Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Dies irae

Post n°529 pubblicato il 04 Luglio 2009 da middlemarch_g
 

Oggi mi sono svegliata in vena di invettive. Non me ne sono resa conto fino a quando non ho messo piede nella nuova libreria Lovak del centro commerciale di Padova est, e sul primo scaffale a destra ho visto il cofanetto contenente i 5 romanzi di quel prodigio della letteratura per femmine decorticate che è la Kinsella.

Se non sapete chi è la Kinsella ciò va esclusivamente a vostro merito, per cui non state a farvene un cruccio. E comuque è quella shopaholic newyorkese che avrebbe potuto fare diverse cose nella vita e tutte con profitto, dalla escort di lusso all'arrampicatrice sociale, e invece ha deciso di investire in narrativa per femmine. Non tutte le femmine, naturalmente. Parlo di quelle affette dal virus del vacuum cerebrale, quelle che per qualche genere di disfunzione neurologica hanno la materia corticale a sequenze invertite con gli ormoni al posto dei neurotrasmettori, o in alternativa i neuroni in diretto contatto con le ovaie. Vergini sacrificali dello shopping affette dal terrore dell'horror vacui degli armadi. Lo shopping piace anche a me, sia chiaro, così come mi piacciono i vestiti e adoro le scarpe. Ciò nonostante ritengo probabile che l'universo possa contenere anche istanze concettuali alternative e lontanissime, senza per questo dover evocare il concetto di antimateria.

Sono sempre stata indispettita a morte dalla serialità grafica dei libri di questa grandissima imbecille. Non che ci siano solo i suoi, sia chiaro. Ormai la riconoscibilità grafica ed estetica dei libri di un autore di successo è diventata una costante anche per scrittori più ambiziosi, oltre ad essere una delle più squallide cifre del nostro tempo. Ma i suoi sono particolarmente fastidiosi. Per cui quando oggi ho visto il cofanetto, scoprendo contestualmente che l'idiota è riuscita a produrne addirittura 5 - sempreché non si tratti dello stesso romanzo con 5 titoli diversi anche perché non una delle sue lettrici affezionate sarebbe capace di accorgersene - mi è esploso dentro un furore savonaroliano da tirare giù le pareti.

I libri sono una cosa seria, porco cazzo! I libri sono essenziali per crescere e cambiare! I libri bisogna lasciarli scrivere a chi ha qualcosa da dire! E se non è concepibile un mondo dove non sia presente letteratura d'evasione di livello così infimo, almeno andate a venderli da un'altra parte!

Mi sono sottoposta a uno sforzo tremendo per riprendere il controllo di me, giuro. Tremendo. Ho fatto quello che dovevo fare. Poi sono uscita. E per uscire sono dovuta passare accanto alla pila dell'ultimo Moccia. Sapete quello che si chiama: Scusa, ma ti voglio sposare? Ecco, quello.

Per cui, in sintesi, diciamolo: tutto inutile. E' una battaglia persa. Per le invettive ormai s'è fatto troppo tardi. All'incirca dalla fine del XV secolo.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
eridanya il 06/07/09 alle 12:26 via WEB
non ti arrabbiare! io, da parte mia, contribuisco all'insuccesso di taluni romanzi non comprandoli. Sarà poco ma è qualcosa. Mi consolo pensando che negli States un romanzo come I Love Shopping fa successo proprio perchè lo shopping è considerato come un qualcosa di patriottico (che bizzarri questi ammerigani) e che in italia un buon supporto promozionale farebbe vendere anche la cacca come fosse oro. Su Moccia sorrido del fatto che un "figlio di" (nel senso di figlio di gente famosa che avevi pensato??) che ci prova da decenni e che allo stesso tempo di supporti promozionali ce ne ha come piovesse, ci abbia messo tanto a diventare popolare. La cosa parla da sè e secondo me non pende proprio a suo favore. Però io me lo ricordo il primo romanzo che ho letto in piena autonomia, appena adolescente e senza obblighi scolastici. Era un romanzo d'amore molto simile ai vari "Scusa ma" Non posso dire che sia stato il romanzo che in assoluto mi ha fatto innamorare della lettura ma è stato un inizio. Per questo non me la sento di sputare addosso a Moccia & Socy così di brutto (ma sicuramente un po' e con soddisfazione) Fine.
 
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