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RESTAURO

Post n°39 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da nnsmettodsognare


scuola restauro


Per la Scuola Bergognone, il restauro ha un significato profondo, spirituale.
Restaurare non vuol dire solo recuperare oggetti dismessi o scartati da altri.
Significa restituire alle cose il loro valore originale, dare vita nuova ad oggetti già morti, ridonare dignità a cose rifiutate da tutti.
Restaurare può essere un atto d'amore e di fiducia nella capacità dell'uomo di intervenire sulla realtà materiale, anche magari sottraendola alla sua identità.
O essere una battaglia vinta contro il tempo e il logorio degli anni.
Ma nel riportare alla luce lo splendore originale dei materiali, il restauro misteriosamente recupera anche l'aurea di affetti che ogni cosa porta con sé.
Nessuno può calcolare il valore delle emozioni, dei ricordi, delle sensazioni associate ad un oggetto di uso quotidiano.
E' l'arte, tramite la scelta coraggiosa del non rifiuto, a farsi carico ancora una volta di questa incalcolabile eredità di testimonianze spirituali, altrimenti perdute per sempre.

(da A dipingere mi tolgo il lucchetto che ho in testa - S. Mancuso - Ed. Bergognone)

 stucco
Questi i valori ed il senso della scuola che frequento.
Per me un perdermi e contemporaneamente un ritrovarmi.
Nella fatica dello scartavetrare, si dissolvono pensieri negativi e ansie sciocche.
Nell'attesa dell'asciugatura di una mano di gommalacca, imparo la pazienza e l'arte difficile del riuscire a portare fuori il bello, di oggetti si, ma anche di me perchè no?
Negli odori forti della colla di pesce e dell'anilina, nella preparazione dello stucco e nella sua stesura a mani nude, scopro il gioco, la leggerezza, il divertimento.
Che non conosco e per questo non apprezzo abbastanza.dare lo stucco
Nella meraviglia di guardare un oggetto recuperato, trovo la soddisfazione dell'imparare a fare e ad essere.
A fare le cose che mi sono più consone, quelle delle mani e non quelle della mente.
A essere me stessa con tutti i miei difetti, soltanto così come sono.

Credo che continuerò anche il prossimo anno.
Sempre se non  torna il cliente al quale ho rimontato i pomoli dell'appendiabiti al contrario ...

 
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Commenti al Post:
MareMatta
MareMatta il 04/02/10 alle 13:06 via WEB
questo sì che è davvero un bellissimo corso, ma uffa, li fanno tutti lì al nord, cavoli!
qualche anno fa, per la casa al mare, restaurai una vecchia vetrina, la scartavetrai tutta, il primo strato di vernice con la pialla!, la riportai al legno, la dipinsi con una tecnica particolare di azzurro carta da zucchero con le veneature bianche, cambiai i pomelli, aggiunsi un pezzo, e le tendine colorate, e diventò una vetrinetta stile country.
(...continua, devo scappare:)))
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 04/02/10 alle 13:08 via WEB
Ecco un altro ottimo modo per imparare la pazienza :)))
(... ti rispondo quando leggo il seguito)
(Rispondi)
 
 
 
MareMatta
MareMatta il 05/02/10 alle 12:38 via WEB
seconda puntata :) allora, questa operazione durò qualche giorno, vabbè più di qualche, molti! E una persona, una a caso eh?? Una persona uomo, essendo uomo appunto, mi rimproverò aspramente: ma hai fatto tutto sto casino, perso tempo, speso soldi, occupato spazio, ma non facevi prima a comprarla nuova la vetrina? Eh figurati…. Mettiti lì a spiegare che è una specie di magia prendersi cura di un oggetto che ha già vissuto una vita o molte vite, che è stato toccato curato desiderato utilizzato, forse anche amato, rendergli nuova vita, altro spazio, altra cura…. E vabbè che nel caso della vetrinetta l’ho stravolta, ma si potrebbe sempre pensare che le ho cucito un vestito nuovo di zecca!
è un bel corso, sono sicura che con l’entusiasmo e il tuo sentire diventerai un bravissima…sarta di mobili antichi!
un bacio tesoro
(Rispondi)
 
 
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 05/02/10 alle 13:03 via WEB
Che bella la vetrina country! Io ne ho una, acquistata, realizzata con legno di recupero antico. E' verde salvia con i profili dorati. La riservo per il servizio da thè o per i libri secondo l'ispirazione del momento al successivo trasloco :)
Io ho una cassa da corredo invece, di mia nonna. E siccome non so, era vecchia e usurata, mio padre per far presto l'ha dipinta di bordeaux con un acrilico. Nella casa che occupo ora fa da tavolino e da porta peluches. E le ho appiccicato sopra degli stickers di Ikea tanto per renderla più etnica. Ora sto pazientemente aspettando la primavera per spostarla in terrazza e cominciare l'opera di recupero. Voglio scoprire com'era, voglio riportarla al suo colore originale e farla tornare una cassa con i manici di ferro. E pensare a tutte le mani di prozie e bisnonne che hanno lavorato per ricamare lenzuola e asciugamani da mettere dentro per la futura sposina. E all'odore di naftalina che non si sente più.
Dice il fondatore della scuola che frequento "le cose per comprenderle bisogna viverle". E mi dispiace che l'uomo non abbia capito. Ma tu insisti e trova un lavoretto per quest'estate che se riesce lo faremo insieme :)
Molto bello il corso, cerca bene, vedrai che anche a Lecce qualcosa ci sarà. Per forza, anche solo qualche corso di carpapestaio ci deve essere! Bacione grande così!
(Rispondi)
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 04/02/10 alle 13:37 via WEB
Penso che debba essere na cosa quasi chirurgica, dovresti sentirti come un dottore in sala operatoria che effettua un’operazione di restauro ad un organismo. Non voglio parlare delle donne o degli uomini,( generalmente sono le donne) che si fanno restaurare il viso, il seno, le gambe, insomma la voglia di essere belle e di sconfiggere il tempo, è umana. Ma meglio lasciar perdere quest’argomento se no mi arrivano le ciabatte in testa. Meglio parlare di un mobile e dell’analisi approfondita dell’intervento che certamente deve essere fatta prima di operare, altrimenti si rischia di fare il lavoro in modo parziale e ottenendo risultati insoddisfacenti. Io avevo un mio zio, bravissimo !! Era falegname e restauratore appassionato. Lui viveva con il legno e io lo andavo a trovare , poiché dilettandomi di disegno e di pittura cercavo di capire qualche cosa in più in quest’arte affine! Il concetto stesso di restauro è nobile poiché si tratta di riportar alla luce, all’antico splendore qualcosa su cui il tempo e gli uomini hanno inciso!. Lo paragonerei senz’altro all’archeologo che cerca nelle sabbie del deserto le tombe dei Faraoni e trovatele le porta alla luce e poi all’antico splendore. E i bronzi di Riace?? Chissà come ci hanno lavorato!! E il Crocefisso del Cimabue? Altro miracolo, purtroppo perso,!Nel legno il discorso è diverso. Ma non tanto, poiché bisogna intervenir sempre con le mani , con la fatica fisica, con la voglia di riportare alla luce, è quasi un’ipnosi lo scartavetrare, come tu lo chiami. È un gesto di amore , appunto , come quello del riportare alla luce vera i libri antichi dell’alluvione di Firenze!! Con pazienza, tanta pazienza, l’animo si educa ad avere pazienza, a tollerare l’insuccesso e a superare qualche ostacolo, ci vuole concentrazione, , amore soprattutto. Comunque per un mobile si inizia sempre con gli interventi di falegnameria , penso, poi si svernicia , si pulisce e poi si lucida. Questo mi ricordo di mio zio. Sverniciare , mi raccontava, è la fare più delicata per via dei danni che si possono causare e che possono essere irrimediabili. Come si fa a garantire la conservazione della patina che il tempo lascia inevitabilmente sul legno?? E qui mi torna alla mente il restauro della Cappella Sistina a Roma. Io ho visto questo luogo sacro all’Umanità, parecchie volte prima del restauro e ne avevo ricavato una certa impressione, profondissima, come fossi al di fuori del tempo. Poi son ritornato a vederla finito il restauro…. Ed ecco …da una parte il miracolo dell’aver riportato alla luce vera i colori… dall’altra si era eliminato il TEMPO , l’azione che il Tempo e gli eventi avevano fatto sull’opera, sicchè essa era divenuta DATABILE!!!! Non era più al di fuori del tempo!! Il pazientissimo lavoro di restauro dei Giapponesi, ripreso con telecamere minuto per minuto, aveva fatto intendere come solo l’amore per tale arte è il parametro che consente di effettuare miracoli! Ma io preferivo la cappella Sistina di prima. Però il restauro era obbligatorio, ma, accidenti, avevano tolto la patina del Tempo, sui colori! Troppo brillanti ora. E così deve essere per il legno!!! Basta!! Non mi dilungo, se no dovrei parlare all’infinito del restauro, Mi piace da matti. Dipingo per passione , non è restaurare , ma forse restaurare è più difficile! Ciao! tt
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 05/02/10 alle 07:12 via WEB
Ciao Tramp, ecco appunto non parliamo delle donne e della chirurgia estetica che quella si chiama mistificazione e non arte! E qui invece parliamo di arte. Non la mia per carità che ho appena cominciato e al momento faccio solo danni :) Ma quella di chi, come giustamente fai notare tu, recupera pazientemente l'antico splendore di capolavori della mente umana. Ce n'erano due di corsi: restauro di quadri e restauro di mobili. Sebbene la pittura mi affascina e molto e da sempre credo che la mia vera vocazione sia dedicarsi alle attività più creative, ho puntato subito sul mobile. Un po' forse perchè sono anche appassionata di arredo e avere una conoscenza della sua storia ed evoluzione non mi dispiaceva affatto. Un po' perchè immaginavo che la cosa fosse quasi terapeutica. Che potesse in qualche modo riuscire a tirare fuori, come ho scritto, quelle qualità belle dell'uomo come la pazienza e l'amore per le piccole cose, che sono sempre soffocate dal vivere quotidiano così stressante e incalzante. Che bello lo zio! Non ho avuto quest'esperienza anche se mio padre si è sempre arrangiato nel recupero pratico di ogni oggetto vagamente utile. Ed è come tu dici: prima c'è una fase di valutazione e progettazione, subito dopo le opere di falegnameria. Incredibile a dirsi, anche per i docenti, la maggior parte delle allieve è donna. E mettersi lì con morsetti, levachiodi, martelli, seghetti e raspe non è sempre così immediato. Ma molto gratificante quando vedi il risultato sulla materia. Poi c'è secondo i casi l'eliminazione della patina, ma solo quella di sporco non di tempo e ricordi, con alcool e paglietta, la sverniciatura totale con la carta vetro o, nei casi di peggior conservazione, con la pialla. Si dà l'antitarlo in ogni buchetto come un chirurgo con la siringa. Poi si passa un mordente, o solo l'olio o la cera. La gommalacca quando si vuole lucidare e questa richiede davvero concentrazione perchè se ci ripassi su viene via e porta via anche il colore sottostante. E sebbene come tu dici, dopo l'opera o il mobile recuperato, sembra troppo vivo .. beh questo è il compromesso per potergli assicurare ancora tanti anni di splendore. Ancora tanti ricordi di visite alla Cappella o di piatti da tirar fuori per le feste. A dipingere, come dice il titolo del libro della scuola, ci si toglie il lucchetto dalla testa. Si imprimono per sempre su tela delle emozioni che altri potranno vivere. A restaurare si possono lasciare vive quelle emozioni per altri dopo di noi. Due arti meravigliose. Io sto solo imparando, spero di riuscirci un giorno. Ciao!
(Rispondi)
 
Tesi89
Tesi89 il 04/02/10 alle 15:15 via WEB
Vedo che il corso prosegue con successo!Sono molto contenta di sentirtene parlare con tanto interesse e passione...e mi hai anche incuriosita: ogni attività che può riuscire a farci stare meglio con noi stessi e a placare le ansie per me è preziosa più dell'oro...!Bellissimo poi il discorso delle emozioni e dei ricordi da ritrovare negli oggetti di uso quotidiano...ci vuole molto amore e cura per fare questo...:))Un abbraccio
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 05/02/10 alle 10:59 via WEB
Si, per fortuna, anche se ho saltato qualche appuntamento :(
A volte non ho voglia, poi vado lo stesso e mi dico che sto bene lì, che sono a casa. Forse perchè faccio cose che mi fanno stare bene, che sento mie. Per placare le ansie credo bisogna cercare tutte quelle attività che ti fanno ritrovare il tuo centro. E fregarsene delle necessità degli altri per quelle ore. Gli altri stanno bene se stai bene tu!
Quelli della scuola ci credono molto. Hanno un corso specifico per ragazzi con handicap, credo gratuito. E' una bella realtà per fortuna. Un abbraccio a te.
(Rispondi)
 
cateviola
cateviola il 04/02/10 alle 22:01 via WEB
ridare dignità, portare fuori il bello di chi e di ciò che era stato scartato... un lavoro bellissimo, con le cose un ottimo esercizio
Ti sorrido, commossa
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 05/02/10 alle 11:06 via WEB
L'ho evidenziato apposta. Perchè di persone scartate ce ne sono tante e fare esercizio con gli oggetti aiuta a non dimenticarlo. Sono stata fortunata a trovare un posto così. E mi piace davvero molto. La tua commozione mi dà un motivo in più per crederci. Un sorriso e un abbraccio a te.
(Rispondi)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 04/02/10 alle 22:22 via WEB
Bello, bello e bello, anzi interessante come corso. Mi dovrò informare per sapere se da queste parti c'è qualcosa di simile a orari a me consoni. Mi piace proprio il corso che stai facendo. Grazie per il suggerimento.
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 05/02/10 alle 11:08 via WEB
Ce n'erano diversi ma credo di essere stata fortunata a trovare questo. Pensa che si può dire gratuito: sessanta euro per tutto l'anno. La scuola è un bel posto, a prescindere da ciò che puoi imparare. Cerca, fammi sapere, davvero lo consiglio. Un lavoro dimenticato ma proprio per questo ancora più bello.
(Rispondi)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 05/02/10 alle 16:27 via WEB
Adoro lavorare con le mani, recuperare cose vecchie e dare loro nuova e a volte diversa vita e adesso tu regali ai miei gesti una spiegazione nobile e bellissima..."dare vita nuova ad oggetti già morti, ridonare dignità a cose rifiutate da tutti.Restaurare può essere un atto d'amore e di fiducia nella capacità dell'uomo"...
Bellissimo e brava tu a dedicare il tuo tempo a una cosa così arricchente e...decisamente antistress...;))
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 06/02/10 alle 17:36 via WEB
E' come accorgersi del fiorellino in mezzo all'asfalto ... sono la sorpresa e l'incanto di riuscire a trovare la bellezza nascosta. Bella sensazione :)
E poi usare le mani è assolutamente antistress :))) No, che hai capito? Non picchio nessuno!
(Rispondi)
 
ilike06
ilike06 il 05/02/10 alle 23:40 via WEB
tu fai tutte cose che io non sarei mai capace di fare! che bello! continua così. sei un'artista! :)
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 06/02/10 alle 17:40 via WEB
Per te il manifesto della Scuola. La filosofia che sta alla sua base è molto semplice: in ognuno di noi è innata la capacità di comprendere e fare arte. Ognuno ha capienza, sapienza, essenza di arte. Il metodo della scuola è dare l'opportunità a chiunque di cercare l'arte entro sè stessi, far emergere le proprie potenzialità.
Quindi non dire che non saresti mai capace! Anche perchè una che è capace di ben altra più nobile arte, ha già di che meravigliare il mondo! Sei tu la vera artista :)
(Rispondi)
 
 
 
ilike06
ilike06 il 07/02/10 alle 00:17 via WEB
madò... siamo in vena di commozioni reciproche.... paingo e rido anch'io? ;-) grazie!!!
(Rispondi)
 
 
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/02/10 alle 11:45 via WEB
Bella :*
(Rispondi)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 06/02/10 alle 20:50 via WEB
Il lavoro con le mani piace anche a me, ma questo tuo è uno spazio molto bello.. un pò come il corso di arredamento ma questo è molto meglio.. tu hai l'indole per queste cose...e poi gli oggetti "vecchi" restaurati danno veramente soddisfazione, brava. Bacio.
(Rispondi)
 
 
ilike06
ilike06 il 07/02/10 alle 00:17 via WEB
ecco... era quello che volevo dire: tu hai l'indole per queste cose.
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/02/10 alle 11:46 via WEB
Decisamente meglio del corso di arredamento. Lì purtroppo ho imparato solo quello che già sapevo. Si, mi piace, mi piacciono tutti i lavori che si fanno con le mani, se artistici ancora meglio. Un bacio grande a te.
(Rispondi)
 
santinove
santinove il 06/02/10 alle 21:54 via WEB
che splendida immagine : il restauro come restituzione della dignità!!!!
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/02/10 alle 11:47 via WEB
E' quasi come accogliere un povero. Qualcosa che fa bene al cuore :) Ciao, benvenuto!
(Rispondi)
 
 
 
santinove
santinove il 08/02/10 alle 20:15 via WEB
..come accogliere un povero... veramente immensa!!!!
(Rispondi)
 
 
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 09/02/10 alle 11:12 via WEB
:)
(Rispondi)
 
altro_che_mela
altro_che_mela il 08/02/10 alle 10:22 via WEB
abbiamo una passione in comune e questo è molto bello :-). Io sono autodidatta, ho comprato libri, ho letto tanto e ho fatto poco. Ma una cosa fondamentale ho imparato: mai scartavetrare il legno per togliere precedenti strati di vernice. La tecnologia ci aiuta in questo: ci sono degli ottimi solventi che vanno usati con il contagocce a seconda degli strati di vernici sovrapposte, quindi poco poco e poi un altro strato e ancora poco poco fino a liberare il legno dalle sovrastrutture. Senza scalfirlo con la cartavetro perchè si scalfisce l'anima del legno. Adesso dimmi pure che il solvente fa odore :-((((. E ci hai ragione, ci hai!!! Però il profumo della gommalacca che io sciolgo nell'alcool è ineguagliabile :-)))). Un abbraccio :-))
(Rispondi)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 08/02/10 alle 11:50 via WEB
Allora, qui scateni tutta una serie di teorici e teorie :)) Perchè allora vogliamo mettere l'elasticità del Vinavil con la rigidità della colla di pesce? Per quello che mi hanno detto, i solventi vanno usati necessariamente con le vernici acriliche, perchè lì puoi stare ore a scartavetrare e rischi solo di danneggiare il legno. Per le altre si deve cercare di utilizzare metodi antichi, quindi prima carta a grana grossa, poi finissima. Però, ti dirò, un "collega" ha fatto certe striature su un mobile... di sicuro bisogna essere amorevole e delicati! Peccato che sei lontana, sennò ti avrei già proposto una cooperativa :))) Bacione!
(Rispondi)
 
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