Mondo Parallelo

Camminare, passeggiare sotto le fiaccole delle stelle, una strada tracciata di innumerevoli soli che si confondono coi tenui bagliori dei lampioni sui viali. Alberi, rami protesi, mi vengono incontro per abbracciarmi un istante. E poi i ruvidi tronchi intessuti d'ombra, oscure caverne, s’aprono come ferite in alcuni, allegre dimore di picchi e di gufi curiosi, istoriate, macchiate di nero, nascoste tra rami secchi e intrecciati. Occhieggia la luna fra le foglie gialle che vibrano al vento della sera. Fin sotto le ombre maculate, mentre gli occhi riflettono come uno specchio i suoi raggi. Sento bisbigliare parole alle stelle nell'incanto della notte che avanza: sono mille archetti su violini sonanti le note di cristallo d’ un usignolo. Vedere, sentire la passione ardere nei cuori innamorati che sospirano al cielo, come verdi rami al fuoco, per fondere nel crogiolo di pietra dorata una preziosa lega d’amore. Una mano sfiora le stelle, la mia, un nembo nero assorbe la luna, e un'oscurità improvvisa assale la terra. Sfiorare voglio il suo volto ma non la trovo, la cerco tra i batuffoli bianchi che corron veloci e inseguono i nembi, ma, non la trovo, ed è come svanita la sua luce d’argento. Sono rimasto solo nel vento, che sibila attorno per confondere i suoni, tra tanti bagliori di luci lontane, là in mezzo alle strade grigie di ruvido asfalto, mi perdo, nel nero di una notte che scura mi accoglie, e non vedo più il cielo, aggrappato a un rattoppo scucito, là, sotto il suo velo.

Giov@nni