Creato da le_vide il 18/04/2010

le vide

l'informale dell'arte

 

 

Robertina e le stelle

Post n°103 pubblicato il 19 Agosto 2011 da le_vide
 

Robertina alla finestra
siede e parla con le stelle,
le stelle che sanno tutte le canzoni;
le stelle parlano con Robertina
di cadute e di navigazioni,
e lei ha una pesca in mano
e le dita bruciacchiate ancora un po'.

Le stelle quando sono piccole
pare a lor piaccia, di nascondersi
tra i suoi capelli, come in una foresta
piena di lucciole,
che non le troveresti mai...

E Robertina alla finestra
ride e parla con le stelle,
le stelle parlano di ricordi, di opinioni
di fiumi e di grandi nazioni;

Robertina dove sei?..lassù nel cielo di un balcone
Robertina cosa fai, quando si stende l'acquazzone?
Sei sulla terra, o sei nel cielo..e quando canti
e io sto zitto,
lo fai per me, o per l'affitto..?
O non lo sai...?

Robertina non lo sai
che troppe stelle dentro al cuore
posson far male, peggio, sai,
della panna con lo zucchero
e della crema di caffè...

Robertina alla finestra
siede e parla con le stelle,
ogni tanto una la prende
e la stringe a sè...

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

Improvviso 0-10

Post n°102 pubblicato il 15 Agosto 2011 da le_vide
 

Un-due'ttrè
questi baci stanno a me,
Trequattro, cinqu-e-ssei
gli occhi dalli a lei;

Sei cinque, quattro
quanti punti conta il Matto,
Quattr'equattr'otto
capra di sopra, crepa di sotto;

Otto, nove dieci
conta i salti sopra i ceci,
Dieci però...
cinque'ccinque!
T'abbiam scoperto!, giù le quinte..!

Cinque, quattro tre
questi baci stanno a te,
Tre'ssei, nove
a me altre note..!

Nove, otto sette
quella gonna falla a fette,
Sette cinque, quattro
quanti baci conta il Matto;

Quattro, tre'ddue
le mie mani sono tue,
Due uno, zero..!
mi baciavi e io non c'ero..!

Eppoi zero, uno... -basta!-
non rimane più nessuno!
sol per dieci era la festa..
il suo a ciascuno

 

                                                                                                                  Nicola Fleming

 
 
 

Impressione

Post n°101 pubblicato il 20 Luglio 2011 da le_vide
 

Camminavo
fianco a fianco col grigio scuro,
un verde pallido era la nostra stella;
città e giardini,
inchiostro fitto su cui galleggia
il bianco su nero dei chiar-di-luna,
unica presa per gli occhi.

Ed arrivai all'Azzurra Contrada...
lunga e dritta, piccola strada
dai tulipani alle stelle alpine
s'inerpica,
gratta la pancia ai monti,
giunge alle cime che ridono
ammiccando alle stelle
marine.

Qui il riposo dovuto
dei ciarlatani e dei musicanti
mi colma gli occhi,
e mi sta davanti..
letto d'erba e rugiada,
tomba d'oro per le belle foglie.

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

collage

Post n°100 pubblicato il 14 Luglio 2011 da le_vide
 

 

Luna nel cielo
cielo nella luna.

Le case si stendono
ai confini del prato,
scivolando piatte attorno noi;
prato che spezza il tuo corpo,
il tuo corpo attraversato dall'erba
come vento nei capelli.

E nel melange di sotto e sopra,
i tuoi occhi
devono essere con le stelle
il tuo vestito, farsi notte
le tue labbra far capolino
dal mio bicchiere,
e bersi d'un colpo
alla santè,
di tutto quel che c'è,
prima del mattino.

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

la petite monstre endormie

Post n°99 pubblicato il 28 Giugno 2011 da le_vide
 

 

Madeleine, piccolo mostro,
questi occhi di vetro chiaro
si attorcigliano a questi occhi
e ti scoprono e ti bramano
cercandoti e sudandoti -
di come siamo sudati e spogliati,
di come siamo adagiati,
sembrerebbe sia tu il sonno
e io l'alloro - bontà!
se potessi, un pochettino,
intingerti nella tinozza
e poi pensandoti, dimenticare
di essere io il dimenticato,
Madeleine! lasciamo tutto
e andiamo via, via per i prati 
di girasole  
che amavi tanto,
via che si può
fare mattina anche di giorno
anche di sera, via se ti va,
via! oppure resta
ancora un poco
attorcigliata, addormentata,
semidischiusa come i portoni
a mezzogiorno..

banditoamalaluna
e se l'intorta

 

 
 
 

Invernale III

Post n°98 pubblicato il 20 Giugno 2011 da le_vide
 
Foto di le_vide

                                                             

Incrocia sotto la gialla luna
il verde battello per Odessa,
specchi infranti di marina spuma
che della notte fa principessa;

Il Sogno insegue la Parola
con il buon sale della sua lenza
tra Occhio e Bocca fan la spola
a partorire la nuova Scienza;

Amore e Amato son poca cosa
nella notte degli abissi vivi
dove la lingua del Mare posa
verbi rimescola e sostantivi;

E tu ora cerchi di combinare
la scala e il sotto, il sotto e scala
ma il sole torna a navigare
ed il gabbiano rivolge l'ala.

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

a-scensione

Post n°97 pubblicato il 11 Giugno 2011 da le_vide
 

Dai tuoi occhi azzurri
al ponte della nave,
son volate di colombe..!
 e di colombe io dico l'ombre,
che mi passano sul sole,
ai mattini verde chiaro,
alle lune dei giardini;

E tu, piccolo Ascensore!
dicci delle leggi
che ti muovono, la chiave
questo andar per su e per giù
a sbeffeggiar la stretta morsa
dei gradini e
delle scale;

Tutte le porte sono uguali,
che portassero al tuo specchio
che portassero al suo letto,
non di molto
cambierebbe;
solo che a veder le stelle
certo a piedi non puoi andare..!
e per i tuoi occhi poi
davvero tanto è il camminare...
ci vorrebbe, ci vorrebbe
esser tutti più vicini
nei mattini verde chiaro,
nelle lune dei giardini;

Eccoti ancora, piccolo Ascensore!
dove corri oltre il tuo tetto..?
con quell'aria che ti metti
da dottore,
senza fronzoli alle stelle,
ma le stelle, amico mio!..son così alte!
ma tu dici, è così bella...
e se mi perdo,
suonerò la campanella -che apposta
mi hanno dato-
lo sapranno poi i gabbiani
allora, quel che fare,
si, si, si, mio Ascensore, a te buon vento!

Ti rivedrò frammezzo al grigio
dei pensieri
che a cerchi emetto
da due bocche,
ti vedrò nel chiaccherio
di chicchi, della notte.

                                                                                                                  Nicola Fleming

 
 
 

le mie albe (II)

Post n°96 pubblicato il 03 Giugno 2011 da le_vide
 


Le mie albe sono rotte
voglio torni Mezzanotte,
mezzanotte sui tuoi fiori
mezzanotte sugli odori
che respiri e che non sai...

Mezzanotte in reggipetto
di fantasmi sul tuo letto,
su bandiere e verdi scocche
sugli scudi e sulle cotte
di spauriti samurai...

Mezzanotte d'oro pieno
nè zecchino, nè turchino
mezzanotte biondo fieno
che respira dal camino
per le figlie di fornai...

Le mie albe sono rotte.
Mezzanotte! Mezzanotte!
Mezzanotte bianca assai...


                                                                                                      Nicola Fleming

 
 
 

giugno

Post n°95 pubblicato il 27 Maggio 2011 da le_vide
 

 

Deserto, -a che gusto?-
pistacchio e cannella;
e quanto sei bella
e quando sorridi
e i tuoi scuri capelli
lanci al cielo splendente,
al vento che sposta
la tenera ghiaia,
guarda lì, ora..
una stella cadente,
si è fermata,
proprio sulla grondaia
che ora gocciola e goccia,
a goccia,
riempie la strada,
di lacrime e notte.

 

                                                                                                                      Nicola Fleming

 
 
 

senza titolo

Post n°94 pubblicato il 23 Maggio 2011 da le_vide
 

 

amore, nell'ombra
io ti osservo
come si osserva la rosa,
nel pomeriggio dimenticato,
senza avere in bocca
il tuo nome,
 
come il vento io ti cerco
e ti voglio
sulla foglia che sfiora
e non coglie,

sopra il velo del sonno
che si spoglia al mattino
sui tuoi occhi
di calle e giacinto

ogni giorno ti cerco,
e a ogni passo ti voglio,
ma a ogni tocco hai un profumo
diverso.

 

 

banditosenzaluna

 

 

 
 
 

Eu-ropa

Post n°93 pubblicato il 15 Maggio 2011 da le_vide
 

Dai tempi delle Guerre
dei Titani,
rimbalzano rauchi canti
gocciolando dall'anima d'acciaio
dei vecchi ponti,
- congelati nell'ultima
difesa-
sulle acque verdi.

La città ci devia i passi
con la bellezza dei suoi occhi;
su deserte fontanelle
tiriamo il fiato,
tra i ruggiti delle torri
e l'Altestelle
che va via;

e noi drogati
dalla nostra stessa
infatuazione
perdiamo il segno sulle pagine,
dove la bellezza grida dai muri:
Insurrezione!

Dove riposano i tetti azzurri
fratelli dei prati verdi
screziati anche d'inverno
dai baci del sole.

..........................

... e non nel Dove
nè nel Quando,
tu ci sei.

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

una notte nella Selva Oscura

Post n°91 pubblicato il 09 Maggio 2011 da le_vide
 


Sulla Selva cala il sole. Sorge la Penna, che la battezza "oscura".
La Tigre parla di fronte ai gelsomini.


LA TIGRE: Se mi vedrai nel tuo giardino, al volgere di questa Luna,
                che annuso le tue foglie di thè.. ti dirò che ho cercato la pace a Maggio                                   ma a Maggio la pace non c'è.
                Allora dammi ancora un giorno! che sia poi il giorno del tuo ricordo..
                Dammi ancora il tempo, per pensare un poco! di rinfrescare la mente                          
         sulle tue ginocchia..!
                O forse mi porterai,
                quell'Oro delle Tigri.. trovato dall'Argentino...
                O quella famosa incisione inglese...
                Qualcosa che allo specchio della notte,
                mi ritorni il mio sembiante!
                O mi riporti al tuo cancello,
                su cui piantavo questi fiori...

Si alza il vento. Brilla la criniera del Leone, come sabbia argentea.

IL LEONE: O, bella figlia dei poeti,
                   Tigre d'oro! Ascolta questo vento,
                    che soffiando ci richiama...
                     come sfuggire al mio destino..?
                      Parlami da sorella! chi mi consola dalle ferite
                      del mio dovere..! Chi può salvare le mie prede..?
                       Chi mi trattiene dal ringhiare all'uomo perso nella selva,
                        dal piombare sull'animale in fuga..! Non ho più forze
                        nè coraggio, per portare il fiero ringhio
                       scolpito sugli scudi e sulle soglie,
                      di mille re...
                     Così tanto mi pesano, amica, le chiavi di un tale regno!
                     Mi ripugna anche l'odore, dei miei sanguinosi gesti...
                    Salvami, Tigre! Dimmi che almeno queste parole,
                   non le cancelli il vento..!

Risuonano le parole del Leone. Ma la Tigre parla una sola volta nella notte.

IL GRILLO: Sciocco animale...non sa che la Tigre parla una volta sola
                     nell'istante in cui la notte è più sonora...
                     Sciocchi animali di antichi tempi...
                     bestie liriche delle canzoni morte.
                     Restate immobili al vento, che vi scava il pelo,
                     ma non vedete..! Ogni soffio della notte porta un comando
                     e spira sui sentieri bui
                     che tutti conducono al Grande Castello,
                     del Gufo. E noi tutti saremo là,
                     e ci sarà svelato il nostro destino!
                     Nulla nasce, nè perisce in questa selva
                     se non le mille forme impresse dal Destino.
                     Anche oggi e per l'eternità,
                     noi tutti accorreremo, a sentire le sue parole.
                     Ecco, proprio ora devo andare.

Il vento mulina forte tra i rami degli altissimi alberi. La Nottola viene a posarsi sopra di loro.

LA NOTTOLA: Arrivo come la Storia..
                           Quando i piatti sono già puliti,
                           e il conto bello e pagato.
                           E di nessuna volontà rimane traccia
                           se non nei libri bianchi del Destino.
                           E invece trovo qualcuno,
                           ancora attento ai propri guai...sciocco Leone
                           Simile agli uomini, con tutto il baccano
                           che riversano sulle strade... sperano di ubriacarsi della  loro
                                           povera vita.. di tenere lontano, l'arrivo della Storia.
                           Voi vorreste che nulla vi racconti mai..! E rovesciarvi addosso                                                parole vuote e false sembianze,
                           pur di non essere mai passati! Ma passerete.
                           Ed ora all'oracolo del Grande Castello,
                           sapremo cosa è in serbo per noi...
                           Ecco, proprio ora devo andare.

La Nottola scompare in tre battiti d'ali.
La criniera del Leone se la tira forte il vento. Viene la Mezzanotte.


IL LEONE: Mia Tigre..!!
                    Che cosa fare dunque..?
                    Il mio destino, vedi, mi trascina!
                    Non potrò oppormi per molto!
                    Io ti supplico..Tigre d'oro!! ..dissolvi questa maledizione!
                    Ridammi alla sabbia da cui nasco ed alla pietra
                    su cui forgiai gli artigli... Non condannarmi a correre
                    anche stanotte..
                    anche in eterno!
                    Rivelami il nascondiglio, sul quale giace la vera pace..!
                    Sorella mia!! Il vento mi trascina via!! alza già le mie forti zampe da terra!
                    Mi impone il suo comando..!
                    Ecco, proprio ora devo andare! ..devo andare proprio io!
                    Fa che resti ancora con te, Tigre!! Chiama forte il mio nome!
                    Io l'ho dimenticato! Io non appartengo più a me stesso..!
                    Io appartengo al vento e alla ferocia della notte..alle ombre delle fiabe..
                    E già svanisco..e sono nulla più di ciò che si racconta,
                    Sono voce e pensiero e sogno turchino..
                    Sono nella Parola e più niente oltre..
                    e non esisterà più per me il profumo di questi fiori.

Il Leone scalpita e muggisce. Ma la Tigre parla una sola volta nella notte.

Tanti piccoli animali sono radunati al Grande Castello del Gufo.
Il Re pennuto ammira i suoi saloni ornati dalla varietà degli ospiti.

IL GUFO: Benvenuti miei perfetti amici!
                  Benvenuti alla mia grande casa!
                  Qui si raccolga la saggezza di tutti i tempi...
                  Qui si illumini la nostra strada, e la sorte ci ammaestri ai nostri compiti.
                  Usciamo al fresco dei cortili..il buio non ci spaventerà stanotte;
                  la Luna ci porterà il nostro oracolo, così mi ha detto, che ci incontrerà                           all'aperto.
                  Non abbiate più paura, amici, della vasta radura scoperta!
                  Per questa notte noi saremo riuniti, al sicuro,
                  noi che onoriamo il Destino, e non ci spaventa lo scoprire
                  da lui, i nostri compiti.
                  Uscite amici miei!! E' quasi l'ora, sento!
                  Le carte saranno scoperte e il gioco sarà svelato.
                  Poichè vedo assai lontano, scorgo già il vento tra le remote fronde,
                  che si dirige al mio castello.
                  Il nostro oracolo verrà con il Vento! ..e coglieremo la parola giusta per                                   tutti  noi.
                  Usciamo, amici! Usciamo!
  
Gli animali corrono in fretta nei cortili del castello.

La Tigre è ritta di fronte ai gelsomini. Guarda il Leone. Si erge sulle zampe anteriori, ormai tutto avviluppato dal vento. Ruggisce e tuona di rabbia e in tre falcate la notte lo ingoia.
Il Leone deve recarsi al castello del Gufo. E fare strage della sua corte.
Nel luogo da cui il vento lo ha strappato, le sue lacrime macchiano una giovane Margherita.


LA MARGHERITA: Ha pianto davvero tanto quel superbo animale..?
                                  Non so se credere a ciò che ho visto...
                                  Eppure sono ancora bagnata...
                                  Lottava col vento, il Leone..?
                                  Invocava tra i singhiozzi che gli restituissero qualcosa..
                                  il suo nome...
                                  ..ma cos'è un nome?
                                  e chi può possederlo..?                                 
                                  Forse la Tigre lo sapeva...
                                  Forse lei me lo dirà...
                                  Cos'è il nome del Leone?

Gocciolano dai petali della Margherita, lacrime e argento fuso. Ma la Tigre parla una sola volta nella notte
.

 

                                                                                                                   Nicola Fleming

 
 
 

senza titolo

Post n°90 pubblicato il 04 Maggio 2011 da le_vide
 

Grazia nel mio deserto
le ferite non ti scoraggiano
maschera per ogni volto che ho indossato
quiete di un’ora
scandita dal mio sorriso spento
sulla bocca dei tuoi baci assenti
la polvere dei ricordi si fa pietra
ed io mi ritrovo dopo tanto cercare
l’ispirazione è la mia qualità di pietra,
che attende il mattino
che riposa, limpida
come se non le importasse
e le offese che serbi, nutrendo il tuo rancore,
le importano ancor meno
ogni cosa scivola in secondo piano
basta sollevare lo sguardo da terra
e accorgersi che le pietre sopra il verde
non sono le offese che il cielo ha scagliato
contro la natura dei bassifondi
se guardi da vicino comprenderai
che ogni singola goccia nel mare che si è riversato su di noi
è frutto del legame che la mia qualità ha stretto con il creato
la più tenue sfumatura è un sedimento
di polvere che ha lasciato i miei ricordi
restituendo un po’ di colore, ed ora sta tutto lì
a cominciare da uno sguardo, una tavola imbandita
a cui prendere posto è semplice
come immaginare che un giorno
le strade saranno fatte così, e noi fileremo via
bambini inquieti che non sanno cosa sia la lentezza
tutto questo perdersi in parole
opere e omissioni
quando c’è questa rigogliosa natura che si affaccia da dietro il sole
e ci sta chiedendo di tuffarsi, di rischiare
e pretendere il meglio che si può
ma io da solo non posso
ho bisogno di una stretta di mano
del tuo tocco particolare
e dell’aria che respiro
da solo in quest’ordine

bizzarro

 
 
 

il tempo che mi devi

Post n°89 pubblicato il 19 Aprile 2011 da le_vide
 

Prenditi tutto il tempo che mi devi
è una scelta che devi fare
senza pensare
abbraccia il cambiamento
oppure lasciati passare
dall’altra parte
il cielo è una ruggine che non viene via
el’ultimo rintocco della campana
cerca di propagarsi tra le nuvole
in cerca del suono
che l’uomo che batte con il mento sulla terra vuole riprodurre
dopo averlo lusingato vanamente
braccato come un ladro per le colline
e quando le sue dita hanno schivato la sua schiena
quello si è girato e mostrava il tuo volto
fisso nel tempo
la bocca aperta
in posa, come da fotografia
per uno scatto che non ho mai conservato,
nell’istante indelebile
in cui ti sei piegata, sussurrandomi all’orecchio
le parole “ potrei essere qui per te ”
e credo fermamente che lo stallo nella tua decisione
si fosse propagato, sulle sue ali malferme
fino alla porta della canonica
sorpreso il padre alle spalle
e dopo aver fatto il giro della sua testa
steso le rughe di quella fronte ampia
e aggiunto un tono di grigio
ricordandogli il giorno in cui aveva preso la sua decisione
e tutto quello a cui doveva rinunciare
ha sospirato, per quel fragile cuore perduto
e dopo un’esitazione, infilata la chiave nella toppa
ha sprangato l’ingresso
girandola finché il suono della punta che toccava echeggiando il blocco
non lo ha riportato tra noi
al che non gli rimaneva altro che girare anche le spalle
al suo presente, e a ciò che una scelta dolorosa comporta
e non lo hanno più dissuaso
le voci provenienti dalla canonica
e la condanna della loro prigione
perché senza uno che si premuri di fare il lavoro
l’amore è solo una promessa
fatta di aria che percuote il fianco delle colline
il luogo in cui tutti si ritrovano
l’umanità che vive per inseguire fantasmi
persone come te e me
che non ci stanchiamo mai troppo
come ladri nella notte
sicuri che l’ultima parola non verrà mai detta
e male che vada serberemo intatto l’onore
per quanto abbiamo di più caro,
questa lontananza inesprimibile
che nel silenzio ci mantiene uniti

bizzarro

 
 
 

cimitero delle ancore

Post n°88 pubblicato il 12 Aprile 2011 da le_vide
 

 

Misurando i brevi passi avanzano
sul filo dell'antico legno;
la marina notte incombe
sopra tutto,
in ogni odore,
tra le rugginose tombe.

 

Una barca, mozzata della testa,
segna l'ingresso al cimitero;
in questa pace noi si danza
come spettri,
in equilibrio
tra i pilastri d'oro nero.

 


                                                                                                                        Nicola Fleming

 
 
 

senza titolo

Post n°87 pubblicato il 03 Aprile 2011 da le_vide
 

 

Semplice, come la scrittura dei versi
che la ragazza ha recitato per un pubblico di figuranti
sono cadute nel vuoto, le parole
l’aria le ha raccolte da quello spazio neutro
e ne ha fatto un libro
con una cornice di petali essiccati ancora in fiore  semplice, è la fatica
che dovrò fare, stanotte
perché tu ti addormenti
ed il sonno ti sia sereno
che ti sembrerà di ascoltare il canto di quando eri bambina
ed era pensiero di altri, prendersi cura di te
ed io riposavo ancora nel tuo sonno, in attesa
che un bacio increspasse il nitore di quella voce
sulla tua fronte

semplice, come stabilire
il cambio della guardia
tra un uomo che comincia a sentire gli anni
e quella piccola parte di sé che lo implora
di non lasciare la mano del bambino
che ha dimenticato portare il suo nome 

semplice come le figure sulla pagina
se la giri vedrai sollevarli in piedi
e scrosciare un applauso, che scivola
dalla punta delle dita mute
hanno il cuore duro, non è rimasto niente
dentro il cavo delle loro passioni
se giri la pagina li spezzerai per sempre
il gioco è questo, le regole si improvvisano
ma se gli permetterai di restare
se ti sforzi, e tendi l’orecchio
potrai sentire quel silenzio tra le dita
allungare il collo ed assumere una forma
semplice, così come viene
semplice, come la verità
che ci affanniamo a svilire
a mortificare, spingendola verso altro
a fare un passo oltre il confine
che delimita il sentimento
della nostra ripresa
perché dobbiamo ritornare
a quando tutto era così, come all’inizio,
con le parole che uscivano da sole e all’occorrenza
sapevano ritirarsi in un angolo e aspettare
che i nostri corpi si sfinissero.
Semplice è la vita
prima di una caduta
perché non costa alcuna fatica
e la tentazione è nell’occhio
di chi spera invano

e piangeranno tutte le nostre lacrime
i figuranti, se non li fermiamo
piangeranno come si deve, senza sforzo
e sapranno anche loro quanto può essere
semplice, cadere
smetteranno di applaudire
quando li sorprenderà
la verità


bizzarro

 

 
 
 

mattino: incontro con una canzone

Post n°86 pubblicato il 18 Marzo 2011 da le_vide
 

Eccoti Mattina,
bella chimera
coi giummi sulle spalle;

Mattina che lava i tuoi tormenti,
gli umori che nascondi
con la tazza sul tuo viso;

Piangete! Piangete, begli occhi!
le vostre lacrime
segnano i semi
della nuova Terra!

Tornate! Tornate, dolci labbra!
riprendete a cantare...

Torni la tua canzone al vento
che dal mio cuore spira,
e alla sua luna,
come l'angelo torna ai sette cieli
attraverso la tua voce;

Voce di mendicante
sotto i balconi,
va fiorendo poco a poco
la canzone delicata,
- che un po' tieni a memoria
e un po' l'hai improvvisata -
è un ciuffo d'erba e oro,
un'azzurra cascata,

che oltre al  fiato tuo, si ruba il mio...

Rubi anche il mio sangue, allora!
quella voce..
purchè non smetta di cantare.

 

                                                                                                                  Nicola Fleming

 
 
 

Invernale II

Post n°84 pubblicato il 07 Marzo 2011 da le_vide
 

 

Intatto crepuscolo marino
con soli azzurri mi corteggi
levi il bel riflesso, sperdi greggi
e bimbi incanta il tuo cammino;

Tu sogno appeso sul mio letto
che porti cuore di settembre
cuore confuso dalle ombre
e dall'onde d'acqua forti al petto;

Mare! tra il cuscino e la coperta!
Mare, coi tuoi biondi capitani
rischiari ora la poppa a mille navi
fugge questa notte e sono all'erta;

Tornano le fate della notte
ai loro gusci, ai tuoi capelli
restano al Mattino quei gioielli
come di bei sogni l'uova rotte.

                                                                                                                      Nicola Fleming

 
 
 

oro Blu

Post n°83 pubblicato il 02 Marzo 2011 da le_vide
 

Eh.. ma questi calzoni
han fatto proprio il loro tempo,
c'è quaggiù uno strappo
da far quasi spavento!
Spavento che vien su
come quelle bollicine
da chissà che oscuro Blu!

e Tu, Tu, Tu..!

Mi sa un po' d'oro spento
questa tua mattina
che sia la falsa porta d'un convento
della Pace Marzolina...

Tu!
Occhi verdi, occhi blu!
Capelli d'oro e tesoro!
fianchi di fili d'erba
all'aria vespertina

................................

A che vale la certezza
di cercare un'altra età..?
Benedetta la carezza
che ti addormenterà..!

 

                                                                                                                  Nicola Fleming

 
 
 

zumo de naranja

Post n°82 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da le_vide
 

una ragazza beve fiocchi di neve
da una coppa di sospiri
mentre intreccia ghirlande di oro nero
sulla testa del suo amore di pietra
ridotto al silenzio da uno sguardo
svuotato della gioia di sentire
che la vita sta tutta nella linea
del destino, ha una casa da prima
che ci affacciassimo sul mondo
da una porta laterale
dimenticata nel castello dei nostri sogni
quando chiudere gli occhi e lasciarsi
senza una direzione, era parte del tutto
che ora sfugge, che si confonde,
che non lascia tracce, né memoria
una malattia che non pensavamo
di dover temere
una pagina bianca senza menzione
un rischio calcolato
un vuoto a perdere
un colpo di pistola
vibrato in mezzo al fitto della sassaiola
partito per errore
per tutta la pioggia che bagnava quelle dita
è bastato distrarsi
e si è accesa la scintilla
dall’acqua, il fuoco
abbiamo compiuto il miracolo
dolce amore di pietra
nei miei ricordi di sabbia
sparigliati da un refolo di nebbia
che la natura severa teneva in serbo
in gran segreto
per celebrare la nascita di questa unione
con la caduta
il dono più prezioso
di quelli che daranno frutto più in là
quando saremo giovani
e avremo dalla nostra gli anni per capire
dolce amore di pietra
è rimasto l’ultimo respiro
denso come goccia di nebbia sull’orlo
del bicchiere screziato dai segni delle mie unghie
perché l’ho stretto e tenuto come si fa con la spada
come si improvvisa una preghiera
che sappia di tutto quanto è giusto dire
io ci ho provato, nel cuore della nottea piegarmi su di te, statua
che avevi la fronte serena quando sei partito
tradivi appena un’ansia della voce,
quel dolore prezioso e risplendente
nella collana delle tue perle da uomo,
una rarità che mi faceva dire, con
orgoglio e rassegnazione, di essere unica
ci ho provato, ma
non ho saputo spingere quella voce
più in alto del dovuto
ho mancato il coro degli angeli
e di tutti coloro che vivono nei nostri ricordi
ho schivato te e me dall’altra parte
la possibilità che non ci siamo ripromessi
però vedi
la piccola Ledi mi ha regalato una delle sue vite
dice che dovrei farmi piccola, invisibile
e ritentare, finché non riesce.
Vedrò se posso
farò la mia parte
riprenderò le scritture di un tempo a memoria
sacrificherò la mia indipendenza
per un giorno intero
e porterò il fuoco che nessuno ha mai cercato
nelle profondità di questo oceano di pensieri
nella speranza che il male guarisca
e la cicatrice del taglio che inciderò
in superficie resti,
a ricordarci il prezzo del miracolo
che stiamo inseguendo
che ci guarda, sognante
dalle porte del giorno che non rivedremo
mai più.


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"Noi crediamo forse di vedere come il chiaro di luna fosse già in do minore, prima che Beethoven lo scrivesse, come tutte le sinfonie europee fossero già state scritte dal vento sulle pagine degli alberi e i pentagrammi delle foglie, prima che i nostri padri le scoprissero nell’aria. Crediamo nella scoperta della bellezza.." 

le_vide

 

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