Creato da guardia_coste il 29/10/2007

Guardia Costiera

Armati solo di buona volontà...

 

 

Tonno rosso. Autorizzazione per pesca sportiva

Post n°158 pubblicato il 26 Giugno 2010 da guardia_coste
 

Per praticare la pesca sportiva del tonno rosso è necessaria un'autorizzazione della Capitaneria di porto. La Guardia costiera di Gallipoli fornisce indicazioni precise

Importanti novità per gli appassionati di pesca sportiva del tonno rosso, praticata lungo l'intero litorale salentino tramite il sistema della "traina" o del "big game" con apposite canne da pesca.

Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, la Guardia costiera di Gallipoli provvede nel comunicare le recenti novità in materia. La possibilità di praticare la pesca sportiva del tonno rosso è ancora in vigore, dal 16 giugno al 14 ottobre, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del Regolamento Comunitario 302 del 2009, previa autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria di porto o Guardia costiera.
L'autorizzazione ottenuta avrà durata triennale e dovrà essere detenuta insieme ai documenti di bordo. Essa consente lo svolgimento dell'attività di pesca ricreativa o sportiva del tonno rosso per tutti i soggetti presenti a bordo, pertanto non è necessaria la presenza a bordo del soggetto che ha presentato la dichiarazione.

Per cercare di tutelare la specie del tonno rosso, in forte depauperamento a causa dell'eccessivo sforzo di pesca operato negli anni passati, la Comunità Europea fornisce indicazioni precise in merito alla taglia minima pescabile: 115 centimetri di lunghezza e 30 chilogrammi di peso.

La Capitaneria di porto di Gallipoli, inoltre, ricorda che vige il divieto di catturare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare più di un esemplare di tonno rosso per uscita in mare; che è vietata la commercializzazione del pescato e che è consentito esclusivamente lo sbarco di prodotto intero.

 

 
 
 

Cocaina in spiaggia: controlli in mare e correnti...

Post n°157 pubblicato il 26 Giugno 2010 da guardia_coste
 
Tag: Alghero

Controlli in mare da parte dei sub della Polizia. Studio anche delle correnti per capire da dove potesse provenire il grosso carico di droga

ALGHERO - In merito al ritrovamento dei 24 chilogrammi di cocaina sulla spiaggia di Alghero. Ieri, intanto i sub del Nucleo della Polizia di Stato, che dipendono direttamente dalla questura, coordinati dalla dottoressa Bibiana Pala, hanno monitorato lo specchio acqueo antistante il luogo del rinvenimento della droga.

Proprio davanti ad un chiosco bar, ubicato sul litorale, dove una turista sarda, residente all'estero, aveva notato la grossa sacca, i sommozzatori, accompagnati dalla Guardia Costiera hanno verificato la possibile presenza di ulteriori contenitori sul fondale con sostanza stupefacente. Gli agenti, con la pilotina della Capitaneria, sono partiti dal porto di Alghero in direzione spiaggia di San Giovanni e Lido.

Non solo, però, un controllo del mare, ma anche uno studio delle correnti per capire da dove potesse provenire il grosso carico che, a quanto pare, dai rilievi effettuati dalla Polizia locale, è stato mollato, tramite il taglio di una cima da un'imbarcazione in transito fuori dalla rada di Alghero.

 
 
 

Intercettata barca con immigrati...tensione con la Guardia Costiera

Post n°156 pubblicato il 26 Giugno 2010 da guardia_coste
 

AGRIGENTO - Momenti di tensione nella notte a largo di Porto Empedocle. La Guardia costiera ha infatti intercettato un barcone lungo almeno 25 metri con delle scritte in arabo. Secondo quanto hanno spiegato dalla Capitaneria di porto di Porto Empedocle il barcone ha prima messo in atto manovre evasive e successivamente avrebbe tentato di speronare l'unità militare. Solo a 25 miglia dalla costa dopo un lungo inseguimento in direzione Sud Est al largo di Marina di Palma, e quando sono intervenute anche le motovedette dei carabinieri e della Guardia di finanza, le unità italiane sono riuscite ad abbordare e prendere il controllo dell'imbarcazione.


A bordo una ventina di persone, tutte in possesso di documenti, e di nazionalità tunisina e marocchina. Hanno detto di far parte dell'equipaggio. La Procura di Agrigento ha intanto aperto un'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per inosservanza di un ordine dell'autorità militare e per tentato speronamento di unità militare. La posizione delle venti persone a bordo del barcone sarà vagliata dagli investigatori dopo gli interrogatori.



La segnalazione era giunta intorno alle 2 della notte da parte di un diportista che aveva raccontato di un barcone carico di immigrati al largo di Punta Bianca. Sul posto è giunta immediatamente una motovedetta della Guardia costiera che ha intercettato il natante. Ricerche sono in corso a terra, nella zona di Punta Bianca, dove peraltro vi è anche un poligono militare, per verificare se vi sia stato effettivamente uno sbarco.

 
 
 

Salvataggio in mare...

Post n°155 pubblicato il 14 Giugno 2010 da guardia_coste
 
Tag: Sanremo

Si è conclusa intorno alle 14.35 una complessa operazione di soccorso iniziata alle 11 quando, via radio, è giunto presso la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Sanremo il 'MayDay' lanciato da un’imbarcazione a vela di circa 7 metri con avaria al timone a circa 3,5 miglia al traverso di Ospedaletti.

Immediatamente veniva richiesto l’intervento della motovedetta classe 800 (unità specialistica destinata al soccorso con ogni condizione di mare) di stanza presso la Capitaneria di Porto di Imperia (la M/v CP 882 dislocata a Sanremo è attualmente indisponibile) che, dopo circa 40 minuti, ha raggiunto l’unità che si trovava in grossa difficoltà a causa del mare agitato e del vento molto teso (30/35 nodi). Considerate le condizioni del mare e l'urgenza di porre in salvo i diportisti, le tre persone sono stat portate a bordo della motovedetta, abbandonando alla deriva l’imbarcazione. Contestualmente, vista la disponibilità manifestata in tal senso dall’armatore di un locale peschereccio (Lobna 1°), quest’ultimo veniva inviato in zona per tentare il recupero dell’unità alla deriva evitando che la stessa si trasformasse a sua volta in un pericolo per la navigazione.



La CP806 nel rientro verso il porto di Sanremo, ha trovato difficoltà per il forte vento ed il mare molto mosso, in senso contrario alla rotta, che sottoponevano l’unità a violente sollecitazioni. Alle 13.45 la vedetta giungeva presso l’imboccatura del porto di Sanremo ma, poco prima di accostare e farvi ingresso, comunicava alla sala operativa della Guardia Costiera di Sanremo che un’improvvisa avaria ad entrambi i motori rendeva impossibile la manovra di ingresso e, vista la vicinanza agli scogli dei moli foranei, richiedeva immediata assistenza. Immediatamente la Sala Operativa contattava il servizio ormeggiatori di Portosole e lo Yacht Club Sanremo per chiedere la disponibilità di mezzi nautici da inviare in zona.

Lo Yacht Club Sanremo metteva a disposizione due gommoni, su uno dei quali imbarcava, oltre allo stesso Presidente del sodalizio nautico (Beppe Zaoli) anche personale della Capitaneria di Porto. Analogamente gli ormeggiatori inviavano in zona una pilotina sulla quale prendeva imbarco altro personale della Guardia Costiera. Dopo pochi minuti il primo gommone dello Yacht Club raggiungeva l’imboccatura e riusciva ad allontanare la motovedetta con le 7 persone a bordo dalla scogliera ormai vicinissima. Successivamente le 3 unità procedevano nell’operazione di rimorchio della vedetta, resa molto complicata dal mare e dal vento – aumentati ancora di intensità – in senso contrario.



Dopo circa 40 minuti il convoglio riusciva ad entrare in porto e raggiungeva la banchina di sottoflutto di Portosole ove un’ambulanza inviata dal 118 attendeva già da qualche tempo i diportisti recuperati, molto provati dall’esperienza. Si trattava di 3 uomini (G.E, anni 41; A.S., anni 49 e P.L., anni 53) partite in mattinata dal porto di Sanremo per una gita in mare bruscamente interrotta da una grave avaria al timone. Intorno alle 15.45 il peschereccio faceva ritorno in porto con a rimorchio l’unità a vela in avaria che veniva ormeggiata presso un pontile galleggiante.

 
 
 

SEQUESTRATI OLTRE 60 KG DI DATTERI...

Post n°154 pubblicato il 14 Giugno 2010 da guardia_coste
 
Tag: Bari

A SEGUITO DI ARTICOLATA ATTIVITA’ DI INDAGINE FINALIZZATA AL CONTRASTO DELLA PESCA ILLECITA DEL DATTERO DI MARE, NEL CORSO DELLA GIORNATA ODIERNA, PERSONALE DELLA GUARDIA COSTIERA DI BARI HA SEQUESTRATO 50 KG DI DATTERI PROVENIENTI DALLA GRECIA.

INOLTRE LA DIPENDENTE MOTOVEDETTA DI BASE A TRANI NEL CORSO DI UNA PERLUSTRAZIONE HA INTERCETTATO DUE PERSONE INTENTE A DANNEGGIARE LA SCOGLIERA SOTTO IL MONASTERO DI COLONNA A TRANI SEQUESTRANDO OLTRE 10 KG DI DATTERI .



L’OPERAZIONE ATTESTA, ANCORA UNA VOLTA, LA PARTICOLARE ATTENZIONE CHE LE CAPITANERIE DI PORTO GUARDIA COSTIERA HANNO NEI CONFRONTI DELLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE MARINO E DELLA PROTEZIONE DELLE SPECIE ITTICHE A RISCHIO DI ESTINZIONE.

VA RICORDATO, INFATTI, CHE LA PESCA DEL DATTERO DI MARE, PER LE MODALITA’ DI PRELIEVO DEL PRODOTTO, PROVOCA GRAVI DANNI ALL’AMBIENTE MARINO SUBACQUEO ED ALLE SCOGLIERE NONCHE’ SERI PREGIUDIZI DELLA FLORA MARINA.

INOLTRE LE STIME SCIENTIFICHE DICONO CHE PER UN PIATTO DI "LINGUINE AI DATTERI", CHE CONTIENE 15-20 INDIVIDUI, SI DISTRUGGE UNA SUPERFICIE DI FONDO MARINO PARI A CIRCA UN METRO QUADRATO CON TUTTI GLI ORGANISMI SESSILI IN ESSA PRESENTI; E PERCHE’ LA STESSA SUPERFICIE SI RICOSTITUISCA INTEGRALMENTE OCCORRONO ALMENO 20 ANNI. IL SEQUESTRO DI OGGI, AVREBBE QUINDI COMPORTATO, QUALORA ILLECITAMENTE UTILIZZATI NELLA RISTORAZIONE, UN GUADAGNO DI CIRCA 20.000 EURO.

IL DATTERO DI MARE E’ UN MOLLUSCO BIVALVE DELLA FAMIGLIA MYTILIDAE. SI INSEDIA ALL’INTERNO DI ROCCE CALCAREE E LA SUA CRESCITA E’ ESTREMAMAENTE LENTA: PER RAGGIUNGERE LA LUNGHEZZA DI SOLI 5 CM SONO NECESSARI DAI 15 AI 35 ANNI. IL SUO CONSUMO E LA PESCA SONO VIETATI IN ITALIA PER LEGGE DAL 1998, IN QUANTO PER LA LORO CATTURA VENGONO SERIAMENTE DANNEGGIATE LE COSTE, IL FONDALE ED ALTERATO L’ECOSISTEMA MARINO.

LA CAPITANERIA DI PORTO ESORTA, PERTANTO, I CITTADINI A NON CONSUMARE PRODOTTI VIETATI - PER I QUALI SAREBBERO PASSIBILI DI MULTA – ED AD AFFIANCARLA IN QUESTO MERITORIO CONTRASTO.

 
 
 

Alghero. una pallottola per il capo

Post n°153 pubblicato il 20 Maggio 2010 da guardia_coste
 
Tag: Alghero
Foto di guardia_coste

ALGHERO. Una pallottola in una busta, infilata tra le stecche del tergicristallo della sua macchina, una Opel Corsa, parcheggiata nell’area portuale. L’ha trovata il vicecomandante dell’Ufficio circondariale marittimo della Guardia Costiera, il sottufficiale Capo, Antonio Piras. La pallottola era sistemata all’interno di una busta, riposta tra le facciate di un un biglietto sul quale era scritta a stampatello la frase: «Non ti allargare troppo».

Un atto chiaramente intimidatorio nei confronti del sottufficiale il quale, tra l’altro, svolge negli uffici di via Arborea il ruolo di comandante della Polizia giudiziaria, quindi è il responsabile di accertamenti, verifiche, assunzioni di atti legati evidentemente all’attività portuale.

Le indagini sono state affidate ai Carabinieri della Compagnia coordinati dal capitano Gianluca Zara e secondo alcune indicazioni si svolgerebbero a 360 gradi, sia nel settore specifico dell’a ttività di Capo Piras e sia più in generale. Difficile pensare a uno scherzo anche perchè recentemente lo stesso vicecomandante è stato oggetto di un attentato incendiario, durante la notte è stata data alle fiamme la sua auto, una Fiat Punto, parcheggiata sotto la sua abitazione.

La pallottola e tutto il materiale rinvenuto, quindi il foglio con il messaggio intimidatorio e la busta, sono ora al voglio della Scientifica dell’Arma e si ritiene che gli accertamenti in corso potranno fornire alcune indicazioni di merito. Resta comunque la gravità del gesto che testimonia di una situazione complessiva di disagio per chi è chiamato a svolgere le proprie funzioni istituzionali in un settore spesso turbolento come testimoniano alcune vicende passate in qualche modo legate alle attività portuali. Un lavoro che inevitabilmente provoca inimicizie ma la busta con il messaggio e la pallottola costituiscono un atto gravissimo anche perchè sullo stesso sottufficiale si registra una reiterazione di episodi, l’incendio dell’auto, che pongono interrogativi inquietanti. Le indagini per quanto a tutto campo si presentano in ogni caso piuttosto laboriose. I Militari stanno ora approfondendo le questioni trattate da Antonio Piras nel corso degli ultimi tempi e in particolare quelle più complesse e delicate nelle quali gli accertamenti praticati per possibili violazioni potrebbero aver provocato una azione intimidatoria, una minaccia estremamente esplicita nello stresso messaggio: «Non ti allargare troppo».

La vicenda è tenuta sotto il più stretto riserbo e lo stesso sottufficiale non intende commentare l’episodio, preferendo che siano le indagini dei Carabinieri a fornire una risposta. Capo Antonio Piras è stato sentito a lungo negli uffici della Compagnia di via Don Minzoni. Il sottufficiale è persona particolarmente stimata e apprezzata nell’ambiente di lavoro per la sua lunga esperienza e approfondita competenza dei compiti istituzionali.

 
 
 

CONTROLLI IN CALABRIA, MULTE E SEQUESTRI...

Post n°152 pubblicato il 20 Maggio 2010 da guardia_coste
 

La direzione marittima di Reggio Calabria ha coordinato una vasta operazione di polizia mirata a verificare il rispetto delle normative in materia di pesca. L'operazione, denominata "Bluefin tuna", si e' svolta in contemporanea in tutta la regione Calabria, prevedendo controlli della filiera della pesca che, iniziati durante la notte, si sono protratti per tutta la giornata, presso i porti e gli esercizi commerciali all'ingrosso e al dettaglio.
L'attivita' svolta dalle capitanerie di porto di Reggio Calabria, Crotone, Gioia Tauro, Vibo Valentia e Corigliano Calabro, era preordinata inoltre a contrastare l'utilizzo delle reti da posta derivanti illegali (spadare), nonche' la pesca illecita del tonno rosso in violazione delle norme comunitarie finalizzate alla conservazione di tale pregiata risorsa ittica.


La Guardia costiera calabrese ha impegnato nell'operazione complessa nove unita' navali e 33 pattuglie, per un totale di 135 militari, accertando 22 illeciti amministrativi, tra cui 4 per irregolare tenuta dei documenti inerenti la tracciabilita' della risorsa ittica e 22 illeciti penali, tra i quali 7 per violazioni delle norme igienico-sanitarie nella commercializzazione di prodotti ittici. La Guardia costiera ha infine proceduto al sequestro di 13 attrezzi da pesca illegali e di circa 680 chilogrammi di prodotto ittico vario in cattivo stato di conservazione e, pertanto, non idoneo al consumo umano, mentre il totale delle sanzioni amministrative comminate e' stato pari a 35.460 euro. "Questa operazione - evidenzia una nota della Guardia costiera - si inserisce in un articolato piano di verifiche che la direzione marittima di Reggio Calabria ha implementato al fine di garantire la difesa delle specie ittiche particolarmente minacciate da attivita' di pesca illegale, la salvaguardia dell'ambiente marino, nonche' la tutela del consumatore".  

 
 
 

TARANTO: PESCA CON TRITOLO, DUE ARRESTI DELLA GUARDIA COSTIERA ...

Post n°151 pubblicato il 29 Aprile 2010 da guardia_coste
 
Tag: Taranto
Foto di guardia_coste

Gli uomini della Capitaneria di Porto di Taranto hanno arrestato due persone e sequestrato 7 kg. di tritolo utilizzato per l'attivita' di pesca non consentita .

Dopo un inseguimento via mare con una motovedetta della Guardia Costiera sono stati recuperati 9 involucri di forma cilindrica contenenti 750 gr. di tritolo ciascuno che nel frattempo, allo scopo di liberarsene, erano stati gettati in mare.

I responsabili sono stati fermati e arrestati dagli uomini della Guardia Costiera al momento di sbarcare su di una banchina alla foce del fiume Galeso. Una terza persona, riuscita ad allontanarsi, e' stata in seguito identificata e denunciata a piede libero. Il materiale esplosivo e' stato consegnato al nucleo artificieri della Polizia di Stato.

 
 
 

Peschereccio si schianta sugli scogli...

Post n°150 pubblicato il 26 Aprile 2010 da guardia_coste
 
Tag: Otranto
Foto di guardia_coste

LECCE - Si è salvato perché una persona ha sentito le sue grida disperate e ha chiesto aiuto alla guardia costiera di Otranto. I militari nella tarda serata di ieri hanno tratto in salvo un pescatore caduto in acqua dopo che il suo peschereccio era finito sugli scogli. L’allarme è stato dato all’ufficio circondariale marittimo da un uomo che ha telefonato affermando di udire urla di aiuto di un uomo in acqua, nelle immediate vicinanze degli scogli, in località «Punta faci» (Baia delle Orte).

I militari hanno quindi avviato l’operazione di soccorso e l’equipaggio di una motovedetta ha individuato l’uomo in mare, riuscendo a salvarlo. I militari hanno anche provveduto al recupero della barca, portata al sicuro nel porto di Otranto. Il pescatore è stato affidato alle cure dei medici del 118 che lo attendevano sulla banchina.

 
 
 

Guardia Costiera: piena luce sull'affondamento del "Santa Lucia"...

Post n°149 pubblicato il 23 Aprile 2010 da guardia_coste
 

A Roma presso l’auditorium del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è stato proiettato, alla presenza di Autorità Civili, Militari e parenti delle vittime, un documentario relativo all’affondamento del piroscafo postale “Santa Lucia” avvenuto il 24 luglio 1943 a circa due miglia dal porto di Ventotene da parte di uno squadrone aereo di BEAUIFIGHTER inglesi.

Il Comando Generale della Capitaneria di porto – Guardia Costiera -, nell’ambito dell’attività di recupero della memoria e tradizione marittima, ha curato la produzione del documentario conducendo ricerche storiche anche presso gli archivi britannici statali di Kew - Londra.

La ricostruzione della vicenda ha consentito di chiarire per la prima volta dopo oltre sessant’anni, un avvenimento rimasto oscuro anche agli stessi familiari delle vittime. Al termine della proiezione la Sig.ra Mirella Romano, Presidente del Comitato Parenti delle Vittime ha dichiarato:

In questo momento di grande emozione riesco solo a dire grazie alle Capitanerie di Porto ed al loro particolare e dedicato lavoro che giornalmente svolgono per tutelare la sicurezza di chi va per mare”.

 
 
 

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Sempre attivo, permette al cittadino in caso di pericolo di entrare immediatamente in contatto con la Centrale Operativa, o con la Capitaneria di Porto competente per territorio.

 

 

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Il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.), infine, offre assistenza medica gratuita a distanza alle imbarcazioni in navigazione senza medico a bordo, in stretto coordinamento con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto per le operazioni di soccorso.

 

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