazionali che girerà l'Italia e che tra l'altro toccherà anche a Vieste, ha ideato questo primo torneo amatoriale di Beach Soccer che si svolge a Silvi Marina e che vede tra le partecipanti 8 squadre provenienti da Genova, Roma, Pescara, Ancona, Alba Adriatica, Porto Sant'Elpidio oltre che la squadra di casa e quella viestana.
La squadra di Vieste è nata su iniziativa di Dario Carlino che voleva far entrare nel giro del beach soccer che conta una squadra locale in modo da poter portare anche a Vieste l'organizzazione di eventi importanti come quello di Silvi Marina.
Già quest'anno il 31 luglio, il 1° e 2 agosto si svolgerà a Vieste la tappa del mondiale di beach soccer con la partecipazione di Italia, Brasile, Argentina e Canada e che vedrà le nazionali affrontarsi all'interno di una struttura, il “Beach Stadium Vieste” allestito all'interno del Lido Cristalda e che ha visto in Michele Prencipe, titolare con la moglie dello stabilimento balneare il vero motore di questa iniziativa.
L’accordo fra Arca Vieste e Lido Cristalda ha fatto sì che a Vieste quest'anno si potesse realizzare questo evento con la possibilità  di una conferma  già per il prossimo anno. Il tutto si è potuto concretizzare grazie al contributo del Lido Cristalda e del Lido Pirola Beach, i cui titolari, Michele Prencipe e Pasquale Bua, hanno dato un forte sostegno al progetto. Grazie a loro la squadra viestana è riuscita ad iscriversi a questo evento.
I protagonisti di questa avventura sono: Muscato Domenico,  Bua Pasquale, Monacis Andrea, Prencipe Luigi, Gallo Giambattista, Prencipe Francesco, Camasta Matteo, Corso Gaetano, Silvestri Matteo, Triggiani Matteo, Colella Angelo e Augelli Rocco. La comitiva si completa poi con Prencipe Michele e Carlino Dario. Assente per infortunio l'altro gemello Augelli Paolo. Lo spirito è quello di godersi questa bellissima esperienza e di riuscire a cogliere gli aspetti più belli del beach soccer, come il confrontarsi con i giocatori esperti che prenderanno parte al torneo.
L' avventura inizia sabato 20 giugno.

 
 
 

Vieste/ Prima dimostrazione di pesca aperta al pubblico al Trabucco di Molinella

Post n°14664 pubblicato il 20 Giugno 2015 da forddisseche

Vieste/ Prima dimostrazione di pesca aperta al pubblico al Trabucco di Molinella PDF Stampa E-mail
sabato 20 giugno 2015 ore 09:28
Riaprono i trabucchi: la dimostrazione è curata dall’associazione trabucchi che da anni è impegnata nella tutela del Trabucco storico garganico e nella diffusione della cultura marinara legata alle ingegnose macchine da pesca garganiche.


 Contestualmente alla dimostrazione di pesca, si illustrerà ai partecipanti la tradizione e la storia legate a queste architetture uniche al mondo.

L’evento si terrà sul Trabucco di Molinella (sull'omonima baia) alle ore 18.30 di Giovedì 25 giugno alla presenza della stampa locale e dei tanti sostenitori, appassionati e amanti dei trabucchi.


Giovanni Spalatro


 
 
 

NO OIL – Stop Sea drilling, iniziativa Goletta Verde

Post n°14663 pubblicato il 20 Giugno 2015 da forddisseche

 

NO OIL – Stop Sea drilling, iniziativa Goletta VerdeL’imbarcazione ambientalista sosterà in Puglia dall’8 al 13 luglio con tappe a Peschici, Polignano a Mare e Otran

Di:

Fermare la folle corsa all’oro nero e difendere il mare e le coste dell’Adriatico dall’assalto delle compagnie petrolifere. Goletta Verde quest’anno salpa dalla Croazia per creare un fronte comune contro le trivellazioni petrolifere nell’Adriatico, a partire dalle nuove richieste avanzate dalle compagnie, per scegliere un diverso sviluppo economico, sociale e ambientale per quest’area. Un appello promosso da Legambiente e lanciato oggi a Rovigno insieme alla coalizione ambientalista croata SOS Adriatico e numerose altre associazioni, sigle e cittadini.

Il manifesto NO OIL – StopSeadrilling è un impegno comune per il futuro del mare Adriatico che vede cittadini, associazioni, istituzioni, comitati ma anche pescatori e balneatori in prima linea. Flash mob e azioni di protesta sono in programma oggi in diverse città che si affacciano sull’Adriatico tra le quali Trieste, Caorle, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Rosolina, Ravenna, Ancona, Pescara, Polignano a Mare. Così come in contemporanea saranno organizzate iniziative in Croazia, Albania, Montenegro e Bosnia Herzegovina. Tutti potranno partecipare alla protesta disegnando il proprio striscione per chiedere lo stop alle estrazioni di petrolio. Un appello rivolto anche al popolo social che potrà interagire con l’hashtag #STOPseadrilling.

L’Adriatico, per le sue caratteristiche di “mare chiuso”, è un ecosistema molto importante e un ambiente estremamente fragile già messo a dura prova con 78 concessioni già attive per l’estrazione di gas e petrolio, 17 permessi di ricerca già rilasciati nell’area italiana e 29 in fase di rilascio in quella croata a cui si aggiungono 24 richieste avanzate per il tratto italiano, tutto questo per un’area di circa 55.595 kmq. A queste si aggiunge il via libera rilasciato ad inizio giugno dal ministero dell’Ambiente a due compagnie per compiere prospezioni su oltre 45mila kmq nell’Adriatico italiano. Le quantità di idrocarburi in gioco, però, inciderebbero ben poco sull’economia e sull’indipendenza energetica dello Stato. Tutto il greggio presente sotto il mare italiano, stimato in circa 10 milioni di tonnellate, sarebbe infatti sufficiente, stando ai consumi attuali, al fabbisogno energetico di sole 8 settimane. La maggior parte del guadagno andrebbe a compagnie private. Gli eventuali e possibili danni ricadrebbero sulla collettività.

«Le coste della nostra regione continuano ad essere assediate da richieste di permessi di prospezione e ricerca. Ben sei decreti di VIA positiva su dieci, emanati dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali solo da inizio giugno, riguardano aree situate di fronte alle coste pugliesi per 4.644 kmq – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – A questi si aggiungono altre nove istanze di permesso di ricerca in fase decisoria. A tal proposito, chiediamo di sottoscrivere il manifesto NO OIL – StopSeadrilling perché riteniamo necessario istituire un tavolo che coinvolga l’Italia, la Croazia e tutti i Paesi costieri per ragionare su quale deve essere il futuro del Mar Adriatico con le popolazioni locali, le associazioni ed i portatori di interessi a beneficio della collettività. Oggi abbiamo la possibilità di investire su un grande futuro per il Mar Adriatico che metta al centro la tutela della biodiversità marina, il rilancio dell’economia legata ad una pesca sostenibile e la promozione di una nuova idea di turismo legato al mare che faccia della sostenibilità ambientale il suo punto di forza».

Dopo la tappa in Croazia la Goletta Verde salperà per un viaggio di due mesi – realizzato grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio Oli Usati e dei partner tecnici Hach, Novamont e Nau! – che lambirà le coste di tutta Italia, dall’Adriatico allo Ionio, dal Tirreno al Mar Ligure, per un totale di 30 tappe, 2.000 miglia nautiche e 500 ore di navigazione. Sotto la lente d’ingrandimento della campagna di Legambiente, che quest’anno compie 30 anni, i problemi della depurazione dei reflui, il monitoraggio delle plastiche in mare (macro e microlitter), la lotta contro le illegalità a danno di mare e coste ma anche l’Italia più bella e il turismo sostenibile.

Come sempre il viaggio dell’imbarcazione è anticipato da un team di tecnici di Legambiente che conduce un monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici, denunciando le situazioni di insufficienza depurativa che mettono maggiormente a rischio le nostre acque. Analisi rese possibili anche grazie alle segnalazioni di cittadini e turisti inviate al servizio SOS Goletta che da quest’anno sarà disponibile anche negli App Store (fra pochi giorni) con un’applicazione utile per segnalare in tempo reale i casi d’inquinamento e per consultare i risultati delle analisi. Sarà possibile, inoltre, segnalare situazioni sospette tramite il form online o scrivendo a sosgoletta@legambiente.it. Le denunce saranno approfondite e inviate alle autorità competenti.

«Anche quest’anno l’arrivo di Goletta Verde in Puglia sarà l’occasione per tornare sul tema della depurazione e dello stato di salute del nostro mare ma anche su quello dell’erosione costiera e del turismo di qualità» conclude Tarantini.

Hanno sottoscritto il manifesto NO OIL – StopSeadrilling, promosso da Legambiente: Coalizione Italiana Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima (Acli, Aiab, Aiig, Arci, Arci Caccia, Arci Servizio Civile, Asud, Auser, Cevi – Centro di Volontariato Internazionale di Udine, Cgil, Cia, Coldiretti, Cts, Federconsumatori, Fiab, Fiom, Focsiv, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Forum Italiano Dei Movimenti per l’acqua, Greenpeace, Isde-Medici per l’ambiente, Istituto Nazionale Urbanistica – Inu, Italian Climate Network, Kyoto Club, La Nuova Ecologia.it, Lega Pesca, Legambiente, Link, Lipu, Lunaria, Marevivo, Movimento Consumatori, Movimento Difesa Cittadino, Oxfam, Pro Natura, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete per la Pace, Rinnovabili.It, Rsu Almaviva, Salviamo il Paesaggio, Sbilanciamoci, Sì Rinnovabili No Nucleare, Slow Food Italia, Spi – Cgil, Touring Club Italiano, Uil, Uisp, Unione Degli Studenti, Unione degli Universitari, Wwf Italia); Coalizione S.O.S. per l’Adriatico (Greenpeace Croatia, Green Action / Friend of the Earth, WWF Adria, Sunce, Green Istria); Greenpeace Slovenia (Slovenia); FOCUS (Slovenia);

Anep (Albania); Legambiente Vlore (Albania); Green Home (Montengero); Adp-Zid (Montenegro); Mediterranean Center for Environmental Monitoring (Montenegro); Centar za zivotnu sredinu – (Bosnia Herzegovina); Association de volontariat Touiza de la wilaya D’Alger (Algeria); Ecodes (Spagna); France Nature Environnement (Francia); Osservatorio Balcani Caucaso ; Skupina 85 ; SIB – Confcommercio (Sindacato Italiano Balneatori); Lega Pesca; CNA Balneatori; Donnedamare; Zona22; Rete Imprese Marina del Parco di Viareggio; Consorzio Balneatori Marina di Levante – Viareggio; Energia per l’Italia; Green Italia; AdriaPAN – Adriatic Protected Areas Network.

In allegato il dossier e la petizione NO OIL – #STOPSEADRILLING

 

 
 
 
 
 

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