Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

Messaggi di Febbraio 2009

Cogito. E vabbè, bravo. Ergo?

Post n°452 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da middlemarch_g
 

Ho una mezza idea di creare un nuovo tag dedicato specificamente all’alto valore scientifico di certe ricerche che continuo a vedere pubblicate sui giornali come se dicessero cose sensate, solo perché hanno la vaga tendenza a simulare qualche perversione cartesiana.

Prendete questa tizia: siccome ha fatto due provette in laboratorio coi trasferelli e il piccolo chimico, coinvolgendo una decina di nerds, e magari, per lo screening delle aree cerebrali, s’è lanciata anche in qualche ardita simulazione con l’Allegro Chirurgo, adesso può sganciare la bomba mediatica: gli uomini che guardano donne in bikini si fanno passare per la testa parole come afferrare, maneggiare, spingere. Dio che smacco! Lei vuol dire, cara signora, che neanche una volta in simili circostanze le è capitato di rilevare parole come: transustanziazione, quintessenza, metempsicosi o deriva-dei-continenti? Ma è orribile! E’ evidente la relazione che intercorre tra questo inaspettato e sorprendente meccanismo biologico e il fatto che le donne subiscano ancora numerose discriminazioni. Noi poveri fessi che avevamo sempre creduto che per questo fenomeno ci fosse qualche motivazione culturale un pelino più significativa! Ma non c’è niente da fare: quando la scienza si pronuncia inappellabilmente, anche le verità più contraddittorie devono essere accolte con umiltà e a capo chino.

Ora - anche a voler trascurare il fatto che se gli uomini pre e protostorici avessero ricavato piacere a intrattenersi con donne discinte sulle modalità di coltivazione delle graminacee, invece di pensare a parole come afferrare, maneggiare, spingere oggi noi non staremmo qui a raccontarcela - a me quello che lascia sempre stupefatta di certe ricerche clamorosamente stronze, ovvie, e inutili come questa, è il fatto che il Metodo prevarica il Senso. Perché sebbene sulla validità dei protocolli mi permetta di prendere per il culo, so bene che le cose non stanno così. La ricerca sarà stata fatta in modo impeccabile sul piano della logica di laboratorio. Ma prima di partire, vogliamo interrogarci un attimo sul perché stiamo facendo questo? Cosa intendiamo dimostrare? Perché altrimenti il rischio, come in questo caso, è quello di usare una serie di prove anche realistiche - questo non intendo metterlo in discussione - per giungere a conclusioni completamente squilibrate. Qui si dice che gli uomini trattano le donne seminude come oggetti, perché guardandole non attivano le aree del cervello di norma coinvolte nelle dinamiche relazionali fra individui. Ma il cervello, da come la vedo io, è un meccanismo di tale raffinata e inconcepibile complessità operativa, che è un po’ superficiale concludere che vieni vista come una cosa solo perché quando un uomo ti guarda nuda non si mette a bruciare zuccheri nell’area che userebbe per relazionarsi con te se tu fossi vestita. Senza contare che fra l’attivazione chimica ed elettrica di determinate aree del cervello e la valutazione cognitiva ed emotiva di qualunque evento, compresa la visione di una donna nuda, intercorre operativamente quel fenomeno non secondario noto come mente - o se la vogliamo proprio dire tutta e sporcarci le mani da perverse creature spirituali quali siamo - perfino coscienza, che forse modifica un po’ le forze in gioco e allarga di parecchio il numero delle variabili da tenere in considerazione al di là del glucosio fumato dai neuroni, no?

Il punto che mi fa uscire di testa è che abbiamo una tale fiducia positivista nella scienza, che quando il Metodo è corretto, possiamo mandare giù qualunque cagata e concordare sulle conclusioni di qualsiasi patente assurdità solo perché abbiamo raccolto un paio di prove a favore senza verificare se per caso non ce siano 100 contrarie.

Fare un esperimento di questo genere e poi trarne una simile sproporzionata conclusione, a stretto rigore - passatemi l’ultima provocazione - non è molto diverso dall’osservare l’orizzonte, verificare che appare in tutto e per tutto come una linea continua, e concludere perciò insindacabilmente che la terra è piatta. Quattrocento anni di rivoluzione scientifica per arrivare qua? Ma allora era meglio specializzarsi nel progresso di aree di marketing in grado di offrire più solide opportunità di sviluppo, evitando almeno che la scienza fottesse l‘equilibrio ecologico del pianeta. Che ne so: le crociate non competitive?

 
 
 

Taci, il nemico ti ascolta

Post n°451 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da middlemarch_g
 

Giù nell'atrio, all'ingresso della facoltà, oggi è comparso un dépliant che dice:

Corso per la difesa psichica contro la scuola e l'ufficio.

Ora, con precisione io non saprei dirvi di che cacchio si tratta, e neppure chi e perché dovrebbe trarre giovamento da un'esperienza del genere. Una cosa però è sicura: in questo ateneo siamo troppo avanti.

 
 
 

Giuro che è tutto vero

Post n°450 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da middlemarch_g
 

Mi lampeggia l'iconcina dei messaggi. Vado ad aprire. Lo sfondo è quello che nessuno aveva mai osato con me, prima. Il cielo azzurro con la luna, le nuvole e i cuoricini. Un espettorato cromatico tipo macchia di Rorschach per alassetimici. Il messaggio dice così, testuale:

ciao mi chiamo federico è vero per trovare una persona amica quì dentro è come fare un terno al 'otto

La mia domanda di oggi è questa: giuro che sto facendo ogni possibile sforzo per evitare di dissolvermi in una nuvola di acidità solforosa che buchi il pavimento per cinque piani come la bava di Alien, ma è possibile avere un minimo di collaborazione da parte del destino, porca trota, o devo fare proprio tutto io?

 
 
 

Tombe che nessuno visita

Post n°449 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da middlemarch_g
 

middlemarch

Aveva la fronte bassa, gli occhi di un grigio spento, il naso grande e pendulo, la bocca enorme nella quale si intravedevano i denti storti e il mento 'qui n'en finissent pas'... Ora, in questa mostruosa bruttezza risiede una bellezza potentissima che in pochi minuti rapisce e sconvolge la mente, cosicché, alla fine, ci si ritrova innamorati di lei, come è accaduto a me. Sì, consideratemi innamorato di una donna con pretese da intellettuale che ha una gran faccia da cavallo.

 Henry James, Lettere al padre

Ecco, questa era George Eliot. O Mary Anne, il suo vero nome.

L'ambizione di diventare all'incirca una donna così - non proprio esattamente così perché sarebbe stata una pretesa esagerata, ma all'incirca così mi sembrava un obiettivo in linea di massima non troppo al di fuori della mia portata, se non altro come pio desiderio - è stata una delle cose che mi ha mantenuto in vita durante la mia interminabile adolescenza.

Quando invece avevo la febbre, e deliravo, potevo addirittura arrivare ad aspirare al destino di Dorothea, la protagonista di Middlemarch: 

Ma l'influsso della sua esistenza sulle persone che le stavano intorno fu incalcolabilmente ampio perché il bene a venire del mondo dipende in parte da azioni di portata non storica, e se le cose, per voi e per me, non vanno così male come sarebbe stato possibile, lo dobbiamo in parte a tutti quelli che vissero con fede una vita nascosta e riposano in tombe che nessuno visita.

Vivere con fede una vita nascosta, e riposare in tombe che nessuno visita. Continua a sembrarmi ancora oggi una ragionevolissima ambizione.

 
 
 

Increspature sul pelo dell'acqua

Post n°448 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da middlemarch_g
 

Perchè uno che ignora la convenzione tipografica che obbliga a lasciare uno spazio dopo un qualsiasi segno di interpunzione, e che su 9 parole usa 3 volte un derivato di dolce in forma di avverbio e/o di aggettivo, di base mi sta pesantemente sul cazzo?

E' possibile che sia diventata così acida pur essendo ancora a una ragionevole distanza cronologica dalla senescenza?

E un'altra cosa. Bisogna che la smetta di farmi domande retoriche di cui conosco perfettamente la risposta. Non contribuisce affatto ad accrescere il mio senso di interiore risonanza armonica.

Madonna, che giornata.

 
 
 

Great expectations

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

Samuel Beckett

 

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