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A pranzo d'estate? Un bel CondyRice...

Post n°30 pubblicato il 20 Luglio 2007 da il_viaggiatore_pa

Quando qualcuno, speriamo il più tardi possibile, mi appiopperà la catena delle 5 ossessioni, la prima che confesserò sarà la consultazione del televideo. Lo so, non c'è niente che non abbia già letto su internet  e molto più aggiornato, ma quando arrivo a casa e mi sistemo, prima di fare qualunque altra cosa, mi metto scorrere le pagine sempre nella stessa immutabile sequenza: 103 (notizie), 110 (quando c'è), 120 (politica interna), 130 (economia e finanza), 140 (cronaca italiana), 150 (esteri), 160 (cultura), 201 (calcio), 229 (brevi calcio), 245 (notizie sulla Roma), 260 (altri sport), 505 (programmi della sera), 533 (audience del giorno prima). Naturalmente, qua e là mi vedo qualche pagina che voglio approfondire. E' una sorta di rito.

Mi sto leggendo la pagina 15qualcosa sulla guerra diplomatica tra Mosca e la GB, quando vedo queste testuali parole di Condoleeza Rice: "Un crimine terribile è stato commesso in territorio britannico e la Gran Bretagna deve trovare gli autori e processarli. La Russia dovrebbe onorare la richiesta di estradizione". Un crimine terribile... in territorio straniero... trovare i colpevoli e processarli... queste frasi mi girano nel cervello , mi fanno andare indietro nel tempo,  indietro fino al 3 febbraio 1998: in quel giorno morirono in Val di Fiemme 20 persone. Questi 20 disgraziati caddero con la cabina in cui si trovavano quando il cavo della funivia del Cermis fu tranciato da un aereo USA partito dalla base NATO di Aviano. Proviamo un attimo a immaginare cosa si prova cadendo per 80 metri sapendo di morire.

A onor del vero, di quegli assassini che formavano l'equipaggio dell'aereo non furono gli USA a rifiutare l'estradizione: in omaggio allo statuto dei militari NATO la giurisdizione spettava alla giustizia militare USA. Certo, visto quello che è successo con il processo per la morte di Calipari non credo che sarebbe potuta andare diversamente. Contro ogni logica, il pilota fu assolto dall'accusa più grave, quella di omicidio, e condannato solo per aver distrutto il videotape del volo (perché, se era "innocente"?). Probabilmente il suo avvocato difensore sarà stato l'invincibile Harmon Rabb, quello di "JAG Avvocati in divisa" (immagino che quel ciccione incapace di Buddy Roberts rappresentasse l'accusa).

Che cosa pensare. Certo la Rice è padrona di dire quello che vuole, tanto chi le contesta niente. Io comunque sono padrone di farmi girare un po' le scatole, di pensare che le lezioncine se le può risparmiare, o che se proprio le vuole fare cominci da casa sua. Quello che mi piacerebbe è che, quando gli USA vengono a rompere le balle per allargare le basi NATO esistenti in Italia, qualcuno di qualche governo, un politico qualunque, chiedesse loro:

1) Perché: sono aumentati i pericoli di un attacco militare all'Italia?

2) I soldati stanziati, anche quelli già presenti, partecipano solo a operazioni NATO? (non è che magari queste basi servono per mantenere l'occupazione iraqena, che tanto NATO proprio non è...).

3) I soldati vengono impiegati solo dopo autorizzazione anche italiana? Sapete com'è, un Paese straniero attaccato da soldati o aerei provenienti dall'Italia potrebbe pensare (che stravaganza!) che gli siamo ostili anche noi. Mi può stare bene se è una scelta italiana, un po' meno bene se è la conseguenza di scelte su cui noi non abbiamo voce in capitolo.

4) Visto che ci siamo, la situazione rispetto al 1951 è un po' cambiata, vogliamo rivedere lo statuto dei militari stranieri in territorio italiano?

Noi "dovremmo" essere alleati USA in sede NATO, non "sdraiati in terra con i piedi di Bush sulla faccia che si può anche muovere e noi zitti sotto" (come Troisi e Benigni sotto a Savonarola).

Ciao a tutti!

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Commenti al Post:
ineluttabile_0
ineluttabile_0 il 20/07/07 alle 16:49 via WEB
Assolutamente concorde!!!...zerbini,schiavi...ecco cosa siamo...altro che alleati!...si si...io me li voglio vedere gli italiani che pensano solo a quanto più ricchi possono diventare per la storia delle basi...oh si...me li voglio proprio vedere il giorno che iniziano a bombardarci perchè ci ritengono (a giusto)complici degli states...stupido uomo bianco che non capisce che i "cugini" d'oltreoceano ci stanno usando per spostare l'attenzione su di noi e salvare i loro territori!Stupidissimo uomo bianco!Ciao viaggiatore:)
 
 
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 23/07/07 alle 10:00 via WEB
Ciao ineluttabile, è sempre un piacere leggerti. Sai, in primo luogo a prescindere da come la si pensa, a me piace la serietà. Prendiamo il caso dell'Iraq. Si può fare come la Gran Bretagna, scegliere di partecipare attivamente a tutte le operazioni e subirne le conseguenze (soldati morti, attentati alla Metro). Si può fare come Francia e Germania, scegliere di tirarsi fuori in tutto e per tutto subendo le pesanti critiche USA. Poi ci siamo noi: (gov. Berlusconi) 1) siamo favorevoli alla guerra 2) però non ci mandiamo militari(?) 3) anzi, un secondo dopo che Bush ha detto "mission accomplished" ce li mandiamo (tanto oramai non si rischia niente...) 4) però solo come truppe di pace (e chi ci ha chiamato lì?) (gov. Prodi) 5) alla fine però ce ne andiamo (lasciando un po' di cadaveri qua e là) perché forse non era proprio il caso andarci. Che considerazione si può mai avere di un Paese con una politica estera simile? Nello specifico, immagino che non sarai d'accordo con me ma voglio dirti come la penso io: Afghanistan: sarebbe stato giusto partecipare attivamente all'attacco iniziale per prendere Bin Laden in quanto mandante di tutti i più gravi attentati terroristici fino alle Torri gemelle, un crimine contro tutte le democrazie del mondo. Una volta scappato Bin Laden non ha senso stare lì a occupare il Paese a tempo indeterminato, avremmo dovuto venirne via già da molto tempo. Iraq: avremmo dovuto tenerci accuratamente fuori da ogni coinvolgimento in una così immotivata e dura aggressione e occupazione.
 
armega
armega il 20/07/07 alle 20:44 via WEB
E' vero, lo statuto NATO consente ai propri aderenti di giudicare in patria i reati compiuti dai propri militari all'estero. Si può essere contrari a questa regola, ma è nata in un periodo particolare ed era necessaria per poter avere soldati americani in Europa Occidentale, durante la Guerra Fredda: certo, oggi fa sorridere..ma cinquant'anni fa con l'URSS di Kruscev e Breznev che interveniva in Ungheria e Cecoslovacchia si rideva molto meno. Inoltre, cosa che molti non sanno (o fanno finta di non sapere), abbiamo applicato lo stesso criterio per giudicare in Italia i responsabili della strage di Ramstein, dove alcuni aerei delle freccie tricolori si schiantarono sulla folla, facendo decine di morti. Sevogliamo ridiscutere certi trattati, va benissimo (oggi sono anche superati), ma non facciamo i puri: non lo siamo mai stati. Saludos!
 
 
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 23/07/07 alle 09:21 via WEB
Non è che io recrimini o mi metta a "sorridere" sul periodo della guerra fredda, o pensi che gli italiani sono i puri e gli USA l'origine di tutti i guai del mondo, dico solo che mi sembra che oggi la situazione sia cambiata. Attualmente è molto meno probabile un conflitto tradizionale, quindi mi sembra incoerente ingrandire le basi NATO, quantomeno sarebbe un tema da affrontare. Se, come mi sembra pensi anche tu, le attuali regole sulla giurisdizione sono da modificare, è giusto modificarle anche se questo comporta il consentire di giudicare all'estero nostri militari. Permettimi una (amara) battuta: le frecce sono nate per fare esibizione (e i tre piloti che hanno sbagliato sono morti), l'imbecille assassino che ha tranciato il cavo della funivia si stava "divertendo" esibendosi (in violazione delle regole di volo) quando non doveva. ciao armega (e grazie per il link sul Vietnam)
 
   
armega
armega il 23/07/07 alle 10:32 via WEB
Sì, concordo che gli scenari siano cambiati e che molte regole debbano essere modificate in tal senso. Ti dirò anche che questo avviene quotidianamente, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, spesso per ignoranza specifica del tema. Ad esempio, si fa un gran baccano per l'ampliamento della base americana Del Molin, e si sta zitti (o quasi) sul contemporaneo abbandono della base di La Maddalena, una delle più grandi del Mediterraneo: tutto questo è figlio di mutate situazioni geopolitiche alle quali alcune Nazioni (e noi non siamo tra quelle, purtroppo) si adeguano. Ora, passando alla giurisdizione: sì, in teoria sono d'accordo con te; in pratica mi rendo conto che ogni governo, sapendo che le magistrature spesso sono influenzate dalle simpatie politiche del governo locale in carica (basti pensare a come è cambiato il clima verso gli USA da Berlusconi a Prodi) non accetterebbe mai di avere i propri soldati "ostaggi" delle opinioni politiche di chichessia, peggio ancora se influenzabili dall'opinione pubblica. Certo, noi non avremmo di questi problemi: in fin dei conti le magistrature altrui (compresa quella americana) sono molto migliori della nostra, e l'atteggiamento politico del nostro paese è sempre stato caratterizzato da uno "zerbinismo" costante (con qualche rarissima eccezione, vedi Craxi a Sigonella). Ultima breve considerazione: è vero che i piloti di Ramstein sono morti, ma una manifestazione così è sempre diretta da terra, e ti assicuro che qualche altro responsabile c'era, dal direttore di missione allo staff. Per quanto riguarda il pilota americano, non so come sarebbe andata se fossimo stati noi a giudicarlo: non credo che saremmo andati oltre la condanna per omicidio colposo, che probabilmente avrebbe ottenuto di scontare nel suo Paese; molto? Poco? Non so. Sono comunque propenso a credere che sia stato un incidente, e impiccare il responsabile non mi avrebbe dato alcuna soddisfazione. Un saluto e buona giornata!
 
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 23/07/07 alle 10:50 via WEB
Tutto ok. Sì, omicidio colposo è proprio il capo d'accusa per cui è stato processato negli USA. Non sarebbe stato né molto ("impiccarlo" è un po' esagerato...) nè poco, sarebbe stato semplicemente giusto per un incidente grave provocato da condotta estremamente negligente. Ma il segnale più importante sarebbe stato far capire che non è che siccome "loro sono grossi e noi piccoli" fanno come gli pare. Proprio perché come dici tu questi rapporti internazionali sono molto complessi e magari non è il caso di rimetterli in discussione anche le sfumature sono importanti, non è il caso di esasperare gli animi. Ma forse parlare di "sfumature" con gli USA...
 
 
armega
armega il 23/07/07 alle 11:21 via WEB
Mio caro amico, se volessimo poter dire ad un alleato potente quanto gli USA "no, qua è casa mia e si fa come dico io" dovremmo agire di conseguenza, il che significa essenzialmente due cose: 1) in politica estera fare la nostra parte in un'alleanza, ossia assumerci gli stessi rischi degli altri, compreso quello di mandare i soldati in missioni "combat" anzichè arzigogolare sui termini "missioni di pace" e sulle regole di ingaggio: se no, tutti a casa e tanti saluti, perchè se fossi io quello che manda la gente a morire non accetterei mai lezioni morali da parte di un pierino che se ne sta al calduccio. 2) in politica interna avere un governo responsabile, dotato di senso dello Stato (non mi ricordo da quanto tempo non accade) capace di dare una crescita economica al Paese, di investire nella ricerca, di risparmiare sulle spese anche a costo di scontentare una buona parte dell'opinione pubblica e in ultima analisi che non ci faccia vergognare di chi ci rappresenta. Ma qua, sembra che il miglior risultato prodotto da settimane sia stato quello di mandare una minoranza di lavoratori in pensione con due anni di anticipo...scusa l'amarezza, ma è davvero un periodo in cui sento ancor di più la nostra debolezza nei confronti dei nostri vicini, tra Zapatero, Sarkozy, Merkel... Cazzo, persino gli USA manderanno via Bush tra un anno togliendoci persino l'unico che non posso invidiare (perchè loro, i tanto vituperati yankee, dopo due mandati il presidente lo mandano in pensione, che sia il peggiore o il migliore, mica se lo tengono imbolsito in parlamento)! E noi? Continuiamo ad avere due coalizioni capitanate da settantenni, una politica con un parlamento dove l'età media è di più di sessant'anni, dove le nuove tecnologie sono osteggiate per pura e semplice ignoranza. Vabbè, lasciamo perdere. Un abbraccio!
 
   
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 23/07/07 alle 11:47 via WEB
Dopo aver letto il tuo commento, l'unica cosa che mi viene da dire è: un abbraccio anche a te, amico. Hai ragione, meglio lasciar perdere. Ciao, spero che tornerai a visitare il mio blog.
 
   
proprojectologa
proprojectologa il 23/07/07 alle 13:42 via WEB
Per la storia dell'età dei parlamentari: clap clap clap!!!
 
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