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* Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi * Caravaggio

Post n°23 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da alyssa_14

 

“Ne la natività ritrovato ho lo meo verde, lo meo bel rutilante verde”.

Questa frase, tratta dal libro di Camilleri, “Il colore del sole”, meglio di altre descrive la distensione del Caravaggio,
 la breve tranquillità ritrovata durante la sosta nel capoluogo siciliano, e si riferisce proprio al verde manto di Giuseppe di questa "nativita".

La tela racconta la nascita di Cristo, traducendo un realismo autentico che rende l'episodio "vero".
I santi, le madonne del Caravaggio hanno le fattezze degli emarginati,
dei poveri che egli bene aveva conosciuto durante il suo peregrinare e fuggire in lungo e in largo per l'Italia.

Nella “natività” palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento
San Giuseppe ci volge le spalle ed è avvolto in uno strano manto verde.
 Sicuramente molto giovane rispetto all'iconografia tradizionale,
 dialoga con un personaggio che si trova dietro la figura di San Francesco,
che alcuni critici pensano possa essere Fra Leone. La presenza di San Francesco è sicuramente
 un tributo all'Oratorio, che all'epoca era passato alla Venerabile Compagnia
a lui devota costituitasi già nel 1569.

La figura a sinistra è San Lorenzo. La Madonna, qui con le sembianze di una donna comune, ha un aspetto estremamente malinconico,
e forse già presagisce la fine del figlio, posto sopra un piccolo giaciglio di paglia. La testa del bue è chiaramente visibile, mentre
l'asino si intravede appena.

Proprio sopra il bambino vi è infine un angelo planante, simbolo della gloria divina. Ciò che conferisce particolare 
  drammaticità all'evento è il gioco di colori e luci che caratterizzano questa fase creativa del pittore

************

Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1609 dal  Caravaggio.
Nella notte tra il 17 ed il 18 ottobre 1969 fu trafugato dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e non è stato mai più recuperato.
 Al momento del furto, anche grazie al restauro del 1951, era in condizioni di conservazione pressoché perfette.

 

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                                                                                                              @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@                                     Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.

 IL BACIO  Pablo Neruda

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   Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo.
     Amo in te l'audacia
   dei giocatori delle grandi scoperte.
    Amo in te le cose lontane
    Amo in te l'impossibile
   entro nei tuoi occhi come
  in un bosco pieno di sole
  e sudato affamato infuriato
  ho la passione del cacciatore
   per mordere nella tua carne.
  Amo in te l'impossibile
   ma non la disperazione.

   AMO IN TE    Nazim Himet
  

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Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
IL PIU' BELLO DEI MARI
Nazim Himet
 


@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno
 nel suo occhio in rovina
e l'aria dell'estate s'addensa
 e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri.
 S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo.
 Ancora, e da anni, cara,
ci ferma il mutarsi degli alberi
 stretti dentro la cerchia
dei Navigli.
Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi,
non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine.
 Ogni giorno è nostro.
 Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua,
 i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.  

QUASI UN MADRIGALE

Salvatore Quasimodo

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"Andai nei boschi perché
desideravo vivere con saggezza,
 
 per affrontare solo i fatti essenziali della vita,
 e per vedere se non fossi capace di imparare
 quanto essa aveva da insegnarmi,

 e per non scoprire, in punto di morte,
 che non ero vissuto.

Non volevo vivere quella che non era una vita,
 a meno che non fosse assolutamente necessario.
 
Volevo vivere profondamente,
 e succhiarne tutto il midollo..." 
 

ANDAI NEI BOSCHI

 Henry David Thoreau

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