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Ho fatto una bella pasqua a Sorrento con la mia famiglia, quasi al completo, infatti eravamo solo una trentina. Ne avevo proprio voglia. La mia famiglia è un bene storico-culturale da tutelare. Dovrebbero darci degli incentivi. Nella foto ci sono alcuni dei miei cugini e la nonna, dopo la consegna delle uovo. In realtà c'è anche Giovanni che è già la 4° generazione (il figlio di mia cugina, sta in braccio a me).
Sono partita la sera della domenica di pasqua, non c'era nessuno, ho trovato il biglietto scontato pur comprandolo 10 minuti prima di salire sul treno.
Sono sbarcata in Liguria lunedì, anzi per la precisione mi sono imbarcata in Liguria lunedì. Nel senso che Andrea è venuto a prendermi a Savona e siamo andati in barca.
Abbiamo finalmente usato le vele nuove, che figata, no comment! Lo spi è veramente uno spettacolo, troppo bello.
Sono stata bene a Napoli, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora di provare le vele nuove, come quando ti compri un vestito nuovo e non vedi l'ora di indossarlo.
Adesso sono abbastanza carica per ricominciare il tran tran.

Ho scoperto che mi trovo a scrivere i miei commenti sugli spettacoli che vedo, sempre dopo qualche giorno. E' come se avessi bisogno di pensarci, ma in realtà non ci penso. La verità è che ho bisogno di dimenticare i dettagli per cogliere le emozioni generali e poterne scrivere senza perdermi in inutili descrizioni di scene che non hanno significato se non si è visto lo spettacolo.
Come prima stagione di Teatro alla quale ho assistito con assiduità, non sono andata tanto sul leggero. Chiacchierando con le mie amiche, abbiamo notato che sul cartellone di quest'anno del TST ci sono pochissimi spettacoli comici o leggeri.
L'ultimo che ho visto, "Processo a Dio" di Ottavia Piccolo, è il più bello finora.
Un unico atto, con un'unica scena sempre sullo stesso sfondo. Storicamente siamo nella prima notte dopo la liberazione dei campi di sterminio tedeschi, gli ebrei sono ancora la campo e finalmente lo esplorano e raccolgono le risorse per intraprendere il viaggio verso casa. Un'attrice riesce a comprarsi dai Russi che hanno liberato il campo dalle SS, uno dei comandanti del campo. Nel magazzino organizza un processo a Dio, poichè, alla luce di tante cose che ha scoperto al campo, lei può avanzare 5 accuse a Dio, a danno del popolo ebraico. L'impuato è rappresentato dal comandante, che resta muto al centro della scena. La giuria è rappresentata dagli unici due anziani sopravvissuti della sua sinagoga, l'avvocato è il rabino, l'usciere il figlio del rabino. Tutti accettano di partecipare, nonostante appare essere un vaneggiamento dell'attrice. Ha inizio un vero processo, con tanto di prove, trovate al campo e verdetto finale.

E che natale sarebbe senza struffoli?!? Adesso che sono lontana da Napol i, diventa come tutti gli emigranti, in cui nasce la consapevolezza che certe tradizioni se non le mantengono personalmente, nessuno le manterrà per loro. Io non amo la pastiera, l'ho fatta una sola volta, senza voglia e mi è venuta buonissima.  
Anche perchè la faccio, facendo cuocere il grano della terra di Andrea in Sicilia, che poi lascio in ammollo, etc. etc. E poi seguo il consiglio della mia nonna che non ama la ricotta e la fa solo con la crema, e viene più... più... meglio!
Del resto che viol dire essere una buona cuoca, se non si sanno fare neanche le cose tipiche della propria regione??

Sono andata a vedere Macbeth, che ovviamente data la mia ignoranza teatrale, non avevo mai visto. Questa era una versione un po' originale moderna. Lady Macbeth era una ballerina e vi erano una serie di elementi modernizzati, tipo mitra al posto delle spade, canzoni rock, microfoni per i discorsi del re, etc. Poteva essere carino se non fosse per tre cose:

• con questi espedienti è diventato lungo 3 ore e mezzo e io mi sono addormentata
• eravamo in un palchetto laterale e mi è venuto il torcicollo
• gli elementi di modernità sono aumentati dal primo al terzo atto, che alla fine sembravano scontati, stancanti.