Creato da subissatimartina il 01/05/2009

finestra sul Mondo

e l'opinione di marty

 

 

MARONI E SAVIANO...

Post n°34 pubblicato il 18 Novembre 2010 da subissatimartina

 

Maroni litiga con Saviano sulla mafia, e il giorno dopo arrestano il famoso camorrista. Siccome il mondo e’ pieno di malpensanti sospettosi, qualcuno dira’ che lo hanno tirato fuori dal cilindro giusto ieri per fare Maroni 1 – Saviano 0.

 

Ma poi a me che me ne frega chi ha ragione tra Maroni e Saviano, voglio solo evitare di diventare malpensante e sospettosa pure io. E allora ci sara’ certamente un motivo che ha scatenato l’arresto del camorrista proprio quel giorno. Sospettavano che fosse in quella casa da sei o sette mesi, ma qualcosa ha fatto scattare l’arresto proprio ieri. Cosa?

Instantempo

 

 

 
 
 

ADDIO AL PICCONATORE

Post n°33 pubblicato il 17 Agosto 2010 da subissatimartina

Tutorial Photoshop

L'ex capo dello Stato Francesco Cossiga è morto oggi

alle ore 13.18.

Il Presidente Emerito della Repubblica

aveva mostrato un repentino

 e drastico peggioramento

delle condizioni circolatorie durante la notte

 che ha necessitato la ripresa di tutti i supporti vitali.

 Le condizioni di Cossiga erano precipitate

durante la notte, dopo giorni di cauto ottimismo.

IL BOLLETTINO - Cossiga,si leggeva nel bollettino medico di questa mattina,aveva mostrato un repentino

 e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie

che aveva necessitato la ripresa di tutti i supporti vitali.

 Il senatore a vita,

da nove giorni ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Gemelli per una grave insufficienza cardio-respiratoria, era sedato e intubato,

e la respirazione si era fatta via via più difficile,

fino al precipitare della situazione nella

tarda mattinata di oggi.

LE ULTIME VOLONTA' - Cossiga ha lasciato

una lettera al segretario generale del Senato con indicazioni dettagliate sulle sue esequie.

A quanto si apprende,

Cossiga avrebbe espresso la volontà

di non avere funerali di Stato,

ma solo, forse,un picchetto d'onore

dei bersaglieri della Brigata Sassari.

Il presidente emerito avrebbe poi chiesto

di essere seppellito nella sua città natale,

Sassari, accanto al padre e alla sorella.

La Camera ardente per il senatore a vita

sarà allestita mercoledì, dalle 10 alle 18

presso la Chiesa centrale della sede di Roma dell'Ateneo

 in largo Francesco Vito 1.Secondo quanto si apprende i

funerali dovrebbero svolgersi in Sardegna

 in forma privata,a Cagliari o più probabilmente a Sassari.

LETTERE ALLE AUTORITA' - Sempre al segretario del Senato

 Cossiga ha consegnato tre lettere alle più alte autorità dello Stato.

 
 
 

Internet sarà sempre più un mezzo di controllo

Post n°32 pubblicato il 16 Agosto 2010 da subissatimartina

notizia, molto inquietante. Mentre noi italiani ci interroghiamo sul decreto intercettazioni, Obama pare intenzionato a dare all’Fbi il potere di intercettare Email e siti visitati di qualunque utente senza dover chiedere il permesso del giudice. Ufficialmente la norma riguarda sospetti terroristi, ma, giustamente, molte associazioni civili temono che questo potere venga usato indiscriminatamente, al punto che persino il New York Times ha criticato Obama, accusandolo di comportarsi come Bush.
E non è tutto. L’altro giorno il Wall Street Journal ha
pubblicato un’inchiesta molto interessante e altrettanto inquietante, sulle società che, partendo da un semplice clic da un sul web società in grado di dire preferenze, gusti, residenza e stato sociale della persona di fronte al monitor. Come rileva Luca Salvioli, “l’anonimato su Internet è soltanto nel nome“.
Come funziona? Semplice. Poniamo che la compagnia X stipuli un contratto con una di queste società (il Wall Street Journal cita la Capital One), ogni volta che un utente va sul sito della compagnia x, Capital One “fa una scansione immediata delle informazioni che passano dal computer alla pagine web: migliaia di righe di codice contenenti informazioni personali. Per alcuni clienti, non Capital One, è in grado di dire anche la storia di navigazione dell’utente“.
Spaventati? Io sì. Sebbene sia una fan della Rete, inizio a temere che Internet, da foro della libertà si stia trasformando in un Grande Fratello. Nell’indifferenza di tutti o quasi.

Tutorial Photoshop

 

 

 
 
 

ciao raimondo...

Post n°31 pubblicato il 15 Aprile 2010 da subissatimartina

Anche Raimondo Vianello è salito sul palcoscenico dell'eternità: è bello immaginarlo lassù che assieme a Corrado prende ancora in giro Mike Bongiorno, come erano soliti fare quaggiù. Anche il mito muore, ed anche un vero signore come lui ci lascia un pò più soli, dopo che tanti altri pezzetti della nostra vita lo avevano preceduto. Dispiacere per Raimondo che va via, tristezza per noi che restiamo e che - persi nella vita che ci frulla attorno - in questi momenti in cui perdiamo un volto amico, un'ironia intelligente, un signorile modus vivendi ci accorgiamo che anche per noi il tempo trascorre e ci trasporta veloci, mentre diamo tutto per scontato e non ci avvediamo di come tutto sia fatidico. Dispiacere per Sandra, compagna di una vita litigiosa sui set e verosimilmente fatta di un grande amore come ce ne sono pochi nei giorni comuni, lontani dalle telecamere e dai teatri. Una vita assieme di due persone che a differenza di molti, oggi che lo stile è cosa vacua ed effimera, non hanno mai smosso quel gossip senza il quale il contemporaneo non si ritrova più. Consola un pò, come si diceva, che lassù, così lontano da noi e dal nostro rumore, dalla nostra fretta e dal nostro chiacchiericcio, Mike, Corrado, Enzo ed Ugo si siano ritrovati di nuovo col loro compagno di risate. .

Tutorial Photoshop

 

 

 
 
 

IO STO CON EMERGENCY

Post n°30 pubblicato il 14 Aprile 2010 da subissatimartina

SABATO 17 - ore 14,30 Appuntamento in piazza Navona ROMA
Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani
.
Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.
IO STO CON EMERGENCY-->
Firma la petizione....

Tutorial Photoshop

 
 
 

giornata mondiale contra la violenza sulle donne

Post n°29 pubblicato il 25 Novembre 2009 da subissatimartina

Tutorial Photoshop

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi a Roma ha luogo la

 conferenza internazionale sulla violenza sulle donne.

Manifesta anche tu la tua solidarietà

indossando oggi un capo bianco per dire BASTA!


 
 
 

brenda come matteotti? il primo omicidio di regime

Post n°28 pubblicato il 21 Novembre 2009 da subissatimartina

è un po’ che me lo chiedo. Questa dittatura ha bisogno di omicidi? o basta la televisione a uccidere la verità?

Da tempo mi chiedevo: a quando un matteotti?

Ebbene, l’omicidio della transessuale Brenda, trovata morta soffocata nel suo misero monolocale alla periferia nord di Roma, mi fa pensare che no, evidentemente la televisione non basta.

Brenda sapeva qualcosa e aveva cominciato a parlare. Il suo omicidio testimonia che Marrazzo non fosse l’unico nome eccellente coinvolto nel giro di prostituzione che gravitava attorno a via Gradoli.

Non so quanto questa morte sarà seriamente presa in considerazione. Forse tutto verrà messo da parte e la vicenda sarà definita una storia da tossici, una storia di ricatti tutta interna al mondo dei bassifondi romani. So che per me, assieme ad Eluana Englaro, questa morte segna uno dei passaggi storici della dittatura italiana. Questo è il primo conclamato omicidio di regime. Con la morte di Brenda si fa chiaro che questa classe politica è pronta a tutto, anche all’omicidio pur di difendere lo status quo. No, questa non è una di quelle cose che ” è sempre accaduta”, questa vicenda avviene in una fase politica precisa: mentre si preparano le alleanze cattoliche per le regionali, mentre d’alema viene gentilmente messo alla porta dai socialisti europei (evidentemente le pressioni della PDL nn sono bastate), mentre Cosentino pure rinunciando alla candidatura campana rimane saldamente ancorato al governo. Brenda sapeva qualcosa, aveva solo visto? e forse non è nemmeno l’unica. ma chi parlerà ora? Chi sono gli umoni di governo e dell’opposizione coinvolti in questa storia? Qui non c’è sotto solo una questione morale, il problema non sono le “trans” e i loro attributi. Non si uccide per questo. Non dopo lapo elkan! suvvia, una prostituta si paga, anche per tacere. e allora? perchè farla fuori?

Credo che la fitta rete di scambi avvenuta sotto il naso delle trans vada oltre il sesso e la cocaina e penso anche che il panorama sia particolamente bipartisan. Sotto c’è una rete che ha un solo nome: Mafia. E oramai tutta la classe politica ne è coinvolta.

Mi auguro che questa notte qualcuno abbia il coraggio di fare almeno una fiaccolata in ricordo di chi, seppure non è un matteotti,  ha rappresentato un passaggio dal quale nn si torna indietro.

Addio Brenda, con te se ne va l’ultima ipocrisia del regime.

 « Ed ora preparatevi a farmi l'elogio funebre. »
(Frase di Matteotti ai compagni di partito, dopo il discorso alla Camera del 30 maggio 1924 con il quale denunciò i brogli dei fascisti durante le elezioni 1924!

 
 
 

licenza di ucidere....

Post n°27 pubblicato il 13 Novembre 2009 da subissatimartina

L’assassinio di Stefano Cucchi è stato definito, non senza ragione, “pena di morte all’italiana”. Ma una “pena” viene in qualche modo comminata con una sentenza alla fine di un processo, persino se si tratta di un processo farsa.

L’assassinio di Stefano, invece, a essere precisi, è la “licenza di uccidere” che alcuni banditi travestiti da poliziotti o da carabinieri, con sempre maggiore frequenza, si autoattribuiscono.

Uccidono sottraendo allo Stato il monopolio punitivo, senza processo e senza sentenza, e nonostante l’ordinamento giuridico ripudi la pena di morte.

Figuriamoci cosa accadrebbe, è l’interrogativo che sorge spontaneo e sul quale tutti dovremmo riflettere, se in qualche piega dell’ordinamento, magari in maniera surrettizia, si nascondesse la previsione di poter irrogare una qualche forma di “pena di morte”, o peggio, di poter esercitare impunemente – in quanto protetti da un articolo di legge, un comma, un inciso, un allegato, un protocollo – il “diritto” di sopprimere la vita altrui, insomma cosa accadrebbe se fosse una norma a prevedere la “licenza di uccidere”.

Non meravigliatevi, ma purtroppo quella norma, quella “clausola” oggi esiste. E si trova nel fatidico Trattato di Lisbona, da ultimo approvato con referendum anche dall’Irlanda.
Ma prima di scovarla e di denunciarla (ma come ci è finita dentro il Trattato di Lisbona senza che nessuno se ne sia accorto?), affinché venga cancellata, andiamo per un attimo a ritroso nel tempo e, assieme alla fine di Stefano, ricordiamo i casi simili degli ultimi anni. I più eclatanti, o almeno quelli più noti, perché hanno avuto la “fortuna” di finire sui giornali.
Vedremo che come hanno ucciso Stefano Cucchi, così hanno fatto fuori anche “gli altri”. E allo stesso modo potrebbero eliminare chiunque, soprattutto se forti di una norma che lo preveda.

Il 14 ottobre 2007, Aldo Bianzino, 44 anni, falegname, finisce in carcere a Capanne, Perugia, per aver coltivato qualche pianta di marijuana. Pestato a morte, ne uscirà cadavere. Il processo, dopo mille difficoltà, è riuscito a partire ed è tutt’ora in corso, nonostante il pm Petrazzini avesse chiesto l’archiviazione del caso.

Il 25 settembre 2005, a Ferrara, Federico Aldrovandi, 18 anni, fermato per strada dalla polizia per un controllo, viene ammazzato a manganellate.

Il 6 luglio 2009, per l’omicidio di Federico quattro poliziotti – Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani, Luca Pollastri – sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione per “eccesso colposo nell’omicidio”. Grazie all’indulto del 2006, non hanno scontato un solo giorno di carcere. Dei quattro, oggi non si hanno notizie. Cos’ha fatto il ministero dell’Interno, li ha radiati, sospesi, trasferiti o premiati?

L’11 luglio 2003 viene ucciso nel carcere di Livorno, dov’era rinchiuso per un furto, Marcello Lonzi, 28 anni. Il pm Roberto Pennisi dice che Marcello è morto per infarto e chiede l’archiviazione del caso. La madre del ragazzo denuncia il pm e il caso (con l’imputazione di omicidio per due agenti penitenziari e un detenuto) viene riaperto nel 2006.

La sera del 19 marzo 1999, a Matera, Angelo Raffaele De Palo, 31 anni, viene arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale e accompagnato in Questura, dove viene ucciso a craniate contro il muro. Per omicidio preterintenzionale l’ispettore di polizia Francesco Ambrosino viene condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Il 7 ottobre 1997, Francesco Romeo, 28 anni, viene pestato con bastoni e manganelli nel carcere di Reggio Calabria fino a perdere la vita. In un procedimento pieno di punti oscuri e di domande lasciate senza risposta, il pm Roberto Pennisi (lo stesso di Livorno) chiede l’assoluzione di 19 dei 21 imputati (agenti penitenziari) perché avrebbero reso le loro dichiarazioni in assenza dei legali.

E ora torniamo alla “licenza di uccidere” contenuta nel Trattato di Lisbona. Nel quale sono state assorbite pari pari non una, ma due norme “mortuarie”.

La prima norma “mortuaria” è l’articolo 2 della Convenzione europea sui diritti umani (CEDU) approvata dal Consiglio d’Europa nel 1950 (il Consiglio d’Europa nasce nel 1949 per promuovere la democrazia e i diritti umani, conta 47 Stati membri ed è organizzazione diversa dall’Unione Europea).

L’articolo 2 della CEDU si legge in fretta:

“Paragrafo 1. Il diritto alla vita di ciascuno sarà protetto dalla legge. Nessuno sarà intenzionalmente privato della sua vita eccetto che in esecuzione di una sentenza di un tribunale che faccia seguito a una condanna che preveda legalmente quella pena. Paragrafo 2. La privazione della vita non sarà considerata una violazione di questo articolo quando essa risulti dall’uso della forza in condizioni assolutamente necessarie:
a) In difesa di una qualunque persona soggetta a violenza illegale;
b) Al fine di eseguire un arresto legale o di prevenire la fuga di una persona legalmente detenuta;
c) Nel corso di un’azione legale intrapresa per sedare una rivolta o una insurrezione”.
E’ vero che questo articolo venne scritto sessant’anni fa, quando ancora diversi Paesi prevedevano la pena di morte nei rispettivi ordinamenti, ma è altrettanto vero che va rivisto al più presto, anche perché qui si tratta di riconoscere il potere di “privazione della vita” non al boia che esegua una sentenza, ma a chi in quel momento (un ufficiale di polizia, per esempio) giudica di essere di fronte a una rivolta o a una insurrezione – di cui tra l’altro la CEDU non fornisce alcuna nozione - e ordina di sparare. Insomma, 10, 100, 1000 possibili repliche di “Bolzaneto” e del G8 di Genova, edizione 2001.
La seconda norma “mortuaria” si trova nascosta all’interno del “memorandum esplicativo” del protocollo numero 6, poi diventato numero 11, approvato sempre dal Consiglio d’Europa nel 1983.
Quel protocollo numero 6 è stato oggi ratificato da tutti gli Stati membri del medesimo Consiglio d’Europa, eccetto la Russia. Dice l’articolo 1 (Abolizione della pena di morte) del protocollo numero 6: ”La pena di morte è abolita. Nessuno può essere condannato a tale pena, o giustiziato”.
Bene.
Però, subito dopo, c’è l’articolo 2 (Pena di morte in tempo di guerra), che dice: “Uno Stato può introdurre la pena di morte nella sua legislazione rispetto ad atti commessi in tempo di guerra o di imminente minaccia di guerra; tale pena verrà applicata solo nei casi previsti dalla legge e in accordo con le sue norme”.
Queste due “cosine” (articolo 2 della CEDU e articolo 2 del protocollo numero 6) sono un pericolosissimo cavallo di Troia per i diritti umani e per la promessa di democrazia dell’Europa unita, e vanno subito abrogati da ogni convenzione o trattato, tanto più da quelli che hanno l’aspirazione di diventare base di “costituzioni” europee.
La cosa migliore che si può dunque fare, immediatamente, dopo l’assassinio di Stefano Cucchi, è asciugarsi le lacrime, poiché gli occhi lucidi non aiutano a leggere.
Invece, se riusciremo a leggere, nonostante il profondo dolore e il grande smarrimento, potremo tener viva la vicenda di Stefano e di tutti gli altri crepati in corpo a manganellate e bastonate chiedendo a tutti i parlamentari europei di correre ai ripari e di cancellare la “licenza di uccidere” contenuta nel Trattato di Lisbona.

Tutorial Photoshop

 
 
 

son tornata...

Post n°26 pubblicato il 13 Novembre 2009 da subissatimartina

E' un po' che non scrivo niente, mancanza di tempo, non che di cose da scrivere non ce ne fossero.

A dir la verità un po' mi sono rotta di scrivere robaccie di stretta attualità

 sempre più squallide (tipo... una escort di qua, un travone di là, una bella sniffata di coca laggiù, una mazzetta dalla 'ndrangheta lassù,

 un assegno in bianco alla camorra in cambio di qualche voto di lì, e una bella rimaneggiata alle leggi sui processi di là...

 e poi un po' di moralizzazione!  questo popolo  sta proprio perdendo la bussola, e che cazzo!,

 e non si sa dove si andrà a finire con tutta questa delinquenza nelle scuole, tutti questi immigrati, tutti questi stupri,

tutta questa influenza H1N1 che uccide i bambini, e ora vogliono togliere il crocifisso dalle scuole, ma come si fa?, dove va a finire la morale!, dove va a finire la famiglia!?)

 
 
 

la scuola e le spese in piu x le famiglie

Post n°25 pubblicato il 26 Agosto 2009 da subissatimartina

Inizia la scuola. Nuove spese per le famiglie, dunque, dai costi del materiale didattico ai libri. Secondo alcune associazioni di consumatori l'aumento riguarda soprattutto i prodotti di marca con punte tra il 10% e il 16% rispetto al 2008: zaini, astucci, diari. Un ottima occasione per educare il proprio bambino. Tutti oggetti griffati di cui si potrebbe fare benissimo meno. Insegnare un bambino sin da piccolo a non rintronirsi dietro mode e marchi, è doveroso.

Inoltre vanno aggiunti i costi da sostenere durante l'anno per i ricambi del materiale didattico (quaderni, album da disegno, penne, matite, colori, accessori, ecc.) per i quali si arriva a spendere anche 250-300 euro.

Una spesa aggiuntiva e' quella relativa ai libri che quest'anno si attestera' sui 440 - 450 euro annui, con un aumento del 3-5% rispetto allo scorso anno.

Visto che lo stato sociale è ingeneroso per le famiglie con prole sarebbe il caso che il ministero aiutasse magari promuovendo iniziative, anche via internet, di scambio o vendita di libri usati, accellerando l'iniziativa dell'editoria elettronica l'alunno e verificando e denunciando le nuove edizioni di certi libri, spesso assolutamente identici a quello dell'anno precedente, eccetto che la copertina ed il prezzo...

 
 
 

raisat....

Post n°24 pubblicato il 05 Agosto 2009 da subissatimartina

Forse sarà sfuggita ai più la vicenda  riguardante il mancato accordo tra la Rai e Sky riguardante la diffusione dei canali satellitari di Viale Mazzini: RaiSat Extra, Gambero Rosso, RaiSat Cinema e RaiSat Premium, d'ora in avanti, non appariranno più nel boquet offerto dall'azienda di Murdoch. Una decisione passata quasi sotto silenzio, ma che invece nasconde forse qualcosa di aberrante, se teniamo sempre in considerazione che la Rai dovrebbe svolgere il ruolo di servizio pubblico e che la stessa ha (più o meno) insensatamente rinunciato ai 350 milioni di Euro offerti proprio da Sky per il mantenimento dei suddetti canali. La Rai, che chiede il canone ai cittadini, rinuncia ad una cifra importante, di fatto, per i cavoli suoi, per giochi di potere che non dovrebbero appartenerle: scesi dal satellite, i programmi andranno in onda sulla piattaforma TV SAT, ossia con un altro decoder e con un altro abbonamento da pagare. E non è tutto: la tv di Stato perde non solo soldi, ma anche potere nel cosidetto duopolio con Mediaset che a questo punto appare sempre più chiaro ed evidente. La lotta contro Sky di Berlusconi annichilisce così anche il servizio pubblico, fagocitato dalla fame di potere mediatico del buon Silvio: con buona pace dei contribuenti, RaiSet è già tra noi.

http://www.dazebao.org/news/images/stories/tommaso/raiset.jpg
 
 
 

- Il Canada sta studiando un vaccino spray contro l'influenza suina

Post n°23 pubblicato il 02 Agosto 2009 da subissatimartina

Dunque, facciamo un po' un sunto della situazione sul virus H1N1.

In Canada, si e verificato il primo caso di resistenza al Tamiflu, la medicina somministrata per combattere l'influenza suina. A metà novembre dovrebbero essere pronti i primi vaccini. Il ministero della Salute ha fatto sapere che, mentre gli Stati Uniti temono di non avee abbastanza scorte, i canadesi non dovrebbero avere problemi di questo genere. Vaccino per tutti coloro che lo vorranno, insomma. Tra l'altro le previsioni per l'autunno non sono rosee... Medicago Inc. , casa farmaceutica di biotecnologie in Québec, ha già sperimentato, con successo, il vaccino su alcuni animali. La risposta ai test è stata positiva anche dopo una singola dose.

In Canada, dove i morti da contagio sono saliti a 59, sarà la GlaxoSmithKline a produrre il vaccino. Avranno priorità le donne incinta e persone con problemi di salute già di una certa gravità. E si sta pensando addirittura a un vaccino nasale spray da somministrare con il contagocce.

L'azienda Medimmune , già sul mercato con l'unico vaccino spray contro l'influenza stagionale (FluMist), ha fatto sapere che sta mettendo a punto le dosi del vaccino spray per combattere l'influenza suina. Inizialmente pensava a produrre 40 milioni di dosi entro marzo del 2010, ora ha già alzato il numero a 200 milioni. L'aumento porterà a un problema di mancanza di bottigliette spray e così l’azienda spera ora di ottenere l’approvazione del governo all’uso di contagocce per somministrare il vaccino.

 
 
 

17 anni fà l'agguato in via d'amelio...

Post n°22 pubblicato il 19 Luglio 2009 da subissatimartina

 

Palermo ricorda anche oggi il giudice Paolo Borsellino, ucciso in un agguato dalla mafia assieme a 5 agenti della scorta il 19 luglio 1992, mentre si recava a fare visita alla madre. Fu un "eroe della legalità", ha ricordato il presidente del Senato, Renato Schifani, nella ricorrenza della strage di via D'Amelio. "Chi ha dato la vita per combattere la mafia deve sempre essere onorato e ricordato", ha detto Schifani in una nota di Palazzo Madama.

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.

Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.

Paolo Borsellino

 
 
 

L'Aquila: dopo i terremoti, i limiti alla circolazione per il G8

Post n°21 pubblicato il 07 Luglio 2009 da subissatimartina

Zone rosse e limiti alla circolazione, divieti d'accesso e lasciapassare. L'Aquila del G8 è una città, oltre che terremotata, anche blindata. Permessi sono necessari per spostarsi anche ai residenti.

Scelta "simbolica"? Scelta "significativa"? O scelta inutilmente idiota che aggiunge nuovi non necessari problemi ad una città già inginocchio e ad una popolazione stremata dalle conseguenze del terremoto?

Da oggi all'11 luglio, per una settimana, L'Aquila sarà il centro del mondo, ed il centro delle solite tante contraddizioni di questo tipo di vertici, ormai celebri per la loro tradizionale inconcludenza. La terra continua a tremare, da un lato si parla di ricostruzione, ma non c'è chiarezza su cosa davvero sarà fatto, visto che la cosiddetta "new town" da costruire accanto alle macerie dei quartieri dell'Aquila sembra improvvisamente essere stata accantonata. Dall'altro si parla di un nuovo sforzo congiunto per combattere l'estrema povertà nel mondo, ma oltre alle belle parole non c'è l'ombra di un po' di concretezza.

Il nostro governo ha promesso che aumenterà il proprio impegno finanziario nell'aiuto allo sviluppo (siamo agli ultimi posti per generosità tra i Paesi piu' industrializzati), ma non ha voluto dare nessuna indicazione su quando tale impegno sarà aumentato (negli ultimi anni, l'impegno finanziario per la cooperazione allo sviluppo è in realtà sceso).

L'unica ventata di buon senso, per l'ora, l'hanno regalata le organizzazioni altermondialiste (i cosiddetti "no global") che hanno deciso di star lontano da L'Aquila ed organizzare le loro manifestazioni a Roma.

 
 
 

morto il re del pop...

Post n°20 pubblicato il 27 Giugno 2009 da subissatimartina

Circa 24 ore fa, Micheal Jackson moriva. All'età di cinquant'anni. Il più grande, forse il padre, della musica Pop. Lui che già dall'età di cinque anni calcava i palchi e cantava. Componeva musica e veniva umiliato e piacchiato dal padre avido e violento. Nato e vissuto in una vita ambigua, fra successo e fama e scandali. In una sola parola: Micheal Jackson.

La notizia ha intasato Twitter e siti di media americani. Che ha intasato le menti dei suoi più grandi fan. Una notizia sconvolgente che ferma tutto il mondo. Solitamente la morte di un personaggio famoso porta stupore e grande vociferare per qualche ora, poi basta. Poi solo i fan ne parlano. Ma con Jackson non è così, non può essere così.

Micheal Jackson, colui che con il cd di Thriller (1982) ha venduto 109 milioni di copie, è senza dubbio stato il migliore cantante pop mai esistito. Se Madonna è la regina del pop, lui era il re, e forse chi ha dato l'inizio a tutto questo.


Un uomo pieno di talento in tutte le sue qualità, ballare, cantare, comporre e anche produrre. Un uomo pieno di ambiguità, la pelle, gli scandali e le follie. Un grande uomo, che ha saputo esprimere il suo lato artistico al meglio, ma che non è riuscito a ripararsi dalle speculazioni, come il processo che nel 1993.

E' difficile definire chi era questo piccolo bambino nero che in cinquant'anni di vita ha saputa creare tanto e stupire altrettanto, per la sua musica, le sue performance e i suoi scandali. La morte non poteva che arrivare in questo modo, attornato dai suoi fan e dai media che l'hanno inseguito per tutta la vita.

God Sleeping, Micheal.

 
 
 

Roma,dimezzata pena a pirata strada

Post n°19 pubblicato il 19 Giugno 2009 da subissatimartina
Foto di subissatimartina

Era accaduto il miracolo qualche mese fa, quando il tribunale di Roma aveva condannato per omicidio volontario e non colposo un automobilista ubriaco e drogato che, "bruciando" due semafori rossi sulla Via Nomentana a Roma, aveva investito due giovani fidanzati che stavano oltrepassando l'incrocio a bordo del proprio motorino. L'impatto fa quest'ultimo ed il SUV Mercedes guidato dall'investitore fu terrificante ed i due ragazzi morirono sul colpo: come detto, il giudice di primo grado ritenne di poter adottare una condanna per omicidio volontario, assumendo che mettersi in macchina completamente alterati dalla droga, non rispettare due semafori, colpire un motorino con due poveri ragazzi a bordo, non fermarsi, nascondere l'auto presso una rimessa poteva essere una condotta inquadrabile all'interno del dolo eventuale, che consiste quando una persona si rende conto che dalla sua condotta si originerà un reato, e malgrado questo la tiene comunque.

Ora, la Corte d'Appello di Roma è tornata indietro, ed ha deciso di applicare la norma sull'omicidio colposo, ritenendo dunque che quanto accaduto si è verificato non in forza di una volontà dell'omicida, ma solo per sua negligenza ed imprudenza.

Sinceramente, non è chiaro cosa ci sia di imprudente nel salire in macchina strafatti di cocaina e di superalcolici, correre a perdifiato lungo una via centrale di una grande città, uccidere, non fermarsi per prestare soccorso e poi nascondere lo strumento utilizzato per portare la morte in due famiglie. Anzi, sembra quasi che il concetto di colpa così assunto irrimediabilmente strida con la logica e con i principi generali della responsabilità penale così come siamo abituati a conoscerla e studiarla.

Si tratta di una sentenza, quella resa dalla Corte d'Appello, non condivisibile e lontana anni luce dall'esigenza di punizione che di fronte a crimini così gravi e di elevato allarme sociale la cittadinanza avverte e rivendica nella sua necessitata attuazione: viviamo un tempo dove - è ormai un dato di fatto - la cultura dello sballo è quotidiana, anzi è diventata essa stessa quasi una ragione di vita. A volte, occorre avere coraggio ed adottare i provvedimenti giudiziari più consoni ad una devianza che si sta astraendo dalla sua dimensione personale e sta diventando sempre più un problema collettivo, dato l'elevato numero di morti causati da schegge impazzite che non hanno alcun rispetto per l'altrui esistenza e che hanno come solo fine quello della propria alienazione cerebrale.

 
 
 

Passa il ddl sulle intercettazioni

Post n°18 pubblicato il 14 Giugno 2009 da subissatimartina

Gioite, mafiosi tutti.. Se prima potevate fare quel cazzo che vi pareva, adesso potrete fare anche di più! A completare il periodo di vacche grasse arriveranno anche gli appalti per il ponte sullo stretto.. dai magari a Natale sotto l'albero vi faranno trovare anche un bel condono, chi sa!

 
 
 

si vota........

Post n°17 pubblicato il 06 Giugno 2009 da subissatimartina

oggi 6 giugno e domani 7 giugno si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo e per le amministrative.

Votare è un dovere!

 
 
 

buona festa della Repubblica

Post n°16 pubblicato il 02 Giugno 2009 da subissatimartina


Festa della Repubblica: 2 giugno 1946, data di costituzione della Repubblica Italiana.

 
 
 

Online le foto "censurate" da Obama

Post n°15 pubblicato il 18 Maggio 2009 da subissatimartina

WASHINGTON - Il presidente Obama ci aveva provato, e vediamo il perché. Ora che qualche foto dell'album degli orrori americani consumati nella fogna di Abu Ghraib è, come era inevitabile, dilagata via Internet, l'oscenità di quelle immagini spiega la sua ansia. Perché esse sono più di una battaglia perduta, come si disse delle "Mie Prigioni" di Silvio Pellico. Sono la promessa di future guerre ancora da perdere.
Si sapeva da anni, da quando esplose il bubbone purulento delle "tecniche speciali di interrogatorio" inciso da un rapporto degli stessi militari americani nel 2004, dal Taguba Report, che l'album degli orrori conteneva molti più scatti di quei pochi diffusi e che essi circolavano. Nei corridoi del Senato americano e nei cassetti dei giornali, dormivano un sonno inquieto i Dvd e i video clip con fotogrammi già visti da molti e sequenze di tormenti, sevizie, trattamenti non soltanto ripugnanti, ma resi scandalosi dal sadico divertimento degli aguzzini, che parlamentari e qualche reporter avevano visto con raccapriccio.

Il piccolo campionario proibito ora rivelato al mondo per primi dai media australiani - dunque di una nazione che partecipò con entusiasmo ufficiale alla posticcia "coalizione volontaria" - non è neppure il peggio di quello che Obama ha cercato di tenere nascosto per una ovvia ragione: perché esso non aggiunge nulla agli occhi di coloro che da tempo, e senza bisogno di prigionieri rosolati nello sterco, pestati con i calci dei fucili, collegati a elettrodi o sodomizzati con manici di scopa, hanno concluso, che cioè l'avventura irachena è stata un viaggio prevedibile e inevitabile nel cuore di tenebra di ogni guerra anomala come questa. E non piegheranno la ringhiosa, demente difesa di coloro che non soltanto sapevano, ma che avevano autorizzato e voluto, come il vice, e burattinaio, di Bush, Dick Cheney, che oggi, improvvisamente risanato dalla sua cardiopatia, corre da uno studio televisivo all'altro per difendere l'indifendibile, sé stesso.

Purtroppo, queste foto non aggiungono niente, non sono neppure inedite, se non per il pubblico del mondo. Sono ferite inferte a un corpo già morto, quella della grande menzogna bushista. L'America che aveva preservato un'anima, anche nei mesi del panico seguiti all'atrocità delle Due Torri, non ha bisogno di altri dettagli grandguignoleschi per sapere che non sono le icone del "Bene contro il Male", ma sono le immagini del Male, dell'allucinazione superba che trasporta i presunti angeli nel girone dei demoni che si propone di combattere. L'America accecata dalla ideologia e dall'arroganza, come i suoi nemici allucinati dall'odio e dal fanatismo, vi troverà soltanto la conferma della reciproca demenza e dunque pretesti per eccitare il proprio odio e progettare nuove vendette e rivincite. Questo era il senso del divieto voluto da Obama, forse ingenuamente, forse opportunisticamente, nella speranza che, senza fotografie, la pressione per mandare sotto processo i responsabili si attenuasse e le ferite lentamente rimarginassero.

Ma il nostro non è mondo per "segreti di Stato", quando ogni telefono cellulare è un testimone e ogni computer con un modem porta dentro di sé miliardi di computer. Non si può neppure fare a meno di guardarli, queste piaghe, queste chiazze di sangue e di escrementi, questi volti tumefatti, queste espressioni compiaciute e cretine dei demoni della "Villa Triste" irachena. E di quelli morti sotto tortura, magari spediti con i cargo segreti della Cia a carcerieri ancora più feroci, non sappiamo ancora nulla, altro che ce ne sono stati. Né può essere un giornale, un sito, un blog a fermare la circolazione delle foto, più di quanto uno scoglio possa fermare l'oceano.

Ora queste cartoline dall'abisso stanno facendo il giro del mondo, diventando ghiotti best seller nelle moschee dei folli, nelle strade dei "martiri". Si bruciano negli occhi, nei Dvd e nei dischi di milioni di arabi e di fedeli musulmani dall'Indonesia all'Algeria ai quartieri di Londra o di Parigi e il fallimento della censura tentata dalla Casa Bianca apre la domanda che migliaia di soldati, di famiglie, e di civili, si devono porre: quale appello alla pietà, già così scarsa fra i tagliagola del terrore, potrà essere fatto, in nome di quale superiorità etica e umana dell'Occidente, che non appaia insolente e ipocrita? Obama avrebbe voluto chiudere il tombino sulla fogna, ma non ce l'ha fatta. La bonifica dell'immagine americana nel mondo torturata da Bush e Cheney, se ancora possibile, sarà lunga e dolorosa.

Le altre foto del Taguba Report contengono immagini di umiliazioni, violenza e nudità, e non sono adatte ad un pubblico minorenne o particolarmente sensibile a scene crude. Solo se consenzienti cliccate qui per visualizzarle.

 

 
 
 
Successivi »
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: subissatimartina
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 54
Prov: AN
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

IO DICO NO!!! MARTINA

Io dico No! Al DDL che trasforma la libera espressione della rete in testate giornalistiche. I siti e i blog sono libera espressione democratica non paragonabile alle testate giornalistiche registrate al Registro Operatori Comunicazione che devono osservare l’apposita legge sulla stampa. Ancora una volta si cerca di limitare le libertà degli Italiani procedendo sulla strada della censura. I reati di diffamazione sono tranquillamente perseguibili senza porre ostacoli alla libertà d’espressione. 
Perciò chiedo di ritirare il DDL che imporrebbe l’iscrizione al ROC anche dei semplici blog.
 

PETIZIONE ON LINE

LA LEGGE AMMAZZA BLOG

http://www.petitiononline

 

ED ORA ARRESTATECI TUTTI....

Free Blogger

Salva i Blog! Contro il DDL anti-Blog presente alla Camera (DdL C. 1269)

 

 

STOP PEDOFILIA

Tutorial Photoshop

Tutorial Photoshop

 


 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Alchimista.Scarlattogeomimosa51Lord_TaliesinLUX_DIAPHANUMkim.spolarissscarloprincigallimisa79castrovincigaetanogiugno56birbantellocuriosoknevenovantapercentosetazac_900kingle
 

ULTIMI COMMENTI

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963