Il mondo di Alyssa
curiosando nel mondo dell'arte in tutte le sue forme...
L’arte di un popolo è specchio fedele della sua mente.
(Javaharlal Nehru)
LE PLEIADI -- ELIHU VEDDER
Tramontata è la luna e le Pleiadi: a mezzo è la notte... il tempo trascorre... e io dormo sola. SAFFO
Post n°25 pubblicato il 17 Marzo 2011 da alyssa_14
Mistero, vanità, senso di impotenza Visse e morì nei posti giusti e nei momenti giusti. S'infatuò di lei persino Gabriele D'Annunzio e Tamara, etichettandolo come un «orribile nano in uniforme», gli concesse solo l'umiliazione del bacio di un'ascella. Considerata l’icona e la regina incontrastata dell’Art Dèco, è riuscita a creare disinvolti ed esasperati connubi tra il cubo-futurismo russo e francese, l’ordine e il rigore italiano e il realismo tedesco e polacco: tutto questo per giungere ad un sublime e geniale stile personale, fatto di elementi accattivanti, metafore e messaggi subliminali. Dalle sue opere, quasi tridimensionali, plastiche e scultoree, è difficile non veder emergere un odio quasi compulsivo per tutto ciò che era mediocre e convenzionale. Emblematico risulta essere il suo autoritratto a bordo di un auto. Nonostante la donna rappresentata non assomigli fedelmente alla pittrice, il suo sguardo altero, altezzoso e quasi annoiato, è il risultato della perfetta personificazione della donna moderna vista dalla Lempicka. Ma la vera esplosione di sensualità sono i cinque quadri dedicati
Un’arte che è riuscita ad immortalare gli aspetti mondani e trasgressivi A Roma “Tamara de Lempicka. Regina del moderno” Mi piace questa signora così trasgressiva, sicura nel suo agire e forte. Emancipata e troppo moderna per la sua epoca. Artista straordinaria: osservare le sue opere è come rispecchiarsi nella sua schietta personalità. Grazie per le visite, un saluto in un abbraccio da Liliana
Tamara de Lempicka Post già pubblicato su *...fini la comèdie* -blog di mia appartenenza- (rivisitazione del testo fonte web) |
..." Bianca di muri a secco” è l’isola piatta dell’arcipelago toscano... Fino a poco tempo fa, parlando di Pianosa si pensava ad un triste luogo di pena, una terra piatta e ventosa dove non giungevano nemmeno gli echi dell’allegria “vacanziera” delle pur vicine isole dell’Arcipelago. Pianosa è un'isola in provincia di Livorno e fa parte del comune di Campo nell'Elba. Dista quattordici chilometri dall'isola d'Elba ed è lunga circa sei chilometri e larga quattro e mezzo. Sviluppa un'area di oltre dieci chilometri quadrati ed è una striscia di terra bassa (da questo deriva il nome Pianosa) i cui punti più elevati raggiungono soltanto i 27 metri sul livello del mare. La sua conformazione geologica è diversa dalle altre isole dell'Arcipelago toscano: Pianosa è infatti formata da sedimenti marini, le sue coste sono alte, frastagliate e le sue rare e piccole insenature sabbiose sono quasi tutte irraggiungibili da terra. La parte centrale è costituita dalle coltivazioni e dai pascoli mentre in quella più costiera regna la macchia mediterranea come il lentisco, il ginepro e l'olivastro, cactus, ulivi e agave. I primi cristiani che vi giunsero, costruirono le catacombe più importanti a nord di Roma. Le catacombe di Pianosa risalgono al III-IV secolo, e vi si accede da una piccola grotta vicino al porto. Sono costituite da un fitto intreccio di gallerie che venivano utilizzate, come luogo di sepoltura, probabilmente dalle prime comunità cristiane che si insediarono sull'isola, forse per sfuggire alle persecuzioni di Diocleziano, attirate dalla fertilità e ricchezza d'acqua dell'isola stessa e dalla facilità con cui era possibile scavare la roccia, costituita da arenarie conchiglifere. Le gallerie erano basse e, lungo le pareti laterali, le sepolture erano disposte in tre ordini sovrapposti, partendo dal piano di calpestio; soltanto i personaggi più importanti avevano una tomba a vasca, che occupava i due ordini superiori. Per ragioni di economia di spazio, i corpi erano deposti in posizione fetale ed i loculi erano coperti con lastre di pietra, dove erano incisi i nomi dei defunti.
L'accesso alle catacombe era posto dal lato del mare ed indicato da un'incisione nella roccia raffigurante una grande croce, sormontata da una fiamma rappresentante lo Spirito Santo e da una croce più piccola che ne indicava l'ingresso. Sia pure spogliate lungo i secoli, soprattutto durante il periodo della pirateria e spesso usate come vere e proprie discariche, grazie a recenti restauri, si presentano in buono stato di conservazione. Nei circa 110 metri attualmente visitabili, che durante il periodo di maggior sviluppo della colonia penale agricola erano stati usati come cantina, sono state censite circa 700 sepolture. Nel sedicesimo secolo i pirati distrussero completamente la comunità che vi risiedeva, e da quel tempo l'isola è rimasta deserta o sede di penitenziari che ne hanno impedito lo sviluppo. È stata sede prima di una colonia penale poi carcere di massima sicurezza; qui furono incarcerati dai briganti di Maremma ai prigionieri austriaci, ai prigionieri politici fino alle persone in collusione di mafia. Nel sanatorio di Punta Marchese vi fu confinato agli inizi del diciannovesimo secolo anche Sandro Pertini. Ma dopo 150 anni e dal luglio del 1999, l’isola non è più sede penitenziaria ed il Comune di Campo nell’Elba, di concerto con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha elaborato un progetto che possa coniugare la tutela dell’ambiente, con la fruizione di un territorio che vale la pena di “scoprire”. Proprio l’essere stata per tanti anni unicamente sede del penitenziario, ha fatto sì che Pianosa rimanesse intatta. Infatti vanta un ambiente naturale unico, in cui il mare, ricchissimo di vita, esprime tutta la bellezza ormai rara in altre zone del Mediterraneo. Ma Pianosa non è solo natura: la sua realtà è fatta anche delle numerosissime tracce degli insediamenti antropici che l’hanno “vissuta” fin dalla preistoria: una necropoli dell’età del rame, la Villa Romana, le catacombe paleocristiane, oltre, naturalmente, a tutte le costruzioni di epoche successive. Oggi l’isola viene visitata quotidianamente da un gruppo a numero chiuso di turisti, con la possibilità di sostare una giornata per godere del mare e della natura, ma anche per visitare le vestigia storico-architettoniche, accompagnati da guide qualificate. Per arrivare a Pianosa ci si può imbarcare sia da Piombino che da Porto Azzurro, Portoferraio o Rio Marina, gli ultimi tre sono comuni dell' Isola d'Elba. Origini delle Catacombe Le catacombe nascono a Roma tra la fine del II e gli inizi del III secolo d.C., con il pontificato del papa Zefìrino (199-217) che affidò al diacono Callisto, il quale diverrà papa (217-222), il compito di sovrintendere al cimitero della Via Appia, dove saranno seppelliti i più importanti pontefici del III secolo. L’uso di seppellire i defunti in ambienti sotterranei era noto già agli etruschi, ai giudei e ai romani, ma con il cristianesimo nacquero dei sepolcreti ipogei molto più complessi ed ampi, per accogliere in un’unica necropoli tutta la comunità. Il termine antico per designare questi monumenti è coemeterium, che deriva dal greco e significa "dormitorio", sottolineando con ciò il fatto che per i cristiani la sepoltura non è altro che un momento provvisorio, in attesa della resurrezione finale. Il termine catacomba, esteso a tutti i cimiteri cristiani, definiva, in un primo tempo, soltanto il complesso di S. Sebastiano sulla Via Appia. ( Foto 1 e 6 sono scatti miei. Non ho immagini delle catacombe, oltre quella pubblicata, in quanto è proibito fotografarle ) |
Post n°23 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da alyssa_14
“Ne la natività ritrovato ho lo meo verde, lo meo bel rutilante verde”. Questa frase, tratta dal libro di Camilleri, “Il colore del sole”, meglio di altre descrive la distensione del Caravaggio, La tela racconta la nascita di Cristo, traducendo un realismo autentico che rende l'episodio "vero". Nella “natività” palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento La figura a sinistra è San Lorenzo. La Madonna, qui con le sembianze di una donna comune, ha un aspetto estremamente malinconico, Proprio sopra il bambino vi è infine un angelo planante, simbolo della gloria divina. Ciò che conferisce particolare ************ Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1609 dal Caravaggio.
rivisitazione da web |
La Pietà di Michelangelo ci mostra uno splendido contrasto tra l'ampio panneggio dato dagli abiti
Mentre Maria, bella e incredibilmente giovane, ******************* Nella Pietà di Annibale Caracci, invece, Maria non guarda suo figlio.
( foto da web.) |
" Questa è la porta del cielo! " ( Genesi, 28.17 ) Sono le parole di stupore e meraviglia con cui Giacobbe,
C'è un luogo dove la pace della natura ************** **Foto tratte dal mio album dei ricordi** Alyssa_14 |
Post n°16 pubblicato il 21 Aprile 2010 da alyssa_14
Bergamo Alta, detta anche "Città Alta" è una città medioevale,circondata da bastioni eretti nel XVI secolo, durante la dominazione veneziana,
La parte più conosciuta e frequentata Sul lato sud di Piazza Vecchia si trovano il Duomo, Quest'ultima chiesa, cittadina, non della diocesi,
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1637
Si tratta evidentemente di un capolavoro,
Curiosità Eseguito per la Voetboogdoelen di Amsterdam fu trasferito nella stanza del borgomastro alla Camera marziale della Corte maggiore del vecchio municipio della città. Prestato al Museo dalla città di Amsterdam nel 1885.
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Culla dello stile "romanico pisano"
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**Foto tratte dal mio album dei ricordi** Alyssa_14
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Trascorrere anche solo un pomeriggio (collage ed immagini di mia proprietà) |
Post n°12 pubblicato il 17 Aprile 2009 da alyssa_14
Ricordo come nel vedere questo capolavoro, @
(Bryan Adams) ---Trama --- Chris e Annie si incontrano casualmente su un lago Premio OSCAR Migliori effetti speciali a Joel Hynek, Nicholas Brooks, Stuart Robertson, Kevin Scott Mack |
Un erotismo sottile e raffinato traspare da questa opera.
La storia di Amore e Psiche
raccontata da Apuleio, scrittore latino del II secolo. « Vi erano in una città un re e una regina. Ma il dio, Eros, si innamora della mortale e, Psiche è una bellissima principessa, « ...colpito, il dio si risveglia; vista tradita la parola a lei affidata, d'improvviso silenzioso, si allontana in volo Il dio vola via e Venere poco dopo cattura Psiche
( Foto e racconto tratto da web ) |
Da quell'orecchio, non ci sento... da quell'altro, così e così.... Frase famosa che Govi ripeteva spesso in "Carosello" nel personaggio di Bàccere Baciccia, portiere di un caseggiato genovese, conosciuto da tutti per l'estrema tirchieria ma adorato dai bambini. La macchietta era ripresa direttamente da un' antica maschera genovese: quella, appunto, del Baciccia.
Grande artista Govi. Ricordo di aver conosciuto ed amato le sue commedie, grazie alla passione per il teatro dialettale trasmessami da mio padre ed alla grande opportunità che ci dava la televisione all'epoca. Io bambina non mancavo mai all'appuntamento in tv. Ci stringevamo seduti attorno al tavolo ( il divano era una chimera...) pronti ad una serata di sano divertimento. Che tempi erano quelli ! Attimi lunghi una vita. Regali che restano e che puoi scartare ogni volta lo desideri, e gustarne la sorpresa che ancora conservano ! «Essere riuscito a far amare il dialetto genovese: questo è il mio vanto.» ( Gilberto Govi ) |
Il celeberrimo dipinto, @@@ @@@ @@@ Curiosità
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« Solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi: è da sempre così e così sarà per sempre. »
==Trama==
Premi Oscar 1990: migliore sceneggiatura originale |
Post n°5 pubblicato il 31 Marzo 2009 da alyssa_14
La chiesa d'Auvers-sur-Oise, dipinta molto probabilmente ( Foto tratta da web ) |
La scultura, con l'esclusione di alcuni dettagli ( Foto tratta da web )
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Post n°3 pubblicato il 30 Marzo 2009 da alyssa_14
Il 16 agosto 1501 a Michelangelo venne ( Foto tratte da web. ) CURIOSITA' Si racconta che quando l'opera era quasi ultimata, il gonfaloniere della Repubblica Fiorentina Piero Soderini si recò da Michelangelo ad ammirare la statua. Dopo averla a lungo osservata con interesse, si rivolse al maestro dicendo che a parer suo, il naso del David era troppo grande. Michelangelo afferrò allora un pugno di polvere di marmo e uno scalpello con cui fingere di correggere il presunto errore. Un po' alla volta fece cadere la polvere dalla mano, chiedendo poi il parere del gonfaloniere, il quale soddisfatto, dichiarò finalmente la perfezione dell'opera!
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Post n°1 pubblicato il 29 Marzo 2009 da alyssa_14
Nel 1866 nacque l'Associació Espiritual de Devots de Sant Josep (Associazione spirituale dei devoti di San Giuseppe), Dopo disaccordi tra l'associazione e l'architetto originale, Francesc del Villar, Gaudí ottenne l'incarico nel 1883 e ideò un progetto La Sagrada Familia non è stata ancora finita, ma è completa per il 55%. (foto di mia esclusiva proprietà, tratte dal mio album dei ricordi) alyssa_14 |
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OGNI DONNA VORREBBE SENTIRSI DIRE...
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.
IL BACIO Pablo Neruda
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Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo.
Amo in te l'audacia
dei giocatori delle grandi scoperte.
Amo in te le cose lontane
Amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come
in un bosco pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
Amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.
AMO IN TE Nazim Himet
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Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.
IL PIU' BELLO DEI MARI
Nazim Himet
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Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno
nel suo occhio in rovina
e l'aria dell'estate s'addensa
e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri.
S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo.
Ancora, e da anni, cara,
ci ferma il mutarsi degli alberi
stretti dentro la cerchia
dei Navigli.
Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi,
non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine.
Ogni giorno è nostro.
Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua,
i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
QUASI UN MADRIGALE
Salvatore Quasimodo
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"Andai nei boschi perché
desideravo vivere con saggezza,
per affrontare solo i fatti essenziali della vita,
e per vedere se non fossi capace di imparare
quanto essa aveva da insegnarmi,
e per non scoprire, in punto di morte,
che non ero vissuto.
Non volevo vivere quella che non era una vita,
a meno che non fosse assolutamente necessario.
Volevo vivere profondamente,
e succhiarne tutto il midollo..."
ANDAI NEI BOSCHI
Henry David Thoreau
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Inviato da: zeno1949
il 01/08/2012 alle 21:03
Inviato da: gattoselavatico
il 20/05/2012 alle 11:31
Inviato da: zeno1949
il 21/04/2012 alle 14:03
Inviato da: donnavittoriana
il 14/08/2011 alle 22:33
Inviato da: professore.50
il 20/05/2011 alle 07:27