Mondo Parallelo

Ritagli di vita e di suoni

 

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BACK TO BLACK

He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...

 

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SI DEVE ESIGERE PIÙ DA SE STESSI CHE DAGLI ALTRI

Se a un certo punto un'amicizia o un amore cessano, forse non sono mai esistiti davvero.


aquila

 

S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)

 

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SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!

 

LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)

    

 
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FIAMMELLA SEMPRE ACCESA NEI CUORI

L'importante è come si vive e non quanto.

 

THE SECRET (BY GIOV@NNI)

 

Messaggi del 07/04/2014

UNA CANZONE MAI SCRITTA

Post n°496 pubblicato il 07 Aprile 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

Nella  profondità della mia anima, si cela una canzone che si rifiuta d'indossare parole banali. Una canzone che trova spazio in un granello del mio cuore, un angolino così piccolo che forse conterrà una parola sola, magari il titolo, e che l'inchiostro nero non riporterà sulla pagina, perché ancora non ho trovato le note per esprimerla completamente. Una canzone che avvolge i miei sentimenti con un involucro trasparente che tra poco si tramuterà in lettere accatastate sulla mia lingua. Come posso sussurrarla, se ho paura dell'effetto che potrebbe produrre su di me, che ancora la sto scrivendo e non mi riesce, perché ogni volta, sbaglio gli accordi? E non lo faccio apposta, solo che, quando voglio andare sulle note alte per tramutare un refrain in gioia, la mano mi scorre su quelle più gravi come a dire che devo essere più malinconico e restare sugli accordi più bassi o lievi. Meglio che mi alzi e poi riprenda, perché le dita stasera mi si sono come accorciate e non vogliono seguire i miei intenti. Ma… che sia il mio animo che magari trabocca di altri sentimenti e io non me ne sono accorto? E a chi la canterò, se è abituata a dimorare nella casa del mio cuore ma nella parte più segreta e difficile da far emergere? Se prima, allo specchio, avessi scrutato i miei occhi, avrei certo visto l'ombra della mia ombra. E se avessi toccato l'estremità delle mie dita, avrei sentito le vibrazioni nascoste dell’animo in questo momento un po’ strano di tenerezza, che chiamo così, ma non capisco perché. Le opere create dalle mie mani, quelle che si realizzano nei miei progetti, nei grafici di onde quadre e di picchi di impulsi che viaggiano a velocità incredibili in minuscoli spazi, riproducono il mio essere, come un lago che rispecchia i bagliori delle stelle. E a volte il loro bagliore è come se a loro volesse richiamare le mie lacrime, quelle che non sono riuscito a piangere, quando gli altri piangevano e si rivelano invece adesso che proprio non voglio, come quelle gocce di brina che nelle notti umide e fredde di inizio primavera, velano il segreto delle rose. Poi piano si scioglie quando il calore la disperde, e quel che evapora diviene una canzone trasmessa e passa dal silenzio al suono, come inghiottita dal rumore, intonata dai sogni e celata dal risveglio, come fosse una canzone d'amore: ma  io davvero, d’amore stasera non volevo parlare! E poi quale cantore saprà mai cantarla, se neppure io so musicarla? Io neppure vorrei intonarla perché non so nemmeno quali corde riusciranno a svelarla. Come potrei unire il rumore del mare con il canto dell'usignolo? Ed il fragore della tempesta con il respiro di un bambino? E alla mia anima adesso ho appeso un cartello, così magari, passando di corsa, si ferma e lo legge: “non ho più voglia di parlare, adesso voglio solo ascoltare, osservare in silenzio”; su questo foglio un paesaggio dipinto dalla mia fantasia, un sentiero fatto di note, e la mente si ferma a pensare, come tanti anni fa quando, d’estate, camminavo per ore da solo cercando qualcosa che neppure conoscevo. Allora cercavo un nulla nel nulla senza sapere, senza immaginare; oggi cerco qualcosa che non turbi l’armonia di un raggio di sole che mi scoppia nel cuore, un divagare di sensazioni che s’accavallano nello spartito scarabocchiato di fronte ai miei occhi, pieno di “sol diesis” e di “si bemolli” e di spazi che assomigliano a quelli scavati nei miei pensieri e non li so trattenere. Così, come adesso mi accorgo che lo spartito è già pieno, la mia canzone è già scritta come una verità esistenziale, come un assolo di flauto, nel blu del mio silenzio, il mio silenzio di nuvole rosa… e passano e poi scendono, si fermano dietro alle ciglia, ma nessuna ha il coraggio di trovare la strada per potersi sfogare, per poter frantumare l’esile strato che la tiene compatta…  il silenzio le tiene e non le lascia ondeggiare, non sono libere di affondare nel mare, restano lì, fisse… ad aspettare.

 
 
 

RISONANZE PERSONALI

Post n°495 pubblicato il 07 Aprile 2014 da menegi53
 
Foto di menegi53

Mi sono attardato oggi a divagare e a fare alcune considerazioni sulla settimana di passione che sta precedendo la Pasqua e mi è venuto da pensare a tante cose che ancora mi sono incomprensibili ma che devo accettare così come sono, altrimenti credere sarebbe troppo facile per tutti se avessimo le prove. Specie per me, che sono un uomo di scienza, a volte scuoto la testa perché sono abituato a spiegare razionalmente tutto o quasi quello che mi si para dinnanzi, per deformazione professionale, ma bisogna ricordare che la ragione ha i suoi limiti, tanti se vogliamo, e che siamo praticamente solo un po’ più in là dell’età della pietra per certi aspetti, malgrado la nostra boria e il nostro orgoglio. Così, mi sono fermato un attimo, ritagliandomi uno spazio nei miei impegni, a pensare a quelle cose che accompagnano da sempre l’uomo e che ci vengono riproposte ogni anno in questo periodo che precede la Pasqua e che riguardano la passione di Cristo. Ecco, ”l’amore e il dolore”, la lingua universale dell’uomo. Lo ha capito per primo, sul Calvario, non un discepolo, ma un estraneo. Alla morte di Gesù, infatti il primo atto di fede è quello di un lontano, un centurione pagano: davvero costui era figlio di Dio. Non da un sepolcro che si apre, non dallo sfolgorio di luce, di giorni nuovi, di un sole mai visto, no, ma davanti e dentro la tenebra del venerdì, vedendolo sulla croce, sul patibolo, sul trono dell’infamia, piaga d’uomo come un verme nel vento, quel soldato esperto di morte dice: era figlio di Dio. Morire così, morire d’amore è cosa da Dio. Il nostro Dio è differente. Perché è salito sulla croce? Per essere con me e come me. Perché io possa essere come lui. Essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all’uomo che è in croce. L’amore conosce molti doveri, ma il primo di questi doveri è di essere insieme con l’amato, come una mamma quando il figlio sta male… e vorrebbe prendere su di sé il male del suo bambino, ammalarsi lei per guarire suo figlio. Dio entra nella morte perché là va ogni suo figlio. Per trascinarlo fuori, in alto, con sé. La croce è allora l’abisso dove Dio diviene l’amante. E’ qualcosa che mi stordisce: un Dio che mi ha lavato i piedi e non gli è bastato, che ha dato il suo corpo da mangiare e non gli è bastato. Lo vedo pendere nudo e disonorato, e devo distogliere lo sguardo. Poi giro ancora la testa e riguardo la croce e vedo uno a braccia spalancate che mi grida: ti amo. Proprio me? Sanguina e grida, o forse lo sussurra, per non essere invadente: ti amo. Piccolo gregge sgomento e coraggioso, l’uomo insieme agli altri nasce dalla contemplazione del volto del Dio crocifisso, noi nasciamo in quelle donne, che hanno verso Gesù lo stesso sguardo d’amore e di dolore che Dio ha sul mondo. Le prime “pietre viventi” sono donne. Per divenire umani e veri dobbiamo anche noi sostare con quelle donne accanto alle infinite croci del mondo dove il Cristo è ancora oggi crocifisso nei suoi fratelli, disprezzato, umiliato, ricacciato indietro, naufragato. Con le donne sentiamo nostra la passione di ogni figlio dell’uomo: il mondo è tutto una collina di croci. Restiamo accanto, gli uni agli altri, a portare come quelle donne fanno, conforto, speranza, pane, umiltà e vita perché, a mio avviso, forse, solo così scomparirà la pietra tombale che grava sui nostri giorni.

 

Giov@nni

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: menegi53
Data di creazione: 23/11/2011
 

L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE

 

NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE

 

CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE

 

LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI

aquila-immagine-animata-0012

 
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO

L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!

 

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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE

Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!

 

RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)

 

Volano, come rondini volano

poi nel cielo scompaiono

i miei sogni così.

Tornano come rondini tornano

anche se non vorrei...

I miei sogni così.

Chi non ama ricordi non ha...

sempre solo restare dovrà...

Una vita vissuta così...

non vorrei...non vorrei.

Meglio ridere e piangere se...

se l’amore ora viene ora va...

fa soffrire, ma è meglio così:

solo non sarai...no mai!

I ricordi verranno da te

come gocce di pioggia...

cadranno giù...

dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,

sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..

senza dirti nemmeno perché...

Sognerai... Di fermare quel bacio... così,

che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.

 

NOTHING MORE

 

Alcuni si ricordano dell'educazione

solo quando la pretendono dagli altri

 

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FELICITÀ

Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.

La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.Felicità

 

SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)

 

TURBOLENZE D'ONDE

Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.

 

 

POLVERE DI STELLE SULLE MANI

Io sono più importante dei miei problemi.

 

COME SPIGHE DI GRANO

Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole

 
 

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