GIOCHI O NON GIOCHI?

A VOLTE RITORNANO

Sì sì lo so.. cosa volete che vi dica.. sono una donna impegnata insomma!! Non ho neanche avuto voglia di rileggere l'ultimo post prima di rimettermi a scrivere gli ulteriori aggiornamenti. Coooomunque. A febbraio c'è stato il mese di fuoco degli esami. Direi che nel complesso non è andata affatto male. Su sedici materie che dovevo dare ne ho passate ben undici. Tre con addirittura 28!! Onestamente non l'avrei mai detto. Sono più di 8 anni che non tocco un libro per studiare e credevo che avrei fatto molta più fatica di ciò che è stato in realtà. Alcune piccole delusioni, altre segate che già mi aspettavo. Speravo solo in una fortuna sfacciata che ovviamente non ho avuto. Così ho iniziato il secondo semestre. Le materie si fanno sempre più complicate e specifiche, ma sempre più divertenti. A giugno inizierò il tirocinio in ospedale. Non ho ancora la benchè minima idea di dove possano sbattermi. Ma le sorprese sono sempre le migliori (o le peggiori nel mio caso). In compenso ho già fatto la prova per la divisa da indossare in reparto. Posso ridere? La casacca mi arriva a metà della coscia. Ovviamente mi hanno dovuto dare i pantaloni da uomo che hanno la gamba un pò più stretta rispetto a quelli da donna, dentro cui navigavo. Qualcuno ricorda la mia proverbiale magrezza? Credo che ne abbiate letto spesso tra queste pagine. In ogni caso ne ho dovuto prendere una misura in più per via del fianco largo tipico da donna. Anche se dal mio comportamento non si direbbe, lo sono ancora, fino a prova contraria. In effetti mi sta venendo una gran voglia di tagliare corti corti i capelli, anche se so per certo che m. non sarebbe per nulla contenta. Adora la mia chioma. Però sento che mi farebbe bene. Si dice che le donne quando vogliono scuotersi un pò cambiano taglio di capelli. E in effetti è da qualche giorno che sento di aver bisogno di una grossa scossa. Il mio umore è decisamente altalenante tra il top del top e il nero più profondo. Senza neanche più riuscire a mascherarlo. Forse devo solo farmi una ragione del mio essere una maniaca depressiva recidiva, carattere tipico della mia famiglia. E ancora forse m. l'aveva già capito, ogni volta che mi dice che ho gli occhi tristi forse ha davvero ragione. E' come se non riuscissi a scollarmi l'oscurità di dosso. Come se mi restasse appiccicata a questo fottutissimo culo senza volersi staccare. Ogni tanto fa capolino, come in questi giorni. Oggi ho cercato nel cassetto delle medicine delle fiale di antidepressivo che facevo poco più di un anno fa. Speravo mi aiutasse almeno a ingranare la marcia giusta e tornare a sorridere com'era stato in questo ultimo periodo. Ovviamente era rimasta l'ultima maledetta fiala. Forse sono solo stanca. La vita di tutti i giorni mi sta mettendo molto sotto pressione: l'università ogni mattina, lo studio, l'acquisto della casa di m. e tutte le relative complicazioni che ci stanno dietro, il trasloco, i succhi gastrici che ribollono nello stomaco ogni volta che entro nella casa dove ho affittato la stanza a causa del mio coinquilino e della sua morosa. Star dietro a tutto, pensavo di essere un carro armato e invece mi sto afflosciando lentamente come un palloncino sgonfio. Ho anche paura della convivenza. Questa è la prima volta che ne parlo apertamente, non tra me e me. Evidentemente avevo bisogno di farlo. Io amo m. con i suoi pregi e i suoi difetti che a volte diventano eccessivi, ma lei è ciò che voglio. Ma. Ma cazzo non mi sento amata. Non mi sento amata e questa cosa inizia a pesarmi. Lei non mi fa mancare nulla. Per carità. Ma cerco quel qualcosa in più. Quello che mi faccia pensare che sono davvero importante per lei, che lei sogna qualcosa per noi. Non lo so.. Non so quanto possa essere positivo andare a vivere insieme con una sensazione del genere che mi prende lo stomaco. Forse è solo una cosa temporanea, data dai troppi impegni che la coinvolgono con la casa, forse lei è semplicemente così incapace di esprimere ciò che ha dentro, forse sono solo io che in questo momento ho come unica possibilità quella di vedere le cose in nero. Poco tempo fa è successa una cosa. Durante la serata con gli amici qualcuno ha avuto la felice idea di dirle che io sarò la sua nuova famiglia andando a vivere con lei. Ha risposto che non è necessariamente così perchè è troppo presto sentirci come una nuova famiglia, chiarendo anche che non andiamo a vivere insieme per convenienza ma semplicemente perchè finiremmo per farlo comunque dato che passiamo ogni istante libero insieme. E io sono assolutamente d'accordo con lei. Neanche io la considero ancora la mia famiglia. Soprattutto dopo l'esperienza passata che ho avuto con s., in cui avevo investito tutta me stessa. Se non ci fosse m. adesso saprei di poter contare in ogni caso prima di tutto su di me, cosa che ho faticato a fare inizialmente dopo l'altra rottura. Sarebbe doloroso. Ma ce la farei. Perchè saprei già come. Non capisco, non capisco tante cose. Sono così felice a volte. Felice di vederla sorridere e di sentirle dire che ogni momento libero che abbiamo dalla frenesia vuol passarlo con me. Il mese scorso le ho già preso il regalo di compleanno. Che sarà solo a metà maggio. Un viaggio a Parigi, solo io e lei. Sarà una sorpresa. Speriamo che apprezzi. Sto riponendo molti miei sogni in questa partenza. Forse è solo un momento che passerà. Quando saremo finalmente serene sotto lo stesso tetto sarà tutto diverso. Forse. Lo spero tanto. E' così difficile esprimere queste sensazioni con parole, per quanto io sia abituata ad usarle per scrivere qualsiasi cosa.