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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi di Aprile 2017

 

Le ONG criminali sono il grimaldello dei poteri forti

Post n°1565 pubblicato il 28 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

E’ il caso che il PD si metta d’accordo, sulla fiducia che, sostiene, è assoluta nei confronti della magistratura: altrimenti l’ex-spione-ministro, Minniti, farebbe bene a ritirare le sue obbiezioni al lavoro dei giudici catanesi, secondo i quali, le ONG si stanno moltiplicando a vista d’occhio, non appena lui ha dato il via al progetto, coinvolgente il regime libico di minoranza (guarda caso sostenuto dalla Cia), di raccattare gli immigrati sotto costa. ONG, che secondo la procura, e in base ad intercettazioni telefoniche e a testimonianze, visto i costi che sopportano per raccogliere migliaia di migranti diretti in Italia (e dove sennò?), non sono proprio quelli previsti per queste organizzazioni non governative, che vivono, “di solito”, checchè ne dicano i tribuni delle plebi, De Luca e Saviano, di elemosine e donazioni. E quindi, giustamente si pensa che, visto che grazie ai vari Governi corrotti del nostro Paese, l’accoglienza è diventata il primo businness, ci sia di mezzo l’organizzazione mafiosa internazionale: che, sono parole del giudice Carmelo Zuccaro, non ha solo l’interesse a sfruttare i nuovi centri di smistamento regionali , “ideati” da Minniti (che costeranno agli italiani altre centinaia di milioni!), ma a dare un’ulteriore spallata alla nostra economia, visto che l’immigrazione ci costa ogni anno, più di 3 miliardi! E, allora, ecco che spunta il capo assoluto della mafia internazionale più accreditato presso la Cia, e che è stato già capace, in tre mesi, di imbrigliare perfino il nuovo Presidente, che ha cominciato a ripetere a pappagallo le sue visioni multilaterali da incubo, comprese quelle imperialistico-militari, George Soros: il quale ha già messo le mani prima in Grecia, riducendola, grazie anche all’immigrazione e ai derivati, contrabbandati nelle sue banche dai suoi “fondi speculativi”, al lumicino; a Cipro, cacciando via i banchieri russi e installando i suoi, che ormai sono padroni del Governo; e tentando il colpo gobbo in Turchia, grazie al golpe del suo “compagno di merende”, Fetullah Gulen, confratelli entrambi nella massoneria più criminale che esista al mondo, gli Illuminati!

D’altra parte, il Governo-avatar del conte Gentiloni, tutto preoccupato della sua durata, ma soprattutto delle altre grane politico-economiche irrisolte, quali testamento dell’amico Renzi, ha lasciato stoltamente il “lodo immigrazione” in mano a chi ha tutte le conoscenze giuste con la brodaglia strategica dei poteri forti, visto che era a capo della struttura segreta che doveva controllarli, e spesso trovarci compromessi o accordi. E’ dal 1969, dall’attentato in Piazza Fontana, che i nostri servizi segreti si sono consegnati, anima e corpo, alla Cia e al MI6, a volte concordando con i Palestinesi, a volte con gli Israeliani, perfino con la grande criminalità internazionale, e la massoneria , compresa la P2, in cambio di milioni di dollari di mazzette. Ci fu un tempo che questi “giri di valtzer” avevano un nesso politico: conglobare il PCI al potere senza cederglielo totalmente, e trasformare l’Italia in una colonia suddivisa tra comunisti lobbisti e colonialisti yankee. L’operazione non è stata conclusa, perchè gli italiani, tutte le volte, l’hanno rintuzzata, in un modo o nell’altro. Adesso è “suonata la campana”! Certi poteri vogliono che l’Italia sia consegnata loro così com’è, ancora ricca di risorse da svaligiare, e per far questo hanno scelto dei “burattini” che la conducano, pian piano, al disastro. La crisi dell’Alitalia ne è l’ultima prova lampante! La trappola è scattata, con il consenso del managment  (Montezemolo & C.), gli arabi (Ethiad) e i banchieri (Unicredit-Banca Intesa), e i sindacati, i quali sapevano bene che gli arabi non avevano alcuna intenzione di salvarla, perché operavano per conto terzi (mancanza totale di un piano industriale vero!): ovviamente la compagnia andava portata al fallimento ed azzerata, per farne “valore zero”: le bocche fameliche sono giù pronte. Attraverso un'altra carneficina di Stato (altri milioni da CDP!), in 6 mesi l’Alitalia passerà, armi e bagagli a una serie di “hedge fund” gestiti dalle società di Soros e Buffet. Una storia già vista con il MPS: allora i mediatori furono Mario Monti, che regalò 5 miliardi di bond alla banca, e  la Banca d’Italia, che consentì aumenti di capitale fasulli per altri 10 miliardi, fino a che furono spogliati tutti gli azionisti, e la banca si ridusse a zero, ripiena come un uovo di “crediti in sofferenza” da cartolarizzare  a tassi “inverosimili” destinati alla speculazione. Non è un caso che Banca Marche e Cariferrara siano già state inghiottite da “fondi speculativi”, che le utilizzeranno per lanciarle sui mercati dei derivati. Ma nessuno ne ha parlato!

Presto Finmeccanica farà la fine di Ansaldo, l’Eni sarà di nuovo privatizzata, come Terna. Poste Spa lo è già per 1/3, perché dietro ha gli introiti della CDP, che fa molta gola a Golden & Sachs: non si spiegherebbe perché Renzi abbia messo in sella di questo c.d.a due ex-manager dell’alta finanza internazionale, legata alla finanziaria americana, Costamagna e Gallia.

E’ vero, siamo partiti dall’immigrazione e siamo arrivati ai tesoretti italiani, che le vecchie iene della speculazione internazionale ancora ci invidiano: se questa immigrazione continuerà, senza che un Governo eletto dal popolo la razionalizzi e ne blocchi l’espansione selvaggia, essa diventerà il grimaldello dei poteri forti, che ci stanno scavando la fossa, con la compiacenza dei banchieri europei, il braccio armato di q     uelli americani. Ecco perché ci vogliono ancorati all’euro a tutti i costi, per strapparci la maschera d’ossigeno della sovranità, quel che ci dà ancora da vivere. Legati, mani e piedi, per essere immolati. (R.Scagnoli)

 

 
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le "tre scimmiette" in TV a perorare voti fasulli!

Post n°1564 pubblicato il 27 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

“Domenica si vota!” E’ quello che la canea piddina e i media di regime gridano con l’ipocrisia tipica dei ruffiani, per ricordare, agli italiani, quel 40% ormai sulla soglia della disperazione, e quel 30% nel degrado più feroce (e che a votare neppure ci pensano da tempo!), che finalmente è stato restituita loro la democrazia parlamentare, ripulita degli ancoraggi criminali e mafiosi. Si tratta di una menzogna bella e buona!

Ieri sera, in tv, ne abbiamo avuto la certezza: quando quei tre pupazzi si sono presentati, assieme alla solita claque di mentecatti, e un conduttore da circo, per esporre, “l’un contro l’altro armati” il motivo “risibile” per cui domenica si va al voto! Ma al voto di che?

Al voto delle “primarie” del PD, un appuntamento tra il plebiscitario e l’arrogante, tra l’autocratico e il sondaggista, le cui regole sono state dettate non dai cittadini, ma da duecentomila persone arroccate dietro le caste e le lobby, che con il partito più grande della sinistra europea nulla hanno più a che fare.

Una foto, in negativo, di quel che sta accadendo in Francia, dove quello stesso 20-30% di privilegiati, massoni, miliardari e yuppy (e mafiosi) ha scoperto il suo “candidato” da incubo, da imporre al popolo, stoltamente diviso, plagiato, straziato dalla povertà.

In pochi si sono accorti che i tre candidati di casa nostra sono come le famose tre “scimmiette”: una non sente, Matteo Renzi, il quale fa finta di non accorgersi che le sue scorte, ormai a livello di battaglione, a stento lo sottraggono alle folle inferocite e urlanti, per tutti i disastri che ha combinato; una non parla, Michele Emiliano, come non ha mai fatto finora, mentre le multinazionali devastavano la Puglia, la sua splendida Regione, diventata il punto di sbarco del peggio del peggio della distruzione ambientale e speculativa, dalla xylella all’Ilva, dai percorsi ferroviari letali, ai gasdotti; una che non vede, Andrea Orlando, il dem catto-socialista, che abbraccia croce e falce e martello da prete svestito, esperto in chiacchiericcio, ma dal cuore di coniglio.

Un bel terzetto, dove ognuno si arroga il diritto di diventare non solo segretario del PD, e fin qui ben gli sta a chi ancora è iscritto a questa specie di caravanserraglio di criminali e inquisiti, ma anche futuro Presidente del Consiglio, dopo che abbiamo già visto di cosa sono stati capaci in pochi anni Renzi, Gentiloni, Orlando e tutta la sequenza di ministri distruggitori!

Lungi dai loro interventi, proprio il paradosso in cui, complice il Quirinale, è caduta la nostra democrazia, disattendendo la Costituzione: cioè quando effettivamente il popolo sarà chiamato alle urne, quelle vere, non quelle fumose delle “primarie” di un partito che da tempo ha perduto la maggioranza assoluta, ma governa, grazie al tradimento delle istituzioni, come se ce l’avesse!

 

E, per rispondere ad una sola delle tante offese al popolo che si sono sentite ieri sera, quando si è parlato di “tradimento” verso chi è contro l’Unione Europea e l’euro, sappiano, costoro, che i veri ed unici “traditori della patria” sono loro tre, e che il popolo italiano è pronto a defenestrarli! E debbono ringraziare la loro buona stella di non trovarsi a Praga! (ROBESPIERRE)

 
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Il programma di governo in politica estera del M5S

Post n°1563 pubblicato il 26 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

SECONDA PUNTATA

Secondo il M5S questa Europa è da considerarsi fallita. Ormai ha perduto ogni connotato originale, tra quelli che i padri fondatori avevano indicato quali “essenziali e incontrovertibili”: una cultura comune basata sulle tradizioni cristiane, una sicurezza internazionale basata su una politica estera comune, una pariteticità di condizioni sociali ed economiche tra gli Stati.

Neppure una di queste condizioni, in venti anni, è stata completata, anzi, sono state disattese, con grandi mistificazioni e contraddizioni: la principale, l’introduzione di una moneta unica del tutto disarmonica, perché non poggia su un vero “istituto di emissione a carattere inter-statale”, ma su un mega-istituto privato, derivazione a sua volta delle “banche centrali privatizzate” dei singoli Paesi. Il cui unico scopo è stato quello di sottrarre il controllo dalla moneta ai popoli per consegnarlo ai banchieri. L’altra schiacciante contraddizione è quella che l’iniziale conversione tra le monete nazionali e l’euro è stata basata sul valore di una moneta-guida, il marco tedesco, il quale ha approfittato brutalmente, falsificando del 25% il tasso di cambio a suo favore, e provocando così una discrepanza finanziaria entro lo stesso euro, che in ciascun Paese dell’Eurogruppo, ha un valore differente, ma sempre favorevole all’euro-marco. Questo ha determinato una spinta economica gigantesca di cui la Germania si è servita come grimaldello concorrenziale nei confronti dei partner: distruggendo, di fatto, ogni significato di coesione dell’Unione; cancellando la sovranità di ogni singolo socio, non in nome di sacrosanti principi, ma solo per causalità speculative.

I costi insostenibili richiesti ai partner  da una Commissione praticamente in mano ai burocrati tedeschi o ai loro vassalli, unitamente alla folle politica di austerità pretesa nei confronti di chi non può minimamente permettersela, come l’Italia, un Paese essenzialmente esportatore, che da sempre utilizzava la lira come leva per aumentare o diminuire l’interscambio internazionale a fronte dell’equilibrio dei bilanci, ha trasformato il mercato unico europeo in un vero incubo, che spinge l’Italia e non solo, ad una costante recessione, ad una permanente caduta della domanda, zero investimenti e massima disoccupazione. Di conseguenza si è scatenata la più grave crisi bancaria dal dopoguerra, che sta seriamente mettendo in pericolo l’equilibrio stesso del reddito nazionale (in perequazione col debito pubblico), ormai molto al di sotto dei debiti dello stato (solo quelli bancari superano i 200 miliardi!).

Tutti  coloro che, travestiti da economisti, continuano a vedere piccole luci in fondo al tunnel, sono poi i principali colpevoli e responsabili di quest’avvitamento, che, in soli quindici anni, ha portato il nostro PIL all’estremo, il nostro Debito ad altezze mai raggiunte, ma soprattutto alla distruzione sistematica di quello che era il nerbo produttivo made in italy, la media e piccola impresa. Di conseguenza  la moneta unica si è dimostrata strumento suicida, ed è tanto vero che, ad una analisi più profonda, si nota che tutti i Paesi fuori dall’Eurogruppo godono di economie di gran lunga più solide di quelle degli altri, e, anzi, sono tra i più terrificanti concorrenti di questi, sia a livello fiscale che finanziario: la Gran Bretagna ne è l’esempio più eclatante!

Il M5S dichiara semplicemente che gli italiani debbano scegliere se restare dentro questo esperimento fallimentare, o uscirne, visto che esiste già un’abbondante letteratura economico-finanziaria che prevede tutte le mosse da fare per ritornare ad una moneta sovrana da capo emessa da una banca centrale di Stato, e non più da soggetti privati. Tutto il resto, le minacce, gli incubi, le menzogne di catastrofi aleggianti attorno all’Italexit sono da buttare, perché il disegno dei grandi poteri finanziari è quello di non indebolire l’euro, anzi di continuare ad utilizzarlo come moneta di garanzia del dollaro (che su di esso specchia i suoi disastri!), e di moneta leader tedesca.

D’altra parte, dopo il risultato del primo turno elettorale francese, è fin troppo chiaro che gli “europeisti” ormai sono disposti a tutto, anche a presentarsi con candidature trasformistiche, legate al sistema finanziario più discutibile e perverso, pur di mantenere in piedi una costruzione che, ormai fa acqua da tutte le parti.

E’ ovvio che alla infausta e sospetta clausola che finora ha impedito ai popoli dell’Eurogruppo di votare democraticamente l’adesione o meno alla moneta unica, il M5S oppone una legge di iniziativa popolare per sbloccare questa manovra antidemocratica (che fa il paio con il potere di una Commissione cooptata dai banchieri e non eletta dai popoli!), la quale rispristini il diritto ad un referendum esattamente uguale a quello inglese. Ovviamente questa legge, che dorme in Parlamento grazie ad una maggioranza che non ha alcun interesse  neppure a presentarla, diverrà attiva quando il Movimento addiverrà al potere: ecco la necessità storica che gli italiani sappiano quale arma avranno in mano, cioè un avvenire certo per se stessi e per i propri figli, per sconfiggere la mafia europeista. (ITALIADOC)

 

FINE SECONDA PUNTATA

 
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Il referendum ALITALIA distrugge il sindacato di regime

Post n°1562 pubblicato il 25 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

Ci risiamo: il canovaccio all’italiana, quello della ruffianeria a costo zero (sperando che siano gli altri a togliere certe castagne dal fuoco), risorge con Emanuelle Macron, il “centrista”, come era sorto quello anti-brexit, e quello pro-Clinton, entrambi buttati all’aria da popoli certo più consapevoli del nostro. A elezioni ancora incerte, gli italiani sembrano i redditieri francesi, tanto si sbracciano per il candidato più gradito, ovviamente alle lobby e alle caste, e dimenticano che da noi c’è Mattarella, metaforma di un Presidente della Repubblica, e Gentiloni, metaforma di un Presidente del Consiglio, i quali dall’orecchio “elettorale” non ci sentono, per paura di ritrovarsi come i nostri vicini. Quindi un ballon d’essai mistificatorio, che invoca un “fantasma”, quello di Matteo Renzi quando si presentò al popolo italiano per cambiare la storia, e invece è stato l’affossatore della storia democratica dell’Italia: esattamente come sarà Macron, una volta eletto, la rovina della Francia! Il canovaccio, da capo, è diretto dalla stampa di regime, da quella di destra e centro-destra, che farfuglia, schifata dal pupillo dei Rothschild, ma è tutta soddisfatta perché le elité borsistiche hanno giocato a dadi con gli speculatori, guadagnando posizioni che arricchiscono chi è già ricco; ma anche da quella di sinistra (all’italiana) che ha colto con ribrezzo l’invito di Malenchon a votare contro l’Europa dei banchieri, cui Macron appartiene, ma ha taciuto “spudoratamente” sul voto antisistema, e quindi a favore del FN. Come sia ridotta la sinistra italiana, d’altra parte, lo vediamo tutti i giorni, ha perfino abiurato alla Resistenza, l’ultimo tabù in cui si sono scontrati ebrei e non ebrei, memori di un odio ancestrale che neppure Marx è riuscito a derimere! E quindi la pena che i socialisti, ormai, mostrano, ovunque si presentino coi loro fallimenti.

Fortunatamente, tuttavia, accade che questo popolo italiano criticato da tutti, (spesso anche da noi), abbia già dato mostra di sé il 4 dicembre u.s. distruggendo il “piano criminale renziano”, nonostante, poi, il solito Mattarella, con il solito “golpetto trasformista” abbia fatto finta di non vedere. Ma quel che è accaduto ieri, con l’Alitalia, è forse ancora peggio.

11.000 lavoratori, infatti, hanno definitivamente mandato a casa il sindacato di regime, quello per intenderci che non lascia spazio ai sindacati liberi (grazie alla responsabilità oggettiva di governi e padroni!), e abbracciato, finalmente, il sindacato di base, quello che non ha diritto, tuttavia ad essere rappresentato nei luoghi di lavoro, “perché non firma i contratti”. L’USB e gli altri avevano avvertito i dipendenti della compagnia aerea che Governo, Ethiad, sindacato “giallo” e banche, più un gruppetto di imprenditori “sciacalli” si erano messi d’accordo di sparigliare le maestranze, con un ricorso maga-galattico alla cassa integrazione (e io pago, diceva Totò!), il licenziamento in tronco (grazie al Jobs Act, promosso in Europa da Renzi e Macron!), di altri 2.000 dipendenti della fascia debole (in 5 anni siamo arrivati a 5.500, tra cui ci sono 250 piloti che percepiscono un ammortizzatore sociale di 10.000 € al mese, tutti però ri-piazzati in compagnie minori!); la decurtazione degli stipendi del 10%, ma soprattutto senza una ridiscussione globale del piano industriale, che faceva già acqua da tutte le parti al momento della cessione agli arabi; e soprattutto una presa d’atto contro gli amministratori, compreso il sign. Montezemolo, che hanno la massima responsabilità dei rovesci aziendali.

Bene fa qualche raro giornale, oggi, ad intitolarsi: “Danno addosso ai lavoratori perché hanno detto no al referendum, come se la responsabilità del fallimento fosse la loro!”

In un Paese serio uno Stato serio, a questo punto, nazionalizzerebbe la compagnia, spendendo pressappoco gli stessi soldi che ci volevano per il piano promosso da CGIL-CISL-UIL-UGL, e la trasformerebbe in “azienda cogestita” con il personale seduto permanentemente in cda, che finalmente potrebbe controllare gli sfasci che amministratori, banchieri e speculatori compiono da dieci anni. Errore madornale che fece Berlusconi, nella sua paranoia neo-liberista, a non concedere, quando decise di tenersi Alitalia, ma la affidò agli uomini che massoneria e poteri finanziari pretendevano al comando: e per fare che? Per continuare a spolparla.

Adesso l’hanno spolpata in due, italiani e arabi, e siamo da capo. Un po’ come la storia degli aeroporti italiani, una pletora di scali inutili e costosi, la metà in fallimento, derubati da faccendieri, pubblicitari, banche, enti di Stato corrotti, di cui nessuno finito in galera, ma tutti scappati con il malloppo!

Il referendum di Roma, che ha visto il 68% dei no, assomiglia dannatamente a quello del 4 dicembre, perché offre un risultato “politico” ben chiaro. I lavoratori italiani sono stanchi di essere fatti a pezzi dai ladri e dai corrotti. Sono stufi di soffrire perché le banche italiane vanno a pesca di speculazioni sulla loro pelle, per il semplice motivo che non hanno più niente da perdere, perché hanno perso tutto, anche la dignità. E cominciano a rispondere NO, soprattutto a un Governo di “burattini” e a un sindacato di “arraffatori inaffidabili”.

E’ ovvio che tagli andrebbero fatti su questa corpo di balena volante: ma non con il criterio scelto, e i soliti pannicelli caldi: che dovrebbero dire i risparmiatori delle Poste, che hanno veduto CDP buttare via 300 milioni di € di denaro pubblico per un salvataggio mai avvenuto? Perché Poste Italiane Spa, invece di privatizzarsi, non entra direttamente in CDP, cedendole liquidità, solo se ne abbia voce in capitolo sul suo impiego?

Il M5S ha già previsto che il sindacato, in obbedienza all’art. 39 della Costituzione (strano che la Consulta non lo invochi, proprio i giudici costituzionali che dovrebbero difenderla!), DEBBA essere rappresentato LIBERAMENTE E SEMPRE in ogni luogo di lavoro, PROPORZIONALMENTE agli iscritti.

Sarà un caso, ma dopo il NO dell’Alitalia la domanda è: che ci sta a fare ancora un sindacato brutalmente sconfitto dentro questa azienda, mentre la volontà di 7.500 dipendenti su 11.000 pretende di essere rappresentata da altri?  (ITALIADOC)

 

 
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in Francia è nato l'Anticristo!

Post n°1561 pubblicato il 24 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

Un arrampicatore sociale, che a 39 anni, entrato nelle grazie “pulciose” della massoneria, ha percorso tutta la sua carriera da yuppy-predatore niente meno che in casa Rothschild, che alla fine ha pagato tutti i conti (perfino quelli di una moglie anziana, luciferina, dono di una relazione pedo-masochista, ma grande esperta di intrighi!). Un voltagabbana, incaricato di fare a pezzi il partito socialista più “socialista” d’Europa, prima imbarcandovisi per ingannare i suoi compagni “rintronati”, poi abbandonandolo per inventare la sua performance qualunquista. I suoi sponsor: Letta, Renzi, Obama, tutta la stampa filo-europeista e progressista, l’alta finanza, la burocrazia europea corrotta, i ricchi patrimoni e la politica peggiore.

Occorre altro per descrivere il prossimo Presidente della Repubblica francese? Si tratta dell’ennesimo “esperimento” sanguinario che i poteri forti predispongono in quest’Europa da tardo impero, soggiogata dagli americani, per trasformare i popoli in schiavi a costo zero, da immettere, assieme agli immigrati del Sud del mondo, nelle loro fabbriche di morte: dove si studiano nuovi ordigni di distruzione di massa, piante OMG, automobili e veicoli sempre più costosi, destinati, a chi si oppone all’imperialismo e al colonialismo yankee, lesinate a chi ha fame, ma di veleno deve morire, e marchi di fabbrica per chi diventa sempre più ricco, alle spalle di chi è sempre più povero.

Un’operazione molto simile a quella che si sta già sperimentando in Italia, sponsorizzata da quel 20% di persone che vive agiatamente o con sotterfugio, senza regole o con le regole malavitose, i cui giovani rampolli sono tutti piazzati dalla nascita, e hanno già il posto all’Erasmus o in Goldman & Sachs, e se la ridono degli anziani-netturbini.

E che dire del partito socialista, che ormai ha abbandonato le scomode posizioni del vecchio e rincoglionito Karl Marx, per correre, armi e bagagli, sotto le capienti volte del tempio del dio Mammone? Come il più terrificante degli esodi biblici, i “maledetti” socialisti, sono sottoposti, periodicamente, ad un cambio di pelle, scuoiati vivi dalla lussuria del denaro, dalla violenza dell’egoismo e dalla tentazione della corruzione, nell’anima e nel corpo.

Questo rappresenta oggi Emanuelle Macron, l’uomo che ha preteso che il Jobs Act francese, come quello italiano, trasformasse il lavoro in una opzione, e accanto a lui si accomoda tutto il fallimentare apparato partitico tradizionale  francese, sperando di ricavarne un’altra boccata di ossigeno, come in Italia accade ai vari Berlusconi, Alfano, Renzi, ecc. E quindi l’unica speranza è in quell’estrema sinistra che, partendo da posizioni filo marxiste e populiste (mai questo aggettivo in Europa è diventato ormai speranza dei popoli angariati dai regimi!), dovrà, tappandosi il naso due volte, e votare il FN, oppure trasformare la nazione in un’altra enclave imperialista!

La vittoria del pupillo dei Rothschild, infatti, trasformerà l’Europa in una tagliola, dove il duo Schultz-Macron detterà le regole, e tutti gli altri, le subiranno, e si vedranno costretti a stracciare ogni residua traccia di umanità, per l’accaparramento delle lobby e delle caste, contro i loro popoli oppressi.

Sorgerà una nuova, triste alba, dove le peggiori forze oscurantiste, sfruttatori e speculatori,  e la criminalità politica  si ricongiungeranno da capo, e assieme, ai loro emuli d’Oltre Oceano, ci massacreranno!  (R.S.)

 

 
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