Creato da guardia_coste il 29/10/2007

Guardia Costiera

Armati solo di buona volontà...

 

 

Maxisequestro di tonno rosso – quasi 4 tonnellate in una operazione

Post n°148 pubblicato il 22 Aprile 2010 da guardia_coste
 

Quasi 4 (quattro) tonnellate di tonni rossi sequestrate alle prime luci dell’alba di stamane dai militari della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro (Cs).
Trattasi di circa 150 (centocinquanta) esemplari di tonni rossi pescati nel Golfo di Taranto da una sola imbarcazione da pesca di Cariati (Cs) sprovvista di autorizzazione.
Oltre 80 (ottanta) i tonni rossi risultati, alle misurazioni dei militari, di taglia vietata poiché al disotto della misura minima prevista dal regolamento ce 302/2009.

Valore stimato del pescato alla vendita tra i 150.000,00 (centocinquantamila) e 200.000,00 (duecentomila) euro.
Pesanti le sanzioni amministrative e penali applicate. Sequestro e confisca di tutto il pescato, oltre 6.000,00 (seimila) euro di verbali amministrativi complessivamente contestati al comandante dell’imbarcazione da pesca, denuncia penale alla Procura della Repubblica in relazione alla parte dei tonni sotto misura e relativo sequestro penale degli stessi.
I prodotti ittici confiscati sono stati giudicati idonei al consumo umano da parte del medico veterinario competente e saranno, secondo le procedure previste in questi casi, in parte donati in beneficienza ed in parte alienati con introito a beneficio dell’erario.
L’operazione si inquadra in una più ampia azione di vigilanza e controllo, anche attraverso l’ausilio del sistema VMS (vessel monitoring system), da parte della Guardia costiera che, in Calabria, opera sotto il coordinamento della Direzione marittima di Reggio Calabria - sede del V centro di controllo area pesca (CCAP) – nell’ambito di direttive di rango nazionale emanate dal Comando generale.
I militari, nell’occasione, hanno operato in sinergia con una vicina Capitaneria pugliese attraverso interscambio di informazioni sulla posizione in mare dell’unità controllata e dei suoi movimenti sino ad intercettarla nel porto di Cariati, peraltro base del peschereccio.

 
 
 

LA GUARDIA COSTIERA E IL PARADOSSO DELLA SICUREZZA

Post n°147 pubblicato il 27 Marzo 2010 da guardia_coste
 
Tag: Cocer
Foto di guardia_coste

di  Antonello Ciavarelli - delegato del Co.Ce.R.

Da delegato del Co.CE.R. (Consiglio Centrale di Rappresentanza della M.M.) e appartenente alla Guardia Costiera, vivo tutta la mortificazione in cui si trovano i colleghi ad operare durante l’attività di polizia marittima, impiego preminente di questo corpo. Nonostante i militari siano Ufficiali ed Agenti di Polizia giudiziaria, non vi è uno status di pubblica sicurezza perché di fatto ci si possa difendere e procedere ad arresti. Sono frequenti ormai i casi di ordinaria frustrazione vissuto dal personale. Si viene normalmente oltraggiati e malmenati e si è spesso nelle condizioni di improvvisarsi psicologi, sociologi e assistenti sociali o addirittura porgere “l’altra guancia”, affinché si eviti che il comportamento di delinquenti non degeneri dalla violenza fisica alla violenza armata.
Un ennesimo esempio è quello dell’episodio accaduto lo scorso 23 febbraio a Trieste, dove i militari della Guardia Costiera, entrati in un ristorante cinese per i consueti controlli, in materia di conservazione dei prodotti ittici, esigendo di controllare cucina e frigoriferi hanno trovato la resistenza fisica del proprietario. Non avendo gli strumenti materiali e normativi per procedere agli arresti, hanno dovuto per l’ennesima volta, come spesso accade in tutta Italia, chiamare il 113 come se fossero dei normali cittadini per continuare a fare il loro dovere di militari e di Ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria. Come si può tutelare in particolare la salute dei cittadini che si recano al ristorante o acquistano generi alimentari provenienti da paesi non comunitari, se con la carenza di norme dell’attuale sistema attuale non si favoriscono le forme di controllo? Come può essere garantita la tutela della salute dei cittadini? Quale incentivo possono avere in futuro gli agenti preposti ai controlli se essi stessi non sono tutelati nell’espletare il proprio dovere?
 Di questa situazione sono pienamente coscienti tutti i Ministri (Difesa, Interni, Agricoltura, Trasporti e funzione pubblica), perché spiegata dal sottoscritto anche in incontri formali durante le presentazioni delle leggi finanziarie e dei D.P.E.F. agli ultimi tre Governi ed in tutte le sedi parlamentari nel corso delle ultime tre legislature.
Tutti i delegati della rappresentanza della Guardia Costiera all’unanimità, oltre un anno fà hanno chiesto l’arma di dotazione. Per esperienza personale e supportato anche da delibere della Base posso dire che di fatto la totalità del personale vuole che il Corpo diventi una Forza di Polizia, sempre all’interno della Forza Armata Marina, come erano prima i Carabinieri per l’Esercito. Ciò che si vive è una mortificazione non solo per la Forza Armata che vede il personale con la divisa della Marina Militare malmenato e oltraggiato, ma è una umiliazione per lo Stato Italiano che è rappresentato dalle stesse divise. Ma di questi paradossi nessuno ne parla e l’opinione pubblica è all’oscuro. Se succedesse agli agenti della  Forestale di dover scappare di fronte ai delinquenti o dover chiamare il 112 o 113 per portare a termine i propri compiti, che senso avrebbe l’ esistenza in materia di sicurezza del Corpo Forestale?
È inoltre in un ritardo non comprensibile, l’emanazione un decreto da parte del Ministro dei Trasporti Matteoli (il cui termine è stato prorogato), al fine di mettere almeno in ordine le varie dipendenze funzionali e le competenze. Tutto ciò oltre ad una pesante carenza di personale, che va dai mille alle tremila unità. Carenza ancora più evidente, se si considerano gli 8.000 chilometri di costa. È inoltre noto, a tutto il personale, l'impegno dell'attuale Comandante Generale della guardia Costiera per risolvere le problematiche su esposte, anche con il suddetto decreto, e si spera che quest’ultimo, presto venga pienamente condiviso anche dal nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina, proveniente da un incarico come quello dei Servizi Segreti, che di personale e sicurezza ha dato dimostrazione di sensibilità nella sua carriera.
In questi momenti di ristrettezze che vivono gli italiani, è normale avere una Guardia Costiera, che per svolgere la sua attività di polizia deve chiamare il 112 o 113, o deve essere accompagnato preventivamente da Polizia e Carabinieri? Oppure si arriverà al paradosso che la società civile, attraverso le ronde civiche, chiederà di girare per i porti? Quanto costa questo raddoppio di spese ai cittadini? È normale nel 2010 esporre ancora a rischi fisici e giudiziari, i militari della Guardia Costiera per mancanza di status di pubblica sicurezza e di norme chiare? Non avrebbe tutto da guadagnare l’Italia con 12.000 militari (già Ufficiali ed Agenti di polizia giudiziaria) in più, che operano in piena sicurezza e per la sicurezza? Qual è la reale volontà politica? O meglio la politica ha una volontà in tal senso? Quando verrà espressa normativamente?
Antonello Ciavarelli - delegato del Co.Ce.R.

antonellociavarelli@libero.it

 
 
 

Gallipoli: concluso il corso di autodifesa per personale marittimo ...

Post n°146 pubblicato il 27 Marzo 2010 da guardia_coste
 

Lecce (Salento) - Con la consegna dei diplomi da parte del c.f.(cp) Giovanni Scattola, si è concluso in data odierna il 1° corso di autodifesa organizzato in favore del personale del compartimento marittimo di Gallipoli.

Nel corso del 2009, il comando generale del corpo delle capitanerie di porto – guardia costiera ha stipulato una convenzione di operosità e collaborazione con la fijlkam (federazione italiana judo – lotta – karate ed arti marziali), per la qualificazione degli istruttori del corpo delle capitanerie all’insegnamento del metodo globale di autodifesa (mga) e la promozione di discipline sportive federali per il soddisfacimento di esigenze comuni.

Il corso, in conformità’ a quanto previsto dalle direttive ricevute dal comando generale del corpo delle capitanerie di porto – guardia costiera, ha riguardato lo studio di tecniche di autodifesa secondo il metodo mga della f.i.j.l.k.a.m.. unitamente al valido sistema, basato sui principi di flessibilità e cedevolezza su cui si fondano le arti marziali ed esplicitamente ideato per trasformare a proprio vantaggio le energie impiegate dall’aggressore, sono stati trattati argomenti di psicologia dell’aggressione e di diritto penale, sempre applicati alla difesa personale.

Le lezioni, intese a fornire al proprio personale un ulteriore strumento “lavorativo”, utile nell’espletamento delle ormai molteplici attività di polizia marittima, sono state tenute dal 2° Capo Luca De Maria, debitamente qualificato e formato per l’insegnamento.

 
 
 

PROCIDA: Traghetto Caremar si arena con 130 persone a bordo...

Post n°145 pubblicato il 27 Marzo 2010 da guardia_coste
 
Foto di guardia_coste

Nella mattinata del 25 marzo, la M/N NAIADE della società CAREMAR si è arenata nel mezzo del porto commerciale di Procida con a bordo circa 130 persone.
Sul posto sono immediatamente intervenute n. 2 motovedette della Guardia Costiera procidana al fine di fornire eventuale assistenza, in caso di bisogno, ai passeggeri, nonché al fine di coadiuvare le operazioni di disormeggio coordinate dal Circomare isolano anche con l’ausilio di un’imbarcazione del locale Gruppo Ormeggiatori.
Sebbene il Circomare avesse anche già disposto l’intervento del Rimorchiatore “Steven” impegnato in quel momento nei pressi di Vivara, l’intervento del suddetto mezzo non è stato tuttavia necessario, in quanto intorno alle ore 11:40 la M/N NAIADE è riuscita a “liberarsi”.
A quel punto, però, sono subentrati i comprensibili problemi in banchina con passeggeri e autotrasportatori che, già provati da quanto accaduto, cercavano di avere informazioni sulla possibilità e sulle modalità di proseguire il viaggio verso Ischia.
L’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida, presente in forze in banchina, ha fornito ogni assistenza ai passeggeri, dando anche le relative informazioni su tempi e modalità di prosecuzione del viaggio.
In effetti, il Circomare isolano, aveva già preso contatti con la società CAREMAR rappresentando la situazione e ricevendo assicurazioni sull’intervento di altre unità della società con corse eccezionali. Nel primo pomeriggio la situazione era completamente risolta, mentre la stessa M/N NAIADE, effettuata una visita RINA, ha avuto il via libera a riprendere le corse.
L’Ufficio Circondariale Marittimo di Procida ha, intanto, aperto un’inchiesta sull’accaduto.

 
 
 

Torna la schiuma sul litorale nord di Trani

Post n°144 pubblicato il 21 Marzo 2010 da guardia_coste
 

E' ricomparsa la schiuma nel canale Ciappetta Camaggio, tra Andria e Barletta, che sfocia al confine con il litorale nord di Trani. Solo dieci giorni fa, la Guardia costiera era intervenuta sul posto (insieme ad alcuni operatori dell'Arpa Puglia) per effettuare dei prelievi. A distanza di pochi giorni, il fenomeno si è ripresentato nelle ore pomeridiane con effetti devastanti.

All’origine di questo flusso anomalo potrebbe esserci la pioggia di queste ultime ore che ha causato un nuovo mescolamento in acqua di scarichi (domestici ed industriali) che hanno prodotto la comparsa di schiuma alta tre metri.



I risultati dei prelievi saranno consegnati alla procura di Trani, per comprendere a cosa sia dovuto il fenomeno e di chi siano le responsabilità. A monte del problema c’è sempre il depuratore di Andria, più volte sottoposto a sequestro e mal funzionante. I tecnici non escludono che possa trattarsi dell’azione dei residui oleosi delle lavorazioni dei frantoi di Andria, che arrivano in maniera sovrabbondante al depuratore, intaccando l’equilibrio ambientale di un’area molto estesa che interessa tutti e tre i capoluoghi della Bat.

 
 
 

Nel porto di Oneglia la nave scuola “Pogoria”

Post n°143 pubblicato il 21 Marzo 2010 da guardia_coste
 

Dal 20 marzo al 3 aprile sarà ormeggiata nel porto di Oneglia la nave scuola “Pogoria”. Della Sail Trainig Association polacca, consorella della Sail Training Italia. Si tratta di una  bellissima goletta di quasi 50 metri, costruita nel 1980, può ospitare 50 persone, tra equipaggio e allievi, per crociere con autonomia di oltre trenta giorni.

Con oltre tremila metri quadri di velatura è in grado di raggiungere i 15 nodi, ed ha al suo attivo diverse circumnavigazioni dell'Africa e giri del mondo.
La Sta Italia, come le altre sparse per il mondo, ha scopi educativi ed è in grado di promuovere crociere in tutto il mondo, per giovani tra i 16 e i 25 anni, insegnando solidarietà, amicizia e passione per la navigazione.
Da anni ormai torna ad Imperia grazie all'ospitalità della Guardia Costiera e alla collaborazione con il Comune, ma quest'anno sarà anche possibile visitarla. Il 20 marzo ed il 3 aprile, dunque, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, chi lo desidera può salire a bordo e visitare la goletta, incontrando i giovani allievi di tutto il mondo che stanno effettuando la crociera nel Mediterraneo.

 
 
 

Sanremo: auto finisce in acqua nel porto, conducente illeso

Post n°142 pubblicato il 21 Marzo 2010 da guardia_coste
 
Tag: Sanremo

Un'auto condotta da un cittadino francese è finita in acqua, questa sera poco dopo le 20.30 sul molo lungo del porto vecchio a Sanremo. Secondo i riscontri fatti dai Carabinieri presenti in porto e dagli uomini della Guardia Costiera, Eduard Gualla, 53enne nato a Nizza, ma
residente a Eze, era al volante di una Toyota e stava facendo manovra.

Durante la retromarcia sembra che un piccolo estintore che era in macchina sia finito sotto il pedale del freno e l'auto è finita in acqua. L'uomo che era al volante è riuscito ad uscire prontamente aprendo la portiera mentre, un Carabiniere di servizio in porto lo ha aiutato a risalire i banchina.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, l'automedica ed un'ambulanza ma, per fortuna dopo una breve visita, i medici hanno confermato le buone condizioni dell'uomo. Curiosamente, dopo diversi minuti che l'auto era in acqua, presentava ancora le luci accese.

 

 
 
 

Discarica abusiva sequestrata dalla Guardia costiera di Trani

Post n°141 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da guardia_coste
 
Tag: Trani

Un’operazione complessa di polizia ambientale ha portato personale della Guardia Costiera dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Barletta e dell’Ufficio Locale Marittimo di Trani al sequestro sul litorale a Nord Ovest di Trani, nella zona di via dei finanzieri, di un’area demaniale marittima di oltre 3000 metri quadri adibita a discarica abusiva e ricolma di eternit, vernici, oli esausti, materiali dell’edilizia e di cantiere, pneumatici, tubi, scarti della lavorazione del marmo.


La zona sequestrata è  proprio sulla spiaggia tra il depuratore ed un noto cantiere cittadino. Posti sotto sequestro anche due moli realizzati verso il mare con materiali di risulta, copertoni, boe di plastica, materiale edile di scarto.Il sequestro si è  reso necessario per evitare che la libera disponibilità della spiaggia potesse consentire di inquinare ancora e di continuare ad usare l’area come discarica. La zona è di particolare pregio naturalistico e sottoposta a vincolo paesaggistico essendo nella fascia dei 300 metri dalla battigia; inoltre è prospiciente il sito marino di interesse comunitario Posidonieto S. Vito - Barletta.

La Procura della Repubblica di Trani, nella persona del dott. Michele RUGGIERO, che sta coordinando e dirigendo le indagini, ha convalidato il sequestro della Guardia Costiera e disposto che custode giudiziale della stessa area sia nominato un funziona
rio del Comune. Il Testo unico sull’ambiente, fra l’altro, prevede che dovrà essere proprio il Comune a porre in essere gli adempimenti finalizzati alla bonifica ambientale dell’area in questione.
I tranesi ricorderanno che il tratto di spiaggia in questione era servito qualche anno fa ad una ditta veneta per la realizzazione del cantiere per posizionare la condotta sottomarina del depuratore di Trani. Le indagini della Guardia Costiera proseguiranno, quindi, per accertare ulteriori eventuali responsabilità di privati ma non solo per lo scempio ambientale perpetrato ai danni del litorale nord tranese.

 
 
 

Lampedusa: Guardia Costiera salva cagnetta in mare

Post n°140 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da guardia_coste
 

L’Enpa plaude alla dedizione e all’alto senso di umanità dimostrato dai militari in servizio sul vascello M. Lolini Cp 407, i quali – nel porto Lampedusa - hanno soccorso una cagnetta caduta in mare. Il quattrozampe in difficoltà è stato notato casualmente: gli uomini della Guardia Costiera, infatti, stavano rinforzando gli ormeggi delle proprie imbarcazioni quando, tra le onde del mare mosso, hanno avvisto il corpicino del cane mentre annaspava in acqua. A quel punto i militari hanno cercato di attirare l’attenzione dell’animale, incitandolo con tutti i mezzi a loro disposizione a raggiungere l’imbarcazione. L’operazione, complicata dalle avverse condizioni meteo – mare forza quattro e vento di Libeccio con raffiche da 30 nodi – si è risolta nel migliore dei modi.

La cagnetta, un cucciolo, è stata issata sull’imbarcazione dove ha ricevuto le prime cure: il caldo di una coperta, cibo, e tante coccole. Ma non è tutto. Conclusa l’operazione di salvataggio, gli uomini della Guardia Costiera hanno cercato di risalire al proprietario dell’animale che, però, non è stato individuato. Ed è a questo punto che una storia di dedizione al dovere, si è trasformata in favola. Il comandante dell’imbarcazione, il Sottotenente di Vascello Andrea Borghi, affezionatosi alla cagnetta, non ha mostrato alcuna esitazione e ha preso con sé l’animale. La cagnetta “Lola” - il cucciolo è stato così ribattezzato dal nome dell’imbarcazione che le ha salvato la vita – adesso ha una nuova casa e una nuova famiglia; tantissimo affetto grazie al quale potrà dimenticare la sua brutta avventura, e guardare al futuro con occhi più sereni.

 
 
 

Neve: anche la Guardia Costiera all’opera per limitare i disagi

Post n°139 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da guardia_coste
 
Tag: Pesaro

Pesaro (PU)- La Guardia Costiera di Pesaro, in mattinata, ha partecipato attivamente allo sgombro delle strade cittadine in collaborazione con la locale Protezione Civile coordinata dalla Prefettura, che aveva fatto pervenire la richiesta di intervento.
Tale collaborazione, è emersa al seguito della abbondante nevicata della giornata di ieri che ha interrotto la maggior parte delle vie di comunicazione, rendendo di fatto, quasi impossibile la mobilità stradale ed insufficienti i mezzi spazzaneve a disposizione del Comune. Per questo motivo, si è reso necessario anche l’impiego di un’autocisterna che con l’utilizzo di acqua salata, ha favorito le operazioni di sciogl
imento e ripristino delle strade, nelle zone in cui non era possibile l’utilizzo del sale.
Alle ore 12.00 il mezzo della Protezione Civile ha effettuato il suo ingresso in porto accompagnato da 2 mezzi terrestri, nonché a sicurezza anche degli specchi acquei, è stata impiegata anche la motovedetta CP872, tutti forniti dalla locale Guardia Costiera.
I mezzi terrestri hanno provveduto a garantire un facile e sicuro accesso alla stessa autobotte, nel punto ritenuto più idoneo al prelievo dell’acqua di mare, il mezzo navale ha pattugliato, invece, lo specchio acqueo antistante la zona di raccolta, per garantire un ulteriore sicurezza al traffico mercantile e peschereccio in entrata ed in uscita.
In aggiunta, per sostenere un ulteriore sicurezza delle operazioni, è stato altresì interdetto l’accesso pedonale al porto, per consentire agli operatori di effettuare un intervento più rapido ed efficace.
Tutte le sequenze operative, sono succedute sotto rigidissimo controllo e coordinamento della Sala Operativa della Guardia Costiera.
Terminato il rifornimento della cisterna, lo stesso mezzo è stato accompagnato presso la locale Protezione Civile per essere successivamente destinato per le vie urbane.

 
 
 

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Sempre attivo, permette al cittadino in caso di pericolo di entrare immediatamente in contatto con la Centrale Operativa, o con la Capitaneria di Porto competente per territorio.

 

 

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Il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.), infine, offre assistenza medica gratuita a distanza alle imbarcazioni in navigazione senza medico a bordo, in stretto coordinamento con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto per le operazioni di soccorso.

 

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